giovedì 25 settembre 2025

CARO DIARIO... UN ARCOBALENO SENZA TEMPESTA

Un arcobaleno senza tempesta, questa sì che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra fare la pace prima della guerra.

In tutta sincerità, mi sento davvero sconfortata, preoccupata; sento dentro di me agitarsi i sensi di colpa mescolati ad una forte percezione di impotenza. Il mondo attorno a me brucia, le guerre divampano ovunque. La nostra bandiera della Pace, appesa dal 24 febbraio 2022 giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, non ha più la forza per sventolare. Assisto ogni giorno al crescere della violenza nel mondo, assisto impotente allo sterminio di un popolo che rivendica il diritto alla propria esistenza e alla propria sovranità.

Ogni giorno mi chiedo cosa posso fare, come posso io contribuire alla creazione di un mondo migliore.
Non lo so. Non so cosa fare.
Conduco la mia vita normale, ho fatto anche delle belle vacanze. Sono cosciente di essere una persona estremamente fortunata: ho una casa, una famiglia, un lavoro. Ho una bella piccola azienda che gestisco con Ilaria, al meglio delle nostre capacità, e ne sono appagata.
Ilaria ed io abbiamo creato due posti di lavoro per Giulia e Madi cercando ogni giorno di garantire loro il miglior ambiente lavorativo che si possa desiderare, le migliori soddisfazioni dal loro operato, la stabilità economica per poter programmare la loro vita.
Ma intorno a me vedo un mondo che non mi piace. Oggi abbiamo a disposizione molta tecnologia ma mi pare che, in generale, non se ne faccia un buon uso. Frequento i social (Facebook e Instagram, non vado più in là) principalmente per motivi lavorativi; seguo anche alcuni argomenti relativi alla vita sociale e politica e, a volte, mi soffermo a leggere i commenti: non sono quasi mai commenti edificanti, tutti sembrano pronti a scagliarsi verso tutti. Leggo parole indicibili, cariche di violenza, di arroganza, di menefreghismo.

Caro Diario, il mio stato d’animo in questi giorni è proprio “nivuro”, come lo avrebbe definito Andrea Camilleri, che tanto ci manca (per fortuna restano i suoi libri che di tanto in tanto rileggo libri trovando ogni volta nuovi spunti di riflessione). Probabilmente da sola posso fare poco, nulla, per salvare il mondo da sé stesso e dall’umanità, posso solo continuare a credere che un mondo migliore possa esistere, posso continuare a coltivare la speranza.

Ringrazio Ilaria, che solo pochi giorni fa, ha condiviso sui social di Pasticceria Su Misura, la bellissima poesia di Rodari che mi appunto qui per tenermela stretta al cuore.


Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.
"Speranza a buon mercato!"
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.
E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.

giovedì 18 settembre 2025

CARO DIARIO... L'ESTATE STA FINENDO

L’estate sta finendo

Diversi anni fa il refrain di una canzone “tormentone dell’estate” diceva proprio così: l’estate sta finendo, un anno se ne va, sto diventando grande e questo non mi va!
Dal mio personale punto di vista è già da un pezzo che ho smesso di “diventare grande” trovandomi in quella fase della vita che si svolge in declino; il fatto che l’estate stia finendo e l’autunno si stia già preannunciando (sto scrivendo in una giornata di pioggia intensa e temperatura frescolina) non mi dispiace affatto. Con gli anni e con l’età ho imparato ad apprezzare tutte le stagioni o almeno quello che delle stagioni resta.

Sono diverse settimane che ti trascuro, caro diario, ma le giornate si sono susseguite intense. Il lavoro di agosto è stato frenetico e accanto al lavoro ci sono stati i bellissimi concerti in quel di Craveggia, c’è stato un po’ più di tempo in compagnia della mamma. Ci sono state tante occasioni di convivialità con gli amici anche con un’amica speciale con la quale il legame non si è mai interrotto nonostante le pause di questi anni.
Torno a scriverti sul finire delle mie vacanze, iniziate l’ultimo giorno di agosto.
Accompagnati i nostri quattro adorati micioni da Valentina in quel di Canzo, Rob ed io ci siamo trasferiti a Moneglia. Adoro passare qui le mie vacanze, sempre uguali e sempre belle.
Moneglia è un luogo tranquillo, con un mare stupendo chiuso in un golfo. Fino allo scorso anno l’accesso avveniva tramite le gallerie, quelle dove fino al 1932 passava il treno poi spostato più a monte; il transito era regolato da un semaforo a tempo: il verde ogni 20 minuti ad orari cadenzati.
Nella primavera di quest’anno, per problemi strutturali e di sicurezza, le gallerie sono state chiuse per permettere controlli, verifiche e lavori di sistemazione. Non si sa quando e se questi lavori saranno fatti, già si parla di riapertura “forse” nel 2027. Sembra che manchino le risorse necessarie o forse le risorse ci sarebbero se le stesse non venissero tutte convogliate in opere il cui unico senso pare essere il desiderio di pochi di “passare alla storia”, mah…. Al momento l’unico modo per accedere a Moneglia è seguire l’Aurelia, salire al Bracco e scendere verso il mare. Qualche curva, velocità ridotta, un po’ di perizia nella guida e una volta arrivati qui, macchina posteggiata e per muoversi prevalentemente i piedi e il treno. Per noi villeggianti la chiusura delle gallerie è più un fattore positivo, una protezione dalle folle eccessive che di solito cercano luoghi facilmente accessibili anche se capisco che per coloro che qui vivono e lavorano la chiusura delle gallerie costituisca un inconveniente non trascurabile.

Durante le mie vacanze a Moneglia però ho tenuto con me il computer e il telefono di famiglia per comunicare con le mie fanciulle. Loro, a dir il vero, non hanno avuto per nulla bisogno di me, ma forse sono io che ho sentito il bisogno di stare vicino a loro.
Hanno prodotto tanti dolci meravigliosi, di cui ho ammirato le foto sui nostri canali social, e hanno anche creato una nuova torta già battezzata “Torta Tentazione”, un mix di sapori piuttosto intrigante: frolla al cacao, caramello salato e lamponi! Impossibile resistere (cit. Oscar Wilde).

Torta Tentazione