mercoledì 31 marzo 2021

LA TUA VITA APRI

"Sii prudente.

La tua vita apri

solo a venti che portano carezza

di lontananza.

Sii prudente, ma non vigliacco:

non far finta di vivere.

Apri la tua vita,

apri le finestre al presagio di primavera.

Lascia entrare i venti

che ti parlano di lontananza,

di ignoto, di svolte e bivi e sentieri;

che ti spingono verso nuovi orizzonti.

È tempo di andare,

tempo di mettersi in cammino.

Tempo di ricominciare a respirare."


Questa poesia di Nathan Zach, scrittore e poeta israeliano scomparso lo scorso 6 novembre, mi viene suggerita, come è già capitato, da una persona che sono felice di poter definire amica, anche se in realtà poche volte ci siamo viste e in quelle poche volte ho avuto la fortuna di ascoltare la sua voce meravigliosa cantare. L’amicizia ha percorsi talvolta sorprendenti.

Mancano pochissimi giorni a Pasqua, innegabile non ripensare allo scorso anno quando Pasticceria Su Misura era chiusa, io passavo un poco del mio tempo sola in laboratorio, producendo qualche uovo di cioccolato: ordini di persone lontane da Lecco e che, nella totale impossibilità di muoversi, desideravano far recapitare il dolce pensiero pasquale ad amici e parenti residenti nella nostra città. 

Un anno è passato, un anno difficilissimo, ancora non si vede una fine al dramma che tutti stiamo percorrendo. Quest’anno Pasticceria Su Misura è aperta al pubblico anche se solo per il servizio di asporto; questo ci consente di portare avanti la nostra attività, con tanta fatica e sacrificio. 

Nel mio intimo, sperimento profonda stanchezza, una sensazione di sfinimento, la mancanza di progettualità mi sconforta e mi fa paura; sento il forte desiderio di chiudermi alla vita, di non aprire le finestre alla primavera, di lasciare fuori i venti, provo la tentazione di essere un po’ vigliacca e di far solo finta di vivere. 

Nei versi di Nathan Zach ho però ritrovato uno spunto per riflettere: so che devo cercare dentro di me la via d’uscita da questo stato d’animo, so che devo essere io a ritrovare quel guizzo che molti anni fa mi spinse alla creazione di Pasticceria Su Misura; ma soprattutto so che non sono sola e che è merito di tutte le persone che mi vogliono bene, e che ci vogliono bene, se Pasticceria Su Misura continuerà a vivere, ad arrivare sulle vostre tavole, a far sorgere il sorriso sui vostri volti. 

La Pasqua, simbolo di vita e di rinascita, si avvicina ed è tempo di ricominciare a respirare. 

Vi abbraccio.




mercoledì 24 marzo 2021

PRIMAVERA D’INTORNO

"Primavera d'intorno
brilla nell'aria, e per li campi esulta,
sí ch'a mirarla intenerisce il core."
L’aria è ancora piuttosto frizzantina, ma la primavera è iniziata portando con sé la luce delle giornate che si allungano, il cinguettio degli uccellini, i profumi e i colori dei fiori sbocciati ormai ovunque.

La primavera ha il sapore di rinascita, di crescita, di nuova vita; ha il sapore dell’attesa di qualcosa di buono, di qualcosa di magico che trasformerà le nostre esistenze. O perlomeno così speriamo.

Con l’inizio della primavera si avvicina il giorno della Pasqua. Non so se tutti sanno che la data della Pasqua è stabilita sulla base del calendario lunare: cade, infatti, la prima domenica di luna piena dopo il 21 marzo.
Simbolo della Pasqua è l’uovo, la vita.

Forse è proprio per tutto questo che vi ho appena detto che amo la Pasqua più di qualunque altra festività e l’amo per le tante uova di cioccolato che in laboratorio produciamo.

Fare un uovo di cioccolato non è cosa semplice, il rischio rottura è sempre in agguato, se il cioccolato non è temperato perfettamente non uscirà mai dal suo stampo o ne uscirà non perfetto.

Ricordo ancora i miei primi esperimenti casalinghi, quando da poco mi ero dedicata alla mia nuova professione. Nella grande pasticceria dove feci la mia “gavetta”, potevo sbirciare il lavoro degli altri ma non certo ardire ad occuparmi della lavorazione del cioccolato.
In quegli anni seguii un bellissimo corso a Brescia con il Maestro Tonti, acquistai i miei primi stampi di policarbonato e con immensa pazienza produssi le mie prime uova di cioccolato da regalare al bene amato, alla mamma e all'amica più cara.

Quanti anni sono passati!!!

Oggi in laboratorio disponiamo di tanti stampi diversi ben più innovativi del classico stampo liscio; ogni anno ne acquistiamo uno nuovo e decidiamo quali riproporre degli anni precedenti.

Lo scorso anno avevamo acquistato lo stampo BLOSSOM che ricorda un fiore che sboccia, e il piccolo stampo PICASSO, dall’aria futuristica. Nel 2020 però Pasticceria Su Misura era chiusa, io ero da sola e non avevo potuto fare più di tanto. Quest’anno, pur essendo ancora in situazione pandemica, Pasticceria Su Misura è aperta anche se solo con servizio di asporto e soprattutto c’è Giulia che con il cioccolato ormai è una maestra, e in negozio come ti giri vedi un uovo diverso! I modelli nuovi che proponiamo, accanto ai due che lo scorso anno non hanno avuto la luce che meritavano, sono l’ELEGANCE, e non aggiungo altro visto che il nome dice tutto, e il PICASSO grande che davvero forse è il mio preferito.

Quindi non avete che da scegliere il vostro modello, il cioccolato (fondente, latte, bianco, ruby) e se avete la possibilità potete farci avere un piccolo pensiero da nascondere all'interno.

Vi saluto ricordandovi che siamo sempre attive anche per le consegne a domicilio che concorderemo insieme, tenendo conto degli orari di negozio e laboratorio. Non aspettate l’ultimo momento, Pasqua è molto vicina!

Ps: un ringraziamento particolare alla ditta Pavoni, che crea stampi meravigliosi, e a Luca Minuscoli, il nostro riferimento di zona, che ci segue con professionalità ed entusiasmo.

Uovo modello Picasso

Uovo modello Blossom

Uovo modello Elegance



mercoledì 17 marzo 2021

LA FESTA DEL PAPÀ

"Padre, se anche tu non fossi il mio 

Padre se anche fossi a me un estraneo,

per te stesso egualmente t’amerei.

Padre, se anche tu non fossi il mio

Padre, se anche fossi a me un estraneo,

fra tutti quanti gli uomini già tanto

pel tuo cuore fanciullo t’amerei."

(C. Sbarbaro, Padre, se anche tu non fossi il mio)

Il mio papà era un uomo all’antica: era un papà un po’ severo, al cospetto del quale noi bambini potevamo parlare solo se interrogati; mal sopportava l’eccessiva, secondo i suoi parametri, libertà che la mamma concedeva a noi femmine. 

Ho tanti ricordi che si mescolano e vanno a formare un quadro variegato e forse un pochino contradditorio di mio papà, a cui assomiglio molto.

Me lo ricordo entrare in casa esultante alla nascita del suo terzogenito maschio, cosa che allora mi fece un pochino soffrire. Stavo perdendo il posto di piccola di casa e in più non vedevo il motivo di tale entusiasmo per l’arrivo di un maschio: se proprio dovevo diventare la figlia di mezzo avrei preferito una sorella. Oggi vado molto orgogliosa di quel cervellone di mio fratello dallo humor tagliente, l’aria da ragazzino e una sfrenata passione per i libri.

Durante le vacanze al mare mio papà pretendeva che io e mia sorella stessimo incollate a lui e mamma e guai uscire la sera con gli altri ragazzi della spiaggia; ovviamente il problema non toccava mio fratello che era molto più piccolo di noi (oltreché maschio). Mia mamma per risolvere definitivamente la questione, dopo averci iscritto al gruppo scout in tenera età, iniziò presto a mandarci in vacanza da sole con la scusa di studiare inglese. 

Non vi dico le scenate sui primi filarini!! E le conseguenti furibonde litigate, con pianti disperati, porte sbattute, e la mamma che faceva da paciere. 

Ricordo che lavorava moltissimo, aveva una piccola azienda per la produzione di oggetti di ottone per i mobilifici, e a volte mi portava con lui: ero affascinata dal suo lavoro, dalle pile di mattonelle di ottone dello stesso colore dell’oro, dalle diverse fasi della lavorazione che trasformavano quelle stesse mattonelle in maniglie, manigliette, intarsi e altro ancora.  

La domenica sera era consuetudine che il mio papà riaccompagnasse a Milano la zia, sorella di mia mamma, che trascorreva da noi tutti i fine settimana da quando era arrivato mio fratello. Qualche volta lo accompagnavo e mi piaceva molto questo nostro tempo da trascorrere insieme; nel periodo estivo sulla via del ritorno ci fermavamo in qualche chioschetto lungo la strada e facevamo scorpacciate di anguria. 

Ricordo soprattutto che, nonostante il piglio severo e le azzuffatine, mio papà era una persona buona, generosa, che sapeva fare tutto e che c’era sempre quando si aveva bisogno di lui. C’era, senza bisogno di chiedere. E certamente il mio papà aveva il cuore fanciullo. 

Piccole Uova di Cioccolato per la Festa del Papà 


mercoledì 10 marzo 2021

PRIMAVERE

"Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera."
(S. Quasimodo -  Ed è subito sera)
Adalisa guardava fuori dalla finestra. I primi giorni di marzo si ripetono uguali ogni anno, si sente l’odore della primavera in arrivo, le giornate si fanno più luminose, più lunghe, l’aria diventa a tratti più morbida con quale guizzo frizzante.

Adalisa oramai aveva 87 primavere. Non avrebbe creduto di arrivare così lontano. Tante volte aveva pensato di andarsene senza avere mai il coraggio di farlo. Non avrebbe mai lasciato solo il suo Giacomo che, nonostante gli acciacchi e quella manciata di anni in più, l’amava più del primo giorno.

Ogni anno, ai primi di marzo, Adalisa non riusciva a non pensare a quel 2020 lontano. Nessuno avrebbe immaginato la violenta pandemia che avrebbe sconvolto il mondo, cambiando la vita di tutti per sempre.

Ripensava ai quei mesi tremendi chiusi in casa, al silenzio innaturale che si udiva, alle speranze di quella stessa estate che avevano dato l’illusione che tutto fosse passato; ripensava alle tre semplici regole che si sarebbero dovute rispettare: una mascherina a proteggere il viso, un’igiene costante delle mani e una distanza fisica dagli altri esseri umani. Regole tanto semplici quanto così poco rispettate. L’anno dopo, nella primavera del 2021, la situazione era quanto meno identica, nonostante l’avvio di una campagna vaccinale che mostrava molti lati deboli.

Adalisa ormai non usciva quasi più di casa, ma ricordava bene, la memoria era sempre stata una sua grande dote e le era fortunatamente rimasta, quegli anni difficili, senza vedere gli amati amici, senza assistere a concerti, senza cinema. Ricordava le visite, diradate, alla sua mamma, che non poteva abbracciare, non poteva baciare, dalla quale stava lontana.

Ricordava bene anche la bella Pasticceria Su Misura di Lecco, un luogo incantevole dove si trovavano dolci meravigliosi e tre ragazze sempre sorridenti, nonostante le difficoltà. Erano state costrette alla chiusura per quasi tre mesi nel 2020, ma in quel periodo si erano date molto da fare con il servizio di consegne a domicilio, servizio che avevano poi continuato ad offrire a chi ne facesse richiesta. Quando avevano potuto riaprire era stata una vera gioia: lei e Giacomo erano tanto golosi, anche se con l’andare degli anni avevano dovuto ridurre i dolci, un po’ come tutto il resto.

Adalisa frequentava volentieri quella piccola Pasticceria perché lì si sentiva al sicuro, nonostante il virus cattivo e subdolo continuasse a circolare; lì sapevano bene l’importanza delle semplici regole che avrebbero aiutato il mondo a risollevarsi e le facevano rispettare con cortese rigore. A un anno dal quel giorno in cui la piccola Pasticceria Su Misura era stata costretta a chiudere al pubblico, era il 10 marzo 2020, le ragazze mantenevano il sorriso nei loro occhi e sfornavano dolci che facevano sentire meno soli.

Tanti anni erano passati, molte cose erano cambiate. Adalisa sentì un fremito di commozione e si voltò verso Giacomo, seduto accanto a lei e gli chiese “Ti va un cioccolatino? Pasticceria Su Misura, si certo… quale altro se no?”



mercoledì 3 marzo 2021

LE DONNE

"Quelle come me regalano sogni, anche a costo di
rimanerne prive…
Quelle come me donano l’anima, perché un’anima
da sola, è come una goccia d’acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano
ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio
di cadere a loro volta…"
Siamo donne e Pasticceria Su Misura è una piccola azienda tutta al femminile! Nei prossimi giorni il nostro laboratorio sfornerà tante deliziose idee per festeggiare l’8 marzo, la festa della Donna (speriamo meglio dello scorso anno).

Vi confesso che provo sentimenti contrastanti nei confronti di questa giornata: se esiste ancora la necessità di dare questo tributo alle donne (al di là delle mere ragioni di ordine commerciale, s’intende) è più per ringraziare le donne per la loro insostituibile azione nella società, o non sarà forse perché ancora qualcosa manca??

Vi do solo alcune date ben note ma che dovrebbero farci un pochino riflettere:

1945: nasce il suffragio femminile e le donne per la prima volta nella storia d’Italia votano alle amministrative;

1946: il primo voto delle donne su scala nazionale, al referendum per la nascita della Repubblica;

1981: abrogazione del delitto d’onore;

1996: lo stupro diventa crimine contro la persona e non più reato contro l’opinione pubblica.

Ecco, se il 1945 sembra lontanissimo, e non lo è, di certo il 1981 e il 1996 sono proprio dietro l’angolo ed è quindi con sconcerto che devo rilevare che il nostro Paese, che vanta di essere un Paese evoluto, e in effetti per molti versi lo è senz'altro soprattutto paragonato ad altre Nazioni, probabilmente deve fare ancora parecchia strada in favore delle donne. Personalmente sono anche abbastanza convinta che siano proprio le donne a dover darsi da fare, oggi ancora più che in passato, per far sentire alta la propria voce. Forse vi sembrerò una femminista d’altri tempi, ma il femminismo è stato un movimento forte che ha contributo moltissimo al benessere dell’universo femminile permettendo a noi, donne del ventunesimo secolo, di vivere sicuramente meglio delle generazioni che ci hanno preceduto.

P.S. Non è con il cuore leggero che oggi scrivo le mie poche righe settimanali da condividere con voi. È ormai passato un anno dall'inizio della terribile pandemia che sta sconvolgendo il mondo e ancora non abbiamo imparato a comportarci in modo adeguato alle circostanze. Subiamo nuove restrizioni anche a causa di questa nostra incapacità.
La nostra attività, come tante altre, subisce i contraccolpi di queste nuove restrizioni. Noi ci siamo, anche se solo in modalità “asporto”, e teniamo la barra dritta per proseguire la navigazione in questo mare oscuro. E continueremo a sorridervi dietro le nostre mascherine, ad abbracciarvi senza toccarvi, a darvi un bacio senza sfiorarvi, a regalarvi sogni.

Monoporzione al Limone