mercoledì 30 dicembre 2020

STRADA FACENDO

"Io ed i miei occhi chiari siamo diventati grandi insieme

Con l'anima smaniosa a chiedere di un posto che non c'è

Tra mille mattini freschi di biciclette

Mille più tramonti dietro i fili del tram

Ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me"

(C. Baglioni, 1981)

 

Questo 2020 termina lasciandoci una grande fame di abbracci, baci, vicinanze, strette di mano; fortunatamente i sorrisi non sono mai mancati e mai mancheranno. Per noi, come per tutti, è stato un anno difficile, pesante, sofferente. Anche noi abbiamo sperimentato lunghi momenti di paura vera. Ilaria ed io non ci siamo mai arrese, abbiamo cercato di starvi vicine sempre come ci è stato di volta in volta concesso di fare. 

Alla metà di maggio abbiamo potuto riaprire gradatamente con nuove regole, non facilissime ma non impossibili. Regole più difficile da far rispettare che da rispettare. Il rientro di Giulia, parziale durante l’estate e poi a pieno ritmo, ci ha permesso di affrontare l’attività con grinta e volontà.

Ed è arrivato anche Natale, e noi siamo state felici di essere riuscite ad accontentare i vostri desideri per i dolci da gustare, per i piccoli pensieri da regalare, per gli alberi di cioccolato da porre al centro della tavola o anche da regalare. In un anno fortemente negativo dal punto di vista economico, il Natale ci ha dato un piccolo sogno di speranza: voi, clienti che siete soprattutto amici, ci avete donato la gioia con vostri sorrisi e con il vostro sostegno.

Quest’anno, per la prima volta nella sua storia, Pasticceria Su Misura è rimasta chiusa il 25 e il 26 Dicembre. Io, lo confesso, sognavo da anni un Natale così, di quiete. Dopo giornate frenetiche e faticosissime, l’unica cosa che ho sempre desiderato era proprio stare a casa in totale assenza di attività con il mio bene amato e i nostri micioni.

Ora faremo una breve pausa come ogni anno in gennaio, per recuperare le forze e prendere in mano le redini di un 2021 che certamente non nasce “facile” ma noi, con voi, lo sapremo riempire di gioia. 

“E, strada facendo, vedrai, che non saremo mai da sole… “

Buon anno nuovo! 



mercoledì 9 dicembre 2020

Last Christmas

"Last Christmas I gave you my heart 
But the very next day you gave it away 
This year, to save me from tears 
I'll give it to someone special" 
(George Michael – Wham!, 1984) 

Questa è, secondo me, la canzone natalizia più famosa in assoluto, nonostante l’incipit faccia chiaro riferimento ad un tradimento! Dopo però dice anche che “quest’anno darò il mio cuore a qualcuno di molto speciale”: un po’ di speranza bisogna averla sempre! 

Natale è ormai alle porte, noi siamo prontissime e la nostra bella Pasticceria Su Misura strabocca di luci, colori, panettoni, praline, alberi di cioccolato, palline di cioccolato, mandorlato, marmellate! Avete solo l’imbarazzo della scelta. 

Certamente al termine di un anno difficilissimo, anche il Natale e le tanto agognate vacanze di Natale avranno in questo 2020 un ritmo e caratteristiche diverse. 

Mi hanno colpito molto le lamentele di tutti coloro che non potranno andare a sciare. È un sacrificio, vero, ma credo che al momento attuale le priorità siano molto diverse. 

Io avevo iniziato a sciare a 4 anni. La mia mamma, la donna all'avanguardia per eccellenza, portava me e mia sorella alle lezioni di sci con il CAI. Ero molto piccola, tant'è che a fine corso vinsi una coppa proprio grazie alla mia giovanissima età. Successivamente i miei genitori ci portarono a sciare a Valtournenche, Valle d’Aosta, e in quelle vacanze mia sorella ed io avevamo una maestra tutta per noi e mi ricordo i percorsi nei boschi, le soste per bere vin brûlé (anche se eravamo piccole), la magia e l’incanto del silenzio della neve. Oddio! Ricordo anche le frignate di mia sorella al mattino che non aveva mai voglia di muoversi (sorella che ora è medico, chirurgo e anestesista! Chapeau!) 

Interruppi lo sci a causa degli impegni con il gruppo scout, riprendendolo verso i vent'anni grazie al mio moroso di allora, grande appassionato di questo sport, che mi rimise in pista. Confesso che non ho mai raggiunto uno stile perfetto, ma sciare mi piaceva tantissimo! Ancora oggi quando ci penso e chiudo gli occhi sento l’effetto del vento, il sapore della neve, la meravigliosa stanchezza dopo una giornata di scorribande. Ho provato anche lo sci fuori pista, pelli di foca e via in salita, una fatica enorme ma con il grande vantaggio di evitare le lunghe code alla funivia, su cui si saliva stipati come sardine, le file alla seggiovia o allo skylift. 

Ho rinunciato coscientemente allo sci quando ho iniziato a lavorare in proprio. Uno sport bellissimo ma che comporta dei rischi, rischi che non mi potevo permettere. 

Ecco, quest’anno dobbiamo rinunciare a tante cose che ci piacciono, perché il rischio è alto e davvero non ce lo possiamo permettere. 

Io sono contenta di essere in buona salute, di poter lavorare, di non avere avuto perdite in famiglia e che i miei cari, i miei amici stanno bene, anche se non li posso vedere. Sono contenta anche che le diverse persone che hanno subito il virus, con o senza passaggio in ospedale, stiano fortunatamente bene. Questi sacrifici di oggi ci porteranno prima o poi fuori da questo tunnel. E allora torneremo a riveder le stelle! 

I prossimi giorni spero e prevedo saranno molto lavorativamente impegnati e non mi resterà il tempo per condividere i miei pensieri. Vi do appuntamento al 2021! 

Cliccate su questa immagine per vedere tutte le golosità che stiamo preparando in questi giorni per il vostro Natale. Aspettiamo i vostri commenti e le vostre prenotazioni!




mercoledì 2 dicembre 2020

JINGLE BELLS

"It's Christmas 
Jingle bells, jingle bells 
Jingle all the way 
Oh, what fun it is to ride 
In a one horse open sleigh"

Un anno davvero difficile quello che stiamo faticosamente attraversando ben sapendo, tra l’altro, che il prossimo non nasce sotto buoni auspici. 

Ciononostante è in arrivo il Natale, con tutto il suo carico di emozioni, di luci, di doni. La nostra vetrina è addobbata a festa e in negozio potete trovare una vasta selezione di strenne natalizie tra le quali saprete certo scegliere il dolce pensiero da recapitare alle persone amate. 

Amavamo moltissimo il Natale quando ero molto piccola e già vi ho detto dell’emozione per l’attesa dei doni. Adoravo il Natale anche quando più grandicella aiutavo mia mamma nelle preparazioni. La mia mamma: una donna sempre all'avanguardia, sempre avanti. Ho in mente una foto in cui lei tiene per mano mio fratello pronto per andare all'asilo e, al loro fianco, un gigantesco albero decorato tutto con mandarini! 

Mia mamma infatti si era stancata dei classici addobbi e aveva cosi dato una svolta ai nostri festeggiamenti. Ogni anno, già in Novembre, riunione di famiglia per la scelta del tema colore e degli addobbi. Il colore scelto sarebbe stato ripreso poi per l’incarto dei regali e per la tavola. Io e mia sorella davamo un aiuto ma il più lo preparava mamma. Ricordo notti intere in cui lei, dopo averci cacciato a nanna, si metteva al lavoro con carta crespa, colla, filo e quant'altro. Lo so perché al mattino trovavo il risultato delle sue fatiche notturne! Il fatidico giorno in cui veniva addobbato l’albero era intorno al 20 Dicembre (non prima perché doveva essere una sorpresa per nonni e zii) e lì nascevano i guai! La ricerca dell’albero, all'epoca rigorosamente vero, perché la difesa dell’ambiente non era ancora entrata a far parte della nostra mentalità, era compito del babbo che spesso riceveva in cambio i rimbrotti della mamma alla quale nessun abete pareva abbastanza grande e abbastanza bello e di conseguenza c’era un po’ di baruffa. Le luci dell’anno prima il più delle volte non funzionavano, ma in quella data era quasi impossibile trovarne altre e quindi si scatenava la caccia. 

Noi bambine assistevamo silenti ai preparativi, ben sapendo che nostri interventi avrebbero potuto aumentare l’effervescenza di quei giorni. Quando tutto era pronto però il risultato era sempre fantastico e l’abete, vero, diffondeva in tutta la casa il profumo del Natale. 

In questi giorni mi è capitato spesso di ripensare, con tanta nostalgia, a quei momenti, al periodo in cui il Natale era, anche per me, una bellissima festa. Poi si cresce, a volte le cose cambiano, la vita ci mette alla prova e la magia scivola via. Fortunatamente non per tutti è cosi e di questo ne sono felice. E sono altrettanto contenta di poter contribuire, con il nostro lavoro in Pasticceria, affinché il vostro Natale possa essere, nonostante tutto e nonostante quest’anno, magico. 



FROLLA OVIS 
Gr 200 burro pomata 
Gr 100 zucchero a velo 
Gr 200 farina 
Gr 100 fecola 
Gr 100 tuorlo d’uovo sodo 

Fate bollire 5 uova. Scartate albume e tenete il solo tuorlo sodo. Sbriciolatelo con una forchetta e passatelo in un setaccino. Lavorate il burro pomata con lo zucchero a velo fino a renderlo spumoso. Aggiungete il tuorlo d’uovo sodo e per ultime le farine setacciate. Ottenete un impasto sodo e lasciatelo raffreddare in frigorifero avvolto in pellicola. Per una versione al cacao sostituite 20 gr di farina con 20 gr di cacao. Utilizzate per biscotti, cuocendo a 170°C per 10/12 minuti.

mercoledì 25 novembre 2020

ETERNO OGNI MINUTO

"Ma cosa credi di fare, dove credi d'andare 
Non hai più aria per poter respirare. 
Non c'è più nessuno che ti possa aiutare 
Ed ogni giorno che vola via, 
Scopri di avere una nuova malattia."
Lucio Dalla profetico: ho scelto un pezzetto di questa canzone di quarant'anni fa perché mi ha particolarmente colpito la sua aderenza ai nostri giorni. E, come ogni settimana mi accingo a scrivere, a riflettere e a condividere i miei pensieri con voi. 

Giusto un anno fa di questi tempi e nonostante lo stress e la fatica da super lavoro natalizio mi buttavo a capo fitto nell'organizzazione della festa a sorpresa per l’ottantesimo compleanno della mia mamma, il 13 dicembre. Facile la scelta del ristorante, il nostro amato Sottovento a Lierna, teatro di tutti i nostri festeggiamenti importanti, facilissima la scelta della torta dato che la mia mamma adora la Saint Honoré all’italiana e le torte alla panna in generale, il resto è stato puro divertimento! La scelta delle foto per creare il bigliettino segnaposto da lasciare ai commensali insieme al cartoncino con stampato il menu, la scelta del menù stesso rigorosamente vegetariano, perché io cerco di portare tutti sulla buona strada, i ciclamini bianchi per il centro tavola: mi sono divertita tantissimo e, anche per questo, posso ringraziare Ilaria, da lei qualcosina ho “rubato” per trasformare i festeggiamenti della famiglia in piccoli eventi. Per rendere tutto ciò possibile avevo chiesto alla mia super socia di rinunciare all'annuale festa di compleanno di Pasticceria Su Misura che cade il 15 dicembre, visto che la stessa data, essendo una Domenica, l’avrei dedicata alla mamma (in effetti, poi, la nostra festa è stata recuperata l’11 gennaio di quest’anno, come si suole dire, “in zona Cesarini”!). 

È passato un anno, a breve saremo in vista di un nuovo compleanno, l’ottavo di Pasticceria Su Misura a Lecco, e mi spiace davvero tanto non poterlo festeggiare. Ripenso agli anni passati, alle torte, ai buffet dolci e salati, alla Chantilly lunga e stretta preparata da Giulia e da me direttamente in corte sotto gli occhi di amici, clienti, passanti e curiosi. Le nostre feste sono sempre state momenti di gioia e occasioni per pubblicizzare la nostra attività, occasioni che ogni anno vedevano la partecipazione di parecchie persone, variegate folle che animavano la nostra bella corte. La folle che non ci possiamo permettere per ora e per quanto tempo non sappiamo. 

Confesso che oltre a tutta la gamma di sentimenti non propriamente positivi già sperimentati in questo 2020 che sembra non terminare mai, ora si aggiungono il senso di malinconia e la forte nostalgia di caldi abbracci, delle strette di mano, dei baci. Abbiamo però sempre i nostri e i vostri sorrisi, i sorrisi degli occhi e la speranza di una vita nuova. E per chiudere queste mie riflessioni vi lascio le ultime righe della canzone che ho citato in apertura: “E poi, all'eterno ci ho già pensato, è eterno anche un minuto, ogni bacio ricevuto dalla gente che ho amato”



DOLCE ARLUNO 
Gr 250 burro 
Gr 250 zucchero a velo 
Gr 60 farina 
Gr 60 farina mais fumetto (macinata fine) 
Gr 60 fecola 
Gr 75 farina di mandorle 
Gr 150 uova (n. 3 uova non fredde) 

Con l’ausilio di fruste elettriche montate burro e zucchero finché il composto risulti bianchissimo e molto spumoso. Aggiungete poco alla volta le uova leggermente sbattute e in ultimo aggiungete a mano tutte le farine insieme avendo cura di non smontare il composto. Andrebbero usati i classici stampi cilindrici scanalati ma se non ne disponete potete usare anche una tortiera classica diametro 26. In ogni caso abbiate cura di ben imburrare e infarinare con la farina fumetto lo stampo che va riempito a non più di tre quarti. Cuocete in forno a 180°C per 35/40 minuti.

mercoledì 18 novembre 2020

UN GIORNO CREDI

"A questo punto non devi lasciare 
Qui la lotta è più dura ma tu 
Se le prendi di santa ragione 
Insisti di più 
Sei testardo, questo è sicuro 
Quindi ti puoi salvare ancora 
Metti tutta la forza che hai 
Fatti forza e va incontro al tuo giorno" 
A pochi giorni dall'entrata in vigore di nuove norme volte a contenere il diffondersi della pandemia che sta martoriando il mondo, anche noi ci troviamo esauste, affaticate, preoccupate per il futuro nostro e di Pasticceria Su Misura, ma come canta Bennato “la lotta è più dura.. metti tutta la forza che hai” e noi ce la stiamo mettendo. Anche in questi giorni, comunque, siamo aperte con attività di asporto per pasticcini, dolci e biscotti (attività tipica di ogni pasticceria), e anche per tutti i prodotti di caffetteria e bevande, cosa che peraltro ha caratterizzato la nostra attività fin dalla sua apertura. Continueremo con le consegne a domicilio, come abbiamo fatto anche in questi mesi. 

In questo momento tanto, tanto difficile posso dire di avere il mio asso nella manica: Ilaria, la mia super socia. Lei che mi sostiene sempre, che mi dà forza, che tiene a bada le mie ansie, che ogni tanto mi fa arrabbiare, ma è normale anche discutere. Ilaria, esperta di comunicazione, creativa e comunicativa, motore della nostra efficace presenza su tutti i social, che ci permette di esserci sempre, sempre vicini a voi. Ricordo come fosse adesso la prima volta che incontrai Ilaria, nella primavera del 2010. Si occupava di organizzazione di eventi, in particolare matrimoni ma non solo, e io avevo trovato il suo nome su una brochure di una fiera degli sposi. La raggiunsi ad un evento che aveva in corso. Confesso che quando la vidi provai un filo di diffidenza: una ragazza molto giovane, con un paio di occhialoni sul naso e l’aria un po’ trasognata, risata cristallina e leggermente sopra le righe. Poi ci siamo conosciute. In comune le stesse scuole superiori, la ragioneria!!, ma mentre lei preferì le parole ai numeri iscrivendosi alla facoltà di scienze della comunicazione, io dopo i numeri continuai con le scienze economiche che mi condussero a lavorare nel mondo bancario e finanziario per poco più di dieci anni. 
Iniziammo a collaborare, lei organizzando eventi di cui io fornivo torte e pasticceria, sia dolce che salata. 
Lavorando con Ilaria riuscii ad apprezzarne la spiccata e arguta intelligenza, la forte creatività, le notevoli doti organizzative e fu così che le proposi di unire di fatto le nostre attività e trovare una collocazione cittadina a Pasticceria Su Misura. Sono passati quasi otto anni e difficoltà ne abbiamo avute parecchie e le abbiamo sempre superate. Certo oggi, ci troviamo ad affrontare una pandemia mondiale che davvero nemmeno negli incubi più spaventosi avremmo mai potuto immaginare. Ma per fortuna c’è Ilaria che mi ripete “non possiamo mollare!” e, nonostante la paura, so che resteremo unite e combattive. Non potevo trovare persona migliore. 



PASTA BRISEE 
Gr 200 farina 
Gr 100 burro freddo 
Nr 1 bicchiere acqua fredda 
Sale (un pizzico) 

Fu la mia mamma, che l’aveva imparata dalla zia Lina, ad insegnarmi a fare questa semplice pasta, molto utilizzata dai francesi sia come base per torte dolci che salate. 
In una terrina ponete la farina, il pizzico di sale e il burro freddo a tocchetti. Iniziate a lavorare con una forchetta sbriciolando il tutto. Aggiungete poco alla volta l’acqua fino ad ottenere un impasto liscio e sodo, non è detto che quella di un bicchiere serva tutta. Per la fase finale dell’impasto è necessario usare le mani. Avvolgete con la pellicola e lasciate a raffreddare in frigo per almeno un’oretta prima di usare.

mercoledì 11 novembre 2020

SLIDING DOORS

"Vivo 
E in fondo non so niente 
Degli anni di un istante 
Che vivranno in me 
In fondo 
Non siamo altro che destino 
Ed io non mi ribellerò 
Ma lascerò che tutto passi"
Sliding Doors è un film del 1998 diretto da Peter Howitt che prende spunto da una idea del regista Krzysztof Kieślowski, che aveva trattato il tema del destino nel 1981 (Destino cieco). Questo film, interpretato da Gwyneth Paltrow è molto particolare perché è un film doppio. Infatti ha due canali narrativi che si dipartono dalla stessa scena in cui la protagonista corre verso la metropolitana: il titolo  si riferisce alle porte scorrevoli della metro che in un caso lasciano salire la ragazza, e nell’altro invece le si chiudono davanti lasciandola a terra. 

Sarà capitato a tutti di pensare cosa sarebbe successo se avesse fatto una scelta diversa, preso un’altra strada, perso un treno, cambiato destinazione. 

A me è successo spesso di pensarci… Quando decisi di cambiare lavoro, subodorando odore di chiusura, lasciando la banca per cui lavoravo (una filiale di una banca francese) mi ero trovata con due offerte di lavoro ugualmente allettanti da un punto di vista economico e anche professionale. Feci una scelta basata su diversi fattori, tra cui la logistica, nel senso che decisi di restare in centro Milano. Posso senza ombra di dubbio dire che è stata questa scelta a far nascere Pasticceria Su Misura! Infatti la scelta che feci, che poi si rivelò essere la mia ultima esperienza lavorativa in città e anche l’ultima della mia “prima vita”, fu pessima da un punto di vista lavorativo tant'è che dopo un paio d’anni mi trovai senza lavoro (l’azienda aveva provveduto ad un forte ridimensionamento del personale lasciando a casa parecchi dipendenti, me compresa) ma fu l’esperienza che mi permise di conoscere colei che non temo definire la migliore amica in assoluto.
La mia amica del cuore, Chicca, torinese doc trapiantata a Milano per amore, schiva e riservata come solo i torinesi doc sanno essere, intelligenza da capo giro e un cuore immenso. Scoprimmo di avere la stessa passione per il cinema e da lì iniziò la nostra, ormai ventennale, amicizia. Con lei conobbi suo marito Francesco (detto Biro), docente di chitarra classica, quasi medico, persona straordinaria, nonché il loro amico e di lui collega violoncellista, quel violoncellista con cui condivido la vita ormai da più di quindici anni e che è stato il vero motore propulsore della nascita di Pasticceria Su Misura, lui che mi spinse allora a fare il grande passo e da allora non ha mai smesso di supportarmi. 

E se avessi preso l’altra strada? Chi sarei oggi? Pasticceria Su Misura sarebbe mai nata? Con tutto quanto sta succedendo in questo “annus horribilis” sarei stata meglio, più tranquilla, più tutelata? 

Non lo so. Quello che so è che Pasticceria Su Misura è la mia vita ed insieme a Ilaria la difenderemo con tutte le nostre forze, il nostro coraggio, la nostra caparbietà, nonostante la pandemia, nonostante le difficoltà, nonostante tutto!!! 


PAN DI SPAGNA RISO E MANDORLE 
Gr 265 uova 
Gr 105 tuorlo (dovete aprire 5/6 uova) 
Gr 210 zucchero 
Gr 150 farina di riso 
Gr 40 amido di riso 
Gr 140 farina di mandorle 
Gr 20 baking (polvere lievitanti) 
Gr 90 burro sciolto tiepido 

Procedere come il pan di spagna classico, aggiungendo in ultimo il burro. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 25/30 min. Prova stecchino sempre valida per verificare la cottura. Dose per uno stampo del diametro di 26 centimetri.

Avete già visto la novità di questi giorni?
E' ripreso il nostro servizio di Consegne Su Misura 💓



mercoledì 4 novembre 2020

DOTTI, MEDICI E SAPIENTI

"Al congresso sono tanti 
Dotti, medici e sapienti 
Per parlare, giudicare 
Valutare e provvedere 
E trovare dei rimedi 
Per il giovane in questione"
(E. Bennato, dall’album “Burattino senza fili”, 1977) 
Questa canzone di Edoardo Bennato ha un sapore quasi profetico e confesso che non mi è stato facile estrapolarne il solo ritornello da utilizzare come incipit. Vi consiglio di ascoltare tutta la canzone e, se ne avete il tempo e la voglia, tutto l’album. 

Anche oggi pare che siamo diventati tutti “dotti, medici e sapienti”: ciascuno ha da dire la sua, si scaglia contro tutti gli altri, ha la soluzione magica ai nostri attuali problemi e comunque nulla è stato abbastanza, tutto è stato sbagliato, e “avrei saputo io come fare”. Il fatto è che pensavamo tutti di essere invincibili, padroni del mondo e con un benessere inalienabile, senza più paura del futuro, senza guerre (in casa nostra o nel nostro mondo, ma poco più in là guerre ovunque ma da guardare solo sullo schermo, quindi lontane dal nostro quotidiano), senza inciampi. 

Purtroppo invece anche la nostra generazione ha la sua grande pena: i miei genitori hanno vissuto la seconda guerra mondiale e l’influenza asiatica, i miei nonni entrambe le guerre e la spagnola. Da un certo punto di vista io credevo di essere stata abbastanza fortunata. Nata nel pieno del boom economico quindi in un momento di forte sviluppo e benessere, troppo piccola per soffrire davvero gli anni ’70, gli anni di piombo, ho goduto dell’ubriacatura spendacciona degli anni ‘80, e sul finire degli anni ‘90 del secolo scorso sono entrata con entusiasmo in un mondo del lavoro che mostrava già le prime crepe. All'inizio del nuovo millennio mi sono ritrovata a dovermi ricostruire una vita. Mettendo a profitto tutta la mia energia e determinazione ho cambiato lavoro, sono stata operaia nella pasticceria presso la quale ho fatto esperienza e quasi dodici anni fa ho dato vita a Pasticceria Su Misura

Oggi ci troviamo a vivere una situazione che mi lascia attonita e incredula. 

Dopo alcuni mesi dalla nostra riapertura, avvenuta a maggio con emozione, trepidazione e anche un po’ di timore, mesi in cui abbiamo lavorato sodo in condizioni non certo facili, è nuovamente palpabile o forse addirittura concreto il rischio di un nuovo fermo. Come sempre noi ce la stiamo mettendo tutta, sia per lavorare in sicurezza sia per farvi acquistare in tutta sicurezza. Natale è vicino, è un momento importante sia da un punto di vista simbolico che da un punto di vista più prosaicamente commerciale. Non parlo solo della nostra attività ma di tutte le attività produttive che a Natale hanno certamente il punto di massimo. Non so come andranno i prossimi giorni, settimane, mesi. Continuo a pensare che dovremo convivere con questa situazione a lungo, dovremo imparare a conviverci cercando nuovi modelli di vita. 

Una riflessione, ciascuno di noi nel proprio intimo, è indispensabile, come sarebbe fondamentale una forte coesione sia a livello “alto” che a livello dei singoli. E temo che non sarà possibile non accettare in via definitiva la rinuncia ad un benessere e a uno stile di vita che finora ci era parso un diritto acquisito. Non so bene come, non ho soluzioni, nemmeno consigli, nemmeno invettive contro chi ha il gravoso compito di prendere decisioni. Ho solo pensieri che, non posso nasconderlo, di giorno in giorno si fanno sempre più “nivuri”. 

Cerco di consolarmi e di consolarvi lasciandovi la consueta ricetta settimanale. Portandovi tutti nel cuore. 


BARRETTE VEGANE 
Gr 100 uvette 
Gr 100 nocciole tritate 
Gr 50 noci tritate 
Gr 40 corn flakes 
Gr 80 riso soffiato 
Gr 30 zucchero 
Gr 100 acqua 

Tritate tutti gli impasti secchi nel mixer e impastate con acqua. Stendete l’impasto in un quadrato alto non più di mezzo centimetro e poi tagliatelo a pezzetti. Conservate in luogo fresco e asciutto. Con questa dose potrete ottenere circa 20 barrette della dimensione di sette centimetri per quattro centimetri circa.

mercoledì 28 ottobre 2020

Les Feuilles Mortes

"C'est une chanson qui nous ressemble,
Toi tu m'aimais et je t'aimais
Et nous vivions tous deux ensemble,
Toi qui m'aimais, moi qui t'aimais.
Mais la vie sépare ceux qui s'aiment,
Tout doucement, sans faire de bruit
Et la mer efface sur le sable
Les pas des amants désunis"
(poesia di Jacques Prévert, 1946)
Questa poesia di Jacques Prévert è stata cantata, e resa celeberrima, da Yves Montand al suo debutto cinematografico nel film “Mentre Parigi dorme”

Ho preferito lasciare il testo in francese, lingua che adoro e a cui dedico un pochino (pochissimo in effetti) del mio tempo, lingua che era anche quella di mio padre. Inoltre mi pare che il testo sia abbastanza comprensibile mentre le traduzioni che si trovano sono tutte abbastanza scadenti. 

Indubbiamente una canzone triste e melanconica, adatta al tempo autunnale e che rispecchia il mio stato d’animo di questi giorni. 

Ci troviamo di nuovo in bilico, con un futuro incerto, con regole imposte dall'alto che non potranno non avere un effetto, speriamo non troppo pesante, sull'andamento del nostro lavoro. In questi mesi abbiamo lavorato con impegno ed entusiasmo e tanta, tanta fatica. A fronte di semplici regole, il doverle far rispettare, il dover limitare gli accessi alla nostra Pasticceria, il dover chiedere più spesso di quanto sarebbe stato normale fare il rispetto, ricevendo spesso elogi, per fortuna, ma qualche volta male parole, ha fatto sì che questi mesi siano stati davvero impegnativi.
Nonostante tutto siamo state contente del lavoro fin qui svolto, abbiamo fatto piccoli ma significativi investimenti per rendere i nostri spazi esterni confortevoli anche in questo periodo in modo da compensare l’esiguo spazio interno. 

Non abbiamo mai abbassato la guardia, abbiamo sempre indossato le nostre mascherine, abbiamo rinunciato a baci, abbracci e strette di mano. 

Ora ci vengono chiesti nuovi sforzi, imposte nuove restrizioni, lavoro da casa e didattica a distanza ridurranno il numero dei nostri clienti ma noi continueremo ad esserci come abbiamo sempre fatto. 

E guardiamo al Natale con un po’ di apprensione ma tanta speranza. Sapete che da noi il cioccolato è protagonista: accanto alla produzione di praline, che state già molto apprezzando, e le tavolette di vario gusto con e senza frutta secca (qualcuno ce le aveva già cercate in Agosto!), a breve arriveranno i soggetti di cioccolato così potrete farvi un’idea per i vostri regali. Inoltre stiamo aprendo le prenotazioni per il panettone natalizio, rigorosamente classico, prenotazione che quest’anno sarà ancora più gradita. 

Questa pandemia non ci da tregua, forse è un segnale per l’umanità tutta che la nostra amata Terra è un po’ stanca dei nostri maltrattamenti; forse, l’ho già detto ma non mi spiace ripeterlo, dobbiamo tutti, ciascuno di noi, provare a fare un esame di coscienza, cercare di capire dove possiamo migliorare, metterci bene in testa che la nostra tanto sbandierata libertà finisce dove inizia quella degli altri. Forse dovremo tutti rinunciare a parte del nostro benessere per far sì che le generazioni future non debbano soffrire troppo. 

Vi chiedo scusa, ma non mi è facile scrivere in questi giorni. Avevo immaginato che in questo periodo il mio dialogo con voi sarebbe stata più spensierato ma la realtà è un po’ diversa, e inutile lamentarsi o lanciare accuse a destra o a manca. Impariamo dai nostri errori e cerchiamo di andare avanti con coraggio e determinazione. 

Per cercare di stemperare un pochino il tono un po’ scorato di queste mie brevi note, vi lascio anche questa settimana una facile ricetta. 


CORNETTI VANIGLIA 
Gr 200 burro 
Gr 50 farina mandorle 
Gr 50 farina nocciole 
Gr 70 zucchero semolato 
Gr 250 farina 
½ bacca di vaniglia naturale (utilizzando solo i semi all'interno)

Impastate come d’uso per tutte le frolle. Lasciate raffreddare almeno un paio d’ore in frigo, coprendo l’impasto con pellicola. Suddividete l’impasto in cilindretti di uguali dimensioni e lavorateli per formare dei cornetti.
Cuocete in forno a 180°C per 15 minuti. Appena usciti dal forno ricoprite completamente di zucchero semolato e lasciateli cosi raffreddare. Quando saranno freddi toglieteli dallo zucchero e conservateli in contenitore, se riuscite a non mangiarli tutti subito!

mercoledì 21 ottobre 2020

CANZONE PER UN'AMICA

"Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire 
Spendere tutti i tuoi giorni passati se presto hai dovuto partire, 
Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi 
Voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi."
(F. Guccini, Canzone per un’amica, 1967) 
Il mio papà era uomo d’altri tempi, era molto severo, con lui non si poteva discutere. Era però anche un uomo estremamente generoso, buono nel senso più vero del termine. Era un gran lavoratore e spesso mi trascinava in officina con lui. So per certo che non aveva realmente bisogno di me ma voleva insegnarmi il senso del lavoro, dell’impegno. Ricordo tante litigate con lui, dovetti sgomitare parecchio per conquistare i miei spazi di libertà, per fortuna, in questo, molto sostenuta da mia madre di idee indubbiamente più all'avanguardia. Ricordo soprattutto che lui c’era sempre quando noi avevamo bisogno di lui, senza necessità di chiedere. Ha fatto grandi sacrifici, con mia mamma, per far laureare tutti i suoi tre figli e di questo non dirò mai grazie abbastanza. 

In questi giorni di fine ottobre, quando ricorre il ricordo del giorno in cui lui è dovuto partire da questo mondo, sento ancora più forte il desiderio di poterlo incontrare ancora una volta. Sono abbastanza convinta che lui se ne sarebbe andato via molto prima, quel giorno che un’auto lo investì. Penso spesso a quei diciotto anni trascorsi tra quel giorno fatale, che cambiò per sempre la mia vita e quella di tutta la mia famiglia e di mia mamma in particolare, e il giorno di fine ottobre in cui se ne andò definitivamente. Era il 2012 e io avevo ancora la mia piccola Pasticceria Su Misura fuori Lecco anche se il progetto di trasferimento in città con Ilaria era ormai alle battute finali. In negozio ero circondata da dolci e dolcetti a forma di teschio, scheletro, bara, morti… Halloween era alle porte. Ricordo che mi sentii molto a disagio. 

Non ho mai amato questa festa, così come non amo il carnevale. Ma si sa che a volte il “business” ha la precedenza su tutto, e se un’occasione, che ci piaccia o meno, può favorire il buon andamento della attività, allora ben venga. 

Ma quest’anno anno no. Questo 2020 che stiamo tutti cercando faticosamente di attraversare, consapevoli che l’anno che verrà difficilmente porterà qualche novità, è un anno troppo luttuoso per giocare a “dolcetto o scherzetto”. Conosco persone, amici, che hanno perso i loro cari senza il conforto di una carezza, di uno sguardo. Penso sia fondamentale, bello, importante ricordare quelle persone che hanno speso tutta o parte della loro vita con noi e che, anche se non le possiamo vedere, albergano nei nostri cuori e nei nostri ricordi. E allora facciamo che quest’anno il 31 ottobre sia solo sabato, e pensiamo a chi è stato, a chi non è più, a chi sarà. 

Da noi in Pasticceria troverete sempre il sorriso e il conforto di cui sentite il bisogno, anche senza il biscotto a forma di scheletro. Tuttalpiù potreste trovare dei biscotti a forma di zucca!!! E dato che la stagione è iniziata, subito dopo la confettura di uva fragola (gita a Craveggia con vendemmia riuscita per fortuna!!) sarà il turno di quella alla zucca

Questa settimana come promesso vi do qualche indicazione sul cioccolato. 


TEMPERA DEL CIOCCOLATO 
(per i baci di dama che avete prodotto la settimana scorsa, ma non solo) 

Il cioccolato è composto da massa di cacao, burro di cacao, zucchero e lecitina di soia. Il burro di cacao può assumere 6 diversi tipi di cristalli detti forme (o fasi), con caratteristiche e punti di fusione differenti. 
Temperare il cioccolato significa far assumere al burro di cacao la composizione di cristalli ottimale, affinché il cioccolato resti bello, lucido, uniforme e, nel caso, facilmente estraibile dallo stampo in cui è stato posto. Si tratta di un processo di riscaldamento del cioccolato, di successivo raffreddamento e di nuovo riscaldamento. 
Per il cioccolato fondente bisogna scaldare fino al 45/47°, raffreddarlo a 27/28° e poi riportare la temperatura a 31/32°.

mercoledì 14 ottobre 2020

MA CHE FREDDO FA

"Cos'è la vita 
Senza l'amore 
è solo un albero 
Che foglie non ha più 
E s'alza il vento 
Un vento freddo 
Come le foglie 
Le speranze butta giù 
Ma che freddo fa 
Ma che freddo fa"

Nei recenti anni passati, complice l’ormai celeberrimo cambiamento climatico abbiamo vissuto stagioni autunnali ed anche invernali relativamente tiepide, forse anche troppo. 
Quest’anno abbiamo sperato in un replicarsi di questo scenario, abbiamo sperato che l’estate sconfinasse nell'autunno regalandoci eterne temperature morbide e tiepide. Tutto questo vista la necessità di un maggior uso degli spazi esterni al fine di contrastare il virus che sta flagellando il mondo; necessità ancora più sentita là dove, come nel nostro caso, gli spazi interni disponibili sono limitati. 

Da mesi ormai da noi possono entrare solo tre persone alla volta come indicato nel cartello appeso all'ingresso, cartello identico, a parte il numero di persone indicato che varia in base ai metri quadrati, a quello di tutte le altre attività commerciali. Fino a pochi giorni fa la nostra bella corte e i nostri stupendi e coloratissimi tavolini ci hanno dato ampio respiro e molta soddisfazione. Il clima però è cambiato repentinamente e le temperature scese più velocemente di quanto ci saremmo aspettate. 

Ciononostante abbiamo attuato alcune strategie per cercare di rendere comunque fruibile la corte. 

L’ombrellone che da anni ripara dal sole durante l’estate quest’anno avrà un super lavoro visto che rimarrà li al suo posto per riparare, per quanto possibile, dalle pioggerelle autunnali; a fargli compagnia è arrivato da poco un secondo ombrellone un pochino più grande. La copertura cosi creata, vorremmo sperare, darà un po’ di riparo anche dal freddo. A questo scopo abbiamo anche già acquistato lampade riscaldanti da esterno che verranno a breve posizionate. Noi speriamo vivamente che tutto questo ci aiuti a proseguire il nostro lavoro. 
Siamo però a chiedervi, ancora una volta, di darci una mano in modo abbastanza semplice cioè rispettando le regole (igiene, distanza e mascherina) e rispettando gli altri. Ci sono momenti tranquilli durante i quali ci si può soffermare all'interno per la propria consumazione, e anche per noi è bellissimo scambiare quattro chiacchiere con voi, ma se vedete che ci sono persone in attesa di poter entrare vi chiediamo di essere un poco più solerti.
Vi chiediamo di rispettare l’eventuale fila: se vedete persone fuori che aspettano, attendete il vostro turno o chiedete prima di entrare; se siete in più di una persona e c’è la possibilità di consumare la vostra colazione o merenda all'esterno, fate in modo che uno solo di voi raccolga il vostro ordine, comprensivo di tutti i dettagli (cacao o cannella sul cappuccino ad esempio, zucchero di canna o bianco, una o più bustine e via discorrendo): in questo modo una sola persona entra, fa la propria ordinazione che gli verrà preparata su un vassoio da portare all'esterno.
Ancora, se siete più di una persona e solo una di voi ha necessità di fare acquisti lasciate che sia solo questa persona ad entrare e aspettatela all'uscita o se avete bisogno di pasticcini e non avete avuto la possibilità di ordinarli in anticipo certamente li potete scegliere sul momento, ricordando sempre di essere rispettosi verso gli altri nell'utilizzo del tempo. 

So benissimo di risultare un filino pedante in queste righe ma noi vorremmo continuare a darvi il massimo in termini di servizio, comfort e dolcezza. Insieme possiamo superare ogni ostacolo. 

Forse è arrivato il momento di fare tesoro dell’esperienza che stiamo vivendo cercando davvero di diventare tutti quanti persone migliori. 
 
E visto che sono diventati quasi il mio incubo 😉, questa volta vi lascio la dose per i baci di dama! 


BACI DI DAMA 
Gr 100 burro 
Gr 100 zucchero a velo 
Gr 100 farina mandorle 
Gr 100 farina 

Lavorate burro, zucchero e farina di mandorle e unite la farina per ultima. Formate una palla che dovete lasciare in frigo a raffreddare, avvolta in pellicola, per almeno un paio d’ore. Stendete la pasta e suddividetela in pezzettini di ugual misura, utilizzando un taglia biscotti, e fate delle palline di circa un centimetro di diametro. Disponete in modo equidistante le palline su una teglia con carta da forno. Cuocete a 100°C per circa 25 minuti. I baci devono restare quasi bianchi. 
Uniteli a due a due con cioccolato fondente temperato. 

Come temperare il cioccolato? Questo ve lo spiego la prossima volta!

mercoledì 7 ottobre 2020

L’ATTESA

"L'attesa è una suspense elementare
È un antico idioma che non sai decifrare
È un'irrequietezza misteriosa e anonima
È una curiosità dell'anima"

Giorgio Gaber è stato un precursore dei tempi, ha avuto la grande capacità di guardare l’umanità intera individuandone i lati deboli e anche i pochi pregi. Ogni sua canzone è pura magia, ed è incredibile come riascoltandole oggi salti all'occhio la loro straordinaria attualità. 

Questo è il tempo dell’attesa, attesa irrequieta e misteriosa, ci si avvicina alla fine dell’anno e anche quest’anno, in questo inizio d’autunno, nonostante tutto, il mio pensiero va al Natale

Il pensiero del Natale mi riporta alla mia infanzia, quando l’attesa del Natale durava tutto l’anno, e noi bambini ci svegliavamo ben prima dell’alba per correre a vedere se davvero Babbo Natale era passato con il suo carico di doni. E la sera mi prendeva una malinconia struggente: avrei dovuto aspettare un altro lungo anno per rivivere il Natale, un altro anno in attesa. Crescendo la magia del Natale, almeno per me, è svanita, persa in un meandro di accadimenti che rendono il 25 dicembre un po’ faticoso negli affetti, tra famiglie vecchie e nuove e la nostalgia per chi non è più accanto a me. 

A questa fatica affettiva si aggiunge la fatica “vera” quella fisica, la fatica di un lavoro che ho scelto tanti anni fa e che continua a riempire le mie giornate non solo di fatica, ma anche di molte soddisfazioni, per fortuna! 

Quindi, anche se quest’anno è decisamente più difficile che in passato, è indispensabile guardare avanti, pensare a cosa proporre per il prossimo Natale: non sappiamo come sarà, ma vogliamo pensarlo comunque ricco di dolci coccole e di un pochino di serenità anche per tutti coloro che hanno sofferto molto in questo 2020, per la perdita di persone o del lavoro o del benessere

Nulla è ancora definito, per ora sono solo i miei pensieri che vagano. Certamente la produzione in laboratorio si va di giorno in giorno arricchendo di tutte quelle piccole prelibatezze sospese negli ultimi mesi, il cioccolato è ormai entrato a gamba tesa a fare da protagonista e a breve potrete ritrovare le nostre praline che, confezionate a dovere, saranno sicuramente una delle strenne natalizie più ambite. 

Non aggiungo altro anche perché, davvero, stiamo smuovendo in questi giorni i nostri primi pensieri al riguardo e avremo ancora modo di parlarne! 

(Se posso darvi un consiglio, ascoltate tutta la canzone che ho utilizzato come pretesto per queste brevi note, è commovente). 

E a grande richiesta, visto che ora li sapete fare, la crema allo zabaione per farcire i vostri bignè!
 

CREMA ALLO ZABAIONE 
Gr 250 marsala secco 
Gr 200 zucchero 
Gr 125 tuorlo 
Gr 30 amido di riso 

Unite tuorlo, zucchero e amido e montate leggermente con una frusta. Fate bollire il marsala e versatelo sul composto sempre mescolando con la frusta. Cuocete, su fornello o a microonde, fino a quando la crema addensa. Alleggerite con panna montata non zuccherata per la farcitura dei bignè. 
Buon lavoro

mercoledì 30 settembre 2020

AUTUNNO

"Il Duomo e via Manzoni
Si coprono di grigio
E dolci innamorati
Laggiù
Si stringono le mani
E sulle strade grigie
Non restano che i passi
Che son dolci promesse
D'amor"
(P. Ciampi, Autunno a Milano 1963)

Mi sono imbattuta in questa canzone, di cui ignoro tutto, e l’ho scelta perché parla d’autunno, di Milano e d’amore! Vi devo confessare che io sono sempre stata una grande fan dell’estate: caldo, luci abbaglianti, giornate che non terminano mai, sole e mare! Con il passare degli anni le mie inclinazioni sono un pochino cambiate. L’estate è pur sempre una bella stagione ma la trovo un po’ troppo chiassosa, eccessivamente sfrontata e così poco elegante… il caldo poi non è certo un alleato per me: rende il lavoro molto più faticoso e difficile, e tende a ridurre il consumo di dolci! 

Mi trovo così ad apprezzare l’arrivo dell’autunno, l’accorciarsi delle giornate, i colori caldi, il profumo dei boschi e la voglia di casa, di cose buone, di silenzio. 

Tutto questo mio crescente sentimento di affetto per la stagione che stiamo vivendo fa un pochino a pugni, in questo anno così difficile, con le esigenze lavorative di Pasticceria Su Misura: il repentino abbassamento delle temperature, le piogge, il sole che non arriva più in corte fanno sì che le esigenze di limitare gli accessi al nostro piccolo negozio siano messe a dura prova. Noi stiamo lavorando in questo senso al fine di attrezzarci per rendere confortevole la vostra sosta in corte anche nei prossimi mesi e vedrete che gli accorgimenti a cui stiamo lavorando daranno buoni risultati. 

L’arrivo dell’autunno e di temperature meno calde aumenta poi la voglia di dolci e questo è un dato di fatto che ogni anno sperimentiamo. Le vostre richieste aumentano e soprattutto aumenta la voglia di cioccolato (mai del tutto sopita in realtà quest’anno, il cioccolato è il rimedio a tutti i malanni e i malumori!): cioccolato in tavoletta, cioccolato nei dolci (a breve di ritorno il cioccolato sui bignè allo zabaione, promesso!) e cioccolato sotto forma di praline!!!
In questi giorni, in laboratorio, la programmazione della produzione vede un aumento esponenziale del consumo di cioccolato, di cui abbiamo fatto ampi acquisti: fondente 60% e 70%, latte, bianco, Ruby e caramello per poter dare avvio alla stagione.
Vi chiedo solo un po’ di pazienza: come sapete io mi sto dividendo tra laboratorio e caffetteria, e pur aumentando le ore di lavoro le giornate hanno sempre e comunque ventiquattrore, io non ho il dono dell’ubiquità e Giulia, carica delle sue giovanili energie, ha comunque solo due mani, ma vi promettiamo tutto il nostro impegno per soddisfare i vostri golosi desideri. 

E non dimenticate di pensare a un dolce regalino per i nonni ai quali è da pochi anni dedicata una giornata particolare, il 2 ottobre, anche se, a dirla tutta, i nonni (per chi ha la fortuna di averli) sono una risorsa fondamentale e andrebbero festeggiati tutti i giorni dell’anno! 

Ricetta della settimana: 


MERINGHETTE 
Gr 350 zucchero semolato 
Gr 180 albume temperatura ambiente 
½ cucchiaino aceto bianco 

Date una schiumata agli albumi e poi montate aggiungendo lo zucchero semolato. Quando la massa è molto solida aggiungete l’aceto. Con l’aiuto di una sac a poche e una bocchetta rigata, dressate su una teglia, con carta forno, piccole conchiglie. Ponete in forno a 100°C fino a completa asciugatura: sono pronte quando spezzando una meringa la trovate asciutta e friabile. 
Potete aggiungere alla massa, a piacere, gocce di cioccolato o nocciole tritate. 
Dose per circa 60 meringhe.

mercoledì 23 settembre 2020

MARMELLATE&CONFETTURE

"Banane, lampone, chi c'era con te 
Chi c'era stasera! 
Io sono il tuo amore, 
sei solo per me!"
(G. Morandi, Morandi Morandi, 1992) 
La mia passione per alcuni cantanti e cantautori italiani tra i quali il sempre giovane Gianni Morandi vi è ormai ben nota! La canzone citata, relativamente recente (mah! A me pare recente ma fatti i conti sono passati, non so bene come, quasi trent'anni), mi piacque allora e mi piace molto anche adesso; e visto che vorrei parlarvi di frutta mi è parso carino il ritornello!! 

Marmellata e confettura sono due parole spesso utilizzate come sinonimi. In effetti i due termini sono sinonimi solo nell'uso corrente mentre esiste una precisa normativa di legge a livello europeo che ci dice che la marmellata è un prodotto di zucchero e agrumi, mentre la confettura contiene zucchero e polpa di tutti gli altri tipi di frutta. La normativa disciplina poi le percentuali di frutta che devono essere utilizzate. 

Le confetture che trovate da noi sono prodotte con tanta frutta, succo di limone, - serve ad attivare la pectina contenuta nella frutta stessa e a favorire il processo di gelificazione - zucchero in quantità variabile a seconda del tipo di frutta; lo zucchero, oltre al suo potere dolcificante, è il conservante naturale di queste preparazioni. 

La mia passione per le marmellate è una eredità della mia mamma: ricordo, un giorno caldo di una lontanissima estate, il mio papà tornare a casa con tre cassette colme di dolcissime e mature albicocche (forse è da allora che l’arancione è diventato il mio colore preferito!). Dopo averne mangiato una discreta quantità e per non rischiare di sprecarle, la mia mamma si dedicò con impegno alla produzione di marmellata di albicocche, che fu poi seguita da tanti altri gusti sempre buonissimi e da qualche esperimento meno riuscito, come la gelatina d’anguria! Di quest’ultima ho in mente il bellissimo color rosa antico e la terribile consistenza unita ad un gusto inesistente. D'altronde se non si sperimenta non si possono ottenere risultati. 

Quest’anno, ahimè, la mia produzione di confetture è stata, gioco forza, parecchio limitata! La chiusura dell’attività prima, la ripresa lenta, la produzione da seguire senza il valido aiuto di Giulia in laboratorio, sono state tutte concause che han fatto sì che i miei vasetti restassero desolatamente vuoti. Anche i troppi pensieri e l’umore un po' “nivuro” (cit. Andrea Camilleri) hanno intralciato la mia piccola produzione. 

Ma ora è tempo di ricominciare! L’azienda agricola da cui mi servo da qualche anno mi ha consegnato splendidi e maturi fichi e, non appena le relative etichette saranno pronte, arriveranno i vasetti a far bella mostra di sé nello scaffale in vetrina dedicato proprio alle confetture. 

Ormai è anche tempo di zucca (io ho già fatto i primi gnocchi!) e se il tempo ce lo concede riusciremo ad andare nella nostra amata Craveggia dove ci attende un bel pergolato ricco di uva fragola che ormai dovrebbe essere a giusta maturazione! 

Questa produzione, assolutamente manuale, richiede parecchio tempo e molta attenzione. Sono produzioni piccole, non più di una ventina di vasetti per volta. Ma con un po’ di impegno vi farò trovare una buona selezione tra cui scegliere. 

Sperando non deludervi e contrariamente a quanto potreste aspettarvi, ho scelto per questa settimana una preparazione di base classica della pasticceria: la pasta bignè! 



PASTA BIGNE’ 
Gr 125 latte 
Gr 125 acqua 
Gr 175 burro 
Gr 4 sale 
Gr 70 albumi 
Gr 150 uova 

Mettete in una pentola latta, acqua e burro e portate a bollore; aggiungete il sale e in una volta sola la farina. Cuocete mescolando per una decina di minuti fino a formare una sorta di “polentina”, lucida ed elastica. Fatela intiepidire e aggiunge poco alla volta le uova mescolate all'albume, girando la massa di continuo (comodo l’uso di una piccola planetaria). Otterrete un impasto liscio, omogeneo e piuttosto denso. Con l’ausilio di una sac à poche formate su teglia, coperta con carta da forno, piccole palline e cuocete in forno a 200°C per circa 20 minuti. Dose per circa 40 bigné.

mercoledì 16 settembre 2020

Le regole, il rispetto

"C'è un grande prato verde 
dove nascono speranze 
che si chiamano ragazzi 
Questo è il grande prato dell'amore. 
Uno non tradirli mai, han fede in te 
Due non li deludere, credono in te 
Tre non farli piangere, vivono in te 
Quattro non li abbandonare, ti mancheranno 
Quando avrai le mani stanche tutto lascerai 
per le cose belle ti ringrazieranno…"
(G. Morandi, Un mondo d’amore, 1967) 

Vi scrivo a ridosso della mia prima mattinata in caffetteria ad orario pieno. Certamente non la prima in assoluto, di norma io e Giulia siamo in caffetteria la Domenica mattina, ma la Domenica ha ritmi e facce diversi, in Agosto sono stata in caffetteria, ma con un mood estivo quindi più lento. Ora si tratta di gestire la caffetteria con la piena attività, attività che speriamo si intensifichi con l’inizio delle scuole. 

Vi starete chiedendo perché ho scelto la canzone cantata da Morandi più di 50 anni fa. Pensando e ripensando al tema delle regole, nei comportamenti, e del rispetto, verso gli altri oltre che verso noi stessi, mi è tornata in mente questa canzone, che cantavo con gli scout da piccola, che indica delle regole in amore; amore non è solo quello di una coppia, ma anche quello all'interno di una famiglia, l’amore verso i figli, verso gli amici, verso il prossimo e anche verso il mondo in cui viviamo. 

Stando a più stretto contatto con voi, la cosa che mi ha abbastanza stupita è stato sentirmi dire di frequente che siamo molto attente alle regole che vigono in questo periodo e al loro rispetto. In effetti su questo punto a me pare che si siano formate due fazioni contrapposte e non dialoganti: una parte ritiene che sia pericoloso anche solo respirare, un piccolo raffreddore obblighi all'isolamento, tutto sia dannoso, l’altra parte (peggiore, a mio avviso) ritiene che non sia successo nulla, che le regole siano una “dittatura sanitaria” (solo) e che ci sia un piano in atto di riduzione in schiavitù della popolazione mondiale da parte di pochi. 

Personalmente, sarà banale, credo che sarebbe opportuno avere una visione più alta della situazione: la pandemia c’è stata e c’è ancora anche se, proprio grazie al rispetto delle regole, si mantiene più sotto controllo, e noi dobbiamo imparare a conviverci; probabilmente ne usciremo come successo in passato tenendo sempre a mente le regole da rispettare che sono poche e piuttosto semplici. 

La prima regola è l’igiene delle mani (e l’igiene personale tutta, direi) ma questa è una cosa che si insegna ai bambini fin da piccoli ed è quindi un comportamento che avrei dato, come dire, per scontato. Ai bambini si insegna a non mettersi le mani in bocca dopo che le hanno appoggiate ovunque, è buona norma lavarsi le mani prima e dopo essersi recati alla toilette, coprire un eventuale starnuto, è buona norma non appoggiare le proprie borse o zaini sui piani dove altri poi si accomodano per sorseggiare un caffè. 

La seconda regola pare un pelo più difficile, ma anche qui a pensarci bene è un comportamento naturale e anche logico e di semplice buona educazione: là dove possibile mantenere la distanza, preferirei dire “di cortesia” invece che “sociale”, dalle persone che non conosciamo, che non frequentiamo abitualmente, di cui non conosciamo le abitudini. 

Infine, forse in effetti la più “antipatica” ma necessaria, indossare una mascherina nei luoghi chiusi o se non si può stare un po’ distanti dalle altre persone. E su questo punto mi permetto di ricordare a tutti di evitare un comportamento che purtroppo ho visto spesso: se togliete la mascherina non appoggiatela dove poi altre persone arriveranno (il bancone dei bar, ad esempio) e soprattutto non gettatela a terra ma smaltitela nella raccolta indifferenziata. 

Io davvero credo che con poco impegno e tanto rispetto si possa convivere con la situazione che si è andata creando, continuando a lavorare, produrre, andare a scuola, usare i mezzi pubblici e anche avere cura dell’ambiente e del mondo che lasceremo, forse, ai posteri. 




Come dicevano i latini “repetita iuvant”, vi ricordo ancora i nostri nuovi orari che sembrano complicati ma non lo sono: 

lunedì e martedì: dalle 7.30 alle 14.00 (pomeriggio chiuso) 

da mercoledì a venerdì: dalle 7.30 alle 19.00 orario continuato 

sabato: dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso tra le 12.00 e le 16.00) 

domenica: dalle 8.30 alle 12.00 (pomeriggio chiuso) 

Per la ricetta della settimana, resto sul salato! 

TARTUFI SALATI 
Gr 150 robiola fresca 
Gr 190 caprino 
Gr 15 mascarpone 
Gr 50 parmigiano reggiano grattugiato 
Gr 75 burro pomata 
Gr 50 ricotta salata grattugiata 

Mixare tutti gli ingredienti con l’aiuto di un cutter, fare delle palline e rotolarle nel parmigiano. Porre in frigo a raffreddare.

giovedì 10 settembre 2020

L'ESTATE STA FINENDO

"L’estate sta finendo 
E un anno se ne 
Sto diventando grande 
E questo non mi va!"

Lo so, lo so!! Avevo già nominato la canzone di oggi e poi avevo optato per qualcosa di più impegnativo, ma perdonatemi se non ho resistito alla tentazione di proporvela in questa nostra conversazione a ridosso dell’autunno! Le mie brevi vacanze in quel di Moneglia sono state bellissime e sono racchiuse nel mio cuore e anche nelle foto che rimarranno come ricordo. 

Il ritorno al lavoro è stato decisamente energico e con grande soddisfazione ho visto la nostra allegra corte sempre piuttosto affollata. 

Negli ultimi mesi non tutta la nostra usuale produzione è stata a vostra disposizione, vuoi per il periodo estivo ma, ovviamente, soprattutto a causa di tutto quanto ci circonda (e che non sto a ripetere). 

Ora siamo in Settembre, i nostri orari sono tornati “quasi” a pieno regime e lo staff al completo: le cose da fare sono davvero tantissime e anche voi siete tantissimi! 

Come vi ho già detto io passerò un po’ più di tempo in caffetteria senza ovviamente trascurare il laboratorio e con il super indispensabile contributo delle giovani energie di Giulia torneremo a fare tutto ciò che siete abituati a trovare da noi e non escludo che penseremo anche a qualche novità. Quello di cui certamente tutti hanno sentito un po’ la mancanza sono i nostri prodotti salati e gli appuntamenti bisettimanali, il giovedì e il sabato, con salatini, pizzette, quiche di verdure mono e mignon e le meravigliose focacce di Giulia! Anche i sacchettini di biscottini salati arriveranno a breve nelle loro diverse declinazioni per un comodo asporto che possa salvare una pausa pranzo saltata o troppo breve per rifocillarsi o anche solo per un break in qualunque ora del giorno (o della notte!!). 

Dovete avere solo un pochino di pazienza e tutto tornerà sui nostri scaffali: produciamo ogni cosa nel nostro laboratorio con cura, attenzione e amore e ciò richiede tempo e tanto impegno. 

Vi ricordo i nostri nuovi orari che sembrano complicati ma non lo sono: 

lunedì e martedì: dalle 7.30 alle 14.00 (pomeriggio chiuso) 

da mercoledì a venerdì: dalle 7.30 alle 19.00 orario continuato 

sabato: dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso tra le 12.00 e le 16.00) 

domenica: dalle 8.30 alle 12.00 (pomeriggio chiuso) 



Per la ricetta della settimana, ovviamente qualcosa di salato! 

DIAMANTINI SALATI 
Gr 150 burro 
Gr 190 farina 
Gr 15 zucchero 
Gr 80 parmigiano reggiano 
Gr 40 tuorlo (rompere due uova) 
Gr 20 latte 
Gr 3 sale 

Lavorate burro e farina con una forchetta, unite tuorlo e latte sbattuti con gli altri ingredienti e create dei cilindretti del diametro di un paio di centimetri che passerete in spezie a vostra scelta (paprika, semi di papavero, sesamo o girasole). Mettete al freddo a rassodare in modo da poter tagliare i cilindretti a fette (altezza sul mezzo centimetro). Disponete su una leccarda da forno, meglio con carta da forno, e cuocete a 180°C fino a doratura (10/12 minuti a seconda del forno). 
Buon lavoro!

mercoledì 2 settembre 2020

MARE!

"Sapore di sale
Sapore di mare
Un gusto un po' amaro
Di cose perdute
Di cose lasciate
Lontano da noi
Dove il mondo è diverso
Diverso da qui
Qui il tempo è dei giorni
Che passano pigri
E lasciano in bocca
Il gusto del sale
Ti butti nell'acqua
E mi lasci a guardarti
E rimango da solo
Nella sabbia e nel sole"
(Gino Paoli, 1964)


Canzone mitica, di un cantautore mitico, uscita in un anno mitico che guarda caso è anche il mio anno di nascita (Sob!). Non potevo scegliere diversamente visto che vi scrivo i miei pensieri settimanali dal mare, Moneglia per la precisione! La mia Moneglia che non vedevo dall'Ottobre scorso e che mi mancava moltissimo. 

Alla fine è arrivato anche per me il momento per fare pochi e intensi giorni di vacanza, più che mai fondamentali dopo queste 25 settimane faticosissime e prima di affrontate l’ultima parte di questo 2020 che, credo, tutti vorremmo al più presto dimenticare. Ma non sarà possibile dimenticare, anzi credo sarebbe un grosso errore. Cerchiamo davvero, tutti, nel nostro piccolo di provare a migliorare questo nostro bistrattato mondo. Non ho suggerimenti specifici da darvi in proposito, ma forse dovremmo tutti avere più rispetto degli altri, dell’ambiente, evitare gli sprechi, non mangiare animali o almeno ridurne il consumo. 

Tornando a noi e a Pasticceria Su Misura, dalla prossima settimana, cioè al termine delle mie vacanze, vi proporremo un nuovo orario. Lo so che non è facile adattarsi a questi continui cambi, non lo è neppure per noi, ma dobbiamo cercare di adeguarci alla realtà che ci circonda. 
Contiamo sulla riapertura delle scuole, sul ritorno dei pendolari, sul fatto che più o meno tutti abbiano terminato le vacanze. Dobbiamo fare i conti anche con il nostro staff e, per quanto riguarda la caffetteria far fronte all'impegno con le forze mie e quelle di Ilaria, sapendo bene che Giulia darà come sempre il massimo in laboratorio anche se io non potrò essere sempre con lei.

Il nostro nuovo orario, a partire da Lunedi 7 settembre, sarà così strutturato: 

Lunedì e Martedì: dalle 7.30 alle 14.00 (pomeriggio chiuso) 

da Mercoledì a Venerdì: dalle 7.30 alle 19.00 orario continuato 

Sabato: dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00
(chiuso tra le 12.00 e le 16.00) 

Domenica: dalle 8.30 alle 12.00 (pomeriggio chiuso) 


La novità, almeno per me, più rilevante sarà la mia maggiore presenza in caffetteria. Infatti sostituirò Ilaria il mercoledì dalle 12.00 alle 15.00, in modo tale da lasciarle una pausa prima di affrontare il pomeriggio. Sarò ancora io ad accogliervi in caffetteria il giovedì mattina fino alle 14.00 e il venerdì pomeriggio dalle 14.00 alla chiusura. Il sabato pomeriggio troverete alternativamente o me o Ilaria. 

Per me si tratta di un grosso cambio, che confesso mi spaventa leggermente! La sveglia presto al mattino è certamente faticosa ma per come sono fatta, e anche per abitudine ormai quasi ventennale, preferisco alzarmi presto al mattino piuttosto che lavorare di pomeriggio arrivando a casa all'ora di cena. Vero anche che questo cambio si tradurrà in una o due mattine libere alla settimana, durante le quali, forse, potrò dedicarmi con più lucidità al lavoro amministrativo e anche, con magari più energie, ai lavori di casa. 
Lavorare in caffetteria, cosa che finora ho fatto essenzialmente solo la domenica con Giulia, mi darà modo di avere più contatto con voi, e di conoscere anche chi, abituato a frequentarci di pomeriggio, di norma io non incontro. 

Sarà una bella sfida ma sono sicura che sarete tutti collaborativi, comprensivi, attenti al rispetto delle regole e indulgenti, se non sarò proprio da subito perfetta! 
D'altronde anche per me questo è un piccolo cambio di ruolo. 

Per la ricetta della settimana, ho scelto per voi qualcosa di leggero, ideale per il post vacanze! 




COOKIES VEGANI 
Gr 75 olio extravergine di olive 
Gr 95 acqua 
Gr 115 zucchero 
Gr 110 zucchero a velo (meglio non vanigliato se lo trovate) 
Gr 8 polvere lievitante 
Gr 250 farina bianca 
Gr 250 gocce di cioccolato 

In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti secchi, in un bricco tutti gli ingredienti liquidi. Unite i due composti e disponete su teglia con carta da forno delle cucchiate di composto in forma circolare. Cuocete a 180°C 12/15 minuti. 
Buon lavoro!