giovedì 18 maggio 2023

LA BAMBINA CHE NON DOVEVA PIANGERE MAI

Giuseppe Culicchia - 2023

Questa è la storia di Ada, la storia di una bambina che non doveva piangere e che, ormai donna, piangerà fino a morirne. Ada Tibaldi era la madre di Walter Alasia, brigatista, morto a vent'anni nel 1976 in uno scontro a fuoco con la polizia. Nata nel 1933 a Nole Canavese, Ada è la terza di sei tra fratelli e sorelle, con una madre che si fa in quattro per mandare avanti la casa e un padre che lavora in fabbrica e porta fiero la camicia nera. La sua infanzia è segnata dallo scoppio della guerra, dalla fame e dalla paura; l'adolescenza dalla fine di un conflitto che si è fatto fratricida e da una voglia spavalda di vivere, ballare e ridere perfino tra i telai, dove comincia a lavorare appena ragazzina. Poi, l'incontro con Guido Alasia, operaio, ex internato a Mauthausen: è l'inizio del capitolo più importante della sua vita, l'ultimo. È a Sesto San Giovanni che Ada, giovane madre di due bambini, torna in fabbrica. Sono anni di scioperi e rivendicazioni sindacali. Ada s'iscrive al PCI, partecipa con passione alle manifestazioni per i diritti delle lavoratrici. Un fuoco che condivide con il figlio minore Walter, che crescendo le somiglia sempre più: la complicità tra loro è assoluta, va dal senso dell'umorismo all'amore per la musica agli ideali politici. Tanto che, quando lui entra nelle Brigate rosse, è lei l'unica a saperlo. La notte in cui la polizia suona il campanello di casa, il 15 dicembre del '76, Ada capisce subito che la Storia è venuta a prendersi quanto ha di più caro al mondo.


Non un libro facile, da leggere a cuor leggero questa settimana. Un libro che però credo ben si cali nel momento storico che stiamo vivendo e porti alla luce altri momenti storici, momenti che io ho vissuto nei ricordi di famiglia, la guerra, la mamma di papà deportata in un campo di concentramento, la famiglia di mamma sfollata per sfuggire alle bombe su Milano; e poi gli anni settanta, “anni di piombo” ma anni carichi di ideali e di speranze, anni che io ho vissuto da bambina spettatrice. E in tutto questo, Ada, la protagonista di questo commovente libro. Una madre, disposta a tutto per un figlio di cui condivide gli ideali politici, ideali che lo portano però su una strada estrema che probabilmente Ada non condivide ma non tradisce, finendo con il perdere quanto di più caro al mondo.

La mamma. L’abbiamo festeggiata pochi giorni fa con un tripudio di torte a forme di cuore. Una figura presente nella vita di tutti noi, con la quale tutti dobbiamo fare i conti, una donna che ci ama in modo incondizionato ed eterno, un amore che a volte può rischiare di divenire ricattatorio e opprimente. Il rapporto tra madri e figli è ciò che più caratterizza gli esseri umani ed è ciò che di più difficile si dipana nelle nostre vite.

Vogliamo ringraziare le nostre mamme per l'incommensurabile amore di cui ci inondano, della massa enorme di cure che ci dedicano, della loro presenza sempre e comunque. E cerchiamo di amarle sempre, anche quando non ci capiscono, anche quando, passati tanti anni, sono loro ad aver bisogno di noi e questo le rende fragili e insicure.

Dedico queste poche parole a tutte le mamme, mamme da poco che hanno di fronte un mistero da vivere ogni giorno e un esserino che dipende solo da loro; mamme che hanno ormai figli grandi e cercano di colmare i sacrifici fatti pensando un po’ di più a loro stesse; mamme ormai avanti negli anni che hanno figli che con la loro stessa generosità cercano di ricambiare il loro amore e le cure ricevute, ricevendo a volte in cambio rimbrotti e lamentele. Ma dedico queste mie parole anche a tutte le mamme che lo sono per spirito di solidarietà e per amore verso il prossimo, indipendentemente dal fatto che abbiamo generato un essere umano. Ci sono tanti modi di essere mamma e ogni modo merita la nostra riconoscenza e il nostro affetto.



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