giovedì 11 maggio 2023

LA RICREAZIONE È FINITA

Dario Ferrari - 2023

Marcello è un trentenne senza un vero lavoro, resiste ai tentativi della fidanzata di rinsaldare il legame e cerca di prolungare ad libitum la sua condizione di post-adolescente fuori tempo massimo. Per spirito di contraddizione, partecipa a un concorso di dottorato in Lettere, e imprevedibilmente vince la borsa. Entra così nel mondo accademico e il suo professore, un barone di nome Sacrosanti, gli affida come tesi un lavoro sul viareggino Tito Sella, un terrorista finito presto in galera e morto in carcere, dove però ha potuto completare alcuni scritti tra cui le Agiografie infami, e dove si dice abbia scritto La Fantasima, la presunta autobiografia mai ritrovata. “La ricreazione è finita” è un’opera che si presta a significati e interpretazioni molteplici. Un narrato in cui si stratificano il genere del romanzo universitario imperniato dentro l’artificioso mondo dell’accademia, con il romanzo di formazione; il divertimento divagante sui giorni perduti di una generazione di provincia, con la riflessione, audace e penetrante, sulla figura del terrorista; e il romanzo nel romanzo, dove l’autore cede la parola all’autobiografia del suo personaggio.


Le ordinazioni dell’ultima settimana hanno stuzzicato i miei pensieri e così, sempre grazie alla preziosa disponibilità del mio consulente speciale, vi propongo questo recente romanzo, ancora una volta edito da Sellerio, romanzo che mi permette di parlarvi di università e lauree. Io ho frequentato l’Università Cattolica di Milano, facoltà di Economia e Commercio e corso in Scienze Economiche e Bancarie. Ripenso a quegli anni con un misto di nostalgia e di sollievo. Erano anni impegnativi, lo studio pretendeva la massima concentrazione e le lezioni richiedevano la mia presenza. Quattro anni, con corsi sempre annuali e prove d’esame con almeno uno scritto, a volte due, e una prova orale. Ricordo gli incubi della notte antecedente l’esame di matematica, passato poi al primo colpo con un 23/30 su cui non avrei mai scommesso e una grande gioia; matematica era l’incubo di quasi tutti e conoscevo persone in Università bloccate per anni da questo terribile esame. L’Università Cattolica di Milano è a breve distanza dalla Stazione Ferroviaria di Cadorna e io percorrevo la strada a piedi camminando a passo spedito e spesso, sulla via del ritorno, correndo come una disperata per non perdere l’ultimo treno utile. Alla Cattolica non erano, come si dice, “di manica larga” e arrivare a prendere 30 all’esame era impresa ardua che mi riuscì qualche volta, e in un esame fondamentale dell’ultimo anno arrivai alla lode. Penso al giorno della mia laurea, il 4 luglio di un anno che non sto a dirvi, come uno dei più belli della vita. Presenti i miei genitori e qualche amica. Ero molto felice di avere dato a mio papà e mia mamma questa soddisfazione, loro che avevano fatto grandi sacrifici per permettermi questo traguardo. Certo, negli anni di studio avevo fatto tutti quei lavori che fanno gli studenti: ho insegnato come supplente e dato lezioni private, ho cercato di dare una mano per la contabilità della piccola impresa di famiglia e un’estate ho lavato piatti in un luogo per ritiri spirituali. Lavoretti che mi permettevano di dare il mio piccolo contributo alle spese universitarie anche se, ripensandoci, il contributo era esiguo e in realtà serviva a mettere a posto la mia coscienza.

Negli ultimi giorni Pasticceria Su Misura è stata coinvolta nei festeggiamenti per le lauree degli ingegneri del Politecnico, sia a Lecco che Milano. È sempre bello poter essere presenti e partecipi con i nostri dolci a giornate così importanti. Un grande in bocca al lupo a tutti i nuovi laureati con l’augurio di una vita professionale ricca di soddisfazioni.

Ps domenica 14 maggio è la Festa della Mamma! Ve lo ricordo e la prossima settimana vi racconterò come andata.




Nessun commento: