giovedì 25 luglio 2024

LUOGHI DEL CUORE. CRAVEGGIA

CRAVEGGIA

Craveggia è senza dubbio uno dei borghi più caratteristici dell’intera Val d’Ossola e la visita tra i suoi vicoli e le sue intime piazzette non potrà che affascinare.
Il nome deriva probabilmente da Cravetia (luogo destinato al pascolo delle capre) e racconta la storia di uno dei paesi più antichi della Valle Vigezzo: sono stati alcuni scavi archeologici a riportare alla luce corredi di necropoli e a contribuire alla definizione delle origini dell’abitato, riconducibili all’epoca romana.
Passeggiando lungo le vie di Craveggia, o ancor meglio lungo la strada che sovrasta il borgo vigezzino, lo sguardo sarà catturato dalle centinaia di grandi camini che svettano sui caratteristici tetti in piode: in passato gli alti camini erano considerati simbolo di ricchezza delle famiglie borghesi del luogo che facevano a gara per chi ne costruiva di più imponenti e numerosi. Edifici signorili di assoluto fascino costellano il centro storico di Craveggia, affiancati a case di origine più popolare: tutte le strutture presentano mura esterne pregevolmente affrescate, finestre decorate nei contorni e curiosi stemmi, una ricchezza di testimonianze architettoniche e artistiche davvero unica in tutta la Val d’Ossola.
Visitare Craveggia significa non perdere nemmeno un angolo del suo centro storico dalla bellezza struggente: oratori impreziositi da pitture e affreschi, la Piazza dei Miracoli con la Chiesa Parrocchiale (che ospita a sua volta il Tesoro di Craveggia, di inestimabile valore), il meraviglioso battistero, scalinate e scorci suggestivi.


Ho scoperto questa località incantevole grazie al mio bene amato che lo aveva eletto a suo “buen retiro” già a partire dai primi anni novanta del secolo scorso. È un luogo incantato e innamorarsene a prima vista è assolutamente inevitabile.

Da quasi vent’anni Craveggia è diventato teatro del Festival musicale “Craveggia In Musica”: concerti di musica classica distribuiti lungo tutto il mese di agosto generalmente al sabato con qualche data infrasettimanale; nomi prestigiosi e giovani talenti si avvicendano nella preziosa chiesa di San Giacomo con grande delizia del numeroso ed affezionato pubblico. Tutto questo è nato e prosegue grazie alla dedizione e alle capacità organizzative del mio bene amato e grazie ad una amministrazione comunale molto attenta.

Anche quest’anno quindi da pochi giorni campeggia in Pasticceria, appeso alla nostra bacheca, il manifesto con tutti gli appuntamenti: Craveggia non è certamente “dietro l’angolo” ma la gita merita la strada.
E io, come ogni anno, alterno alla mia attività in Pasticceria il mio modesto aiuto organizzativo nella preparazione della stagione musicale.

Ovviamente noi saremo sempre presenti a tutti i concerti e il fatto che siano per la maggioranza di sabato mi permetterà di fare tardi senza pensiero visto che dal 21 luglio è entrato in vigore l’orario estivo da Pasticceria Su Misura che prevede chiusura al pomeriggio e chiusura la domenica.

In questo modo riusciamo a garantire le vostre colazioni, pause caffè e voglia di dolce salvaguardando anche i periodi di vacanza che, a turno, ci vedranno protagoniste.
Unica chiusura prevista sarà dal 15 al 18 agosto per il ponte di Ferragosto.
Vi aspetto a Craveggia!



giovedì 18 luglio 2024

LUOGHI DEL CUORE. MODICA

MODICA

Come Noto, Ragusa e altri centri dell’altopiano ibleo, anche Modica fu rasa al suolo da un terribile terremoto nel 1693. Bastarono però pochi anni per ricostruire la città ancora più splendente di prima, seguendo le fastose decorazioni tipiche del tardo barocco. La disposizione delle piazze e delle strade, che si arrampicano sulla sponda rocciosa di un colle, rende il centro storico di Modica particolarmente scenografico. Visitare Modica significa prepararsi a tante salite e discese: non si contano le centinaia di scale e gradini disposte qua e là tra i palazzi e le splendide chiese, come la cattedrale intitolata a S. Giorgio. Ma questa è solo una delle tante chiese che popolano Modica, come la chiesa del Carmine, affacciata su corso Umberto I, poco oltre la chiesa del SS. Salvatore; la chiesa di S. Domenico in piazza del Municipio o quella di S. Pietro con la sua scalinata ornata da statue degli apostoli. Da Modica Alta si gode, invece, di magnifici scorci panoramici dal belvedere Pizzo. Come se storia e arte non bastassero, Modica è anche conosciutissimo dagli amanti del cioccolato, che accorrono per assaggiare le creazioni delle dolcerie e pasticcerie locali.


Concludo oggi il racconto del viaggio nella Sicilia sud-orientale partendo dall’inizio della nostra breve ma intensa vacanza: Modica.
Lasciata l’auto ai piedi di Modica, all’inizio di Corso Umberto I, abbiamo iniziato a salire senza più smettere!! Una salita continua, centinaia di gradini percorrendo i quali a poco a poco ci si innalza arrivando a gustare la vista di questa straordinaria località in tutta la sua bellezza.
Assolutamente scenografica la scalinata che porta alla Cattedrale di San Giorgio, scalinata contornata da bouganville fiorite. Tutto intorno a noi un dedalo di case incastonate nel fianco della montagna, tutte attaccate una all’altra, una sopra l’altra a formare un tutt’uno.
Dopo la salita al campanile di San Giorgio e prima di tornare verso Corso Umberto abbiamo fatto un breve sosta in un baretto carino con vista sul Duomo dove abbiamo assaggiato la prima granita alle mandorle: buonissima e rinfrescante! Nei giorni successivi ne abbiamo assaggiate altre, sempre buone, anche se di sicuro quelle che ci sono piaciute di più sono state quelle alle mandorle e alle more di gelso.

Io non mi perito di far granite, non ne ho nemmeno gli strumenti, ma una delle mie confetture preferite, tra quelle che periodicamente vi propongo, è proprio quella alle more di gelso e in questi giorni ne sto preparando qualche vasetto. Ottima da sola, spalmata sul pane, meravigliosa con i formaggi freschi: una vera delizia. Le more di gelso che utilizzo non arrivano certo dalla Sicilia bensì dalla piccola azienda agricola Monteregina, nei pressi di Lecco: sono sugose, carnose e buonissime. E voi? Quale confettura preferite tra quelle di Pasticceria Su Misura?


Ps: non vi ho parlato del famoso cioccolato di Modica perché a me davvero non piace. L’invenzione del concaggio, processo di lavorazione che rende il cioccolato setoso e morbido e fa sì che si sciolga al contatto del palato, ha di molto superato l’antica ricetta degli aztechi (quella utilizzata per il cioccolato di Modica appunto) migliorando parecchio il prodotto finito. Ma i gusti sono gusti e noi un salto alla Dolceria Bonajuto lo abbiamo fatto comunque.

La preparazione della confettura di more di gelso


giovedì 11 luglio 2024

LUOGHI DEL CUORE. NOTO

NOTO

Il paesaggio urbano di Noto non è più quello di una volta, colpa del terremoto che nel 1693 distrusse completamente la città antica e causò quasi 60.000 morti, cosa che nessuno dei vari invasori era riuscito a fare mai, grazie anche alle alte mura che hanno circondato la città, parti delle quali sono ancora in piedi. Dopo il terremoto, la città fu ricostruita in una posizione più vicina al Mar Ionio. Grazie al lavoro del Marchese di S. Alfano Landolina, che progettò il nuovo sistema di reti stradali della città, e agli architetti Rosario Gagliardi e Vincenzo Sinatra, Noto tornò in vita con un'impronta completamente nuova, diventando il gioiello dell'architettura barocca. Corso Vittorio Emanuele che inizia da Porta Reale è la strada principale di Noto, il cuore della città che racchiude l'essenza del barocco siciliano. Lungo il Corso si trovano diverse imponenti dimore, magnifiche chiese e splendidi edifici, risultato del geniale lavoro di architetti e ingegneri che hanno ricostruito la città. Piazza del Municipio, nel mezzo del Corso, custodisce un gioiello straordinario per la sua bellezza: la Cattedrale di San Nicolò. In piedi su di una imponente rampa di scale, la chiesa madre incorpora l'essenza del barocco combinata con elementi eclettici. Ciò può essere trovato in particolare nell'imponente facciata che incorpora alcuni dettagli neoclassici. Fu progettata da Gagliardi e l'edificazione iniziò pochi mesi dopo il terremoto, ma fu completata solo nel 1776 sotto la supervisione di Bernardo Labisi.


Noto è stato il punto d’inizio e anche il termine della nostra breve e stupenda vacanza nella Sicilia sud-orientale. La sera del nostro arrivo abbiamo cenato assai bene in un ristorante carino posto proprio di fronte a Palazzo Nicolaci, una bella espressione dell'opulenza barocca che permea la città, e dopo cena abbiamo gironzolato un pochino tra le vie stupendamente illuminate.

A Noto abbiamo speso il nostro ultimo pomeriggio di vacanza. Approfittando fosse una domenica, villeggianti e residenti tutti al mare, abbiamo potuto visitare la città in tutta calma e tranquillità, non prima di una deliziosa sosta in una bella pasticceria dove abbiamo consumato un’abbondante merenda (a nostra discolpa... avevamo saltato il pranzo!) con gelato al cioccolato, cannolo e cassatina: il dovere professionale di assaggio non mi abbandona mai.
Per finire in bellezza, ottima cena in un ristorantino ubicato sulla piazza del Teatro, nei pressi della Fontana di Ercole. Siamo rientrati da questa vacanza pieni di meraviglia, di stupore e del ricordo di cibo sempre buonissimo, il dolce come il salato.

Se però vi aspettate che io metta in produzione i cannoli siciliani, mi tocca deludervi!! I cannoli che ho mangiato erano sempre squisiti, riempiti al momento con ingredienti fantastici. Non potrei proporvi nemmeno una copia molto sbiadita! Se per alcuni dolci del nostro magnifico Sud sono riuscita ad ottenere risultati che sono molto apprezzati e dei quali non potete più fare a meno, basti dire pasticciotti e ho detto tutto, sui cannoli alzo bandiera bianca.
Il mio bene amato, però, mi ha già detto di voler tornare presto in Sicilia esplorandone ovviamente un’altra zona.

E da qualche settimana Giulia ed io ci stiamo impegnando per proporvi la nostra personale versione di un dolce palermitano: l’Iris! Un pane dolce, nella sua versione originalissima andrebbe addirittura fritto ma noi lo cuoceremo al forno, ripieno di ricotta, zucchero, cioccolato e zest d’arancia.
Una vera leccornìa! Più che una colazione un “brunch”, un quasi pranzo!
Qualcuno, oltre al tester ufficiale ovviamente, ha già assaggiato le sperimentazioni di queste ultime settimane ma ora credo proprio di poter dire che il nostro “Iris Su Misura” è pronto per voi. Lo troverete, solo, il mercoledì! Segnate in agenda.

Iris Su Misura


giovedì 4 luglio 2024

LUOGHI DEL CUORE. RAGUSA

RAGUSA

Elegante, raffinata e ricca di storia. Ragusa, nel sud della Sicilia, conquista i visitatori con i suoi tesori artistici e architettonici e i suoi panorami mozzafiato. La città è considerata la più alta espressione del barocco siciliano, con chiese e palazzi elegantemente lavorati, come la Cattedrale di San Giovanni Battista, il Duomo di San Giorgio e Palazzo Zacco.
Ragusa è divisa in due: Ragusa superiore, la parte moderna, e Ragusa Ibla, riprogettata in stile barocco dopo il terribile terremoto del 1693.
Zona alta e zona bassa sono collegate da 340 gradini in discesa, che svelano uno dopo l’altro, la magnificenza di una cittadina che sembra essere stata scolpita direttamente nella roccia. Un dedalo di vicoli stretti e graziose piazzette scopre i vari palazzi che si ergono maestosi ricchi di decorazioni, in uno spazio fin troppo piccolo per la loro presenza. Così ciò che potrebbe essere pomposo e regale diventa intimo, raccolto, romantico, narrando il gusto del luogo che è fondato sull’equilibrio delle commistioni e degli stili. Tra giganteschi portali e sottovasi che sembrano passaggi segreti, Ragusa Ibla è la più evocativa delle poesie decantata a bassa voce.


Come promesso vi racconto ancora qualcosa delle meraviglie che io e il mio bene amato abbiamo potuto visitare durante la nostra breve ed intensa vacanza nella Sicilia sud-orientale.
Ragusa è veramente un gioiello che lascia a bocca aperta. Siamo arrivati in Piazza del duomo in una luminosissima mattina e lo stupore è stato tale che faccio fatica a descriverlo: tanta luce, il colore crema di pavimentazione e palazzi, la piazza che sfocia sulla facciata del Duomo come un’esplosione di bellezza.
E poi il Palazzo Arezzo di Trifiletti con le finestre che si aprono sulla piazza e sul Duomo come un quadro (foto immancabile, ovviamente). Abbiamo fatto un piccolo tour guidato che ci ha portato dal sopracitato palazzo al Circolo di Conversazione tutt’oggi luogo d’incontro, di chiacchere, di gioco delle carte dei facoltosi soci ed infine alla bottega d’arte “Cinabro Carrettieri” dove Damiano Rotella e Biagio Castilletti costruiscono come una volta i veri carretti siciliani e si dedicano alla pittura e al restauro. Con il loro lavoro sono arrivati a collaborare con prestigiosi marchi della moda e altrettanto prestigiose gallerie d’arte.
Mi ha colpito sapere che no, non sono figli d’arte, non vengono da una famiglia di carrettieri ma sono innamorati della loro terra e delle sue tradizioni tanto da volersi buttare, una quindicina di anni fa, in questa avventura.

Artigiani, come lo sono anche io e come lo è la nostra piccola Pasticceria Su Misura.
Tanto amore, tanta passione, tanta dedizione (anche tanta fatica) per regalare prodotti unici.

Scusatemi, forse mi sono lasciata prendere un pochino la mano! In un mondo dove i valori e la memoria sembrano perduti, toccare con mano la volontà di lavorare bene e con cura, sentire la dedizione a qualcosa di così antico, percepire l’amore incredibile che si respira in questa bottega, ecco, tutte queste cose mi hanno commosso, mi ha fatto pensare un po’ a me stessa e a Pasticceria Su Misura. E mi sono sentita felice.

I nostri macaron, fatti a mano, uno ad uno