Mi piace raccontare il mio percorso di vita e osservare (o immaginare, come in questo caso) gli sguardi tra lo stupito e l’ammirato, e sentire i commenti ....
Ebbene si, da piccola avevo due grandi sogni: diventare una grande pittrice perché adoravo disegnare o avere una pasticceria perché mi piacevano i dolci e mi piaceva aiutare la mamma nelle sue preparazioni domenicali.
La mia attitudine artistica non era evidentemente cosi spiccata dal momento che ho ceduto alla mia parte razionale seguendo studi economici (ma anche in economia c’è parecchia fantasia e creatività!!) e mettendomi in tasca una bella laurea in Scienze economiche grazie alla quale ho vissuto anni di lavoro milanese, occupandomi di mercati finanziari, rischi di tasso, prodotti derivati e divertendomi molto.
Ho lasciato spazio alle miei attitudini gastronomiche facendo del convivio il mio hobby preferito e accentando il nobile incarico di preparare ogni anno per Natale il dolce di casa tramandato dalla nonna alsaziana, il Kugelhopf.
Ai tempi di gloria si alternano tempi duri e agli albori di questo secolo mi sono trovata a far parte di quella ampia schiera di neo quarantenni laureati qualificati in gamba ben pagati e … senza lavoro!!
Che fare??? Bel problema!!!
Non è uno scherzo se è stata la visione de “La finestra di fronte” di Ferzan Ozpetek con Giovanna Mezzogiorno (stupenda) nei panni di un’aspirante pasticcera in carica all’ufficio contabilità di una polleria industriale e Massimo Girotti (ultimo suo film) nella parte di un anziano meraviglioso pasticcere (mitica scena in cui lui, di fronte a una tavola imbandita dei più sorprendenti dolci, dice scorato “ troppo umido, oggi i dolci non mi vengono!”) ad accendere la luce: ora so cosa fare, ho pensato.
Con parecchia fortuna nel giro di brevissimo ho iniziato a lavorare in una pasticceria artigianale e nel frattempo ho seguito corsi presso la CASTALIMENTI di Brescia con Maestri meravigliosi (tra i quali uno fra tutti, il Maestro E. Tonti). Vita dura quella dell’apprendista pasticcere: sveglie antelucane, mare di ore di lavoro passate spesso e ripetere le medesime operazioni, scarse gratificazione e paga irrisoria!
Esperienza, durata quasi sei anni, fondamentale per capire i meccanismi di funzionamento di una pasticceria (che non basta saper far dolci!) grazie alla quale nel corso del 2008 mi sono sentita pronta a camminare da sola: et voilà Pasticceria Su Misura vede la luce il 22 febbraio del 2009.
L’origine del nome della mia Pasticceria risiede in un brainstorming milanese con pizza d’ordinanza in compagnia del mio amico Biro, chitarrista classico quasi medico e tuttologo, la di lui e ora anche mia amica Cris, grafica originale. Partendo dall’idea di dolci “on demand” siamo arrivati ai dolci “su misura” e il nome è rimasto perché sta ad indicare l’idea di una Pasticceria davvero artigianale, banditi preparati di qualunque tipo, partenza solo da materie prime di base di qualità eccellente e la volontà di offrire a ciascuno il SUO dolce.
Ad eccezione di pochi articoli, scelti ed acquistati con cura come i vini da dolci di provenienza francese e marchigiana, il prosecco da Valdobbiadene, i torroni da Asti, tutto viene prodotto nel piccolo laboratorio suddiviso dall’area vendita da ampie vetrate. Il laboratorio a vista è stata una scelta dettata sia da esigenze di ordine pratico (lavorando da sola, la necessità dal laboratorio di curare il negozio) sia dalla precisa volontà di fare tutto alla luce del sole, dando al cliente la possibilità di sbirciare….
Non posso nascondere che il vero protagonista della mia Pasticceria è il CIOCCOLATO che adoro con amore incondizionato. Il cioccolato è un alimento nobile prezioso e meraviglioso grazie al quale nascono dolci stupendi (da provare la torta RUBINO) e i piccoli gioielli che sono le PRALINE ai gusti più svariati che vanno dagli ormai classici della mia produzione, la pralina ZANZIBAR TOSCANO a base di Chianti e spezie e la FIVE O’CLOCK a base te Earl Grey, ai gusti introdotti quest’anno come ZENZERO o LIQUIRIZIA.
Cioccolato anche per gli auguri di Natale in tavolette di varie fogge e gli addobbi da appendere all’albero.
Cioccolato per le tavolette classiche, quelle aromatizzate, quelle con le nocciole. Cioccolato per le tazzine ripiene di cuoricini (di cioccolato!). E Pasqua è CIOCCOLATO con me le uova prodotte ognuna in esemplari unici e irripetibili!
Ma per chi non ama il cioccolato tout court, vasta gamma di biscotti, marmellate, torte da forno e semifreddi. Ma non posso fare a meno di notare che tra questi ultimi i miei preferiti sono la Mousse ai Tre Cioccolati e la Mousse di Cioccolato fondente e lamponi: chi li prova se ne innamora!