mercoledì 24 aprile 2024

LUOGHI DEL CUORE. TREMEZZINA

TREMEZZINA

Il legame fra Lenno, Mezzegra e Tremezzo affonda nei secoli medievali, quando la pieve di Lenno eleggeva un sindaco generale sopra le tre singole comunità. Il primo comune unico fu il risultato del decreto napoleonico del 14 luglio 1807, poi annullato nove anni dopo dagli austriaci.
Il comune di Tremezzina venne istituito nel 1928, in seguito alla fusione dei comuni di Lenno, Mezzegra e Tremezzo. Il 28 aprile 1945 Benito Mussolini e Claretta Petacci furono fucilati nel paese che allora era conosciuto come Mezzegra. Il comune di Tremezzina venne poi soppresso nel 1947 e al suo posto furono ricostituiti i comuni preesistenti.
Nel giugno del 2000 Lenno, Ossuccio, Tremezzo e, successivamente, anche Mezzegra insieme ai comuni di Colonno e Griante hanno costituito l'Unione dei Comuni della Tremezzina.
Il comune di Tremezzina è stato poi nuovamente istituito nel 2014 dalla fusione dei comuni di Lenno, Mezzegra, Ossuccio e Tremezzo. L'iter ha previsto nei quattro enti un referendum consultivo, svoltosi il 1º dicembre 2013, in cui il 63% dei votanti si è espresso favorevolmente al progetto d'istituzione.


Il Lago di Como costituisce una ricchezza infinita di paesi, angoli, scorci, vedute, luoghi incantati e io lo amo molto. In particolare sono stata lo scorso dicembre a Tremezzina per seguire lo splendido concerto natalizio di una giovane e molto talentuosa violoncellista, concerto tenutosi in una meravigliosa cappelletta alla luce tenue del calar del giorno.
Inoltre il territorio di Tremezzina conta innumerevoli ville di rilevanza storica e architettonica. Tra queste, non si può non nominare Villa Carlotta costruzione del XVIII secolo, divenuta proprietà di Gian Battista Sommariva che vi raccolse importanti opere di Antonio Canova e di Luigi Acquisti. A Lenno invece si trova Villa Balbianello, patrimonio FAI e scenario per lussuosissimi ricevimenti nuziali.
Non è però mia intenzione parlarvi oggi di matrimoni e cerimonie, cosa che farò nelle prossime settimane.

Ho scelto Tremezzina come luogo del cuore principalmente perché questi luoghi sono noti alla storia, oltre che per la loro bellezza, in quanto teatro del tentativo di fuga del duce, fuga terminata con la sua morte (28 aprile 1945). E questo mi rimanda immediatamente all’importante giornata del 25 aprile: Festa della Liberazione.
Il 25 aprile è una data fondamentale per noi Italiani, segna la sconfitta del fascismo e il ritorno alla libertà.
Il 25 aprile è il giorno che getta le basi della nostra Carta Costituente che sempre va difesa.

Quest’anno si festeggiano i 79 anni di questa ricorrenza: sono tanti ma non così tanti per dimenticare quanto è successo, anni che non ci devono impedire di continuare a ricordare e ad omaggiare sempre tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la nostra libertà. Libertà di ieri, di oggi e mi auguro anche di domani.
Non tralasciate di festeggiare.

Pasticceria Su Misura sarà aperta dalle 8.30 alle 12.00, con me e con Ilaria.



giovedì 18 aprile 2024

LUOGHI DEL CUORE. NAPOLI

NAPOLI

Napoli, città d'arte, si apre a forma di anfiteatro sul mare ed è delimitata dal Vesuvio, dai Monti della costa e dalle isole di Capri, di Ischia e di Procida e dal Capo Miseno.
Posta al centro del Mediterraneo, capoluogo della Regione Campania e "Capitale" del Mezzogiorno d'Italia, è famosa per il suo folclore e le millenarie tradizioni. Il suo centro storico, considerato il più vasto d’Europa è stato dichiarato Patrimonio UNESCO nel 1995 e la città tra le sue vie nasconde antiche chiese, musei e teatri. Dal Lungomare Caracciolo a via San Gregorio Armeno passando per la famosa Piazza del Plebiscito, Napoli è una città che ha davvero molto da offrire e che sa davvero conquistare i suoi visitatori.
Il fatto che sia stata luogo di incontro tra vari popoli l'ha segnata profondamente, fin dall’antichità più lontana, facendo di Napoli una culla della cultura. Basta camminare per le sue strade, piene di tesori artistici e architettonici, per rendersene conto. È una città con una magia unica e inconfondibile.


Napoli è una città che, purtroppo, ho visitato una volta sola nella vita e oltretutto per motivi lavorativi. Erano i primi anni novanta e il mio ruolo all’interno di una filiale di banca estera (francese, ca va sans dire!) mi portava a partecipare a congressi annuali degli operatori del settore, congressi che si tenevano sempre in località meravigliose.
Della mia gita a Napoli ricordo in particolare l’enorme e abbacinante Piazza Plebiscito e la pizza più buona del mondo.
Il mio affetto per la città di Napoli è però anche strettamente legata a una mia piccola passione che non temo svelarvi: sono una grande fan di “Un posto al sole”, la più longeva e celebrata fiction televisiva, ambientata in uno stupendo palazzo di Posillipo. Ognuno ha le sue piccole oasi di pace e questa per me lo è: venti minuti di sollievo dalle fatiche e dai pensieri quotidiani, una breve immersione nella vita quotidiana dei personaggi che animano le storie del palazzo.

Parlando e tornando a parlare di quello che è il centro focale dei miei pensieri settimanali, avrete sicuramente intuito dove voglio andare a parare: il dolce simbolo di Napoli è certamente la Pastiera!
Nel nostro laboratorio prepariamo questo dolce ricco e profumato già da diversi anni, con una ricetta napoletana doc e l’aroma millefiori che faccio arrivare appositamente dalla città partenopea.
La Pastiera è un dolce tipicamente pasquale ma è talmente buona che da Pasticceria Su Misura la trovate tutto l’anno anche nella dimensione mono porzione.
Solo a pensarla mi viene l’acquolina in bocca!



giovedì 11 aprile 2024

LUOGHI DEL CUORE. BASILICA DI GALLIANO

BASILICA DI GALLIANO

Il complesso monumentale di Galliano sorge nell’omonima località della città di Cantù, in una zona di colline moreniche. Proprio per la sua posizione strategica, la collina di Galliano fu abitata fin dall’epoca pre-romana da popolazioni di origine gallo-celtica e alcune lapidi dedicate alle Matrone di epoca celtica testimoniano come Galliano si caratterizzò fin dalle origini come luogo di culto. Con l'evangelizzazione della Lombardia avviata dal vescovo Ambrogio nel IV secolo, il cristianesimo giunse anche a Galliano.
La comunità cristiana si organizzò ed edificò una prima chiesa ad aula unica. Il diffondersi capillare del cristianesimo fece aumentare l’importanza religiosa del nucleo di Galliano che divenne capo-pieve. Tra il VII e l’VIII secolo la chiesa venne quindi ampliata per rispondere alle esigenze di una comunità più numerosa. L’apertura del secondo millennio rappresentò per Galliano un momento straordinario. Ariberto da Intimiano, futuro vescovo di Milano, venne nominato custode della basilica e si fece promotore dell’opera di rinnovamento e decorazione dell’edificio. A opera completata, il 2 luglio 1007, Ariberto consacrò la basilica e la dedicò a S. Vincenzo. Con il XII secolo il borgo di Cantù conobbe un periodo di forte sviluppo a discapito del nucleo di Galliano più periferico, che venne progressivamente abbandonato. Iniziò così la fase del degrado che vide la basilica trasformata in magazzino, e, successivamente, in casa colonica fino all’acquisto da parte di privati e alla sconsacrazione del 1801. Un elemento particolare che però riuscì a preservare, almeno in parte, la basilica di Galliano come luogo di culto lungo i secoli più bui, fu la devozione popolare per l’immagine della Madonna del Latte affrescata nella cripta.
Per tutto il XIX secolo la basilica passò dalle mani di numerose famiglie nobili fino a diventare proprietà di Giuseppe Foppa Pedretti nel 1907. Agli inizi del ‘900 però, grazie ad un maggiore interesse per il patrimonio storico e artistico anche presso gli apparati statali, la basilica di Galliano venne inserita nell’elenco ufficiale dei monumenti nazionali e questo riconoscimento impediva qualsiasi manomissione della struttura. Probabilmente fu anche questo vincolo che nel maggio del 1909 convinse il proprietario a vendere l’edificio al comune di Cantù per la somma di 15.000 lire. Iniziò così il recupero della basilica ormai irriconoscibile e venne avviata una lunga fase di restauri e nel 1934 l’edificio fu riconsacrato dal cardinale Schuster tornando ad essere luogo di culto.

Orari di apertura:
Venerdì: 15.00-18.00
Sabato: 9.00-12.00 e 15.00-18.00
Domenica: 15.00-18.00
In caso di visita da parte di gruppi o comitive è necessario effettuare la propria prenotazione all'indirizzo email: cultura@comune.cantu.co.it.


Oggi vi porto a visitare un luogo davvero straordinario e vi invito a visitarlo anche di persona, a tal fine vi lascio gli orari d’ingresso.
La Basilica di Galliano fa parte della mia infanzia e adolescenza quando con la mia famiglia abitavo in quel di Cantù, cittadina all’epoca famosa per i suoi mobilieri e i loro manufatti di elevatissimo pregio.
I miei genitori, entrambi milanesi, si sposarono nel 1960 e andarono a vivere a Cantù dove il mio babbo aveva installato una piccola impresa artigiana per la lavorazione dell’ottone.
Cantù, allora come oggi, non ha particolari bellezze: una piccola città in cima a una collina, circondata da tanto verde e con parecchie salite e discese, dettaglio non irrilevante per chi come me, piccola scout, usava la bicicletta per i propri spostamenti. La Basilica di Galliano è però indubbiamente un vero gioiello di grande attrattiva; è un luogo dove chiunque, credente o meno, rimane colpito dalla stupefacente semplicità della costruzione, dal quella sorta di vuoto e di essenziale che fa vibrare il cuore, dalla bellezza di quegli affreschi ormai solo accennati. Accedere a questo luogo ti mette in contatto diretto con la bellezza, quella pura, non ostentata, non appariscente e profondamente toccante.
Inoltre la Basilica era per me anche luogo di giochi: infatti è circondata da un’ampia area verde dove, con il mio gruppo scout, andavo a giocare il sabato pomeriggio se le nostre attività non ci portavano altrove lontano dalla nostra sede allora situata proprio di fronte alla Basilica.

Poi la vita mi ha fatto percorrere molte strade, lontane dai i miei luoghi d’infanzia. L’Università prima e il lavoro poi mi hanno portato a Milano mentre la vita sentimentale mi ha spinto a vivere in altre località distanti da quella cittadina dove sono cresciuta e dove ancora oggi vive la famiglia di origine.
Il caso però ha voluto che proprio a Cantù ricominciassi la mia vita lavorativa. Fu infatti una pasticceria di Cantù, a corto di personale, che accettò la mia candidatura a futura pasticcera: nulla sapevo fare ma avevo molta volontà.
È stato grazie a quell’esperienza che ho realizzato il mio sogno: Pasticceria Su Misura. Da allora di strada ne ho percorsa parecchia; oggi sono molto fiera della mia attività, felice di avere una socia super e due giovani pasticcere che mi fanno sperare che il mio sogno non svanirà dopo di me. E mai avrei pensato di dover, in qualche modo, ringraziare la città del mobile.



giovedì 28 marzo 2024

LUOGHI DEL CUORE. LAGO DI PUSIANO

LAGO DI PUSIANO

Il lago di Pusiano, detto anche di Casletto o Eupili, è un lago situato tra le province di Como e Lecco, in Brianza, Lombardia. In suo onore Giuseppe Parini pubblicò il suo primo libro di poesie, con lo pseudonimo di Ripano Eupilino. Il pittore Giovanni Segantini dipinse Il lago di Pusiano in un suo celebre quadro “Ave Maria a trasbordo” che è tra i primi che segnano l'evoluzione verso il divisionismo.
Nel lago è situata la piccola Isola dei Cipressi, di proprietà privata. Essa è un isolotto di forma ovale che si trova all'interno del lago di Pusiano. Deve il suo nome alla presenza di circa 130 cipressi, alcuni dei quali secolari. A partire dal medioevo, fino al XVII secolo, fu connessa alla storia del Lago di Pusiano e perciò divenne proprietà dell’arcivescovo di Milano, poi dei signori Carpani (feudatari locali) e infine divenne l’isola dei Viceré, dall’arciduca Ferdinando Carlo d’Asburgo Este Lorena a l’arciduca Ranieri d’Asburgo, passando per Eugenio di Beauharnais. Rimase proprietà della casa imperiale austriaca fino a circa il 1831. Essi alloggiavano in un palazzo storico in paese, noto come palazzo Beauharnais e utilizzavano l'isola per i propri passatempi. Fu ceduta nel 1874 ai fratelli Antonio ed Egidio Gavazzi, industriali di Valmadrera. Oggi l'isola, meta di visite guidate e usata per ospitare matrimoni o eventi, è particolarmente conosciuta per la presenza di particolari specie botaniche e animali esotici tra cui: i piccoli canguri wallaby, gru coronate, pavoni e cicogne.


Ho la grande fortuna di vivere in una casa che si affaccia sul Lago di Pusiano, proprio in fronte all’omonimo paese, da ormai venticinque anni. L’acquisto di questa casa seguii percorsi inaspettati e capitò per caso in un momento in cui non stavo assolutamente cercando casa.
A quell’epoca mi trovavo nella mia prima vita lavorativa e ogni giorno andavo a Milano in treno utilizzando le Ferrovie Nord. Classica vita da pendolari: stesso orario ogni giorno, stessa carrozza, stessi posti e stessi compagni di viaggio. Si leggeva, si sonnecchiava ma anche si chiacchierava molto e alla fine si diventava amici. Capitava di organizzare qualche cena ora a casa di uno ora dell’altro. Un bel giorno uno dei miei compagni di viaggio mi disse che aveva visto la casa adatta a me che quella dove vivevo era troppo piccola; in effetti il mio appartamento era davvero minuscolo e senza spazi di sfogo per il mio adorato micio Pablo da poco entrato nella mia vita da single. Accompagnata da un filo di scetticismo, una casa non costa come un vestito, decisi di seguire il consiglio ricevuto e visitai il cantiere e fu amore a prima vista!

Così, nel giro di pochissimo, acquistai l’appartamento dove tutt’ora vivo con il mio bene amato e la nostra famigliola pelosa. È stata una delle scelte più felici della mia vita.
Il mio micio Pablo ha vissuto qui tutta la sua vita, scorrazzando nel prato, correndo per i boschi, andando a caccia e così hanno fatto e fanno tutti i mici della nostra vita.
Adesso che sta arrivando la bella stagione è meraviglioso riposare sotto il portico, rimirando le montagne e il Lago di Pusiano. Ora che il mio bene amato non è più legato a orari lavorativi scendiamo al lago per una bella passeggiata che ci porta a Bosisio Parini.

Queste giornate di inteso lavoro pasquale consumano tutte le mie energie ma quando arrivo a casa mi rilasso e penso che questo è il luogo del cuore per eccellenza, dove amo stare, immersa nella natura.
Sapete che amo molto il mio lavoro ma gli anni passano e questo inizio d’anno caratterizzato dalla vicinanza tra una festività e l’altra è stato un vero e proprio tour de force! 
Manca ancora l’ultimo miglio però: domenica si festeggia la Pasqua e io sarò in Pasticceria (dalle 9.00 alle 12.00 o forse un poco meno) per i vostri ultimissimi acquisti, per fare gli auguri agli amici che passeranno a salutarmi e per bere un caffè con loro.
E poi una breve pausa rigenerante, qui sul mio lago.
Buona Pasqua a voi, amici cari.



giovedì 21 marzo 2024

LUOGHI DEL CUORE. TORINO

TORINO

Torino è il capoluogo del Piemonte ed è nota per la raffinatezza della sua architettura e della sua cucina. Il fiume Po segna la divisione tra la parte collinare e quella, quasi pianeggiante, della città, collocata tra i 220 e i 280 metri sul livello del mare; il punto più elevato del territorio comunale è il Colle della Maddalena, a 715 metri sul livello del mare, nei pressi del Faro della Vittoria.
La città è al centro di un anfiteatro montuoso che ingloba alcune delle più belle vette alpine: il Monviso, monte dal quale nasce il Po, il Rocciamelone, e i massicci del Gran Paradiso e del Monte Rosa, mentre il Cervino diventa visibile dalla zona sud-est dell'area urbana. Il 19 marzo 2016 l'UNESCO ha riconosciuto il parco del Po e la collina torinese come riserva della biosfera, mentre nel 2020 la FAO e l'Arbor Day Foundation hanno conferito alla città di Torino il riconoscimento di Tree City of the World 2019.
Uno dei simboli più popolari della città è la Mole Antonelliana, situata nel centro storico: il nome deriva dall'imponente altezza, 167,5 metri, mentre il suo aggettivo deriva dall'architetto che la concepì, Alessandro Antonelli. Iniziata nel 1863 quando Torino era capitale del neonato Regno d'Italia e completata in piena Belle Époque nel 1889 (lo stesso anno in cui venne poi inaugurata la torre Eiffel, a cui da allora è stata spesso paragonata), fu l'edificio in muratura più alto del mondo fino al 1908 e venne definita da Friedrich Nietzsche "forse l'opera architettonica più geniale mai realizzata". Per anni fu l'edificio più alto di Torino, superato oggi da due moderne torri. Dal 2000 al suo interno ha sede il Museo nazionale del cinema.


Inizio a frequentare Torino da ragazza allorché una cara amica di allora, per motivi lavorativi e per turbolenti vicende di cuore, si trovò a viverci per qualche tempo. Andavo abbastanza spesso a trovarla ed erano sempre belle occasioni per ascoltare musica, andare a teatro, fare passeggiate sul lungo Po.
Torino ha continuato ad essere una città molto importante nella mia vita. Infatti la mia ultima esperienza lavorativa a Milano mi ha dato la grande fortuna di conoscere colei che sarebbe diventata, e tutt’ora resta, la mia più cara amica, Chicca: torinese doc trapiantata a Milano. Ed è grazie a lei e del suo consorte che io ho avuto l'enorme chance di incontrare il mio bene amato!
Grazie a lei ho anche stretto altre amicizie torinesi e ho avuto occasione di andare svariate volte a Torino.

Effettivamente non posso dire di conoscere la città in tutti i suoi aspetti ma resta il fatto che passeggiare nelle sue grandi piazze, nelle vie del centro, ammirare i palazzi e quello stile tanto simile alla città che più amo al mondo, Parigi, mi dà ogni volta grande soddisfazione.
Una delle cose che più mi piacciono di Torino sono le caffetterie e le vetrine di pasticcerie e cioccolaterie!
Torino e il cioccolato sono indubbiamente legate a doppio filo; Croci, Peyrano, Gobino, Candifrutto sono solo alcune delle cioccolaterie più famose. A Torino trovi il cioccolato tutto l’anno.

Prima di aprire Pasticceria Su Misura avevo effettivamente pensato di aprire una cioccolateria e già immaginavo un locale in stile torinese. Fatti due conti, non essendo a Torino, ho preferito non restringere così tanto la mia produzione e ho quindi optato per la pasticceria anche se il cioccolato, da Pasticceria Su Misura, ha un ruolo da grande protagonista per molti mesi all’anno.

Ormai siamo prossimi alla Pasqua e le mie ragazze in laboratorio si stanno dando un gran da fare producendo uova di cioccolato di varie dimensioni, modelli (grazie Pavoni Italia per i bellissimi stampi) e colori.
Ho sempre amato molto il lavoro di Pasqua; confesso che mi rammarica un po’ non riuscire più a dedicarmi a questa parte della nostra produzione. Ma le cose da fare sono moltissime e soprattutto ora passo parecchio tempo in caffetteria. Il laboratorio è però in ottime man: sono felice di vedere Giulia e Madi lavorare così bene, in sintonia e con tanta bravura. Il mio compito è anche quello di trasmettere la mia passione e la mia visione a loro, giovani pasticcere con un grande futuro davanti.

Uovo modello Cadeau





giovedì 14 marzo 2024

LUOGHI DEL CUORE. MILANO, QUARTIERE GIAMBELLINO

MILANO, QUARTIERE GIAMBELLINO

Giambellino nasce nella prima metà del Novecento dall’estensione della zona industriale di porta Genova, dovuta alla vicinanza del Naviglio Grande e della Ferrovia Milano-Mortara. Le prime case sono popolari, con una forte matrice operaia. Mentre Milano si popola di immigrati provenienti da zone sempre più lontane, la fabbrica è l’esperienza intorno alla quale si sviluppa l’identità del Quartiere, fatta di orgoglio professionale e solidarietà. Il quartiere si sviluppa con direttrici sud-nord e est-ovest, a partire dal centro città e dalle vie di comunicazione sulle quali sono nate le fabbriche, fino a raggiungere una densità considerevole, conservando una quota estremamente rilevante di patrimonio abitativo pubblico, a rinnovare l’identità storica del quartiere nonostante la grande ondata migratoria dal sud. Nel quartiere, povero e gravato di problemi, nascono le prime sperimentazioni di frontiera su temi di grande impatto sociale: il Giambellino rappresenta in questi anni un esempio virtuoso di integrazione e promozione sociale.


Oggi vi riporto a Milano, nel quartiere Giambellino (dalla via omonima intitolata al pittore italiano del XV secolo Giovanni Bellini detto il Giambellino) ad un indirizzo preciso: via Odazio 6.
A questo indirizzo hanno abitato i miei nonni, mio papà fino al suo matrimonio con mia mamma e la zia Lina fino ad una quindicina di anni fa.
Mia nonna, mamma del mio papà, si chiamava Charlotte Regina Thomas. Era nata nel 1906 vicino a Strasburgo ed era arrivata a Milano con la famiglia, così come tanti altri migranti francesi, agli inizi degli anni quaranta, all’infuriare della seconda guerra mondiale.
Nonna Charlotte, operaia alla Borletti, era soprattutto una partigiana, combatteva nella Resistenza, fu promotrice dei grandi scioperi del marzo del 1944 e per questo fu deportata e morì a Bergen Belsen pochi giorni prima della liberazione. Nonna Charlotte lottava per “il pane, la pace e la libertà”.

Giovedì 7 marzo 2024, in Via Odazio 6 è stata posta una pietra d’inciampo in memoria di mia nonna: una cerimonia affollata e commossa alla quale ho partecipato con mio fratello Federico, mia sorella Gabriella e Laura, la più piccola delle mie cugine (per lei nonna Charlotte è la bisnonna).
Ho conosciuto tante persone che animano il quartiere e che agiscono perché la memoria delle persone come mia nonna non vada persa, perché il quartiere possa continuare a vivere, perché le disuguaglianze e le difficoltà si possano arginare.

In questi giorni di commozione e di orgoglio ho pensato tanto al mio papà, a quanto deve aver sofferto; lui non mi ha mai parlato della sua mamma partigiana. Forse il mio papà avrebbe preferito una mamma meno forte e più vicina, una mamma che non sacrificasse la propria vita per la libertà di tutti. Anche della nostra oggi.
Penso al mio papà con affetto e con nostalgia, a quel caseggiato di via Odazio dove andavamo a trovare la zia Lina. Ho rivisto quei luoghi a distanza di decenni, un caseggiato identico a come me lo ricordavo da bambina ma che mostra tutti i segni del tempo. Penso al mio papà, rimasto senza mamma, con la zia a fargli da mamma.
Mi manca molto. Mi piacerebbe incontrarlo di nuovo e parlare con lui, e chiedere a lui della nonna Charlotte.

Martedì prossimo, 19 marzo, festeggeremo tutti i nostri papà. Io sono molto felice di avere avuto un papà come il mio, sono orgogliosa della nostra vicenda famigliare. E so che anche lui, ovunque si trovi, è orgoglioso di me.

Nonna Charlotte

Pietra d'inciampo nonna Charlotte



giovedì 7 marzo 2024

LUOGHI DEL CUORE. SORRENTO

SORRENTO

Sorrento è una cittadina costiera della Penisola sorrentina che si trova di fronte alla baia di Napoli, nella parte sud-occidentale dell'Italia. Piccola ma assolutamente imperdibile, Sorrento è celebre per gli agrumeti e le viste panoramiche sul mare, per non parlare degli edifici color pastello che si trovano sulla scogliera. Non a caso, le attività principali ruotano intorno alla vita costiera: immersioni, pesca, crociere in barca e Marina Grande. A pochi passi dalla costa vi sono molte altre attrazioni, come Piazza Tasso, la vivace piazza cittadina con caffetterie caratteristiche e negozi a conduzione familiare. Da visitare la chiesa di San Francesco, che risale al XIV secolo, come anche i giardini pubblici incontaminati del vicino parco della Villa Comunale, con vista sul golfo di Napoli.


Correva l’anno 1980 e i miei genitori, evidentemente presi da desiderio di avventura, decisero di noleggiare un camper per una vacanza con destinazione Sorrento, la costiera Amalfitana, Pompei ed Ercolano. La vacanza aveva anche l’obiettivo di soddisfare il piccolo archeologo che allora alloggiava nell’animo di mio fratello. Tenuto conto che i miei non erano usi alla vita “on the road” la scelta mi parve quantomeno azzardata. Ciò nonostante mi accodai volentieri, intrigata dalle bellezze che avremmo visitato.
Fu una settimana movimentata, ricca di colpi di scena, con qualche momento di tensione tra mamma e papà come quando, forse per una curva presa male, l’intera bottiglia di sciroppo di menta si rovesciò nell’armadietto con le conseguenze facili da immaginare. In ogni caso fu una vacanza molto bella e della quale conservo moltissimi ricordi. Ora che ne sto scrivendo, mi affiorano alla mente le immagini della costiera con i suoi magnifici scorci, lo scintillio del mare, il profumo di limoni e soprattutto il colore dei limoni: il giallo!

Il giallo dei limoni di Sorrento mi porta al giallo delle mimose che ormai sono esplose nella loro fioritura e da lì al giallo simbolo di un giorno preciso: domani 8 marzo, festa della donna.
Pasticceria Su Misura ha iniziato a tingersi di giallo: le scatolette di macaron gialli al limone, le tortine con crema al limone e i piccoli semifreddi di cioccolato bianco e zest di limone. E domani sarà un tripudio di questo colore.

L’8 marzo è una festività e come tale è quindi una bella occasione per proporre dolci a tema, per fare festa. È pur anche vero che ho spesso guardato con un filo di sospetto questo giorno: dedicare una giornata alle donne come fossero un mondo a parte mi è sempre parso un modo per sottolineare che le donne, in quanto tali, hanno bisogno di una festività per elevarle di livello, per riconoscerne l’intrinseco e immenso valore. Purtroppo però il nostro non è un mondo ideale e sono sempre troppe le donne che subiscono la violenza degli uomini, troppe le donne uccise il più delle volte da coloro che sostengono di amarle, troppe le donne prive di libertà, di autonomia, di uno stipendio adeguato.

E allora ben venga un giorno che, più di tutti gli altri, sottolinei il valore, l’importanza di tutte le donne.
Buon 8 marzo a tutte.

Cream Tart per la festa della donna



giovedì 29 febbraio 2024

LUOGHI DEL CUORE. VALTOURNENCHE

VALTOURNENCHE

La Valtournenche è una valle laterale dominata dal Cervino, montagna che si impone con sua inconfondibile forma piramidale. Questa montagna di 4.478 m, autentica icona delle Alpi, attirò i primi alpinisti, suscitando in alcuni una vera ossessione. La Valtournenche divenne così nell’Ottocento meta ambita da facoltosi viaggiatori stranieri, in prevalenza inglesi, e fu tra le prime località a godere di uno sviluppo turistico.
Ai piedi della Gran Becca – il nome locale del Cervino – si estende l’ampia conca del Breuil che divenne una delle prime stazioni per il turismo invernale grazie alla costruzione di ardite funivie, opera del genio visionario di Dino Lora Totino, già a metà degli anni ’30. Sebbene Cervinia sia la località più nota della vallata, in realtà il Breuil non è che una frazione del comune di Valtournenche che comprende tutta la testata della valle.
Oltre al Breuil e al capoluogo, il comune è formato da numerosi piccoli villaggi che conservano begli esempi di architettura rurale tradizionale.


Complice il freddo di questi ultimi giorni e della pioggia che, poco sopra i nostri sguardi, si è trasformata in neve imbiancando le cime delle montagne intorno a noi, mi è tornata un filo di nostalgia per la mia infanzia. Valtournenche è stato per molti anni un luogo di vacanza tanto invernale quanto estivo per la mia famiglia. Confesso che d’estate, da bambina, preferivo di gran lunga il mare ma in inverno adoravo questo luogo e adoravo andare a sciare.
La casa dove trascorrevamo le nostre vacanze era un appartamento vicinissimo alla seggiovia che portava sui campi da sci. I miei genitori affidavano me e mia sorella a una super maestra che ci insegnava lo sci e l’amore per la montagna. Io ero davvero entusiasta mentre mia sorella lo era decisamente meno: al mattino erano pianti e strepiti che lei a sciare proprio non ci voleva andare e a me, sorella piccola, toccava aspettarla, sbuffando.
La nostra maestra ci portava sui campi da sci ma qualche volta anche nel bosco: un’esperienza magica!
Le soste previste erano due, e una delle due era (credo) tenuta nascosta a mamma e papà!
Infatti la maestra qualche volta, o forse è stata una sola volta ma i miei ricordi sono arricchiti dalla fantasia, ci portava da una amica, proprietaria di una piccola baita nel bosco, che ci scaldava con un pochino di vin brûlé.
Spesso però ci fermavamo in alto alla seggiovia in un rifugio dove potevamo gustare una cioccolata calda davvero meravigliosa.

Ho smesso di sciare tanti anni fa ma i ricordi di quelle vacanze li sento davvero molto vividi.
Solo il rammarico che da diversi anni ormai i nostri inverni sono sempre più tiepidi ed asciutti, le montagne sono senza o con poca neve, i ghiacciai solo un tenue ricordo.
E le piste da sci forse ora pure troppe rispetto alle condizioni climatiche e ambientali che, io credo, dovrebbero portare ad un ripensamento di questi sport.

Però il gusto della buona cioccolata mi è rimasto e per Pasticceria Su Misura prepariamo una polvere con cioccolato, cacao e pochissimo zucchero per una cioccolata da campioni. Una bevanda tutta invernale che, qualche volta, con nostra grande sorpresa ci viene chiesta anche fuori stagione. Ma voi sapete come la penso: ogni stagione ha le sue caratteristiche e quindi niente cioccolata calda in estate, ma ora indubbiamente sì.



giovedì 22 febbraio 2024

LUOGHI DEL CUORE. MANTOVA

MANTOVA


Nel XII secolo l'architetto e ingegnere idraulico Alberto Pitentino, su incarico del Comune di Mantova, organizzò un sistema di difesa della città curando la sistemazione del fiume Mincio in modo da circondare completamente il centro abitato con quattro specchi d'acqua, così da formare quattro laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore e Paiolo; Mantova, di fatto, era un'isola.
Alla campagna si accedeva attraverso due ponti, il Ponte dei Mulini e il Ponte di San Giorgio, ancora esistenti.
In età comunale venne tracciato il Rio, un canale che taglia in due la città, collegando il lago Inferiore a quello Superiore. Altre dighe e chiuse consentirono un'adeguata difesa dalle acque.
Nel XVII secolo una forte inondazione diede inizio a una rapida decadenza: il Mincio, trasportando i materiali solidi, trasformò i laghi in paludi malsane che condizionarono ogni ulteriore sviluppo; fu prosciugato, allora, il lago Paiolo a sud, in modo che la città restasse bagnata dall'acqua solo su tre lati, come una penisola ed oggi ancora si presenta così.


Sono stata a Montava diversi anni fa in compagnia del mio bene amato per seguire uno dei suoi concerti e avendo tutta la giornata a disposizione e non grande fretta di rientrare ne approfittammo per fare un po’ i turisti.
Ho il ricordo di un viaggio lunghissimo, quasi interminabile! In effetti la città dei Gonzaga si trova nell’angolo più a est della nostra regione compreso tra Veneto ed Emilia-Romagna.

Mantova è molto particolare, circondata da tre specchi d’acqua artificiali ricavati dall’ansa del fiume Mincio: la sensazione che si sperimenta è davvero magica perché la città sembra nata dall’acqua. I luoghi più noti della città sono indubbiamente Palazzo Ducale e palazzo Te, ma il mio ricordo è proprio legato all’acqua, acqua che circonda, acqua che scorre, acqua che protegge, acqua presente quando meno te lo aspetti.

Io ho una vera predilezione per tutti i luoghi accanto all’acqua, che si tratti di fiumi, laghi o mare; infatti anche la casa dove abitiamo da anni è posta su un piccolo lago, il lago di Pusiano, e guarda caso da molti anni svolgo la mia attività in una città lacustre. Forse è questo il motivo che mi fa serbare così dolce ricordo di quella gita.

Oggi ho voluto portarvi proprio qui, in questa bella città ricca di storia e ricca anche di buona cucina e ottimi dolci, il più noto dei quali è certamente la “Sbrisolona”: torta ricca di mandorle, tanto burro e mescola di farina di frumento e farina di mais. Una torta dura ma friabile, dal sapore ricco che va realizzata e servita in pezzi grossolani.
Non sono sicura che quella che vi propongo da noi sia la versione “originale”, sempre che una versione originale di qualsivoglia dolce esista effettivamente, ma a me piace molto: e voi, l’avete assaggiata?

La nostra Sbrisolona


giovedì 15 febbraio 2024

LUOGHI DEL CUORE. VENEZIA

VENEZIA

Venezia è tra le primissime città nel mondo per bellezza ed importanza storica, artistica e culturale. Comprende sia territori insulari sia di terraferma ed è articolato attorno ai due principali centri di Venezia (al centro dell'omonima laguna) e di Mestre (nella terraferma).
La città è stata per 1.100 anni la capitale della Serenissima Repubblica di Venezia ed è conosciuta a questo riguardo come la Serenissima. Per le peculiarità urbanistiche e per il suo patrimonio artistico, è universalmente considerata una tra le più belle città del mondo, dichiarata, assieme alla sua laguna, patrimonio dell'umanità.
Insieme a Cannes e Berlino, è considerata una delle capitali del cinema europeo, grazie alla Mostra internazionale d'arte cinematografica.


Sono stata parecchie volte a Venezia: da bambina andavo con la famiglia al mare a Jesolo e la gita nella città lagunare era una tappa irrinunciabile.
Da grande sono stata diverse volte a visitare la Serenissima, con amici e amiche a trovare altri amici e amiche, un po’ in tutte le stagioni. Personalmente trovo che, in barba all’umidità, Venezia dia il meglio di sé durante l’inverno, con la bruma che si alza dall’acqua donandole un che di fantastico.

Ho pensato a questa stupenda città perché mi è parso un buon modo (anche se forse non troppo originale!) per legare i due avvenimenti clou di questa settimana: San Valentino festa degli innamorati, e Venezia è indubbiamente romantica, e il Carnevale.

Era forse il mio primo anno di università quando, con due care amiche, organizzammo di andare a Venezia in occasione del Carnevale, diventato ormai famosissimo. Ognuna di noi aveva realizzato il proprio costume; una delle mie due amiche, allieva dell’accademia di belle arti, avrebbe provveduto a dipingere i nostri volti con i nostri personaggi. Io incarnavo un pagliaccio triste, con indosso un enorme costume bianco e fucsia, credo l’unica volta nella mia vita in cui avessi preso in mano ago e filo.
Fu un viaggio molto avventuroso; ospiti di amici di amici di amici, studenti della facoltà di lingue orientali, non dormimmo per due giorni interi per non perdere neanche un istante dell’atmosfera carnevalesca. Tornammo sfinite ma entusiaste.

In effetti credo proprio che quello fu il mio ultimo Carnevale: gli anni, gli studi, il lavoro, la vita mi hanno fatto perdere l’entusiasmo per questa ricorrenza della quale, oggi come oggi, ne farei anche a meno. Pasticceria Su Misura non ne fa certo a meno, però! E visto i tempi stretti imposti dalla Pasqua alle porte, terminata la pausa post natalizia, vi abbiamo subito proposto chiacchiere e tortelli alla crema.
Dopo l’ubriacatura di cuori e amore del giorno di San Valentino, siamo però pronte ad archiviare anche i dolci tipici del Carnevale per tuffarci senza indugio nella produzione di uova di cioccolato! 
Ma questa è un’altra storia…

Mono Sacher San Valentino






giovedì 8 febbraio 2024

LUOGHI DEL CUORE. LECCE

LECCE

Capoluogo dell'omonima provincia della Puglia e principale centro urbano del Salento, Lecce è situata in posizione pressoché centrale della penisola salentina, tra la costa adriatica e quella ionica ed è il capoluogo di provincia più orientale d'Italia.
Le antiche origini messapiche e i resti archeologici della dominazione romana la inseriscono tra le città d'arte d'Italia, tanto da essere denominata la "Signora del Barocco”. La città, infatti, si distingue per la ricchezza e l'esuberanza del barocco tipicamente seicentesco delle chiese e dei palazzi del centro, costruiti nella locale pietra leccese, calcare molto adatto alla lavorazione con lo scalpello. Lo sviluppo architettonico e l'arricchimento decorativo delle facciate furono particolarmente curati durante il Regno di Napoli e caratterizza la città in modo talmente originale da dar luogo alla definizione di barocco leccese.
È sede dell'Università del Salento, già Università di Lecce, ed è stata capitale italiana della cultura nel 2015.


Il mio primo ricordo di Lecce risale a parecchio tempo fa, quasi agli albori della mia vita lavorativa. Avevo allora, infatti, un collega che quasi ogni giorno, per un motivo o per un altro, decantava le meraviglie di Lecce tanto da sostenere che avrebbe molto desiderato andarci a vivere.
La prima volta che visitai Lecce, nel corso di una vacanza in Salento in compagnia di carissimi amici, rimasi a bocca aperta: lo stupore fu immenso! Tutti i palazzi sembrano ricamati a mano, pizzi e merletti ovunque si posasse il mio sguardo.

Tornai nuovamente in Salento con il mio bene amato quando, con Pasticceria Su Misura ben avviata, ebbi la possibilità di ritagliarmi una settimana di vacanza nel mese di giugno, il mese da me preferito (per inciso, un paio d’anni prima del 2020! La parentesi di giugno durò pochissimo, ça va sans dire).
Una settimana perfetta, agriturismo pressoché a nostra completa disposizione, poca gente, mare incantevole e clima idilliaco.
Rispetto alla mia precedente vacanza la differenza era proprio Pasticceria Su Misura! La mia curiosità era attratta in particolare dalle vetrine delle numerose pasticcerie presenti nei grandi centri, Lecce in primis, come nei paesini più sperduti.
Ovviamente durante quella settimana assaggiammo ovunque il famoso pasticciotto e al ritorno decisi che lo avrei proposto anche io in Pasticceria, pur non essendo riuscita ad estorcere alla proprietaria dell’agriturismo uno straccio di ricetta.

È così che nel 2018 nasce il pasticciotto “lecc(h)ese” che ormai è una presenza irrinunciabile nel nostro banco nella doppia versione: solo crema o crema con amarene.
Certamente a Lecce e un po’ in tutto il Salento si trovano pasticciotti di mille tipi diversi, ma noi preferiamo concentrarci su queste due tipologie, entrambe molto apprezzate.

La scorsa estate, dopo qualche anno di sola montagna, anche Ilaria ha trascorso una bella vacanza in Salento e al suo ritorno mi ha confidato che il nostro pasticciotto è molto più buono di quelli assaggiati sul posto.
Che non lo avete assaggiato non ci credo!

I nostri Pasticciotti


giovedì 1 febbraio 2024

LUOGHI DEL CUORE. NOVARA

NOVARA

L'antico nucleo cittadino di Novara, di forma pressoché pentagonale, è situato su un modesto rilievo collinare e conserva ancora per gran parte, nonostante le pesanti manomissioni in chiave moderna e le molte architetture neoclassiche, l'antico impianto medievale con strade ciottolate e piccole.
Anticamente la città era dotata di una cinta muraria avente un perimetro di 2200 metri, innalzata alla fine del I secolo d.C. durante l'età imperiale. Parzialmente distrutte nel 1110 le mura furono successivamente ricostruite ed infine demolite agli inizi del Novecento per permettere lo sviluppo cittadino. Due tratti delle antiche mura romane, tornate alla luce a seguito di scavi archeologici, sono visibili oggi presso largo Cavour e nell'area verde tra via Solaroli e via Dominioni. Esse appaiono realizzate con la tecnica dell'opus mixtum utilizzando ciottoli di fiume legati tra loro con malta, posti di piatto e intervallati da basse fasce orizzontali in mattone. Dopo il loro abbattimento, le mura hanno lasciato posto agli attuali baluardi, grandi viali alberati che circondano il centro storico.
Il monumento più celebre di Novara è la basilica di San Gaudenzio, costruita tra fine Cinquecento ed inizio Seicento, e caratterizzata dall'imponente cupola neoclassica a pinnacolo (alta 121 metri) progettata da Alessandro Antonelli e aggiunta al corpo della chiesa nella seconda metà del XIX secolo, da molti considerata la più alta al mondo in mattoni.


Piccola e deliziosa cittadina piemontese a ridosso della Lombardia, Novara ha per me una forte valenza sentimentale. Ammetto che ai tempi della mia prima vita lavorativa le mie conoscenze di questa città erano limitate all’esistenza della Banca Popolare di Novara, ma all’alba del nuovo millennio la città è entrata a pieno titolo nella mia vita. Ho infatti avuto l’enorme fortuna di incontrare la persona che ha rivoluzionato la mia esistenza sentimentale e lavorativa. Dovete sapere che il mio bene amato ha trascorso lunghi anni di lavoro proprio a Novara, presso il Conservatorio Cantelli che ha sede nel prestigioso Palazzo Gallarini la cui visione, anche solo esterna, vale la gita a Novara: le tegole del palazzo formano un mosaico di stupenda bellezza.

Così anche io mi sono spesso trovata a Novara per seguire i concerti del Conservatorio, i concerti in teatro, i concerti in Basilica. Insieme abbiamo visitato bellissime mostre al Castello, abbiamo passeggiato per il centro storico, visitato Piazza delle Erbe, il Broletto con la stupenda sala dell’Arengo, acquistato libri alla libreria Lazzarelli che solo entrarvi riempie di gioia e di stupore.

E anche oggi, giovedì 1^ febbraio, saremo a Novara per il consueto concerto di San Gaudenzio. Infatti il mio bene amato ha creato un’Orchestra dove suonano anche molti suoi allievi ed ex allievi; una realtà viva dal 1994 nonostante le difficoltà che tutto ciò che è arte, cultura, musica incontrano al giorno d’oggi.

E Pasticceria Su Misura? Beh, intanto è grazie al “novarese” d’adozione che Pasticceria Su Misura esiste: a lui va il merito di avermi spinto ad iniziare questa stupenda avventura di piccolo imprenditore artigiano del dolce. Poi ci sono dei biscotti che piacciono molto a tutti e che sono una versione dei tipici biscotti di Novara: i novaresi. Dalla forma allungata, coperti di granella di zucchero, dolci e friabili, questi biscotti da noi sono fatti con farina di riso e si chiamano “novarIso”, leggeri e sfiziosi, perfetti per un te delle cinque. Sono certa che li conoscete molto bene.

Biscotti Novariso


giovedì 25 gennaio 2024

LUOGHI DEL CUORE. LECCO

LECCO

"Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutte a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni."


Ho iniziato il 2024 con la mia città di nascita, Milano, e proseguo con la mia città di adozione, Lecco, teatro da quasi dodici anni della nostra piccola e vivace Pasticceria Su Misura.

Quasi ogni giorno dell’anno dal lunedì alla domenica, con orari variabili ma facilmente recuperabili sulla rete e sui social, apriamo le porte al mondo di studenti, insegnanti, pendolari, lavoratori pubblici e privati, ferrovieri, turisti italiani e stranieri, clienti affezionati e fedeli e clienti per caso, clienti che se possono ritornano.

Quando ero ragazza il mio legame con Lecco era limitato alle riunioni alle quali partecipavo in qualità di capo scout. Il gruppo al quale appartenevo faceva infatti riferimento alla “zona” di Lecco (le zone sono suddivisioni delle regioni create dall'AGESCI che variano in dimensioni territoriali e numeriche a seconda dell'area geografica). Ricordo viaggi interminabili verso questa città lontanissima da noi, serate interminabili di discussioni, la scarsa simpatia che nutrivo verso gli scout lecchesi e una città tutto sommato “brutta”.
Non me ne vogliano i lecchesi doc! Allora Lecco era più che altro una città industriale, sovrastata da montagne che allora come oggi mettevano un po’ in soggezione; una città che, ai miei occhi, perdeva clamorosamente nel confronto con Como, posta al termine dell’altro ramo del lago.
Con gli anni Lecco ha creato un piccolo centro pedonale, ha migliorato molto tutto il lungo lago, diventando un centro turistico di grande richiamo.

Vi confesso che all’epoca delle mie serate scout a Lecco se qualcuno mi avesse detto che un giorno quella sarebbe stata la mia città, avrei preso questo qualcuno per pazzo! La vita ha davvero percorsi imprevedibili. Questi anni di attività a Lecco con Ilaria sono stati anni non certamente facili ma indubbiamente di grande soddisfazione.

Sorrido però quando qualche cliente, soprattutto turisti in caccia di souvenir, chiede a noi un dolce tipico di Lecco. Invariabilmente la nostra risposta è che i nostri dolci sono unici nel loro genere come unica è Pasticceria Su Misura. Provare per credere.



giovedì 18 gennaio 2024

LUOGHI DEL CUORE. MILANO

MILANO

Fondata intorno al 590 a.C. da una tribù celtica, fu conquistata dagli antichi Romani nel 222 a.C. Con il passare dei secoli, Mediolanum accrebbe la sua importanza sino a divenire capitale dell'Impero romano d'Occidente.
Dal XII fino al XVI secolo, Milano fu una delle più grandi città europee e un importante centro commerciale, divenendo così capitale del Ducato di Milano, che fu una delle maggiori forze politiche, artistiche e della moda nel Rinascimento. All'inizio del XVI secolo, però, perse l'indipendenza a favore dell'Impero spagnolo per poi passare, quasi due secoli dopo, sotto la corona austriaca: grazie alle politiche asburgiche, Milano divenne uno dei principali centri dell'illuminismo italiano. Capitale del Regno d'Italia napoleonico, dopo la Restaurazione fu tra i più attivi centri del Risorgimento, fino al suo ingresso nel Regno d'Italia sabaudo.
Principale centro economico e finanziario della Repubblica Italiana, Milano ne guidò lo sviluppo industriale, costituendo con Torino e Genova il cosiddetto “Triangolo Industriale”, in particolar modo durante gli anni del boom economico, quando la crescita industriale e urbanistica coinvolse anche le città limitrofe, creando la vasta area metropolitana milanese. In ambito culturale, Milano è il principale centro italiano dell'editoria ed è ai vertici del circuito musicale mondiale grazie alla stagione lirica del Teatro alla Scala. È, inoltre, tra i principali poli fieristici europei con due esposizioni universali ospitate (Expo 1906 e Expo 2015) e del disegno industriale, ed è considerata una delle capitali mondiali della moda.


Ben ritrovati e buon 2024 a voi tutti che leggete i miei pensieri settimanali.
Subito svelato il fil rouge che ci accompagnerà in questo nuovo anno: i luoghi del, mio, cuore!
Dopo le canzoni, le poesie, i film e i libri, quest’anno ho pensato di condividere con voi i luoghi a me cari.

Inizio con Milano, città dove sono nata. Una città alla quale, pur non avendoci mai vissuto, sono e resto profondamente legata.
I miei ricordi risalgono ai miei primi anni di vita, prima che nascesse mio fratello, quando era di rigore la gita domenicale dai nonni a Milano. Ricordo viaggi che mi parevano interminabili, il risotto allo zafferano della nonna e la grande sorpresa di ritrovarmi al lunedì mattina nel mio lettino senza sapere come ci ero arrivata (addormentata tra le braccia di papà). Da piccola i miei genitori ci portavano a Milano per qualsiasi cosa: il taglio di capelli, dallo zio Luciano, la visita dal dentista, l’acquisto di scarpe e vestiti, il teatro.
Dopo la nascita di mio fratello le cose cambiarono un po’: io e mia sorella passavamo le domeniche con il gruppo scout ed era la zia Nella, sorella di mamma, che veniva a trascorrere i fine settimana da noi.
La mia frequentazione di Milano si fa più rarefatta durante l’adolescenza per poi riprendere con l’inizio dell’Università e continuare, successivamente, con gli anni della mia prima vita lavorativa, quella legata al mondo bancario.

Ammetto che in tanti anni di pendolarismo sono sempre stata molto fortunata dal momento che, una volta scesa dal treno, mi bastavano le gambe per raggiungere le aule universitarie e gli uffici dove lavoravo. Ho potuto gustarmi la città di Milano nelle sue zone più belle e più rinomate.
Per un periodo ho lavorato in Via Borgonuovo, dietro l’Accademia di Brera, che ho così avuto occasione di visitare più di una volta, capitava qualche volta di raggiungere la vicina via Montenapoleone per fare colazione alla Pasticceria Cova che proponeva brioche da favola e poco importava che avessero un prezzo doppio rispetto a qualunque altro posto.

Oggi come allora quando mi capita di passeggiare per Milano mi lascio attirare dalle vetrine delle pasticcerie, mi piace curiosare, assaggiare e magari trovare qualche spunto da fare mio.
Inutile dire che il dolce più milanese di tutti è indubbiamente il Panettone, ma per quello dovrete aspettare il prossimo Natale, almeno da Pasticceria Su Misura. Ultimamente è di moda proporre il Panettone tutto l’anno, ma io sono convinta che ogni cosa abbia il suo tempo, la sua stagione.

Ancora ben ritrovati, con l’augurio di un delizioso anno da Pasticceria Su Misura.