MERANO
Merano si estende in una larga e soleggiata conca ai piedi di tre grosse montagne, quali raggiungono anche i tremila metri di quota. Il centro storico rappresenta il vero centro di Merano. Da 700 anni la vita urbana si svolge qui intorno ai portici e al quartiere Steinach. Questi si trovano dietro le antiche mura della città, di cui oggi sono rimaste pochissime tracce, a differenza delle porte della città; tre di esse sono ancora oggi perfettamente conservate: la Porta Bolzano, la Porta Passirio e la Porta Val Venosta sono ancora oggi gli ingressi principali per raggiungere il centro di Merano. Il modo migliore per raggiungere la zona residenziale verde di Maia Alta è a piedi attraverso le passeggiate sul Passirio e il sentiero Sissi, che conduce a Castel Trauttmansdorff, passando per vecchie case padronali, imponenti castelli e ville moderne. Subito sopra inizia il quartiere di Labers, caratterizzato da dolci vigneti, che dalla chiesa di San Valentino, vicino al giardino botanico, conduce fino alla cascata di Verrucca. Le passeggiate furono costruite già nel XIX secolo per gli ospiti internazionali e spesso aristocratici e illustri che soggiornavano a Merano per soggiorni termali. Ancora oggi, le passeggiate non hanno perso nulla del loro fascino e del loro fattore ricreativo. Partendo dal Kurhaus, le passeggiate si estendono con poca pendenza fino alla selvaggia gola della Gilf su ambi i lati del fiume Passirio. Il percorso è accompagnato da aiuole ben tenute, arbusti ornamentali, sculture vegetali e numerose panchine di riposo.
Ci risiamo, pensava Adalisa, con notevole ritardo anche quest’anno il torrido caldo estivo era arrivato rendendo la vita impossibile! Erano solo poche settimane, ma le temperature bollenti di giorno e soprattutto di notte erano un ostacolo a qualsivoglia attività. Adalisa ripensava, con un pochino di nostalgia, alla sua età giovanile quando l’estate era la sua stagione preferita, il caldo non le dava per nulla noia e la carica vitale era sempre ai massimi. Oggi, con molte primavere sulle spalle, Adalisa mal sopportava il caldo e ripensava con rammarico alle lamentele estive della sua mamma: le aveva perlopiù sottovalutate mentre oggi tratteneva a stento, per vero pudore, le medesime lamentele. Ed era così che, nel chiuso della sua casa fortunatamente rivolta a nord, in un immobilismo che era l’unica vera strategia per combattere la calura (strategia direttamente mutuata da tanti micioni che avevano sempre popolato la vita di Adalisa e di Giacomo) ripensava al passato, ai luoghi visitati, alle persone incontrate. Le venne in mente la cittadina di Merano, Alto Adige in provincia di Bolzano. Un luogo peraltro non così fresco in estate ma circondato da splendide montagne. Un luogo che aveva visitato qualche volta facendo visita ad una coppia di magnifici amici un poco più grandi di lei. La coppia abitava in un meraviglioso appartamento sito in un palazzo d’epoca con affaccio sulla splendida Passeggiata Tappeneir. Amici che non c’erano più ma ai quali Adalisa era rimasta legata nel cuore. Conservava ancora una tenerissima lettera inviatale da loro in occasione di un suo momento difficile.
Adalisa provò un piccolo brivido, l’emozione le scosse il cuore. Ricordava bene quel momento difficile ed era ben felice che a quel momento fosse seguito l’incontro con Giacomo, l’incontro che avrebbe rivoluzionato in tutto la sua vita. Guardò Giacomo pensando che lui era stato il regalo più grande che la vita avesse potuto farle. Riscuotendosi da questi pensieri intrisi di nostalgia, tristezza, gioia, riconoscenza mescolati insieme, Adalisa si risolse a muoversi dal suo torpore decidendo di fare due passi nonostante il gran caldo.
Senza dirselo era chiaro che la sua meta non poteva che essere Pasticceria Su Misura!
Giacomo, l’intensa tra loro era davvero incredibile, intuì immediatamente le intenzioni di Adalisa e con affetto le ricordò che nei mesi estivi Pasticceria Su Misura era chiusa nel pomeriggio. Con un largo sorriso le allungò un sacchetto di Amaretti morbidi dall’inconfondibile etichetta: Adalisa lo agguantò con stampato in viso un sorriso da bambina, schioccò un bacio sulla guancia di Giacomo, si sedette in poltrona con il suo libro, aspettando la frescura che prima o poi sarebbe arrivata. E con la promessa che Giacomo, l’indomani, sarebbe andato a prendere brioche e dolcetti nella loro Pasticceria Su Misura. L’autunno sarebbe tornato, prima di quanto Adalisa desiderasse davvero in cuor suo ma nel frattempo si gustava i meravigliosi amaretti.
Buone vacanze…