giovedì 26 settembre 2024

LUOGHI DEL CUORE. SONDRIO

SONDRIO

Sondrio situata al centro della Valtellina alla confluenza di una valle laterale, la Valmalenco, con le sue alte montagne che con il Pizzo Bernina raggiungono i m. 4050 s.m. Il toponimo di Sondrio deriva dalla voce longobarda Sundrium che significa proprietà specifica esclusiva. Sundrium era quindi il terreno tenuto e lavorato direttamente dal padrone o con l’ausilio di servi, terreno cioè di uomini liberi. Questi terreni situati sul versante nord della valle, quelli sulle pendici delle Alpi Retiche per intenderci, furono strappati, in particolar modo a partire dal 1400, alle rocce e ai boschi dall’uomo che con un lavoro immane costruì i terrazzamenti per contendere alla montagna ulteriori terreni da adibire a vigneti. Da questi vigneti ancora oggi viene prodotto il vino Valtellina Superiore: Sassella e Grumello. I vigneti intorno a Sondrio rappresentano uno dei più straordinari e spettacolari esempi di trasformazione del territorio da parte dell’uomo, di ingegneria rurale, per sfruttare al meglio ciò che la natura mette a disposizione in una regione dove il clima certamente non rappresenta per l’agricoltura un elemento favorevole.

Con il passar degli anni la fine dell’estate e l’arrivo dell’autunno erano sempre meno fonte di malinconia per Adalisa. Da giovane, lo ricordava benissimo, l’accorciarsi delle giornate e l’abbassarsi delle temperature le metteva addosso una tristezza considerevole mentre ora erano fonti di serenità e di quiete.
Ad Adalisa piaceva stare in casa, coccolarsi i suoi micioni e il suo Giacomo, amava la cucina autunnale con le zuppe, le vellutate, le lenticchie, il vino rosso e tante altre belle cose che il clima estivo non prevede e adorava i colori caldi dell’autunno quando le foglie sugli alberi si tingono di tutte le varianti del giallo, dell’arancione fino al rosso. Le sovvenne così di pensare alla Valtellina con i suoi filari di vigne, alle passeggiate, al tempo che da ragazza aveva trascorso in un piccolo paesino proprio sopra Sondrio, Montagna in Valtellina (le aveva sempre fatta ridere un paesino in montagna che si chiama Montagna!), dove la sua famiglia aveva una casa che aveva costituito per anni il suo rifugio per studiare, per stare con gli amici, per andare a sciare durante l’inverno. Era una casa grande, su due piani e con un bel camino; non era però troppo comoda da raggiungere e all’interno i due piani erano collegati da una ripida scala. Non aveva affaccio sulla valle, dove ci sarebbe stata una magnifica vista sul castello Grumello, e conseguentemente risultava un filino buia. Tuttavia Adalisa aveva amato moltissimo quella casa e ne manteneva vividi ricordi. Sorrise ripensando a quella volta che a causa della neve e della strada ghiacciata la macchina non ne aveva voluto di sapere di salire e lei con gli amici di allora si era fatta i cinque chilometri da Sondrio a piedi!
La vita aveva seguito poi altri percorsi e la casa era stata a poco a poco lasciata sempre più sola fino a che non ne era stata decisa la vendita. Le era dispiaciuto molto ma allo stesso tempo sperava che i nuovi abitanti avrebbero continuato a far vivere la casa dei suoi ricordi.

Giacomo le si avvicinò silenzioso come un gatto, le sfiorò la spalla cercando di indovinarne i pensieri.
Adalisa gli fece un largo sorriso ma non parlò dei suoi ricordi della casa in Valtellina vicino a Sondrio. Invece lo soprese con una fetta di torta all’uva, un dolce facile da fare in casa. Era un modo per ingannare il tempo nella trepidante attesa della stagione del cioccolato. Il passaggio molto repentino dall’estate all’autunno con il conseguente brusco calo delle temperature aveva acceso le loro speranze: le ragazze di Pasticceria Su Misura avevano già rimesso in produzione i baci, sicuramente stavano per tornare gli ungheresi, i bignè allo zabaione e a breve avrebbero iniziato la produzione di praline.
La loro stagione dolce preferita sarebbe arrivata presto, molto presto.



giovedì 19 settembre 2024

LUOGHI DEL CUORE. CICLOPEDONALE MAREMONTI

CICLOPEDONALE MAREMONTI

La pista ciclopedonale MareMonti si trova poco lontano dalle Cinque Terre, inizia a Levanto e, a questo, collega i paesi di Bonassola e Framura. Un totale di circa 6 km pianeggianti per camminare, correre e passeggiare sull'antico tracciato ferroviario che correva lungo la costa. Esempio mirabile di riconversione a fini turistici, la pista ciclopedonale MareMonti offre un percorso che si snoda interamente lungo la costa, sfruttando la ex tratta ferroviaria a binario unico abbandonata nel 1970, quando fu realizzata una nuova linea moderna più a monte. La distanza è quasi sempre coperta da gallerie, nove per la precisone, il che permette di fare sport o di concedersi semplicemente una passeggiata anche nelle giornate piovose, oppure, quando l'afa colpisce duro, le fresche rocce delle gallerie concedono refrigerio e sollievo. Nonostante la presenza di gallerie, non lasciatevi ingannare. Quando queste finiscono, si aprono scorci meravigliosi sul mare, dove perdersi con lo sguardo e fermarsi a respirare il salmastro è un attimo, emozionarsi tra questi capolini panoramici pure. Terrazzini, panchine e belvederi vi aspettano per godere dello straordinario paesaggio marino, chiuso tra la costa e i monti, in un territorio che vanta stupende bellezze naturali.


Sono rientrata da poco dalle vacanze, troppo poco per non raccontarvi ancora qualcosa dei miei giorni trascorsi sul mar Ligure. Sono tantissimi anni che frequento la Liguria, Moneglia in particolare, ma anche i sentieri delle 5 Terre, parte dell’Alta Via, Porto Venere e Tellaro tanto per citarne alcuni, ma solo quest’anno e solo grazie al mio amato bene, ho scoperto questa passeggiata che porta da Levanto a Framura.
Abbiamo scelto una giornata con il cielo blu, senza ombra di nubi e un bel sole caldo e abbiamo raggiunto a piedi la stazione ferroviaria di Moneglia per raggiungere Levanto. A Levanto abbiamo fatto un bel giro tra i “caruggi” fino ad arrivare alla basilica di Sant’Andrea per poi tornare sul lungo mare e approcciare l’inizio della ciclopedonale. Si entra subito in galleria e in un attimo si passa dal caldo al freddino umido, dalla luce abbagliante dell’esterno alla semi oscurità interna (le gallerie sono comunque illuminate); nel primo tratto le gallerie sono frequentemente interrotte da tratti all’aperto che si aprono sul mare con scorci che lasciano senza fiato. Poco più di venti minuti e si arriva a Bonassola. Altro borgo piccolo e molto carino. L’ora era quella della focaccia e adocchiato un forno con una certa fila in attesa ci siamo subito aggregati: scelta azzeccata! Focaccia molto buona (anche se la migliore al mondo è quella del panificio Castellucchio a Moneglia, secondo noi). Prima di riprendere la ciclopedonale siamo andati alla ricerca della Madonnina della Punta, una piccola cappelletta situata su un promontorio un tempo conosciuto con il nome di Santa Rosolea. Uno spettacolo straordinario! Non ci saremmo più mossi: la vista su tutta la baia è davvero spettacolare.
Siamo tornati in paese e abbiamo ripreso la ciclopedonale verso Framura. Questa parte del percorso prevede tratti in galleria più lunghi ma è ugualmente di una bellezza stupefacente. Al termine si arriva al piccolo porticciolo di Framura a fianco del quale si trovano spiaggette adatte ad un tuffo in mare. Da Framura abbiamo ripreso il treno verso casa. Siamo arrivati a sera piuttosto stanchi e con parecchi chilometri sotto i piedi ma con sufficienti energie per una cenetta di compleanno con cari amici. Cena simpatica con ottima farinata e primi piatti adatti anche a chi, come noi, da anni ha scelto di non mangiare animali. Al termine l’astinenza da dolce ha avuto la meglio su di me e ho optato anche per una fetta di torta al cioccolato, buona ma troppo zuccherata per i miei gusti. Molto spesso mi sento chiedere se mi piacciono sempre i dolci dal momento che ci vivo in mezzo e questa domanda mi fa sempre sorridere: io adoro i dolci!
Vi confesso quindi che durante le mie vacanze la nostalgia per i dolci, ma che dico? per i “nostri” dolci, si è fatta man mano più intesa così che sono stata contenta di rientrare a casa e di tornare al mio laboratorio, ai miei dolci e anche agli amici che ogni giorno affollano la nostra Pasticceria Su Misura.

Pannacotta, Yogurt & Lampone, Principessa


giovedì 12 settembre 2024

LUOGHI DEL CUORE. MONEGLIA

MONEGLIA

Suona gentile il nome di Moneglia, quasi fosse un vezzeggiativo o una carezza. Ben si addice a uno dei più bei borghi d’Italia, incastonato tra verdi colline e una baia delimitata da due suggestivi promontori: a ovest la selvaggia Punta Moneglia, attraversata da sentieri con viste panoramiche mozzafiato, a est Punta Rospo. Siamo nel centro della Riviera di Levante: da qui si raggiungono facilmente il Golfo del Tigullio e le romantiche Cinque Terre.
Spiagge meravigliose, caratteristiche case dalle facciate variopinte, fortezze a picco sul mare, incantevoli portali in ardesia e suggestive strade costiere con gallerie che si aprono all’improvviso su una distesa blu sono concentrati in un raggio di pochi chilometri dal cuore del borgo. Il centro storico è diviso in due da un tipico caruggio medievale, stretto e ripido. L’edificio simbolo della città è il Castello di Villafranca, arroccato sulle colline all’estremità est di Levante in scenografica posizione a picco sul mare. Fu costruito nel XII secolo per difendere la città dagli attacchi dei Malaspina, una famiglia rivale dei genovesi, e in seguito servì da fortezza difensiva contro i pirati saraceni; comprende una torre difensiva protetta da una cinta muraria a forma pentagonale. Nell’Ottocento il Castello di Villafranca venne acquistato dalla famiglia Romani e divenne dimora signorile. Tra gli abitanti della casa ci fu Felice Romani, il librettista che scrisse i testi di alcune tra le più importanti opere musicate da Bellini, Rossini, Verdi e altri famosi compositori. Uomo di grande cultura, fu poeta e giornalista e divenne amico di Foscolo e altri letterati italiani dell’epoca. A lui è dedicato un centro studi situato all’interno del castello che conserva numerosi manoscritti, documenti storici e cimeli. L’omonima associazione musicale ha invece sede nel centro di Moneglia ed organizza numerosi concerti ed eventi culturali.


Torno da voi con il mio luogo del cuore per eccellenza: Moneglia, la mia adorata Moneglia.
Era il 1987 quando la zia Nella decise che era giunto il momento di cercare casa al mare. Io frequentavo ancora l’università e ricordo con luminosa chiarezza quel giorno di novembre scelto per organizzare, con zia e mamma, la gita a sfondo immobiliare. La località era stata suggerita a zia Nella da un collega con grande dovizia di apprezzamenti. Partimmo da casa con una tipica giornata di fine autunno, densa di pioggia e di umidità e arrivammo a Moneglia con un limpido cielo azzurro rischiarato da un dolce sole, la spiaggia quasi deserta e qualche temerario, probabilmente di origine nordica, che nuotava nell’acqua cristallina.
Zia optò per un piccolo delizioso appartamentino, dotato di ampio balconcino perfetto per le tavole estive, al limitare del paese, lontano dagli schiamazzi, in una zona verde e fresca.
La primissima volta che sbarcai a Moneglia, pronta per qualche giorno di vacanza, era il 5 luglio del 1988: il giorno prima avevo discusso con successo la mia tesi di laurea e fresca di diploma sentivo di meritarmi il giusto riposo. Nel periodo della mia prima vita lavorativa milanese, con il sabato e domenica a mia disposizione, uscivo dall’ufficio il venerdì per salire sull’intercity che, con breve cambio a Sestri Levante, mi portava nel mio luogo amato; ripartivo il lunedì mattina presto in tempo per essere al lavoro. Tralasciando i mesi di luglio e agosto, sempre ovunque un po’ troppo affollati per il mio gusto, passavo qui quasi tutti i fine settimana. Trascorrevo a Moneglia una buona fetta delle mie vacanze e nel mese di giugno ci venivo con i miei nipoti piccoli, per i quali ho cercato di essere una brava zia, come quella che avevo io, senza forse riuscirci.

A seguito del mio cambio di vita lavorativa e soprattutto con la nascita di Pasticceria Su Misura (2009) le possibilità di passare molto tempo a Moneglia si sono ridotte ma in ogni caso amo trascorrere in questa baia dolcissima le mie vacanze e qualche fine settimana qua e là, quando riesco.
Certamente ora che lo staff di Pasticceria Su Misura è completo, ben rodato e molto in gamba, so che posso contare sulle mie ragazze per riuscire a fare qualche fuga in più. E quest’anno, dopo tantissimi anni, io e il mio bene amato abbiamo organizzato le vacanze estive nelle prime due settimane di settembre: giornate più corte, forse l’unico limite, ma poca gente, sole caldo ma non ustionante, mare caldo (forse pure troppo. Ma il cambiamento climatico esiste, ahimè!), negozianti e ristoratori più rilassati dopo i pesanti mesi di luglio e agosto.

Per far sì che il mio desiderio si realizzasse, Ilaria ed io abbiamo prolungato il nostro orario estivo fino al 14 settembre; dal 15 si torna all’orario pieno, con apertura domenica mattina e con orario continuato fino a sera durante la settimana. Confesso che vi scrivo queste note ancora in vacanza, ancora nella mia bella Moneglia. Vacanze pigre, fatte di lunghe dormite, letture, tuffi in mare, comode passeggiate.
Al mio ritorno avremo da affrontare il periodo più impegnativo dell’anno, quello che culmina con il Natale.
E io qui faccio scorta di energia e di riposo.
Ben tornati a tutti!

Il mare di Moneglia