“Quando non può più lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l’andatura di cappa (il fiocco a collo e la barra sottovento) che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela.
La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all'orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l’illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione.”
(Henri Laborit, Elogio della fuga, 1976)
Mia sorella mi scrisse queste parole in un biglietto di auguri per il mio compleanno diversi anni fa. Anni in cui la mia vita si trovava in tempesta.. In verità la mia vita è da sempre un susseguirsi di tempeste e l’inquietudine resta un tratto di fondo del mio modo di essere. E mi rendo conto che ho sempre optato per la fuga in avanti, evitando di andare alla deriva, e accettando la sfida che tale scelta sempre comunque comporta.
Dopo due mesi di Pasticceria chiusa, abbiamo finalmente riaperto solo per l’ attività di asporto con le modalità che ci sono state consentite, dopo un duro lavoro di rimessa a punto dei locali e l’acquisto dei presidi necessari.
La coincidenza con la Festa della Mamma ci ha infuso grandi speranze: è una festa sempre molto sentita e che comporta un buon carico di lavoro extra, e quest’anno pur nella sua specificità la tradizione non è stata smentita.
È stata una grande gioia rivedervi, rivedere i vostri occhi sorridenti, sapere che ci siete e che ci aiuterete sempre. Ma è stato anche difficile dover rinunciare alle nostre solite chiacchiere, alle battute, agli abbracci.
Terminato il lavoro in negozio, ho effettuato le consegne a domicilio che mi erano state prenotate per tempo e sono tornata a casa. Mi è difficile spiegare i sentimenti che al termine della giornata animavano il mio cuore: un senso di grande stanchezza unita alla sensazione che però “ce l’avevamo fatta!”, l’emozione per aver riacceso le luci e riaperto la porta in negozio mescolata alla paura di un futuro che ci è del tutto sconosciuto.
Ho proprio pensato che questa è la terza volta che “riparto” con la mia seconda vita (la prima era la mia vita prima della pasticceria!).
Il 22 febbraio 2009 è nata Pasticceria Su Misura, allora a Sirone; il 15 dicembre 2012, con e grazie a Ilaria, Pasticceria Su Misura è rinata a Lecco; il 9 maggio 2020 ripartiamo di nuovo, Ilaria ed io: Ilaria tenace, ottimista, innovativa, vulcano di idee, social; io ansiosa, un po’ pessimista, creativa con cautela, attenta ai numeri e con un grande amore per i dolci che credo, a questo punto, siano l’unica cosa che mi riesce bene di fare.
Una nuova partenza, una nuova fuga in avanti davanti alla tempesta alla ricerca di rive sconosciute che appariranno ai nostri occhi quando le acque saranno tornate calme.
È difficile ricreare un futuro, ma ce la metteremo tutta e lo faremo senza mai tradire la natura del nostro modo di lavorare: passione, amore, correttezza, onestà, ricerca dell’eccellenza, e mai compromessi per tentare di ampliare il nostro margine a scapito della qualità.
Voi, i nostri clienti e amici, siete ciò che di più prezioso abbiamo, teniamo molto a voi e continueremo a coccolarvi come abbiamo sempre fatto e anche nei nuovi modi che "la fuga davanti alla tempesta" ci suggerirà.
Seguiteci sempre nella nostra navigazione, sarete passeggeri felici.
Vi lascio, come ormai è consuetudine, una nostra golosa ricetta, che molti di voi conoscono benissimo!
BISCOTTI UNGHERESI
Gr 250 farina
Gr 100 farina di mandorle
Gr 200 burro pomata
Gr 80 zucchero
Gr 40 tuorlo (circa 2 uova)
Impastate il burro (“pomata”, deve essere morbido quindi ricordatevi di toglierlo dal frigo un po’ di tempo prima), zucchero e farina di mandorle. Incorporate poco alla volta i tuorli e per ultima la farina. Ricordatevi di lavorare l’impasto solo il tempo necessario a formare una palla. Avvolgete in pellicola e lasciate in frigo a raffreddare un’oretta.
Stendete l’impasto con un mattarello all'altezza di mezzo centimetro, dividetelo in tanti pezzettini uguali (noi in laboratorio utilizziamo un coppa biscotti tondo del diametro di 3 cm), e dategli la forma a ferro di cavallo (fate di ogni pezzettino una cilindretto lungo e piegatelo a ferro di cavallo). Fate cuocere a 170°C per 15 minuti (state attenti alla cottura, devono restare abbastanza chiari). Una volta cotti intingete le punte in cioccolato fondete.
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