"Viene febbraio e il mondo è a capo chino, ma nei convitti e in piazzaLascia i dolori e vesti da Arlecchino, il carnevale impazza, il carnevale impazzaL'inverno è lungo ancora, ma nel cuore appare la speranzaNei primi giorni di malato sole la primavera danza, la primavera danza"
Conoscete già la mia passione per Francesco Guccini, poeta e cantautore, e questa citazione cade a pennello per i pensieri settimanali che condivido con voi.
Quando ero piccola amavo molto il Carnevale e sfoggiavo orgogliosa il mio vestito d’Arlecchino con il quale mi distinguevo dalle compagne che si pavoneggiavano con i loro costumi da principesse, cortigiane ed affini. Durante il periodo della scuola media ricordo una festa in maschera alla quale mi presentai vestita da meccanico, indossando un’abbondante tuta da lavoro del mio babbo. L’ultimo Carnevale di cui porto lieti ricordi fu a Venezia con due care amiche, ospite di eccentrici studenti di lingue orientali, amici di amici di amici. Per l’occasione mi ero fatta da sola, già questo era un evento, un vestito da pagliaccio bianco e fucsia. Sofia, una delle due amiche con la quale ero andata a Venezia, studentessa all'Accademia di Belle Arti, mi dipinse il viso con un trucco da pagliaccio di grande bellezza. Ho un ricordo stupendo di quei due giorni, durante i quali non dormimmo mai, dell’allegra pazzia del Carnevale e della bellezza di una città tanto straordinaria come Venezia.
Quando ero piccola amavo molto il Carnevale e sfoggiavo orgogliosa il mio vestito d’Arlecchino con il quale mi distinguevo dalle compagne che si pavoneggiavano con i loro costumi da principesse, cortigiane ed affini. Durante il periodo della scuola media ricordo una festa in maschera alla quale mi presentai vestita da meccanico, indossando un’abbondante tuta da lavoro del mio babbo. L’ultimo Carnevale di cui porto lieti ricordi fu a Venezia con due care amiche, ospite di eccentrici studenti di lingue orientali, amici di amici di amici. Per l’occasione mi ero fatta da sola, già questo era un evento, un vestito da pagliaccio bianco e fucsia. Sofia, una delle due amiche con la quale ero andata a Venezia, studentessa all'Accademia di Belle Arti, mi dipinse il viso con un trucco da pagliaccio di grande bellezza. Ho un ricordo stupendo di quei due giorni, durante i quali non dormimmo mai, dell’allegra pazzia del Carnevale e della bellezza di una città tanto straordinaria come Venezia.
Con il passare degli anni e dell’età, il mio interesse per questa occasione non solo è andato scemando completamente, ma si è trasformato in una certa avversione: troppo chiasso, troppa confusione, troppo!
In questo 2021 anche il Carnevale risente della situazione pandemica che continuiamo a vivere ormai da un anno: niente carri e niente sfilate per la città. Confesso che questo mi dà un po’ di sollievo visto che negli scorsi anni la baraonda che si creava fuori dal nostro negozio aveva più che altro l’effetto di tenere fuori i clienti, curiosi di vedere la sfilata, lasciando, a fine giornata, la corte piena di coriandoli che ci avrebbero fatto compagnia almeno fino a luglio.
Nonostante la mia attuale e personale insofferenza verso il Carnevale, anche da Pasticceria Su Misura, già da un paio di settimane, potete naturalmente trovare chiacchiere rigorosamente ripassate in forno, spolverate di zucchero o decorate con cioccolato, e tortelli ripieni di crema e avvolti nello zucchero, una vera golosità!
Passata questa settimana però, altre mete ci attendono: sono in arrivo i nuovi stampi per splendide uova di cioccolato e Ilaria ha già in mente la prossima vetrina! Ma di questo vi parlerò presto.
Un abbraccio.
I tortelli, non solo per Sant'Agnese 😉 |
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