"Mutiamo tutti, da un giorno all'altro, per lente e inconsapevoli evoluzioni, vinti da quella legge ineluttabile del tempo che oggi finisce di cancellare ciò che ieri aveva scritto nelle misteriose tavole del cuore umano.E oggi si disprezza ciò che ieri si era adorato, come domani si sarà indifferenti per il dolore che ne dà acuti tormenti."(Grazia Deledda, 1871-1936)
L’autunno ha un qualche cosa di speciale, i colori caldi e avvolgenti, quel profumo di muschio, erba bagnata, pioggia, quella malinconia che tocca le corde sensibili del cuore.
Adalisa da giovane sopportava l’invern
o solo perché poteva andare a sciare, poi attendeva con ansia il risveglio della primavera e l’esplosione dell’estate. Ma molte cose cambiano nel corso della vita.
o solo perché poteva andare a sciare, poi attendeva con ansia il risveglio della primavera e l’esplosione dell’estate. Ma molte cose cambiano nel corso della vita.
Adalisa, nata nel pieno del boom economico degli anni sessanta, aveva goduto di una infanzia e di una giovinezza molto felici. La sua si poteva definire una famiglia benestante e i suoi genitori le avevano permesso di vivere spensierata, di girare il mondo, di studiare, di essere presto autonoma.
Adalisa sapeva di essere stata fortunata a non aver vissuto la guerra in prima persona anche se ne conosceva il dolore e i traumi attraverso i racconti di genitori e nonni. La famiglia di mamma aveva trovato riparo a Cantù, fuggendo da una Milano colpita dai bombardamenti. La famiglia paterna era sfuggita alle persecuzioni in Francia tornando a vivere in Italia, a Milano.
Adalisa sapeva di essere stata fortunata, di avere avuto tanto dalla vita, ma ricordava molto bene la pandemia, all'inizio degli anni ’20, anni in cui tutto era cambiato, molte persone avevano perso la vita, l’intera società in cui viveva sembrava come impazzita. Qualcuno aveva paragonato quel periodo alla guerra. Forse non era del tutto corretto questo paragone ma per certi versi poteva essere accettabile. Ne era passato di tempo. Adalisa ripensava a quel periodo con tristezza ma anche un certo senso di sollievo perché, se molte cose erano cambiate, la vita aveva proseguito il suo corso adattandosi alla nuova realtà. Solo l’autunno pareva essere rimasto immutato.
L’autunno. Adalisa con gli anni aveva preso ad apprezzare questa stagione, la sua luce fioca, le giornate corte, le serate in casa. Una stagione che induceva alla cucina; Adalisa amava preparare zuppe di ogni tipo al suo amato Giacomo, piatti da gustare bollenti con un filo d’olio, una spolverata di parmigiano e di pepe.
E concedersi infine un tocco di dolcezza, una di quelle meravigliose praline che Giacomo andava ad acquistare da Pasticceria Su Misura. Il ritorno dell’autunno segnava anche il ritorno del cioccolato in tutte le sue svariate forme e la produzione di praline della loro Pasticceria preferita era davvero di qualità. Praline di tanti gusti diversi, il croccantino fondente e il tartufino al rhum restavano i loro preferiti; praline diverse una dall’altra perché fatte una ad una dalle sapienti mani delle pasticcere che lavoravano nel piccolo laboratorio.
Molte cose mutano, fortunatamente non tutte.