Michela Murgia – 2021
Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva. Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male. È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse. Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta.
Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Michela Murgia scrittrice, drammaturga, opinionista, critica letteraria, attivista, ha fatto molto per il mondo femminile e i libri che ci ha lasciato posso fare ancora tanto.
Qualche giorno fa sono andata al cinema con il mio bene amato a vedere “C’è ancora domani”, film del quale Paola Cortellesi è regista e protagonista.
Storia ambientata nel 1946 ma che si spalma pericolosamente bene sui giorni odierni.
Solo pochi giorni fa l’ennesimo femminicidio, una ragazza di 22. Il giorno successivo una signora decisamente più anziana. Ragazze, donne che hanno avuto la vita spezzata, spezzata da uomini. Uomini che dicevano di amarle.
Mi chiedo e vi chiedo: ma che mondo è il nostro che ha ancora bisogno dei 25 novembre?
Sono molto orgogliosa della nostra attività: Pasticceria Su Misura è una piccola impresa artigiana tutta al femminile. Da noi si ride, si scherza, ci si scambiano parole anche di conforto e di supporto quando necessario. È un piccolo mondo allegro. Quando dal laboratorio sento la risata squillante di Ilaria, il chiacchiericcio leggero, i saluti, anche i complimenti mi sento davvero felice. E mi sento molto, molto fortunata.