Mia cara estate, ti odio e ti amo (o viceversa?)
Quest’anno l’estate si è presentata con gran rumore e rullo di tamburi. Sabato scorso, 21 giugno, la giornata si era aperta con un cielo bianchiccio, l’aria lattiginosa carica di afa non prometteva bene. Dopo una parziale quanto breve schiarita, nel tardo pomeriggio abbiamo assistito all’abbattersi su tutta la nostra zona di una tromba d’aria.
Noi eravamo di casa e velocemente abbiamo messo in salvo le piante e serrato le finestre: i gatti avevano percepito in anticipo quanto stava succedendo e si erano rifugiati sotto il letto.
La cosa mi ha molto impressionato: il vento faceva davvero paura e sembrava volesse sradicare gli alberi del giardino. Veloce come arrivato, il turbinio d’aria è cessato di colpo lasciando il prato fuori casa cosparso di foglie che, non fosse stato per il colore verde, sarebbe parso autunno.
Ci sono altri aspetti di questa stagione che non amo: la gente che si veste in città come se fosse in spiaggia, il volume eccessivo della musica e delle parole che a finestre aperte invadono casa e tranquillità, la maleducazione che sembra aumentare con l’aumentare delle temperature.
Non amo le difficoltà che le temperature elevate creano alla nostra attività in Pasticceria: lavorare sui cibi è indubbiamente più difficile d’estate rispetto alle altre stagioni, la produzione è più faticosa e la conservazione più complicata. Siamo costrette ad abbandonare quasi del tutto il cioccolato e ci troviamo a spiegare, più spesso di quanto non si immagini, che “no, non può lasciare i pasticcini che ha appena acquistato in macchina per un’ora e mezzo prima di metterli in frigorifero” e che “sì, la torta chantilly panna e fragole va tenuta in frigorifero”.
Sto cercando di indagare dentro me stessa alla ricerca degli aspetti piacevoli di questa stagione che dovranno pur esserci, mi dico, e in effetti ci sono! La luce è indubbiamente un forte stimolo che mi spinge fuori dalle mura domestiche anche dopo cena, la voglia di fare, vedere amici, organizzare pranzi e anche cene è maggiore rispetto alla stagione invernale quando fa buio presto e il tepore casalingo mi spinge inesorabilmente verso il divano.
Dal punto di vista lavorativo l’estate è caratterizzata da un ritmo di lavoro leggermente meno serrato rispetto al resto dell’anno: non ci sono festività particolari e anche i matrimoni sono eventi programmati e agevolmente gestibili. Da questo deriva la possibilità per tutte noi di fare già ora brevi periodi di vacanze che si ripeteranno, un pochino più consistenti, nel mese di agosto e per me nel mese di settembre.
A proposito di matrimoni il nostro debutto 2025 è stato molto soddisfacente! Mi ha fatto molto piacere lavorare con Giorgio Giorgetti, chef a domicilio, che ha curato l’allestimento del ricevimento che ha avuto luogo presso Villa Gnecchi Garlate. Giorgio mi ha contattato ad inizio marzo e in questo periodo abbiamo avuto un fitto scambio di messaggi e telefonate. Devo dire che ci siamo sentiti subito sulla stessa lunghezza d’onda ed è stato un modo di lavorare piacevole e soddisfacente. E i complimenti che ci sono arrivati da parte sua e degli sposi ci gratificano molto. Speriamo di avere in futuro altre occasioni per collaborare.
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