giovedì 26 giugno 2025

CARO DIARIO...MIA CARA ESTATE, TI ODIO E TI AMO (O VICEVERSA?)

Mia cara estate, ti odio e ti amo (o viceversa?)

Quest’anno l’estate si è presentata con gran rumore e rullo di tamburi. Sabato scorso, 21 giugno, la giornata si era aperta con un cielo bianchiccio, l’aria lattiginosa carica di afa non prometteva bene. Dopo una parziale quanto breve schiarita, nel tardo pomeriggio abbiamo assistito all’abbattersi su tutta la nostra zona di una tromba d’aria.
Noi eravamo di casa e velocemente abbiamo messo in salvo le piante e serrato le finestre: i gatti avevano percepito in anticipo quanto stava succedendo e si erano rifugiati sotto il letto.
La cosa mi ha molto impressionato: il vento faceva davvero paura e sembrava volesse sradicare gli alberi del giardino. Veloce come arrivato, il turbinio d’aria è cessato di colpo lasciando il prato fuori casa cosparso di foglie che, non fosse stato per il colore verde, sarebbe parso autunno.

Ci sono altri aspetti di questa stagione che non amo: la gente che si veste in città come se fosse in spiaggia, il volume eccessivo della musica e delle parole che a finestre aperte invadono casa e tranquillità, la maleducazione che sembra aumentare con l’aumentare delle temperature.
Non amo le difficoltà che le temperature elevate creano alla nostra attività in Pasticceria: lavorare sui cibi è indubbiamente più difficile d’estate rispetto alle altre stagioni, la produzione è più faticosa e la conservazione più complicata. Siamo costrette ad abbandonare quasi del tutto il cioccolato e ci troviamo a spiegare, più spesso di quanto non si immagini, che “no, non può lasciare i pasticcini che ha appena acquistato in macchina per un’ora e mezzo prima di metterli in frigorifero” e che “sì, la torta chantilly panna e fragole va tenuta in frigorifero”.

Sto cercando di indagare dentro me stessa alla ricerca degli aspetti piacevoli di questa stagione che dovranno pur esserci, mi dico, e in effetti ci sono! La luce è indubbiamente un forte stimolo che mi spinge fuori dalle mura domestiche anche dopo cena, la voglia di fare, vedere amici, organizzare pranzi e anche cene è maggiore rispetto alla stagione invernale quando fa buio presto e il tepore casalingo mi spinge inesorabilmente verso il divano.
Dal punto di vista lavorativo l’estate è caratterizzata da un ritmo di lavoro leggermente meno serrato rispetto al resto dell’anno: non ci sono festività particolari e anche i matrimoni sono eventi programmati e agevolmente gestibili. Da questo deriva la possibilità per tutte noi di fare già ora brevi periodi di vacanze che si ripeteranno, un pochino più consistenti, nel mese di agosto e per me nel mese di settembre.

A proposito di matrimoni il nostro debutto 2025 è stato molto soddisfacente! Mi ha fatto molto piacere lavorare con Giorgio Giorgetti, chef a domicilio, che ha curato l’allestimento del ricevimento che ha avuto luogo presso Villa Gnecchi Garlate. Giorgio mi ha contattato ad inizio marzo e in questo periodo abbiamo avuto un fitto scambio di messaggi e telefonate. Devo dire che ci siamo sentiti subito sulla stessa lunghezza d’onda ed è stato un modo di lavorare piacevole e soddisfacente. E i complimenti che ci sono arrivati da parte sua e degli sposi ci gratificano molto. Speriamo di avere in futuro altre occasioni per collaborare.

Wedding Cake


giovedì 19 giugno 2025

CARO DIARIO... L'estate sta arrivando, 21 giugno

L’estate sta arrivando, 21 giugno

L’estate sta arrivando e forse sarebbe meglio dire che è già arrivata viste le temperature improvvisamente torride che mettono a dura prova un po’ tutto e tutti. Risulto a me stessa addirittura banale ma mi è inevitabile parlare del caldo, del meteo, del clima che è cambiato anche se qualcuno cerca di sostenere che non è vero.
In Pasticceria c’è stata qualche giornata difficile per il troppo caldo in laboratorio, nonostante condizionatore e il nostro amico ventilatore. Gli interventi dei nostri manutentori hanno però messo tutto a posto così che noi possiamo proseguire il nostro lavoro senza soffrire eccessivamente.
Mi pare che ogni anno il caldo e le difficoltà sembrano peggio dell’anno precedente; per quanto mi riguarda ho ben capito che le mie aumentate difficoltà sono da imputarsi agli anni che passano. Ricordo benissimo quanto amavo l’estate e il caldo, quanto mi piacesse stare al sole. Comunque inutile lamentarsi! Prendo il bello di ogni stagione e non me ne faccio un cruccio. Tutto sommato sabato sarà il 21 giugno, solstizio d’estate, il giorno più luminoso dell’anno, ma anche il giorno dopo il quale le giornate iniziano pian piano ad accorciarsi.

Il 21 giugno è anche la Festa Internazionale della Musica che si tiene in 120 Paesi nel mondo. La Festa della Musica nasce nel 1982 grazie all'iniziativa del Ministero della Cultura francese come segno di una nuova politica musicale nel paese. In origine il nome usato in Francia per l'evento era in realtà "Faites de la Musique" in cui "faites" significa "fate" (voce del verbo fare) ma si pronuncia come "fête" ovvero "festa", giocando quindi sull'assonanza dei due termini. Il 21 giugno la musica si diffonde su strade, piazze, cortili, chiostri e anche luoghi solitamente non adibiti allo spettacolo, in una celebrazione di ogni genere musicale, moderno o classico, che mobilita scuole di musica, conservatori, associazioni, orchestre, corali, bande.

E noi, che non vogliamo perdere l’occasione di celebrare questa giornata, abbiamo in programma ben tre serate musicali, una in fila all’altra.
Questa sera infatti saremo niente meno che a Calolziocorte (proprio vicino a Lecco, e mi viene da sorridere perché ormai frequento luoghi che nel mio passato remoto mi erano oscuri; ne conoscevo i nomi solo perché li nominava papà che, per via del suo lavoro di artigiano dell’ottone, aveva in tali posti dei clienti): una serata che si preannuncia simpatica in compagnia di un chitarrista con al seguito le sue numerose e preziose chitarre, una violinista e il musicologo “di fama internazionale” Iacob Ringschafer (il nostro istrionico amico Francesco Biraghi) che inframezzerà la musica di chitarra e violino con dotte citazioni imperniate sul multiforme ingegno di Nicolò Paganini.

Domani sera saremo a Ponte Lambro dove, nella magnifica cornice del giardino di Villa Guaita, si esibiranno i Voxa, gruppo vocale che fu anche ospite della corte di Pasticceria Su Misura una decina di anni fa.

Per concludere, sabato, ascolteremo un concerto a Civate dedicato espressamente alla Festa della Musica.

Giorni impegnativi quindi!
D’altronde approfitto delle giornate lunghissime e della carica emotiva dell’estate che sta iniziando per fare vita serale, cosa che nel resto dell’anno mi riesce pochissimo (anche per mia indole).

In mezzo a tutta questa musica l’attività in Pasticceria prosegue alacremente e dopo l’ultimo fine settimana che ha visto la creatività e la maestria delle mie giovani pasticcere produrre veri e propri capolavori, inizia la stagione dei matrimoni, il primo dei quali sarà martedì prossimo: una coppia di sposi stranieri, un matrimonio piuttosto intimo e una romantica torta a forma di cuore.
La caffetteria, dal canto suo, è presa d’assalto dai tanti turisti presenti a Lecco che, credo anche a causa della sospensione dei treni che collegano Lecco con Tirano per non più rinviabili lavori di manutenzione, si fermano in città.
Ben venga, prevedo un’estate decisamente frenetica!



giovedì 12 giugno 2025

CARO DIARIO... LA BELLEZZA, LA BONTA'

La bellezza, la bontà

Eccomi, caro diario! Sono tornata carica, entusiasta, con gli occhi colmi di bellezza inaudita e forse, temo, qualche etto in più che provvederò ad eliminare con dieta e lavoro.

L’Italia è il Paese più bello del mondo, il Sud dell’Italia forse un po’ di più, la Sicilia è la terra di cui mi sono innamorata definitivamente dopo gli ultimi giorni.
Una settimana con lo sguardo perso sul mare, sulle saline di Marsala, sulle acque rosa, sui mulini a vento, sui tramonti così terribilmente belli da sciogliere il cuore.
Abbiamo girato le città, le isole, i lungomari, i siti archeologici antichi e anche nuovi.
Siamo andati per cantine, degustando i vini di questa terra.
Abbiamo assaggiato il cibo, buono e ogni volta diverso pur nella limitata varietà imposta dalla nostra scelta di non mangiare animali: busiate al pesto trapanese, parmigiana di melanzane, caponatine, arancine alle melanzane.
E abbiamo assaggiato i dolci: la genovese di Maria Grammatico ad Erice, le spagnolette a Marsala, i cannoli ovunque… che bontà!

E sui cannoli non posso che soffermarmi, dal momento che da qualche tempo anche Pasticceria Su Misura propone ai propri clienti i cannoli, solo al venerdì e al sabato (ho questa piccola mania dei giorni fissi…).
I cannoli che abbiamo assaggiato la scorsa settimana erano ripieni di ricotta con l’aggiunta di poco zucchero e null’altro; solo a Trapani li abbiamo trovati con ricotta di pecora mentre tutti gli altri erano con ricotta vaccina. Ho trovato quelli con ricotta di pecora buoni, ma un po’ pesanti: il formaggio di pecora ha un gusto molto forte, deciso e anche se addolcito dallo zucchero mi è sembrato poco adatto ad essere degustato come dolce, specialmente dopo cena.
In Sicilia, quantomeno nella parte occidentale da noi visitata, i cannoli hanno una sola dimensione: grande!
Non se ne riescono a mangiare due nemmeno se si è digiuni da una settimana, cosa che peraltro in Sicilia è davvero impossibile.

L’ultimo cannolo della nostra breve vacanza è stato davvero strepitoso! Su precise indicazioni, nel tragitto verso il porto di Palermo ci siamo fermati a Dattilo, un paese di niente, poche case, e questo posto che si chiama “Eurobar”: un locale piuttosto bruttino, anonimo, una vecchia insegna e un aspetto generale che certo non invoglia alla sosta. Orario di apertura pomeridiana 16.30 e a quell’ora, quando siamo arrivati, era ancora chiuso ma con una decina di persone fuori in attesa. Appena si è alzata la saracinesca tutti sono entrati chiedendo cannoli, noi compresi ovviamente.
Un cannolo ancora più grande, con una cialda super fragrante, più stretta al centro e più ampia ai bordi dove la ricotta, solo ricotta e zucchero, strabordava rendendo non facile la degustazione. Il miglior modo per concludere la vacanza.

Nel viaggio di ritorno ho potuto fare le mie riflessioni sui “nostri” cannoli: indubbiamente cannoli grandi come quelli visti in Sicilia sarebbero del tutto sproporzionati per le abitudini lombarde, quindi direi che la misura proposta da Pasticceria Su Misura è perfetta; per quanto riguarda il ripieno credo che la ricotta della fattoria Dassogno che utilizziamo per questo dolce sia all’altezza di quella del Sud e l’aggiunta di gocce di cioccolato dona il tocco di amaro sufficiente a far sì che forse dopo il primo cannolo si potrebbe pensare di mangiare anche il secondo.

I nostri cannoli


giovedì 29 maggio 2025

CARO DIARIO... UNA PICCOLA VACANZA IN VISTA

Dopo tanta fatica una piccola vacanza in vista

Domenica scorsa ancora una cerimonia importante, il battesimo di una bimba di nome Ludovica, per la quale abbiamo nuovamente preparato una grande Cream Tart rettangolare; poi svariati compleanni uno dei quali quello super tondo del nostro caro amico Biro.
Per lui non una, bensì tre torte tutte con un unico denominatore comune: cioccolato e lamponi.
Biro non ama tanto i dolci e men che meno le creme, qualche piccolo difetto deve pur averlo, ma ama molto il cioccolato e in effetti aveva espresso il desiderio di avere una Milo per il suo compleanno, mousse al cioccolato fondente e salsa di lamponi finita con glassa al cioccolato. È davvero una torta buonissima, forse tra i nostri semifreddi uno dei miei preferiti, ma gestire una torta così per tante persone comprensivo di trasporto a Milano con il meteo che avrebbe potuto anche essere troppo caldo (cosa che non è stato ma non potevo saperlo) mi creava qualche difficoltà.
Per non deluderlo ho allora chiesto a Madi e Giuli di preparare un Milo piccola, per Biro e pochi eletti che l’hanno assaggiata, e altre due torte: crostata di confettura di lamponi con frolla al cacao e crostata di frolla al cacao, crema gianduia e lamponi freschi. Grande successo e grande soddisfazione: le torte sono sparite in un attimo.
Il mese di maggio si conclude in bellezza: iniziato con quella che è orami un “must” delle cerimonie (“una torta iconica”, per usare una locuzione à la page) termina con la stessa meravigliosa torta per festeggiare un anniversario di matrimonio: una Cream Tart a forma di cuore e con i macaron di tutti i colori, come l’arcobaleno.

Oggi c’è un grande evento qui a Lecco: passa il giro d’Italia! È un evento importante, per appassionati di ciclismo e non, e certamente attirerà molta folla. Alcune strade sono chiuse al traffico dalle 13.00 alle 16.00 in concomitanza del passaggio dei ciclisti; le medesime strade vedono il divieto di sosta dalle 8.30.
Io per non correre rischi mi sono fatta accompagnare questa mattina da Roberto, e per fortuna il giovedì la mia sveglia non è cattivissima, e me ne ritorno a casa in treno. Comodo.
Ho sentito molti lamentarsi per la chiusura, per il traffico, per il disagio. Ma è mai possibile che ogni occasione sia buona per lamentarsi e non si riesca mai a cogliere gli aspetti buoni di ciò che accade? Secondo me è una bella occasione per la città di Lecco che ormai è anche la mia città, anche se non vi abito.

Dulcis in fundo, sabato inizia la mia piccola vacanza: destinazione Marsala, Sicilia.
Sono molto felice di tornare in Sicilia, di vedere luoghi nuovi e di rivederne altri visitati da ragazzina.
Non vedo l’ora di assaggiare le prelibatezze del luogo, cannoli soprattutto per poter verificare dal vero se quelli che stiamo proponendo da Pasticceria Su Misura sono all’altezza dell’originale (secondo me sì, ma vado a verificare).
E sono molto felice che dopo tanti anni di lavoro in proprio, adesso Ilaria ed io possiamo finalmente concederci il lusso di una piccola vacanza ad inizio estate oltre a quella di agosto per Ilaria e di settembre per me. All’inizio di Pasticceria Su Misura, specie quando ero sola, le vacanze non erano proprio previste; poi abbiamo conquistato qualche giorno e a poco a poco anche delle vacanze vere. Certamente quando una di noi si assenta le altre tre devono darsi più da fare. E quindi dico grazie alle mie fanciulle per questa breve e, spero, intensa vacanza. Caro Diario, la settimana prossima ti trascuro, ma al mio ritorno avrò molte cose da raccontarti.

Ps torniamo a casa l’8 giugno e la prima cosa che faremo sarà andare a votare per i referendum. Spero che tutti lo facciano… il referendum è uno strumento di democrazia diretta tramite il quale ognuno di noi può far sentire la propria voce. Il voto è un diritto conquistato a fatica (e per le donne una conquista che risale solo a 79 anni fa, non so se mi spiego: mia nonna non ha potuto votare fino all’età di 34 anni) ed è anche un dovere.

Frolla al cacao, gianduia e lamponi freschi



giovedì 22 maggio 2025

CARO DIARIO... SODDISFAZIONI

Soddisfazioni

Il mese di maggio prosegue impetuoso con la sua ricca serie di cerimonie: battesimi e comunioni in testa, compleanni e anniversari a seguire; sono fine settimana con tante torte tra le quali primeggia ancora la nostra Cream Tart, tanto bella quanto buona.
In effetti sono arrivata al termine della settimana esausta e priva di energie, ma decisamente molto soddisfatta. Non è facile gestire bene i picchi di lavoro come quelli che si presentano durante questo periodo, con ordini che si accavallano, mille cose da fare, le scorte da calcolare correttamente, soprattutto per quanto riguarda beni facilmente deperibili come, ad esempio, i frutti di bosco.

Sabato scorso, a differenza di quanto avviene usualmente, alla mattina abbiamo lavorato in tre: io ho aperto il laboratorio e iniziato a preparare gli ordini piccoli, Giulia e Madi sono arrivate insieme alle 8.00 e si sono subito dedicate agli ordini più impegnativi, in particolare alle due grandi Cream Tart rettangolari per il battesimo della piccola Maria. Avevo in prima battuta pensato che, una volta sistemati gli ordini, potevo staccare e lasciare le redini alle fanciulle dal momento che la domenica si presentava piuttosto impegnativa, ma non è andata così! Il movimento in negozio si è andato infittendo in corso di mattinata così che Madi ed io siamo rimaste in negozio e Giulia è rimasta in lab a finire i lavori e reintegrare il banco man mano che andava svuotandosi.
Alla chiusura della mattinata avevamo tutte e tre il fiatone ma anche tanta adrenalina in corpo e una contagiosa allegria! Domenica, in previsione del super lavoro, ho messo la sveglia ben prima del solito e tutto è filato liscio. Lunedì sono arrivati diversi messaggi di ringraziamento e di complimenti, messaggi che davvero fanno gioire il cuore.
Una delle cose che più amo del mio lavoro è proprio questo: partecipare a giornate importanti delle persone, giornate che segnano un punto nella crescita di bambini e adulti, giornate che restano nelle foto e nella memoria. Finito il tourbillon delle cerimonie di maggio si aprirà la stagione dei matrimoni e noi abbiamo già diverse date impegnate.

Nonostante la fatica e il super lavoro del fine settimana appena passato, sabato sera non mi sono lasciata sfuggire un bellissimo concerto. Roberto ed io siamo quindi tornati a Lecco per seguire il Quartetto Goldberg che si esibiva nella piccola e deliziosa Chiesa di Santa Marta.
Due giovani artiste e due giovani artisti decisamente talentuosi ci hanno proposto musiche di Haydn, Mendelssohn (che resta uno dei miei compositori preferiti, senza contare che è proprio grazie a Feliz Mendelssohn che oggi possiamo ascoltare la musica di Bach e non è cosa da poco) e Beethoven.
Un concerto bellissimo e trascinante, applausi scroscianti e il pensiero che grazie a giovani come quelli che ho avuto il piacere di ascoltare in questa occasione non tutto sia proprio perduto per il nostro futuro, al momento sempre più buio.

Una delle due Cream Tart per il battesimo di Maria


giovedì 15 maggio 2025

CARO DIARIO... Pasticceria con caffetteria

Pasticceria con caffetteria

Festa della mamma archiviata con grande successo! La mamma è sempre la mamma, la mamma è unica e la sua festa è davvero molto sentita, e meno male. Tutte le proposte di Pasticceria Su Misura sono state accolte con entusiasmo e al termine della giornata il banco era praticamente vuoto. Anche quest’anno sono molto soddisfatta. Io e Madi abbiamo corso parecchio tra sabato e domenica, tanto che posso dire che non ci siamo quasi viste! Ma il mese di maggio è ancora lungo e ricco di cerimonie, dovremo continuare a correre…

Vado riflettendo su una piccola questione semantica che mi sta piuttosto a cuore; rifletto perché si tratta di un argomento che non riesco a trasmettere correttamente alle tante persone che frequentano Pasticceria Su Misura, e di conseguenza me. Anche persone molto carine e attente, alle quali voglio bene, cadono in questo “tranello” (mi piace chiamarlo così). Sono da sempre convinta che le parole abbiano un senso proprio, soprattutto in una lingua bella e ricca di sfumature come è l’italiano; esistono i sinonimi, certamente, ma ogni parola che usiamo ha una sua specificità. Il punto è questo: quando sento parlare di Pasticceria Su Misura definendola “bar”, mi sale un po’ la mosca al naso e mi indispettisco. Una volta, addirittura, una signora mi ha apostrofata dicendomi (e dandomi del tu senza conoscermi, altra cosa che mi dà parecchio fastidio): “mia figlia è una tua collega, fa la barista…” Sono trasecolata! E forse in modo un tantino piccato le ho fatto notare che io sono pasticcera e la mia è una Pasticceria. Pasticceria Su Misura è una pasticceria con caffetteria. Non è un bar.

Ho fatto una facile ricerca in internet e questo è il risultato (una ricerca alla portata di chiunque) dalla quale si evince che fin dai primi locali sorti nel XVI secolo in Medio Oriente, le caffetterie sono sempre state un luogo di aggregazione sociale dove, sorseggiando tè o caffè, si poteva ascoltare musica, parlare di politica e giocare a scacchi con gli altri avventori. La storia della caffetteria moderna ha inizio con l’arrivo del caffè in Europa, nel XVII secolo, che raggiunse i principali porti del Mediterraneo grazie alle rotte commerciali con l’Impero Ottomano. Il primo locale in cui fu possibile bere caffè aprì a Venezia nel 1640, ma ben presto le caffetterie sorsero anche a Londra, Marsiglia e Lione. In Italia, le antiche caffetterie si chiamavano “botteghe del caffè”: il termine “caffè” fu infatti preso in prestito solo nel Settecento dal francese “café”, ritrovo di illuministi e rivoluzionari. Nel secolo successivo, le caffetterie divennero semplicemente dei luoghi in cui rilassarsi e passare il tempo e anche le donne poterono accedervi (e quindi prima no e qui si aprirebbe una lunga dissertazione): locali raffinati in cui erano esposte le creazioni di pasticceria, con tavolini dove trascorrere momenti assai piacevoli.
A differenza dei caffè, i bar non possono vantare un passato come luoghi di aggregazione per scrittori, filosofi e rivoluzionari. Il termine “bar” deriva probabilmente dal latino “barra”, che significa letteralmente “barra” o “barriera”. La barriera da cui hanno preso nome i bar potrebbe essere un riferimento al bancone che si frappone tra il barista e il cliente, ma non è l’unica ipotesi sull’origine del nome del locale. I bar appartengono per lo più al mondo anglosassone, dove indicano un esercizio commerciale dedito soprattutto alla vendita di alcolici.

So benissimo che rischio di passare per quella che si dà delle arie; lungi da me il denigrare i tanti “bar” disseminati ovunque ma la differenza è davvero sostanziale. Noi non vendiamo alcolici, non facciamo aperitivi, non facciamo toast e panini, non vendiamo giornali o tabacchi.

Noi produciamo, nel nostro laboratorio, tante dolcezze: brioche per la colazione, pasticcini, biscotti, praline, torte. Torte di ogni dimensione e per ogni occasione, torte per compleanni, per matrimoni, per comunioni e cresime, torte per una serata tra amici, in famiglia o in solitaria.
Questo ci distingue e questo ci rende Pasticceria Su Misura.

La nostra bellissima e colorata corte


giovedì 8 maggio 2025

CARO DIARIO... W LA MAMMA

W la mamma

Oggi è l’8 maggio, il giorno eletto a festa della mamma; per pura convenzione, e qualche scontato calcolo commerciale, la festa viene spostata alla prima domenica dopo l’8 maggio e quindi per quest’anno l’11.
Per chi, come me, lavora nel campo della pasticceria è una festa molto importante, forse la più importante dopo il Natale. Se qualcuno fa il superiore a San Valentino, chi non ricorda che il 19 marzo si festeggia il papà, chi a Pasqua preferisce scappare lontano da casa e magari evitare proprio la famiglia, ebbene, la mamma è festeggiata da tutti ma proprio tutti.

Pasticceria Su Misura si riempie di biscotti e torte a tema, le ordinazioni arrivano numerose mescolandosi a comunioni e battesimi. Maggio è un mese forse più impegnativo di quelli che lo precedono da un punto di vista lavorativo. È anche un mese che a me piace molto o, meglio, mi piaceva molto prima che il clima cambiasse e diventasse quello che è oggi: temporali e lampi quando meno te li aspetti, piogge catastrofiche alternate a periodi troppo aridi, continui sbalzi di temperatura. Maggio, nei miei ricordi di ragazza, era il mese delle giornate lunghe ma non troppo, del tempo bello, dei primi caldi piacevoli, del sole splendente ma non dardeggiante. Sono sempre stata un tantino meteoropatica (come molti, probabilmente) ma mai avrei immaginato che le mie giornate dipendessero così tanto dal meteo: lo controllo ogni mattina per provare a capire come sistemare la corte di Pasticceria Su Misura e più volte al giorno, specie se piove nella speranza che vada migliorando.
Queste divagazioni metereologiche mi hanno fatto perdere un po’ il filo dei pensieri, lo riagguanto subito…

La mamma. Credo di aver già detto tutto o quasi della mia mamma, donna moderna, franca e diretta senza troppi peli sulla lingua, una madre vicina sempre, ma sempre lontana. Mia madre avrebbe dovuto fare l’architetto, architetto d’interni per la precisione; amava l’arredamento e tutto quello che gli gira intorno e non potendo cambiare casa ogni mese, si limitava a modificare la disposizione dei mobili.
Quando decise di riammodernare la stanza mia e di mia sorella, scelse per noi mobili bianchi componibili e moquette verde sul pavimento (la moquette era molto di moda negli anni settanta) e scelse un effetto decisamente “optical” facendo dipingere le pareti con tre grandi strisce orizzontali che passavano dal marrone testa di moro al beige. Molti anni dopo decisi che era il momento di tornare al bianco: sudai sette camicie per coprire il marrone testa di moro!!

Mia mamma ha affrontato con grande coraggio le tante avversità che la vita le ha presentato, senza lamentarsi mai, almeno non lamentandosi con i suoi figli. Ora che è piuttosto avanti con gli anni, e la vita le ha tolto quasi tutte le persone a lei care, a volte stento a riconoscerla; mi pare chiusa nel suo piccolo mondo, un po' indifesa e un po' arrabbiata, con quel carattere che resta indomito come quando aveva trent’anni ma che non ha più la forza di farsi valere davvero e si rifugia nel lamento e nell’autocommiserazione. Il mio rapporto con lei non è mai stato molto sereno, e forse non lo sarà mai. Me ne sono fatta una ragione e cerco di starle vicino per quel poco tempo di cui son capace. Le sono però riconoscente perché ha fatto del suo meglio per tirarmi grande, facendo sì che io potessi diventare una persona indipendente e coraggiosa. E io sono molto contenta di come sono.

Grazie mamma e tanti auguri per la tua festa.

Biscotti di pastafrolla decorati con pasta di zucchero