"Al bel tempo di maggio le seratesi fanno lunghe; e all'odore del fienoche la strada, dal fondo, scalda in pienolume di luna, le allegre cantatedall’osterie lontane, e le risatedei giovani in amore, ad un serenospazio aprono porte e petto. Amenomese di maggio! E come alle folatecalde dall'erba risollevi i pratiilari di chiarore, alle briosetue arie, sopra i volti illuminatia nuovo, una speranza di grandiosenotti più umane scalda i delicatiocchi, ed il sangue, alle giovani spose."(Giorgio Caproni, 1936)
Questa toccante poesia di Giorgio Caproni descrive il mese che stiamo vivendo, mese dolce e tenero, cuore del periodo primaverile, ricco di speranze e di attese.
È in questo mese che si celebra la festa della mamma, l’8 di maggio, festa che, per consuetudine, viene spostata alla prima domenica successiva, quest’anno il 9 maggio.
Questa data ha per noi un valore fortemente simbolico: esattamente il 9 maggio 2020 riaprivamo le porte della nostra Pasticceria Su Misura, dopo due lunghi mesi di chiusura totale; ci penso e ho la sensazione di un evento lontano e vicinissimo.
Ripenso a quel giorno e a come lo avessi definito, dalle stesse pagine di questo blog, una nuova partenza.
Ilaria ed io eravamo emozionate, felici ma spaventate, con un futuro incerto e un orizzonte indefinito di fronte a noi. La riapertura prevedeva solo l’attività di asporto, poi con l’allargarsi della bella stagione e il migliorare della situazione pandemica siamo tornate ad avere i nostri tavolini in corte e una attività più fluida, graduale ampliamento degli orari di apertura e, con mia assoluta gioia, il rientro di Giulia in laboratorio. Si paventava una seconda ondata di questo virus ignoto e cattivo, ma nessuno ci credeva davvero; tutto sommato di trattava di indossare una mascherina, lavarsi le mani, tenere le distanze. Nel pieno dell’estate il pericolo sembrava quasi del tutto superato. Certamente faceva strano dover limitare il numero delle persone in negozio e chiedere con ferma gentilezza di igienizzarsi le mani all'ingresso; era un po’ difficile non lasciarsi andare a lunghe chiacchiere con gli amici di sempre, dovendo evitare soste troppo prolungate all'interno per dar modo a tutti di accedere.
La nostra voglia di superare il brutto periodo è sempre stata davvero tanta, e ci abbiamo messo da subito il massimo impegno per lavorare bene e in sicurezza, nostra e vostra. In autunno però quello che sembrava essere solo uno spauracchio si è verificato veramente: una seconda e anche una terza ondata di contagi. La nostra attività ha proseguito a singhiozzo, senza più chiusure totali, vero, ma con cambi continui di gestione dell’attività che hanno messo a dura prova la tenuta fisica e psicologica di tutti.
Un anno davvero molto difficile, un anno che lascerà profonde cicatrici su tutti noi. La differenza oggi è certamente nell'esperienza di ciò che un anno fa era del tutto ignoto e nella disponibilità dei vaccini, che non saranno perfetti ma certamente ci aiuteranno a uscire da questo tunnel infinito.
Noi continuiamo a lavorare seriamente e con coscienza, nel rispetto delle semplici regole che, io credo, ci accompagneranno ancora per diverso tempo. Un anno difficile, dunque, durante il quale voi tutti siete stati la nostra forza e il nostro coraggio: è grazie a tutti voi, al vostro apprezzamento e al vostro affetto che noi abbiamo trovato le energie per andare avanti, è grazie a tutti i caffè, pasticcini, torte, brioche, biscotti, macaron, semifreddi che avete continuato ad acquistare che noi oggi siamo ancora con voi.
E contiamo di essere con voi e per voi a lungo. Grazie davvero di cuore, perché non ci lasciate mai sole.
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