VALTOURNENCHE
La Valtournenche è una valle laterale dominata dal Cervino, montagna che si impone con sua inconfondibile forma piramidale. Questa montagna di 4.478 m, autentica icona delle Alpi, attirò i primi alpinisti, suscitando in alcuni una vera ossessione. La Valtournenche divenne così nell’Ottocento meta ambita da facoltosi viaggiatori stranieri, in prevalenza inglesi, e fu tra le prime località a godere di uno sviluppo turistico.
Ai piedi della Gran Becca – il nome locale del Cervino – si estende l’ampia conca del Breuil che divenne una delle prime stazioni per il turismo invernale grazie alla costruzione di ardite funivie, opera del genio visionario di Dino Lora Totino, già a metà degli anni ’30. Sebbene Cervinia sia la località più nota della vallata, in realtà il Breuil non è che una frazione del comune di Valtournenche che comprende tutta la testata della valle.
Oltre al Breuil e al capoluogo, il comune è formato da numerosi piccoli villaggi che conservano begli esempi di architettura rurale tradizionale.
Complice il freddo di questi ultimi giorni e della pioggia che, poco sopra i nostri sguardi, si è trasformata in neve imbiancando le cime delle montagne intorno a noi, mi è tornata un filo di nostalgia per la mia infanzia. Valtournenche è stato per molti anni un luogo di vacanza tanto invernale quanto estivo per la mia famiglia. Confesso che d’estate, da bambina, preferivo di gran lunga il mare ma in inverno adoravo questo luogo e adoravo andare a sciare.
La casa dove trascorrevamo le nostre vacanze era un appartamento vicinissimo alla seggiovia che portava sui campi da sci. I miei genitori affidavano me e mia sorella a una super maestra che ci insegnava lo sci e l’amore per la montagna. Io ero davvero entusiasta mentre mia sorella lo era decisamente meno: al mattino erano pianti e strepiti che lei a sciare proprio non ci voleva andare e a me, sorella piccola, toccava aspettarla, sbuffando.
La nostra maestra ci portava sui campi da sci ma qualche volta anche nel bosco: un’esperienza magica!
Le soste previste erano due, e una delle due era (credo) tenuta nascosta a mamma e papà!
Infatti la maestra qualche volta, o forse è stata una sola volta ma i miei ricordi sono arricchiti dalla fantasia, ci portava da una amica, proprietaria di una piccola baita nel bosco, che ci scaldava con un pochino di vin brûlé.
Spesso però ci fermavamo in alto alla seggiovia in un rifugio dove potevamo gustare una cioccolata calda davvero meravigliosa.
Ho smesso di sciare tanti anni fa ma i ricordi di quelle vacanze li sento davvero molto vividi.
Solo il rammarico che da diversi anni ormai i nostri inverni sono sempre più tiepidi ed asciutti, le montagne sono senza o con poca neve, i ghiacciai solo un tenue ricordo.
E le piste da sci forse ora pure troppe rispetto alle condizioni climatiche e ambientali che, io credo, dovrebbero portare ad un ripensamento di questi sport.
Però il gusto della buona cioccolata mi è rimasto e per Pasticceria Su Misura prepariamo una polvere con cioccolato, cacao e pochissimo zucchero per una cioccolata da campioni. Una bevanda tutta invernale che, qualche volta, con nostra grande sorpresa ci viene chiesta anche fuori stagione. Ma voi sapete come la penso: ogni stagione ha le sue caratteristiche e quindi niente cioccolata calda in estate, ma ora indubbiamente sì.
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