URBINO
Urbino, città dalla storia millenaria dove si respira il Rinascimento e il futuro delle generazioni, grazie alla sua dinamica università. Casa di artisti, scienziati, matematici e uomini di lettere, luogo descritto mirabilmente nel libro “Il Cortegiano” di Baldassare Castiglione. Questa città compare tra le dolci colline del Montefeltro, dopo aver percorso le serpeggianti strade che salgono e discendono fra il verde della campagna marchigiana. È un’opera d’arte dipinta a quattro mani dall’uomo e dalla natura, è un luogo magico testimone del passaggio fra Medioevo e Rinascimento. Magnifico Palazzo Ducale, uno dei più interessanti esempi architettonici ed artistici dell’intero Rinascimento italiano: Baldassare Castiglione lo definì “Palazzo in forma di città”. Il palazzo, caratteristico per la facciata con i suoi torricini, è sede della Galleria Nazionale delle Marche, che conserva una delle più belle ed importanti collezioni d’arte del Rinascimento italiano. A Urbino si trova la Casa Natale di Raffaello: la dimora, costruita nel XV secolo venne acquistata nel 1460 dal padre di Raffaello, Giovanni Santi (1435 – 1494) umanista, poeta e pittore alla corte di Federico da Montefeltro, che vi organizzò la propria bottega dove Raffaello (1483-1520) apprese le prime nozioni di pittura.
Adalisa rimirava il suo giardino autunnale, i nuovi ciclamini dono di una recente, e sperava lunga, amicizia. Un mese di novembre un tantino anomalo quest’anno, con tanto sole e tanta luce; le temperature molto miti di inizio mese andavano pian piano raffreddando ma il cielo azzurro e gli sfolgoranti colori autunnali mettevano addosso una sorta di allegra spensieratezza. Adalisa si sentiva soddisfatta di sé stessa e, di tanto in tanto, si coccolava nel dolce far nulla. Momenti di ozio pienamente meritati dopo anni di lavoro. Le piaceva immergersi nei suoi ricordi, quelli belli naturalmente! Quelli meno belli erano in un cassettino ben chiuso in fondo al cuore anche se ogni tanto, chissà come, tornavano in superficie. Percorsi che solo la mente conosce la riportarono di nuovo alla vacanza con Giacomo nelle Marche, agli inizi della loro vita insieme. Erano rimasti affascinati da tutto ciò che avevano visitato e fra i diversi luoghi c’era anche Urbino dove peraltro avevano fatto conoscenza di un vitigno che non avrebbero più trascurato: il Lacrima di Morro d’Alba.
Immersa così nei suoi ricordi, Adalisa si rese conto che il pomeriggio stava passando velocemente ed era ormai l’ora del tè. Bere una buona tazza di tè a metà pomeriggio era una abitudine che le era rimasta sin dall’infanzia. Un po’ le dispiaceva che Giacomo le facesse di rado compagnia: non amava molto il tè ma forse solo perché non era stato abituato da bambino a questo piccolo rito pomeridiano.
Una buona tazza di tè doveva ovviamente essere accompagnata da qualche biscotto buono, biscotti della loro pasticceria preferita, Pasticceria Su Misura. In casa non ne mancavano mai.
La varietà proposta era cosa da perderci la testa ed erano uno più buono dell’altro! Adalisa amava tutti i biscotti ma forse i suoi preferiti erano gli ungheresi con il cioccolato fondente, morbida frolla con le mandorle a ferro di cavallo con le puntine intinte nel cioccolato fondente, il suo preferito.
Ormai si stava avvicinando il periodo natalizio e le ragazze di Pasticceria Su Misura avrebbero presto iniziato a sfornare grandi quantità di biscotti a tema: stelle, alberelli, renne e stelle comete di frolla classica e di frolla al cacao, con o senza cioccolato.
Erano perfetti per il tè del pomeriggio ma anche, dato il periodo, per fare qualche piccolo pensierino.
Bastava un pacchettino per fare festa e far felici tutti.
Gli Ungheresi con cioccolato fondente |
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