sabato 21 marzo 2020

LIBERTA’, LIBERTA’, LIBERTA’ OBBLIGATORIA

Oggi meditavo sul concetto di libertà, la mia libertà, la nostra libertà e a quanto sia diventata “difficile” in questo periodo oscuro che stiamo a fatica cercando di attraversare. 
Il pensiero mi è automaticamente volato a Giorgio Gaber: quando il 3 gennaio del 2003 (ero a Merano, mi ricordo esattamente il punto preciso) appresi la notizia della sua morte scoppiai in lacrime: ma come, Giorgio! Non te ne puoi andare, non ci puoi lasciare cosi… 
Ero stata spesso a teatro per seguire i suoi spettacoli, l’ultima volta a Milano al Teatro Smeraldo quando c’era ancora il Teatro Smeraldo (zona Corso Como, ora c’è Eataly). Chiedo scusa per la digressione. 

Dicevo, pensando a Gaber e alla nostra libertà che indubbiamente sta subendo forti limitazioni, mi è tornato alla mente quel testo che dice: 

"La libertà non è star sopra un albero 
non è neanche un gesto o un'invenzione 
la libertà non è uno spazio libero 
libertà è partecipazione."
(G. Gaber – 1973)

E mi son detta che anche io voglio partecipare a questo momento, che è e sarà più di un momento, e il modo che ho per partecipare è, dalle pagine di questo blog, spronarvi ancora una volta a stare a casa, a eliminare ogni uscita che non sia assolutamente irrinunciabile; organizzate di fare la spesa per un periodo più lungo del solito, una persona sola per più famiglie, per i figli, per la zia, per i nonni, per un amico che sapete solo. Organizzatevi per fare movimento stando in casa invece che uscire per sgranchirvi un po’ le gambe. Si può fare e si deve fare

Io continuerò a cercare di aiutarvi consegnando a domicilio quello che mi è possibile (vi ho dato tutte le indicazioni nell'articolo precedente a questo). Continueremo con le consegne a domicilio fino a quando sarà possibile. Ieri Ilaria, su indicazione della nostra associazione di categoria, ha avvisato via mail la Protezione Civile di Lecco di questo nostro servizio. 

Per aiutarvi e farvi compagnia vi lascio anche oggi una ricetta semplice da sperimentare a casa.



TORTA DI MELE 
250 gr burro morbido (basta avere l’accortezza di toglierlo dal frigo una mezz’ora prima di usarlo) 
300 gr zucchero 
6 tuorli (rompete 6 uova, non fredde di frigo, e mettete da parte gli albumi) 
300 gr farina 
15 gr lievito in polvere 
1 limone naturale di cui utilizzare la buccia grattugiata 
6 albumi (vedi sopra) 
4 mele (top sono le renette ma vanno bene anche le più comuni mele gialle) 

Lavorate il burro con lo zucchero e la scorza grattugiata del limone, facendolo diventare bello spumoso. Se avete fruste elettriche o, meglio, una piccola planetaria il lavoro sarà più facile.
Incorporate i tuorli e successivamente aggiungete a mano la farina setacciata con il lievito alternandola con l’albume, già montato a neve ferma. Lavorate piano per non smontare l’impasto. 
In ultimo aggiungete le mele pelate e tagliate a cubetti. 
Versate il composto in uno stampo diametro 26 (dovrebbe essere la misura giusta ma tenete conto anche della forma e altezza dello stampo che state per utilizzare) e cuocete a 180°C per 25/30 minuti.
Per verificare la cottura fate la classica prova con lo stecchino: se ne esce asciutto la torta è cotta. 

Oggi però vorrei chiudere il mio breve scritto consigliandovi il testo, di cui ho adottato il titolo, del brano conclusivo dell’album di Giorgio Gaber “Libertà obbligatoria” del 1976. L’ho ritrovato, l’ho letto, l’ho ascoltato e mi sono venuti i brividi. 
Ciao Giorgio! Grazie per quello che ci lai lasciato.

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