giovedì 13 ottobre 2022

AUTUMN IN NEW YORK

Regia: Joan Chen – 2000
Interpreti: Richard Geere, Winona Ryder

Will Keane, quarantottenne proprietario di un ristorante, non riesce a legarsi in modo serio con una donna, perciò quando incontra Charlotte Fielding, spensierata ragazza con la metà dei suoi anni, immagina l'ennesima storiella facile. Ma niente della loro relazione avrà del futile e veniale. Quando arriva il momento in cui Will decide di chiudere la relazione, Charlotte gli confida che la loro storia, in ogni caso, non sarebbe potuta durare dato che lei sta morendo a causa di un neuroblastoma cardiaco. Sebbene la nonna di Charlotte non sia entusiasta della loro storia d'amore, chiede a Will di non abbandonare la nipote in un momento così tragico. Infatti, la nonna non vuole che la nipote venga lasciata proprio come è successo alla figlia con lo stesso uomo: Will è in difficoltà, stretto tra le proprie paure e una sorta di dovere morale. L'unica persona che non sembra preoccupata da tale situazione è proprio Charlotte. Will si rende conto che per la prima volta si è veramente innamorato di una donna ed inizia un'affannosa ricerca per cercare di salvare la sua amata che purtroppo, al termine del film, muore.


Un film decisamente triste quello che vi propongo questa settimana, un bel film, con due ottimi interpreti e le luci calde dell’autunno a creare un’atmosfera crepuscolare.

Ho scelto questo film per parlarvi, ancora una volta, un po’ di me. L’arrivo dell’autunno, se da ragazza mi intristiva molto facendomi struggere di nostalgia per la chiassosa, esuberante, accecante aria estiva, oggi mi porta pensieri e sentimenti diversi. Amo i colori dolci dell’autunno, il profumo di foglie bagnate, la sera che arriva presto e mi porta a cercare riparo dentro le pareti di casa, attorniata da micioni sonnacchiosi; pensare a una cena a base di una buona zuppa calda, di lenticchie, fagioli, zucca! In Pasticceria il lavoro ha certamente ripreso ritmi febbrili ma le temperature più fresche rendono tutto meno faticoso e poi finalmente riprendiamo a lavorare il nostro amato cioccolato.

Il mese di ottobre resta però, per me, indissolubilmente legato al ricordo del mio papà che proprio alla fine di questo mese, dieci anni fa, morì. Ricordo quei giorni così faticosi. Avevo in corso la chiusura della Pasticcera a Sirone e la riapertura della nuova Pasticceria Caffetteria a Lecco.

A fine ottobre le pasticcerie propongono dolci e dolcetti legati alla festa di Halloween e anche io quell’anno a Sirone mi ero organizzata in tal senso. Quando a metà ottobre mia madre mi avvisò che papà stava male feci davvero fatica a capire il senso di quelle parole. Era dal 1994, anno del terribile incidente, che papà “non stava bene”: era tornato a casa, ma era invalido e affidato alle amorevoli cure della mia mamma che non lo ha mai lasciato un istante. Sono andata da loro e ho capito: papà aveva deciso che quella non era più vita, non ce lo poteva comunicare a voce, semplicemente smise di mangiare e di bere e in due settimane se ne andò. Una domenica mattina presto, io al lavoro, mio fratello via con gli scout, mia sorella credo a casa sua. Mia mamma volle rimanere gli ultimi istanti sola con lui.

Sono passati dieci anni, il mondo ha vissuto brutte cose e di peggio ne sta vivendo, e in parte sono contenta che il mio babbo sia altrove. Mi manca molto, mi manca nonostante i nostri disaccordi e le nostre litigate. Mi manca ogni giorno.

È tanta la morte che ogni giorno ci scorre sotto gli occhi, morte crudele, innaturale, voluta da altri essere umani, morte dovuta a malattie; non la morte serena che è il naturale epilogo della vita umana.

Allora penso ad ottobre come ad un mese dai bei colori, dai buoni profumi, al mese che più mi lega al mio papà. Il mese di cibi caldi, cioccolate, cioccolatini e marron glacés. “Dolcetto scherzetto” non fa per me.

Il nostro amato cioccolato


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