Regia: Ridley Scott -1982
Interpreti: Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Edward James Olmos e Daryl Hannah.
Il film è un'opera di fantascienza basata su una sceneggiatura, scritta da Hampton Fancher e David Webb Peoples, liberamente ispirata al romanzo del 1968 "Il cacciatore di androidi" di Philip K. Dick.
Il lungometraggio è ambientato nel 2019 in una Los Angeles distopica, dove replicanti dalle stesse sembianze dell'uomo vengono abitualmente fabbricati e utilizzati come forza lavoro nelle colonie extra-terrestri. I replicanti che si danno alla fuga o tornano illegalmente sulla Terra vengono cacciati e "ritirati dal servizio", cioè eliminati fisicamente, da agenti speciali chiamati "blade runner". La trama ruota attorno a un gruppo di androidi recentemente evasi e nascostisi a Los Angeles, e al poliziotto Rick Deckard, interpretato da Harrison Ford, ormai fuori servizio ma che accetta un'ultima missione per dare loro la caccia; l’androide Roy Batty, interpretato da Rutger Hauer, poco prima di morire pronuncia il famoso monologo “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire”.
Premetto che non amo in genere i film di fantascienza, ma ciononostante annovero il film che vi propongo questa settimana tra uno dei più belli del mio personale gradimento. Andai a vederlo al cinema, erano i primi anni ottanta e il 2019 era lontanissimo. Per tutta la durata del film non si vede mai la luce ma solo e sempre tanta pioggia. La scena della morte dell’androide Roy Batty è straziante ma il finale regala uno piccolissimo spiraglio di luce.
Quando era piccola ricordo che calcolavo spesso l’età che avrei avuto nel mitico anno 2000; pensavo al futuro in forma astratta, in modo positivo, sognavo cosa fare da grande e confidavo nell'invenzione del teletrasporto.
Non si sa come il futuro si è fatto presente, anzi il 2019 è alle nostre spalle ed appartiene ad un passato che è già lontanissimo, collocandosi nell’era pre-pandemica; la pandemia che ci ha colpiti dal 2020 sembrava il peggio che il futuro potesse riservare a me e a tutti voi, ma questo futuro che stiamo vivendo continua a peggiorare e il mondo sembra cadere a pezzi.
Vi chiedo scusa, so che vorreste trovare in queste note settimanali un po’ di leggerezza, sapere delle novità che bollono in pentola nella nostra Pasticceria Su Misura, vorreste leggere della produzione che si va sempre più intensificando dal momento che un po’ alla volta stiamo rimettendo sul banco tanto prelibatezze sospese nei mesi estivi; siamo alla metà di ottobre e in un attimo sarà già dicembre, Natale, le feste, la fine di un altro anno insieme, faticoso, ma per fortuna insieme. Vi parlerò di tutte queste belle cose nelle prossime settimane, è una promessa; ma oggi mi sento un po’ tradita da questo futuro che non mi aspettavo, che mi prende in contropiede e che mette a dura prova il mio umore e il mio carattere, già per loro natura tendenti al pessimismo.
Alla prossima settimana!
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