NOTO
Il paesaggio urbano di Noto non è più quello di una volta, colpa del terremoto che nel 1693 distrusse completamente la città antica e causò quasi 60.000 morti, cosa che nessuno dei vari invasori era riuscito a fare mai, grazie anche alle alte mura che hanno circondato la città, parti delle quali sono ancora in piedi. Dopo il terremoto, la città fu ricostruita in una posizione più vicina al Mar Ionio. Grazie al lavoro del Marchese di S. Alfano Landolina, che progettò il nuovo sistema di reti stradali della città, e agli architetti Rosario Gagliardi e Vincenzo Sinatra, Noto tornò in vita con un'impronta completamente nuova, diventando il gioiello dell'architettura barocca. Corso Vittorio Emanuele che inizia da Porta Reale è la strada principale di Noto, il cuore della città che racchiude l'essenza del barocco siciliano. Lungo il Corso si trovano diverse imponenti dimore, magnifiche chiese e splendidi edifici, risultato del geniale lavoro di architetti e ingegneri che hanno ricostruito la città. Piazza del Municipio, nel mezzo del Corso, custodisce un gioiello straordinario per la sua bellezza: la Cattedrale di San Nicolò. In piedi su di una imponente rampa di scale, la chiesa madre incorpora l'essenza del barocco combinata con elementi eclettici. Ciò può essere trovato in particolare nell'imponente facciata che incorpora alcuni dettagli neoclassici. Fu progettata da Gagliardi e l'edificazione iniziò pochi mesi dopo il terremoto, ma fu completata solo nel 1776 sotto la supervisione di Bernardo Labisi.
Noto è stato il punto d’inizio e anche il termine della nostra breve e stupenda vacanza nella Sicilia sud-orientale. La sera del nostro arrivo abbiamo cenato assai bene in un ristorante carino posto proprio di fronte a Palazzo Nicolaci, una bella espressione dell'opulenza barocca che permea la città, e dopo cena abbiamo gironzolato un pochino tra le vie stupendamente illuminate.
A Noto abbiamo speso il nostro ultimo pomeriggio di vacanza. Approfittando fosse una domenica, villeggianti e residenti tutti al mare, abbiamo potuto visitare la città in tutta calma e tranquillità, non prima di una deliziosa sosta in una bella pasticceria dove abbiamo consumato un’abbondante merenda (a nostra discolpa... avevamo saltato il pranzo!) con gelato al cioccolato, cannolo e cassatina: il dovere professionale di assaggio non mi abbandona mai.
Per finire in bellezza, ottima cena in un ristorantino ubicato sulla piazza del Teatro, nei pressi della Fontana di Ercole. Siamo rientrati da questa vacanza pieni di meraviglia, di stupore e del ricordo di cibo sempre buonissimo, il dolce come il salato.
Se però vi aspettate che io metta in produzione i cannoli siciliani, mi tocca deludervi!! I cannoli che ho mangiato erano sempre squisiti, riempiti al momento con ingredienti fantastici. Non potrei proporvi nemmeno una copia molto sbiadita! Se per alcuni dolci del nostro magnifico Sud sono riuscita ad ottenere risultati che sono molto apprezzati e dei quali non potete più fare a meno, basti dire pasticciotti e ho detto tutto, sui cannoli alzo bandiera bianca.
Il mio bene amato, però, mi ha già detto di voler tornare presto in Sicilia esplorandone ovviamente un’altra zona.
E da qualche settimana Giulia ed io ci stiamo impegnando per proporvi la nostra personale versione di un dolce palermitano: l’Iris! Un pane dolce, nella sua versione originalissima andrebbe addirittura fritto ma noi lo cuoceremo al forno, ripieno di ricotta, zucchero, cioccolato e zest d’arancia.
Una vera leccornìa! Più che una colazione un “brunch”, un quasi pranzo!
Qualcuno, oltre al tester ufficiale ovviamente, ha già assaggiato le sperimentazioni di queste ultime settimane ma ora credo proprio di poter dire che il nostro “Iris Su Misura” è pronto per voi. Lo troverete, solo, il mercoledì! Segnate in agenda.
Iris Su Misura |
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