giovedì 28 settembre 2023

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

Lewis Carroll (pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson) – 1865

Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice's Adventures in Wonderland), comunemente abbreviato in Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice in Wonderland), è un romanzo del 1865 scritto da Charles Lutwidge Dodgson sotto lo pseudonimo di Lewis Carroll. Racconta di una ragazza di nome Alice che cade attraverso una tana di coniglio in un mondo fantastico popolato da strane creature antropomorfe. Il racconto gioca con la logica, dando alla storia una popolarità duratura sia negli adulti che nei bambini. È considerato uno dei migliori esempi del genere letterario nonsenso. Il suo corso narrativo, struttura, personaggi e immagini sono stati enormemente influenti sia nella cultura popolare che nella letteratura, specialmente nel genere fantasy.


Questa settimana la scelta del libro da proporvi è stata proprio facile, forse addirittura scontata, ma avrei mai potuto optare per altro titolo? Assolutamente no, perché è della nostra piccola Alice che vorrei parlare e soprattutto della dolce “sfida” che la nostra Giulia ci ha lanciato.

Dopo averci comunicato che la nostra tenera nipotina, Pasticceria Su Misura è pur sempre una piccola famiglia, sarebbe stata battezzata domenica 24 settembre, si trattava di scegliere la torta, indispensabile per festeggiare l’evento.

Sapete che ogni settimana abbiamo una o più Cream Tart in ordine: doppio strato di frolla sottile, in forma di numero, lettera, cuore o anche tonda, crema chantilly, decoro frutta, con aggiunta di macaron e piccole meringhe nei colori legati all’evento o alla persona festeggiata. È successo di aggiungere fiocchi di neve di pasta di zucchero, cuoricini, biscottini. Sono torte molto buone, molto belle e di grande successo.

Giulia mi ha proposto di fare non una, ma cinque Cream Tart, una per ogni lettera del nome Alice ed io ho sposato immediatamente l’idea (con un nome lungo forse ci avrei pensato...).
Compito di Giulia è stato preparare le dime di carta, Madi con una elevata dose di pazienza e precisione ha preparato con le dime le basi di pasta frolla ed io mi sono riservata l’assemblaggio e la guarnizione delle torte, diciamo la parte del lavoro più gratificante e di maggior soddisfazione. Il lavoro di squadra ha, come sempre, dato ottimi risultati e la torta era davvero stupenda, scenografica, unica.

Ovviamente queste non sono state le uniche Cream Tart del fine settimana, quando mai?

Anche la piccola Alessandra ha festeggiato il suo primo compleanno con una bella Cream Tart a forma di 1 e dal momento che ha scelto per nascere il giorno del compleanno del papà Marco, per lui una Cream Tart a forma di M, decorata con macaron, meringhe e biscotti.

È gratificante poter partecipare con i nostri dolci ai momenti importanti (e non) delle vostre vite ed è questo che dà un sapore speciale al nostro mestiere.







giovedì 21 settembre 2023

LA LENTEZZA

Milan Kundera -1995

In un castello francese adibito ad hotel viene ospitato un convegno di entomologia. La trama intreccia le vicende di alcuni fra gli ospiti: personaggi di varia umanità che incarnano i vizi e vezzi umani quotidiani.
Non c'è un unico tema centrale nel libro, nonostante il titolo suggerisca come tema trainante la velocità della vita moderna, che è all'origine degli avvenimenti narrati nel romanzo.
Kundera collega la lentezza al ricordare, e la velocità al dimenticare. Quando vogliamo ricordare o preservare il momento, ci muoviamo e agiamo lentamente, invece, si corre veloci per dimenticare un'esperienza passata.
Tra le righe sembra anche trasparire che la velocità generi volgarità, come suggerito dalle diverse relazioni amorose che si intrecciano nel castello.


Siamo ormai alle soglie dell’autunno, fa ancora piuttosto caldo ma le giornate sono decisamente più brevi: la luce arriva tardi al mattino e se ne va poco prima dell’ora di cena.
Le mie giornate, le nostre giornate, sono al contrario sempre molto lunghe e molto in corsa date le tantissime cose da fare, le colazioni affollatissime, gli ordini che piovono da ogni parte, battesimi, matrimoni e ricorrenze in vista.

Perché vi propongo questo libro se sono sempre di corsa? Forse perché esprime un mio desiderio ma anche perché, nonostante il ritmo serrato, una certa lentezza è fondamentale per produrre i nostri dolci.
La maggior parte delle produzioni di pasticceria richiedono il rispetto di tempi precisi e a volte anche un po’ lenti.

Prepariamo le brioche per le colazioni in cella di lievitazione in chiusura di laboratorio, oggi per domani. Le lasciamo riposare e lievitare nottetempo per poterle cuocere al mattino presto. Ogni giorno è una bella sfida indovinare quante brioche servono: se finiscono possiamo sopperire con ciambellone, mini strudel, biscotti, pasticciotti e pasticcini, ma non con brioche, non avendo più il tempo lento della lievitazione.

La pasta sfoglia chiede di riposare stesa almeno una notte per dare vita a una fragrante millefoglie; i cannoncini vengono preparati da Madi il lunedì e cotti da me la mattina dopo.

Anche il semplice pan di spagna ha i suoi tempi e i suoi ritmi: è necessario mescolare la farina alla montata di uova e zucchero con cautela e lentamente per ottenere un prodotto leggero e soffice.

Una torta chantilly ha bisogno di essere preparata con anticipo per dare modo a pan di spagna, sciroppo di vaniglia e crema di mescolarsi adeguatamente per creare morsi morbidi e di sicuro effetto.

A dir il vero anche caffè e cappuccino richiedono il loro tempo che non si può abbreviare.

Tutti abbiamo bisogno, nell’oggi del “tutto e subito”, di un po’ di lentezza, avere la pazienza per aspettare. Proviamo a rallentare soltanto un pochino per avere il piacere di assaporare il momento vissuto e il dolce assaggiato, lentamente.

Le nostre brioche vegane


giovedì 14 settembre 2023

NOI CHE CI VOGLIAMO COSì BENE

Marcela Serano - 2013

Ana, Maria, Isabel e Sara si prendono una vacanza da figli, mariti, lavoro e raccontano, si raccontano. E sono storie di resistenza, come quella della combattuta e combattiva Maria; di rinuncia, come quella di Sara che ha escluso di vivere con un uomo; di vuoto di ogni passione, come per Ana; o della schiavitù di marito e figli di Isabel. Ed è la storia anche di un Cile politicamente inquieto, tra la dittatura di Pinochet e la transizione ai tempi moderni. E fra rabbia e ironia, pena e amore, le quattro donne rinvengono quella forza magicamente femminile che le unisce tra loro e alla Storia.


Ho scritto l’ultima volta negli ultimi giorni di permanenza nella mia adorata Moneglia. Poi gli eventi mi hanno fatto lo sgambetto e torno di nuovo a voi già nel pieno dell’attività lavorativa e nel pieno dei pensieri.
Gli ultimi sono stati mesi davvero intensi, con un ritmo di lavoro molto superiore alle aspettative estive e alla relativa organizzazione dei turni di vacanze. Ora le cose da fare e da recuperare sono davvero moltissime e nel dirvi che come sempre riusciremo a fare tutto e farlo al meglio, dentro di me sento una sorta d'ansia.
Mesi un pochino difficili anche per le mie vicende personali e famigliari. Riflettendo su queste parole mi accorgo che nella mia vita l’intreccio tra personale, famigliare e lavorativo è un intreccio indissolubile.

Ho pensato a questo libro della Serrano, autrice che amo molto, perché le protagoniste sono quattro donne come quattro sono le donne che animano la nostra Pasticceria Su Misura (cinque, contando la piccola Alice) e perché il nostro pubblico ha una forte prevalenza femminile, senza nulla togliere ai signori uomini.

Le relazioni che sono nate in questi tanti anni di attività sono davvero tante e se la parola “amicizia” va utilizzata con molta parsimonia, non nego che la mia vita si è arricchita di alcune amicizie che mi riempiono il cuore di gioia.
Qualche persona è entrata da noi quasi per caso, distrattamente, per una breve pausa e poi ha continuato a venire, sentendosi un po’ a casa. Con alcune persone ho provato quella leggera scossa, come di elettricità, che ha smosso i miei sentimenti e fatto provare una vicinanza, una affinità elettiva.

Noi che ci vogliamo così bene…. Mi pare così calzante per me.
Superfluo aggiungere che al di là del piacere di vedere ogni giorno ciascuno di voi, salutarvi per nome, conoscere i vostri gusti, sapere quale è la vostra torta preferita, non nascondo che con alcune persone l’empatia vola alto.
Una di queste persone è una persona che purtroppo non vedrò più, con la quale avevo in programma un pranzetto per trovare il tempo di raccontare l’un l’altra noi stesse, spinte dal desiderio e dalla consapevolezza di sentirci vicine nello spirito, pur diverse nel carattere. Ci siamo salutate ai primi di agosto ripromettendoci il pranzo appena rientrate dalle vacanze. “Ci tengo… anche io”.

Ciao Veronica, grazie per la breve amicizia. Lo faremo quel pranzo vedrai…

Semifreddo Principessa, uno dei suoi dolci preferiti