giovedì 27 febbraio 2025

CARO DIARIO... DONNE

Donne

Un paio di sere fa ho letto uno dei due libri che il mio fratellone letterato mi ha regalato per il mio recente compleanno.
Si tratta di “Una giuria di sole donne”, di Susan Glaspell (Sellerio Editore, sempre la mia casa editrice preferita). Non avevo mai sentito parlare di questa scrittrice (1876-1948), ho letto nella quarta di copertina che è considerata la più importante autrice drammatica americana del Novecento, ha vinto il Premio Pulitzer per il teatro nel 1931, è stata impresaria teatrale e pioniera del femminismo.
“Una giuria di sole donne” è un racconto di una cinquantina di pagine scarse. È un thriller, che si svolge in un’unica stanza, la cucina della casa in cui è avvenuto un delitto: un uomo è stato ucciso nel suo letto e la moglie è stata accusata del fatto. Nella casa si trovano due donne, la signora Hale e la signora Peters, e tre uomini, i rispettivi mariti e lo sceriffo che indaga. Le due donne sono state chiamate per raccogliere qualche effetto personale da portare all’imputata in prigione. Gli uomini salgono al primo piano della casa lasciando le due donne nella cucina, essendo questo, nella loro visone maschile, l’unico luogo adatto a loro. Il racconto è stupefacente, scritto con estrema finezza; le due donne con placido acume, tramite l’osservazione dell’ambiente (i vasi di marmellata, il lavoro di cucito, lo strofinaccio sporco) e i piccoli segni attorno a loro, risolvono l’enigma. Anzi, non solo risolvono il caso ma tacitamente ne indirizzano la conclusione.
Il racconto è preceduto da una nota di Alicia Gimenez-Bartlett, scrittrice che amo molto, e seguito da una postfazione di Gianfranca Balestra, che spiega il racconto e le sue implicazioni.
I tre uomini del racconto sono figure antipatiche, che prendono in giro le donne deridendo il loro “piccolo mondo”, considerandole esseri privi di qualsiasi capacità e intelligenza. Ma i tre uomini, saliti al piano superiore della casa, finiscono sullo sfondo della storia. La signora Hale e la signora Peters sono le vere protagoniste. Il breve racconto diventa così un vero e proprio manifesto femminista (scritto nel 1917).

Questa breve lettura mi ha fatto riflettere, su di me e sulle donne in generale. Negli ultimi, pochi, decenni, certamente le donne sono riuscite a ritagliarsi spazi, ad ottenere diritti, a diventare protagoniste. Purtroppo non ovunque e non per tutte è così. E, anzi, la mia sensazione è che (nonostante alcune donne di potere che purtroppo mi appiano distanti ed avulse dalla realtà oggettiva) si stiano facendo parecchi passi indietro.
Proprio questa mattina alla radio ho sentito parlare di quanto sia ampio, e in peggioramento, il divario nel livello di retribuzione tra uomini e donne. Ovviamente a svantaggio di queste ultime.
A breve festeggeremo l’8 marzo, festa della donna. E come ogni anno non so dirmi se questa ricorrenza sia un fatto positivo o no. Per me e per le donne. In ogni caso l’8 marzo è la prossima settimana e quindi posso prendermi del tempo per pensarci (in Pasticceria ci stiamo già pensando, ovviamente, ma questo fa parte del mio lavoro).

Festa della Donna PSM





giovedì 20 febbraio 2025

CARO DIARIO... Luci e ombre

Luci e ombre

Anche quest’anno sono sopravvissuta a San Valentino: tanta, tantissima fatica ma grandi soddisfazioni.
Molte amiche e amici rimangono ancora oggi un filo increduli quando parlo dell’importanza di questa festività per la mia attività, si stupiscono. Invece la festa dell’amore coinvolge tutti e pure se in molti cercano di fare i superiori, “ah, io aborro certe feste solo commerciali”, alla fine tutti vogliono il dolcetto, meglio ancora se a forma di cuore: venerdì scorso ho chiuso la Pasticceria con il banco vuoto e zero tortine.

Domenica mattina sono stata protagonista, o forse meglio dire co-protagonista, di un episodio che mi voglio appuntare per non scordarlo. Forse ha un nesso con il tema dell’amore (o forse il nesso lo vedo solo io).
Erano quasi le 5 del mattino quando sono arrivata a Lecco e, in cerca di posteggio, ho visto appoggiato ad una vetrina una persona. Faceva molto freddo e mi sono chiesta da quanto tempo fosse lì. Poco dopo ho trovato l’agognato posto per il mio Nemo e mi sono diretta verso la Pasticceria. Quasi subito un ragazzo dietro di me mi ha chiesto indicazioni per raggiungere la stazione. Mi sono fermata per rispondergli e in quel momento ci siamo resi conto che la persona che io, poco prima, avevo visto seduta era sdraiata sul marciapiedi. Non ci abbiamo pensato un attimo, siamo andati a vedere e subito ci siamo risi conto che bisognava chiamare il 118. Il ragazzo con me ha fatto la chiamata dal suo cellulare e insieme abbiamo dato le indicazioni. Quando ci hanno chiesto se la persona respirava mi sono sentita un po’ tremare le gambe, ammetto. L’ho voltato, un ragazzo di circa 25 anni, ho provato a dargli qualche buffetto sulla faccia. Respirava ma non si svegliava. L’ambulanza è arrivata nel giro di pochi minuti, per fortuna. I soccorritori ci hanno detto che avevamo fatto bene a chiamare perché il ragazzo era privo di conoscenza. Lo hanno caricato sull’ambulanza e sono partiti alla volta dell’ospedale. Ho salutato il ragazzo che andava verso la stazione e mi sono diretta velocemente verso la Pasticceria. Ho passato la mattina a chiedermi cosa fosse successo a questo giovane, se avesse una famiglia, qualcuno che gli volesse bene, che potesse prendersi cura di lui, raggiungerlo in ospedale e stargli vicino.
Per fortuna, io e l’altro giovane, ci siamo accorti della situazione e siamo intervenuti. Per un attimo siamo stati due angeli, al momento giusto e al posto giusto.

(Cosa conta dire che io ho la pelle bianca e due ragazzi di cui ho parlato la pelle scura? Uno in difficoltà e l’altro immediatamente disponibile a dare aiuto? Tutta la paura che viene diffusa verso chi ha la pelle di colore diverso che senso ha? Altri al posto mio avrebbero fatto diverso? Spero di no).

*****

Questa settimana ho un mio piccolo e personale festeggiamento nel cuore dato che il 22 febbraio ricorrono 16 anni dall’apertura di Pasticceria Su Misura, versione 1, in quel del paesino di Sirone.
Ero molto emozionata ma anche decisamente molto stressata che la paura di fare un salto nel vuoto era davvero tanta. Avrei voluto aprire per San Valentino, appunto, ma i tempi per preparare una festa così importante non erano sufficienti. Allo stesso tempo avevo la mia mamma che mi spronava a non tardare che la quaresima si avvicinava e con essai il periodo dei “fioretti”: in quaresima non si mangiano dolci!
Questa cosa, molto in voga nella mia famiglia, mi dava e mi dà ancora oggi cordialmente un po’ sui nervi.
In ogni caso l’inaugurazione di Pasticceria Su Misura fu decisamente molto affollata e divertente.
A distanza di anni non ricordo più come furono le prime giornate della mia nuova attività, come mi organizzavo, nemmeno a che ora mi svegliavo.
Adesso, dopo più di vent’anni di questo mestiere e 16 anni di lavoro in proprio, l’attività è ben avviata e alcuni meccanismi di produzione e di organizzazione mi vengono automatici. I pensieri però ci sono sempre, ma per mia fortuna non sono più sola a gestirli e affrontarli.

Prossima tappa: 8 marzo! E fino all’8 marzo è tempo di Carnevale, di chiacchere e di tortelli ripieni di crema. Che buoni!

Tortelli alla crema


giovedì 13 febbraio 2025

CARO DIARIO... L'amor che move il sole e l'altre stelle

L'amor che move il sole e l'altre stelle

Sono un po’ giù di corda, e i miei pensieri risultano essere piuttosto “nivuri” in queste giornate, per giunta piovose e bige.
Succede. E quando succede non mi resta che andare a caccia di pensieri positivi, ricordi sereni, di momenti di vita belli, custoditi nella mente e nel cuore.

È quasi San Valentino. Sicuramente è una festa “commerciale” inventata, come quasi tutte, per spingere le vendite ma a me piace, festeggia l’amore, in tutte le sue forme. L’amore, ecco un pensiero molto positivo: l’amore che riempie la mia vita da ormai vent’anni e che mi rende felice.
Già che ci sono, per distrarmi un po’, provo a fare una piccola incursione nel passato (remoto!).
Escludendo le piccole infatuazioni infantili, la mente corre ai giorni del mio primo innamoramento, giornate di primavera tendenti all’estate. Avevo quindici anni, frequentavo il gruppo scout e incontravo il ragazzo dei miei desideri alle riunioni settimanali che si tenevano presso la nostra sede in un tempo che comprendeva le ultime ore del pomeriggio e le prime della sera. Cena al sacco e via. Erano le mie prime uscite serali, mi muovevo a piedi data la poca distanza tra casa e sede. Una volta capitò che giunto il tanto agognato momento della riunione, il ragazzo in questione era assente: un vero dramma! Mi toccava aspettare un’intera settimana.
Abitavamo abbastanza vicini e, si sa, una chiacchiera tira l’altra e fu così che prendemmo l’abitudine di fare la strada di ritorno insieme. Arrivati sotto casa mia, complice l’aria estiva e la luce che tardava a ritirarsi per lasciare spazio alla notte, ci sedevamo sui gradini d’ingresso del palazzo dove abitavo per prolungare i momenti insieme. Una sera, lo ricordo come fosse ora, stava quasi per scoccare la scintilla, c’era nell’aria la vibrazione di un momento magico ma il momento fu disastrosamente rovinato dall’arrivo del mio babbo che con fare decisamente burbero mi intimò di salire in casa. Urla e pianti e una grande litigata con mamma e papà. Poi così come era nato, questa sorta di innamoramento svanì.

Sono legata a questo ricordo, a questo amore che non diventò mai amore ma si trasformò in una bella amicizia che dura ancora oggi.
L’amore è davvero un sentimento misterioso, c’è chi dice che è questione di chimica, forse è questione di fortuna o forse è vero che esiste solo un’altra metà della mela.
Io l’ho trovata, l’altra metà che con me costituisce un intero. E più passano gli anni più aumentano i punti di contatto, le assonanze, le affinità elettive.
L’amore però non è solo quello passionale ma anche l’amore che intercorre tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle e anche tra gli amici, e confesso che quest’ultimo ha uno spazio particolare nel mio cuore in questa prima decade di febbraio. A San Valentino si festeggia l’amore in tutte le sue sfumature e a me sembra una cosa davvero carina.

Le mie ragazze, nel laboratorio di Pasticceria Su Misura, hanno già prodotto un sacco di cose belle e buone: biscotti, cioccolato, macaron a forma di cuore. E poi faremo torte, torte, torte…. Tutte a forma di cuore.
Se ci fosse un po’ più di amore in questo mondo magari tutto andrebbe un po' meglio perché l’amore è il motore, come diceva il Sommo Poeta, “che move il sole e l’altre stelle” ed è in grado di fare miracoli.

Macaron e biscotti a forma di cuore


giovedì 6 febbraio 2025

CARO DIARIO... Non fumare, mangia un dolcetto!

Novità da Pasticceria Su Misura

Credo che più o meno tutti almeno una volta nella vita siano stati attrattati dal vizio del fumo, dalla gestualità e dal fascino di una sigaretta. Ci sono scene di film memorabili nelle quali la sigaretta fa quasi da co-protagonista.
Io e la mia famiglia “no smoking” o quasi: non fumava nessuno, solo la zia Nella aveva il permesso di fumare in casa durante i fine settimana che passava da noi. In famiglia fumare era assolutamente proibito, e se una cosa è proibita spesso diventa la più desiderata. Io ricordo benissimo quella domenica pomeriggio in cui provai per la prima volta l’esperienza di una sigaretta. Ne avevo sottratto una al pacchetto della zia e approfittando di un momento in cui ero sola in casa, mi ero rifugiata sul balcone e me l’ero accesa. Non ricordo che sapore avesse ma ricordo la netta sensazione di essermi sentita “grande”. Non ho però mai preso il vizio veramente, anche per delle oggettive difficoltà a nascondermi e a finanziare questa attività non certo economica.
Effettivamente sono stata, per qualche tempo, una fumatrice anomala, decisamente molto saltuaria, solo all’aperto, nel giardino di casa a fine cena durante l’estate. Ora sono anni che non lo faccio più. Mi resta l’avversione per lo sgradevole odore del fumo e per i posaceneri sporchi, cosa che però ho sempre avuto.

Sulla scia di alcuni ristoranti che hanno scelto di rendere anche le zone all’aperto “no smoking”, per primo il Sottovento di Lierna (che è sempre il mio preferito), a poco a poco si è insinuata in me l’idea che anche la corte di Pasticceria Su Misura avrebbe potuto diventarlo. Anche all’aperto, infatti, il fumo della sigaretta può disturbare le persone sedute ai tavolini vicini, l’odore sgradevole del fumo filtra anche all’interno della Pasticceria e sale fino al laboratorio.
Così, l’anno nuovo ha portato questa novità: la bella corte di Pasticceria Su Misura è AREA NO SMOKING. Una scelta che potrebbe sembrare rischiosa da un punto di vista prettamente commerciale ma io sono convinta che ne avremo giovamento.
Quando, nei mesi scorsi, ho accennato a questa decisione c’è stato qualcuno che mi ha detto “allora non vengo più!”, ma l’ha detto ridendo per poi aggiungere “sì che vengo ancora, il caffè è buono, i dolci buonissimi e voi siete simpatiche!”. Ho riso molto!

Per informare il pubblico di questa novità i nostri tavolini colorati sfoggiano un bollino, simpatico e accattivante frutto della bravura della nostra grafica Celeste (Graphus, ca va sans dire!).
Ho già sentito commenti positivi, di approvazione e ne sono molto felice.
Un dolce buono e un buon caffè si assaporano decisamente meglio con le papille gustative “sane”.
Spero solo di non passare per anziana signora intollerante, cosa che forse in effetti sono….