Luci e ombre
Anche quest’anno sono sopravvissuta a San Valentino: tanta, tantissima fatica ma grandi soddisfazioni.
Molte amiche e amici rimangono ancora oggi un filo increduli quando parlo dell’importanza di questa festività per la mia attività, si stupiscono. Invece la festa dell’amore coinvolge tutti e pure se in molti cercano di fare i superiori, “ah, io aborro certe feste solo commerciali”, alla fine tutti vogliono il dolcetto, meglio ancora se a forma di cuore: venerdì scorso ho chiuso la Pasticceria con il banco vuoto e zero tortine.
Domenica mattina sono stata protagonista, o forse meglio dire co-protagonista, di un episodio che mi voglio appuntare per non scordarlo. Forse ha un nesso con il tema dell’amore (o forse il nesso lo vedo solo io).
Erano quasi le 5 del mattino quando sono arrivata a Lecco e, in cerca di posteggio, ho visto appoggiato ad una vetrina una persona. Faceva molto freddo e mi sono chiesta da quanto tempo fosse lì. Poco dopo ho trovato l’agognato posto per il mio Nemo e mi sono diretta verso la Pasticceria. Quasi subito un ragazzo dietro di me mi ha chiesto indicazioni per raggiungere la stazione. Mi sono fermata per rispondergli e in quel momento ci siamo resi conto che la persona che io, poco prima, avevo visto seduta era sdraiata sul marciapiedi. Non ci abbiamo pensato un attimo, siamo andati a vedere e subito ci siamo risi conto che bisognava chiamare il 118. Il ragazzo con me ha fatto la chiamata dal suo cellulare e insieme abbiamo dato le indicazioni. Quando ci hanno chiesto se la persona respirava mi sono sentita un po’ tremare le gambe, ammetto. L’ho voltato, un ragazzo di circa 25 anni, ho provato a dargli qualche buffetto sulla faccia. Respirava ma non si svegliava. L’ambulanza è arrivata nel giro di pochi minuti, per fortuna. I soccorritori ci hanno detto che avevamo fatto bene a chiamare perché il ragazzo era privo di conoscenza. Lo hanno caricato sull’ambulanza e sono partiti alla volta dell’ospedale. Ho salutato il ragazzo che andava verso la stazione e mi sono diretta velocemente verso la Pasticceria. Ho passato la mattina a chiedermi cosa fosse successo a questo giovane, se avesse una famiglia, qualcuno che gli volesse bene, che potesse prendersi cura di lui, raggiungerlo in ospedale e stargli vicino.
Per fortuna, io e l’altro giovane, ci siamo accorti della situazione e siamo intervenuti. Per un attimo siamo stati due angeli, al momento giusto e al posto giusto.
(Cosa conta dire che io ho la pelle bianca e due ragazzi di cui ho parlato la pelle scura? Uno in difficoltà e l’altro immediatamente disponibile a dare aiuto? Tutta la paura che viene diffusa verso chi ha la pelle di colore diverso che senso ha? Altri al posto mio avrebbero fatto diverso? Spero di no).
*****
Questa settimana ho un mio piccolo e personale festeggiamento nel cuore dato che il 22 febbraio ricorrono 16 anni dall’apertura di Pasticceria Su Misura, versione 1, in quel del paesino di Sirone.
Ero molto emozionata ma anche decisamente molto stressata che la paura di fare un salto nel vuoto era davvero tanta. Avrei voluto aprire per San Valentino, appunto, ma i tempi per preparare una festa così importante non erano sufficienti. Allo stesso tempo avevo la mia mamma che mi spronava a non tardare che la quaresima si avvicinava e con essai il periodo dei “fioretti”: in quaresima non si mangiano dolci!
Questa cosa, molto in voga nella mia famiglia, mi dava e mi dà ancora oggi cordialmente un po’ sui nervi.
In ogni caso l’inaugurazione di Pasticceria Su Misura fu decisamente molto affollata e divertente.
A distanza di anni non ricordo più come furono le prime giornate della mia nuova attività, come mi organizzavo, nemmeno a che ora mi svegliavo.
Adesso, dopo più di vent’anni di questo mestiere e 16 anni di lavoro in proprio, l’attività è ben avviata e alcuni meccanismi di produzione e di organizzazione mi vengono automatici. I pensieri però ci sono sempre, ma per mia fortuna non sono più sola a gestirli e affrontarli.
Prossima tappa: 8 marzo! E fino all’8 marzo è tempo di Carnevale, di chiacchere e di tortelli ripieni di crema. Che buoni!
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Tortelli alla crema |
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