mercoledì 4 novembre 2020

DOTTI, MEDICI E SAPIENTI

"Al congresso sono tanti 
Dotti, medici e sapienti 
Per parlare, giudicare 
Valutare e provvedere 
E trovare dei rimedi 
Per il giovane in questione"
(E. Bennato, dall’album “Burattino senza fili”, 1977) 
Questa canzone di Edoardo Bennato ha un sapore quasi profetico e confesso che non mi è stato facile estrapolarne il solo ritornello da utilizzare come incipit. Vi consiglio di ascoltare tutta la canzone e, se ne avete il tempo e la voglia, tutto l’album. 

Anche oggi pare che siamo diventati tutti “dotti, medici e sapienti”: ciascuno ha da dire la sua, si scaglia contro tutti gli altri, ha la soluzione magica ai nostri attuali problemi e comunque nulla è stato abbastanza, tutto è stato sbagliato, e “avrei saputo io come fare”. Il fatto è che pensavamo tutti di essere invincibili, padroni del mondo e con un benessere inalienabile, senza più paura del futuro, senza guerre (in casa nostra o nel nostro mondo, ma poco più in là guerre ovunque ma da guardare solo sullo schermo, quindi lontane dal nostro quotidiano), senza inciampi. 

Purtroppo invece anche la nostra generazione ha la sua grande pena: i miei genitori hanno vissuto la seconda guerra mondiale e l’influenza asiatica, i miei nonni entrambe le guerre e la spagnola. Da un certo punto di vista io credevo di essere stata abbastanza fortunata. Nata nel pieno del boom economico quindi in un momento di forte sviluppo e benessere, troppo piccola per soffrire davvero gli anni ’70, gli anni di piombo, ho goduto dell’ubriacatura spendacciona degli anni ‘80, e sul finire degli anni ‘90 del secolo scorso sono entrata con entusiasmo in un mondo del lavoro che mostrava già le prime crepe. All'inizio del nuovo millennio mi sono ritrovata a dovermi ricostruire una vita. Mettendo a profitto tutta la mia energia e determinazione ho cambiato lavoro, sono stata operaia nella pasticceria presso la quale ho fatto esperienza e quasi dodici anni fa ho dato vita a Pasticceria Su Misura

Oggi ci troviamo a vivere una situazione che mi lascia attonita e incredula. 

Dopo alcuni mesi dalla nostra riapertura, avvenuta a maggio con emozione, trepidazione e anche un po’ di timore, mesi in cui abbiamo lavorato sodo in condizioni non certo facili, è nuovamente palpabile o forse addirittura concreto il rischio di un nuovo fermo. Come sempre noi ce la stiamo mettendo tutta, sia per lavorare in sicurezza sia per farvi acquistare in tutta sicurezza. Natale è vicino, è un momento importante sia da un punto di vista simbolico che da un punto di vista più prosaicamente commerciale. Non parlo solo della nostra attività ma di tutte le attività produttive che a Natale hanno certamente il punto di massimo. Non so come andranno i prossimi giorni, settimane, mesi. Continuo a pensare che dovremo convivere con questa situazione a lungo, dovremo imparare a conviverci cercando nuovi modelli di vita. 

Una riflessione, ciascuno di noi nel proprio intimo, è indispensabile, come sarebbe fondamentale una forte coesione sia a livello “alto” che a livello dei singoli. E temo che non sarà possibile non accettare in via definitiva la rinuncia ad un benessere e a uno stile di vita che finora ci era parso un diritto acquisito. Non so bene come, non ho soluzioni, nemmeno consigli, nemmeno invettive contro chi ha il gravoso compito di prendere decisioni. Ho solo pensieri che, non posso nasconderlo, di giorno in giorno si fanno sempre più “nivuri”. 

Cerco di consolarmi e di consolarvi lasciandovi la consueta ricetta settimanale. Portandovi tutti nel cuore. 


BARRETTE VEGANE 
Gr 100 uvette 
Gr 100 nocciole tritate 
Gr 50 noci tritate 
Gr 40 corn flakes 
Gr 80 riso soffiato 
Gr 30 zucchero 
Gr 100 acqua 

Tritate tutti gli impasti secchi nel mixer e impastate con acqua. Stendete l’impasto in un quadrato alto non più di mezzo centimetro e poi tagliatelo a pezzetti. Conservate in luogo fresco e asciutto. Con questa dose potrete ottenere circa 20 barrette della dimensione di sette centimetri per quattro centimetri circa.

3 commenti:

Betty Lazzarotto ha detto...

Grande Alessandra, le tue mani, ogni giorno, lavorano per noi, il tuo cuore anche. Ti vogliamo bene, Betty (viva la marmellata di albicococche)

Betty Lazzarotto ha detto...

Albicococche lo lascerei come neologismo... è ancora più consolatorio... 😉

Pasticceria Su Misura ha detto...

Grazie mille, Betty!
Inseriremo questa nuova parola nel nostro vocabolario!
Un super abbraccio di quelli stretti stretti [ila]