giovedì 29 giugno 2023

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

William Shakespeare - 1595

Lisandro e Demetrio, giovani ateniesi, sono innamorati della stessa donna: Ermia. La quale, però, ama solo Lisandro, mentre la sua amica Elena è innamorata di Demetrio. Il padre di Ermia, Egeo, impone tuttavia alla figlia di sposare Demetrio. Allora lei fugge per i boschi con Lisandro, seguita da Elena e Demetrio.
Ne seguono una serie di incantesimi, fate e folletti, in un’ambientazione fantastica e onirica.

“Sogno d'una notte di mezza estate” (Ein Sommernachtstraum in tedesco) è anche una composizione di Felix Mendelssohn Bartholdy: sono le musiche di scena per l'omonima commedia shakespeariana, composte nel 1843 su commissione del re di Prussia Federico Guglielmo IV e catalogate come l'op. 61 del compositore. La composizione ingloba anche l'ouverture da concerto op. 21, sempre ispirata dalla commedia shakespeariana. Forse però non tutti sanno che la marcia scritta per musicare la commedia “Sogno di una notte di mezz'estate” è la più celebre marcia nuziale che certamente tutti abbiamo ascoltato parecchie volte partecipando a matrimoni di parenti e amici.


Oggi è il 29 giugno, SS. Pietro e Paolo patroni di Roma e di parecchie altre città, cittadine e villaggi compresa Galatina in Puglia, paese di nascita del famoso pasticciotto; una data che forse non si può proprio considerare a metà dell’estate ma è pur anche vero che da pochi giorni l’estate ha invaso la nostra vita con il caldo, la luce e i colori. E così ho pensato a questa commedia di William Shakespeare che mi permette di parlarvi un pochino ancora di me. Sì, perché dovete sapere che il compositore Felix Mendelssohn Bartholdy, sopra citato, è uno dei miei preferiti e proprio a lui avevo pensato chiamando Felix il mio adorato micetto rosso arrivato tra le mie braccia il 12 giugno 2011 e ora, purtroppo, stretto solo dentro al mio cuore. E ho sempre tenuto a sottolineare la mia scelta: Felix, come Mendelssohn!

“Sogno di una notte di mezza estate” mi riporta ancora più indietro nel tempo, all’epoca delle mie scuole medie e di una meravigliosa insegnante d’inglese che accompagnò me e un piccolo gruppetto di allieve alla rappresentazione di quest’opera, in inglese, nel cortile del Castello di Pomerio. Ne rimasi davvero affascinata soprattutto grazie alla bravura della nostra insegnante che ci aveva dato gli strumenti adatti per affrontare l’evento. Di lei serbo un bellissimo ricordo.

Io che non ho mai amato insegnare, ritenendo di non averne le capacità, mi ritrovo negli anni e con la mia attività ad insegnare, a trasmettere il mio artigianale lavoro, la mia passione, la mia filosofia di produzione. E sono soddisfatta perché vedo che i risultati ci sono, ho visto Giulia crescere tanto e ora, in sua assenza, Madalina fare passi da gigante. Ne sono davvero felice.

Con queste brevi note, di mezza estate, mi prendo una piccola pausa perché in questo momento devo far tesoro delle poche energie che il lavoro mi lascia per dedicarmi ad altri ambiti della mia vita. Cercherò comunque di esserci tra queste pagine ma non vi prometto una cadenza settimanale (che certamente riprenderà a settembre).

Vi ho tutti nel cuore.



giovedì 22 giugno 2023

L'ESTATE FREDDA

Gianrico Carofiglio - 2016

Nell’estate del 1992, contestualmente alle stragi di Palermo, a Bari viene rapito il figlio di Nicola Grimaldi, boss della malavita barese. Il Maresciallo dei Carabinieri Pietro Fenoglio, aiutato dall’Appuntato Antonio Pellecchia, comincia l’indagine ma il bambino viene ritrovato morto e si pensa che l’autore del rapimento finito male sia stato Vito Lopez, ex luogotenente del Grimaldi ed ora con lui in guerra aperta.
Vito Lopez si costituisce e diventa collaboratore di giustizia ma nega ogni responsabilità per il rapimento e per la morte del bambino. L’indagine prosegue, prendendo però una piega inaspettata e rivolgendosi verso una zona grigia entro l'Arma ed entro l'umano.

"Chissà se il brigadiere Ruotolo Antonio da ragazzino sognava anche lui di fare il carabiniere perché voleva stare dalla parte giusta della barricata? Il problema, inutile dirlo, era che la barricata è piena di varchi; alcuni così ben nascosti che non ti accorgi quando li attraversi e ti ritrovi altrove, a fare altro."


Amo molto Carofiglio, ho letto quasi tutti i suoi romanzi; quello che vi propongo è durissimo, molto complesso e molto avvincente. Forse non propriamente una “lettura estiva” ma certamente una lettura da fare.
Ho scelto questo bel libro cercando un legame con l’estate ufficialmente iniziata ieri, 21 giugno, solstizio d’estate appunto, il giorno più lungo e la notte più breve dell’anno nell’emisfero settentrionale del nostro pianeta.
Diciamo pure che il titolo, che nel romanzo è denso di significati non propriamente rasserenanti, mi è parso come un augurio: un’estate fredda!

Sì, perché dopo la torrida estate dello scorso anno pare che avremo solo estati torride in barba a chi nega il cambiamento climatico. Estate torrida per noi significa davvero tanta fatica: il nostro piccolo laboratorio, nonostante aria condizionata e ventilatore accesi, diventa bollente, il forno un grande nemico e anche la maglietta leggera risulta essere pesante.

La nostra piccola pasticceria continua però a produrre tante prelibatezze anche se alcune referenze, tutto quanto legato al cioccolato ad esempio o i tanto amati bignè allo zabaione, torneranno solo a settembre inoltrato. In caffetteria proponiamo la crema caffè fredda con grande successo, abbiamo risfoderato lo shaker e il ghiaccio per i relativi caffè e spremute e centrifughe hanno a volte il sopravvento.

A breve inizieremo a sospendere l’apertura del sabato pomeriggio e turneremo le vacanze per riposare senza però lasciarvi mai (o quasi) senza di noi.

Augurandovi una buona estate magari non troppo calda, vi confesso che i miei pensieri stanno già prendendo una piega vagamente natalizia!




giovedì 15 giugno 2023

CREATURA DI SABBIA

Tahar Ben Jelloun- 1985

La nascita di Mohamed è festeggiata con grande clamore e sfarzo dal padre Hadj Ahmed: finalmente, dopo sette figlie femmine, è arrivato un maschio. Quella che sembrava una maledizione che impediva alla sua casa di avere un erede è finita, ma soprattutto sono state sventate le mire dei fratelli al suo patrimonio. Sarebbe tutto perfetto, se Mohamed fosse veramente un maschio. Invece è nato femmina e solo per volere del padre crescerà e verrà educato come un uomo, abituato fin dall’infanzia a essere il prossimo capofamiglia, colui che regge la casa e la servitù. Mohamed Ahmed, nonostante il prestigio della sua posizione, dovrà fare i conti per tutta la vita con un’identità fittizia, frutto di una metamorfosi coatta, che non tiene conto del carico di violenze, rimozioni, rinunce e sofferenze che ne derivano e che lo porteranno a un’esistenza di solitudine e incomprensione. Un romanzo intenso in cui la forza della scrittura è al servizio di una storia dolorosa e complessa che racconta – attraverso le voci di vari narratori, come in una favola mediorientale – il dramma della vita del protagonista.


Questo libro mi fu regalato diversi anni fa e io lo lessi tutto d’un fiato e, come spesso mi capita, mi innamorai del suo autore leggendone pressoché tutta la produzione.

Ho pensato a questo libro, sperando di riuscire a trasmettervi i percorsi mentali che mi hanno spinto a proporvelo, partendo dai concetti apparenza-essenza, forma-sostanza, essere-apparire.
Ho provato a riportare queste coppie ai miei dolci per raccontarvi ciò che a volte succede.

Partiamo dal presupposto basilare che un dolce deve essere preparato con ingredienti buoni e sani, lavorati con sapienza e con amore e il risultato deve essere buono, digeribile e di cui si serba la profonda nostalgia di un futuro assaggio.
Certamente un buon dolce deve anche presentarsi bene, essere gradevole alla vista, attirare la nostra attenzione, far lavorare le nostre papille gustative ancora prima di aver morso il primo boccone.

Le due cose sono entrambe importanti; è pur vero che, personalmente, tra un dolce bellissimo e super scenografico ma deludente da un punto di vista gustativo, certamente preferisco il dolce magari meno appariscente ma decisamente buono.

Nei miei lunghi anni di esperienza ho visto come la pasticceria si evolva, segua le mode, insegua i gusti del popolo “social”, però io credo che sia importante restare fedeli a se stessi e alle proprie convinzioni. Il laboratorio di Pasticceria Su Misura ha prodotto moltissime torte decorate con pasta di zucchero, con decorazioni a tema, foto cake, nastri e fiocchi. Per evitare il gusto stucchevole di una copertura di zucchero perfetta ma troppo spessa abbiamo accettato piccole imperfezioni. Abbiamo creato dolci e pasticcini come la ormai mitica Rubino o come il frollino panna cotta (il mio preferito). Abbiamo iniziato a produrre macaron quando in Italia è scoppiata la moda (a seguito dell’apertura del primo negozio “Laduré” a Milano) e continuiamo produrne tantissimi, rigorosamente a mano e mai davvero uguali uno all’altro.
Abbiamo iniziato a proporre le Cream Tart con grande successo, torte scenografiche e buonissime e ciascuna unica a modo suo, a modo nostro.

Non abbiamo mai fatto, pur avendone purtroppo ricevuto richiesta (per fortuna rara), torte “volgari” con decori che potete immaginare per fantomatici addii a celibati e nubilati. E anche se stanno prendendo un po’ piede, ahimè, eviteremo torte “volutamente brutte” perché, a mio avviso, anche questo è un modo di dar peso solo all’apparenza e non alla sostanza.

Ancora oggi rimango perplessa quando ci chiedono torte che abbiano un certo determinato aspetto senza che il committente abbia la minima preoccupazione del contenuto. Certamente serve apparire ma per noi fondamentale è essere, essere noi stesse, con la nostra idea di dolce, con il nostro stile, con la filosofia racchiuse nel nostro nome: Pasticceria Su Misura.



giovedì 8 giugno 2023

STORIA PERFETTA DELL'ERRORE

STORIA PERFETTA DELL’ERRORE
Roberto Mercadini - 2019

Protagonista di questo lieve romanzo è Pietro Zangheri, paleoantropologo e molto amante della precisione. Che si tratti di organizzare una cena o di datare un reperto preistorico, non vuole che nulla sia lasciato al caso. Pietro ha una fidanzata, Selene, che è l’esatto opposto: lui progetta, lei scombina; lui misura ogni gesto, lei gioca solo d'istinto; lui tace e riflette, lei si accende e divampa. Selene si sente inadeguata e ad un certo punto cerca di allontanarsi, convinta che Pietro, ossessionato dalla perfezione, non possa stare accanto a una come lei. Non sa che il suo uomo ha il cuore saldo e paziente, e ha già un piano per riconquistarla: le racconterà le storie degli "errori" più meravigliosi di sempre. Come quello di Galileo, che puntando il cannocchiale nella direzione sbagliata è riuscito a vedere la Luna; o quello di Michelangelo, che ha dato vita al suo David da un blocco di marmo bozzuto e scadente. Dagli errori genetici, motore dell'evoluzione, a quelli umanissimi che ogni giorno ci fanno cadere, rialzare, perdere e innamorare, Roberto Mercadini trova il modo più tenero e delicato per ricordarci che è proprio dal caos e dall'imperfezione che nascono le cose più belle.

Si narra che il nostro amato panettone sia nato per sbaglio, e come il panettone diversi sono i dolci nati per errore: la ganache al cioccolato, la caprese, la Tarte Tatin e anche i corn flakes.

La pasticceria è un’arte molto precisa e rigorosa; ogni preparazione ha quantità, metodi, temperature e tempi di cottura dai quali non si può esulare. E quando si sbaglia son guai!

Ovviamente anche a me son successi in questi lunghi anni di pasticceria diversi inconvenienti: da un peso sbagliato a un errore di tempera del cioccolato, dai baci dimenticati in forno alle torte cadute in terra!

Qualche volta però una svista può far nascere qualcosa di buono, molto buono!
Sicuramente questo è il caso del nostro pasticcino “tiramisù’”. Più che per errore, in effetti, questo è un pasticcino nato un per caso.

Da poco aperta la mia piccola Pasticceria Su Misura a Sirone, mi stavo dedicando a questo dolce semifreddo. Avevo una serie di stampi da riempiere ma non sufficiente esperienza per sapere quanta massa mi sarebbe davvero servita. Ricordo che feci parecchi calcoli prima di passare alla pesatura e alla produzione. Montata la panna, preparata la pâte à bombe, preparai questa fantastica crema da versare negli stampi in cui avevo preventivamente depositato il biscotto savoiardo imbevuto di sciroppo e caffè. Esauriti tutti gli stampi pronti non ne avevo altri a disposizione, in compenso però avevo ancora parecchia crema. Che fare? Presi dal cassetto i flexipan (stampi di silicone) della forma che mi pareva più adeguata e li riempii tutti, passandoli poi come di consueto in abbattitore prima di metterli in conservazione. A quel punto non mi restava altro che decidere cosa farne. Ed ecco l’idea: dei biscottini di frolla al cacao su cui appoggiare i piccoli tiramisù, una spolverata leggera di cacao et voilà!
Il pasticcino perfetto era nato. E fu un attimo pensare alla sua versione al cacao con frollino al pistacchio.

Il piccolo tiramisù non manca mai, un pasticcino che da Pasticceria Su Misura è ormai un classico che non conosce stagionalità, al contrario di altri che invece le stagioni le seguono eccome! Preferisco, però, non addentrarmi in questo argomento, ve ne parlerò nelle prossime settimane.



giovedì 1 giugno 2023

LA CASA TELLIER

Guy de Maupassant - 1881

La casa Tellier (La Maison Tellier) è un racconto di Guy de Maupassant, parte della omonima raccolta di racconti pubblicata per la prima volta nel 1881.
Madame Tellier è una dignitosa vedova senza figli che dirige, senza provare alcun sentimento di vergogna, una casa di tolleranza in Normandia («aveva abbracciato quella professione proprio come avrebbe fatto la modista o la ricamatrice»). La casa è frequentata da composti e abitudinari borghesi della cittadina (l'ex sindaco, l'armatore, il banchiere, ecc.). Una domenica Madame Tellier si reca con le cinque ragazze della casa in un paesetto per la prima comunione del figlio del fratello. In chiesa, durante la funzione religiosa, le ragazze sentono nostalgia dell'antica purezza, e la loro commossa pietà diventa motivo di edificazione per i fedeli.


Il lungo e intenso mese di maggio è al fine terminato. Come tradizione vuole, il mese appena conclusosi è stato caratterizzato, oltre che dalla festa della mamma (impegnativa già di suo), dalle tante cerimonie che si sono susseguite da una domenica all’altra: battesimi, comunioni e cresime. Oltre a questi eventi, di carattere prettamente religioso, ad inizio mese siamo state coinvolte nei festeggiamenti di svariati neolaureati.

Ho accolto con grande favore il suggerimento del mio personale consulente di libri, proponendovi questo racconto di Guy de Maupassant. Capisco che ad una prima occhiata superficiale potrebbe apparire di carattere “pruriginoso” ma, a detta del mio consulente, è soprattutto un racconto molto commovente.

La mia scelta è stata, ovviamente, determinata proprio dal fatto che il racconto verte attorno ad una prima comunione, permettendomi così di riagganciarmi al leitmotiv del mese di maggio.

Noi di Pasticceria Su Misura abbiamo lavorato sodo per produrre torte proprio per queste occasioni, arrivando alla fine molto soddisfatte del lavoro svolto ma anche piuttosto affaticate! Vi ricordo che il nostro equipaggio è sempre mancante di un elemento importante e che questo è un fattore non di poco conto.

Quindi, soddisfatte, stanche e felici e con il preciso intento di proseguire con la nostra attività piene di energie e con il sorriso in volto abbiamo pensato fosse salutare utilizzare in modo differente la festività del 2 giugno, Festa della Repubblica, che cade di venerdì. Un vero ponte al termine dell’anno scolastico che vedrà molti approfittare per un primo bagno in mare o una bella passeggiata in montagna. Così anche noi cogliamo l’occasione al balzo e prendiamo una piccola vacanza per affrontare l’imminente estate, speriamo non troppo torrida.

Pasticceria Su Misura resterà chiusa dal 2 al 4 giugno. Non disperatevi però, torniamo subito!

Buona Festa della Repubblica.