giovedì 12 dicembre 2024

LUOGHI DEL CUORE. LUCCA

LUCCA

Famosa per i suoi monumenti storici, è uno dei pochi capoluoghi a conservare il centro storico, ricco di antiche strutture di varie epoche, completamente circondato da una cinta muraria cinquecentesca nell'insieme integra e quasi pressoché immutata nel corso dei secoli. È una notevole città d'arte d'Italia. Ufficialmente di origini romane, ma su probabili insediamenti anteriori, Lucca, città di mercanti e tessitori, mantenne la sua autonomia come Stato indipendente per parecchi secoli fino al 1799 quando venne soppiantata l'antica Repubblica, a seguito della conquista francese da parte delle truppe napoleoniche, dando vita al Principato di Lucca e successivamente al Ducato borbonico di Lucca. Fece parte, infine, del Granducato di Toscana. A Lucca nacque nel 1858 Giacomo Puccini, erede di una dinastia votata alla musica da generazioni. Passò qui gli anni dell’infanzia e della prima giovinezza, vivendo in ristrettezze economiche dopo la morte del padre, avvenuta quando lui aveva 5 anni. Nonostante queste difficoltà, il talento artistico di Giacomo non esitò ad imporsi fin dall’adolescenza, per cui fu avviato agli studi musicali nel locale Istituto musicale G. Pacini. Perfezionò in seguito la sua formazione musicale al Conservatorio di Milano, dove si trasferì nel 1880. Ma a Lucca il maestro tornò più volte, anche per allestire personalmente molte sue opere presso il Teatro del Giglio. Inoltre a Lucca Puccini conobbe Elvira, il suo primo grande amore.
La casa dove nacque il grande compositore, oggi è diventata una casa museo, di proprietà della Fondazione Puccini. All’interno, lettere scritte dal maestro a familiari, amici, musicisti, l’albero genealogico dei Puccini, il pianoforte Steinway & Sons su cui il maestro compose la Turandot e altre opere. Inoltre, il costume del II atto della Turandot, messa in scena per la prima volta al Metropolitan Opera House di New York, nel 1926. Il 2024, che sta per chiudersi, è stato costellato da moltissimi eventi dedicati a Giacomo Puccini che morì a Bruxelles il 29 novembre del 1924.


Amo le ricorrenze, le feste, i compleanni. Ricordo le date di compleanno di quasi tutti, anche di persone che non frequento più. Mi piace festeggiare e stento a comprendere chi invece non ha questa mia stessa inclinazione. Il tempo scorre ed è inevitabile, si cresce, si diventa grandi e poi si diventa anche vecchi ma la vita è fatta così e allora penso che sia meglio prenderla per il verso giusto e, per quanto possibile in questi tempi non proprio luminosi per parecchi motivi, con un pizzico di allegria.

Quest’anno Pasticceria Su Misura festeggia il suo compleanno numero dodici! Dal 2012 la nostra Pasticceria con caffetteria è presente a Lecco e riceve ogni giorno apprezzamenti e complimenti. Noi ci impegniamo ogni giorno “per arricchire il nostro centro città con un angolo di dolcezza, gentilezza e cura” (cit.).

Sabato 14 dicembre dalle 15.00 alle 18.30 siete tutti invitati nella nostra corte a fare festa con noi!
Buffet dolce e salato, bollicine, vin brûlé, tè e caffè!
Vi aspettiamo con gioia.



giovedì 5 dicembre 2024

LUOGHI DEL CUORE. VIGEVANO

VIGEVANO

Vigevano è un comune in provincia di Pavia. La piazza di Vigevano è ritenuta, a ragione, la piazza più bella del mondo. Piazza Ducale è il cuore antico e moderno della città, il salotto di Vigevano, uno spazio scenografico di grande suggestione e armonia. Il grande maestro Arturo Toscanini, seppure malato, chiese di essere portato a Vigevano per sedersi ai tavolini dei bar in quanto considerava Piazza Ducale una sinfonia musicale, una composizione orchestrale su quattro lati, simile ai quattro movimenti delle sinfonie.
La Piazza Ducale è l’accesso principale al Castello Visconteo Sforzesco. Salendo lo scalone, che si trova sotto la Torre, si può infatti accedere al cortile del Castello e visitare i Musei e gli spazi interni già recuperati o salire sulla Torre del Bramante per una visione d’insieme di tutta la città. Ludovico il Moro volle edificare la Piazza Ducale per dare lustro alla città in quanto sede privilegiata del Ducato ed essere il “cortile d’onore” di ingresso all’imponente Castello visconteo-sforzesco. Rappresenta il primo esempio di piazza rinascimentale ed è stata modello per le più celebri piazze d’Italia e d’Europa. I lavori iniziarono nel 1492 e durarono due anni: nell’ottobre del 1494 la nuova piazza accolse la visita del re di Francia Carlo VIII: tra gli architetti che operavano alla corte del Signore di Milano coinvolti nella realizzazione dell’opera, sicuro è l’intervento di Donato Bramante.


Accade spesso, e nel corso di questo anno a spasso per l’Italia ve l’ho fatto notare diverse volte, che si corra a visitare luoghi lontani, misteriosi, affascinanti e non ci si accorga di avere a due passi da casa luoghi imperdibili.
Vi suggerisco quindi una veloce gita, tranquillamente fattibile in un giorno, nella splendida cittadina di Vigevano: davvero resterete a bocca aperta quando vi troverete nella sua stupenda piazza.
Questo periodo è ancora più consigliato dal momento che lo sfavillio di luci, caratteristico del natale, illumina tutte le città, grandi e piccoline, rendendo ogni scorcio magico.

In laboratorio l’attività freme, le idee si susseguono, si rincorrono, e ogni giorno arrivano in negozio nuove proposte per regali davvero unici.
Sapete bene che da noi trovate sempre un’ampia scelta di macaron, tanti gusti e tanti colori; proprio sull’onda dei macaron, utilizzando il medesimo (laborioso) procedimento, Giulia e Madalina hanno creato bellissime ghirlande e stupendi alberelli. L’edizione è limitata e assolutamente da prenotare se volete accaparrarvi questa piccola novità, che per altro mi pare ben si sposi con la ghirlanda di cioccolato, altra nuova proposta per il Natale 2024.

Da Pasticceria Su Misura trovate molto cioccolato, fondente, al latte e bianco, sotto le più svariate forme e se avete molti regalini da fare, vi consiglio le tavolette natalizie: stupende, di grande effetto, ideali per pensieri dolci, non troppo impegnativi.

Albero di Macaron


Ghirlanda di Macaron

giovedì 28 novembre 2024

LUOGHI DEL CUORE. DOLOMITI

DOLOMITI

Le Dolomiti o Monti Pallidi sono un insieme di gruppi montuosi delle Alpi Orientali, che ricoprono i territori del Trentino, dell'Alto Adige e del Bellunese, nell'alto Veneto, e il Friuli Occidentale.
L'area dolomitica si estende più precisamente fra le province di Belluno, entro i cui confini è situata la parte più consistente di montagne, Bolzano, Trento, Udine e Pordenone e sono delimitate geograficamente a nord dal fiume Rienza e dalla Val Pusteria; a sud dalla Val Cismon e quella di Fiemme; a ovest dalla Valle Isarco e dell'Adige e ad est dal Piave e dal Cadore. A cui si aggiungono la zona delle Dolomiti di Brenta e delle Dolomiti Friulane.
Guglie e creste emerse dal mare primordiale 250 milioni di anni fa, ricche di coralli e fossili marini, che nei secoli sono state modellate da vento, aria e acqua: ecco le Dolomiti, patrimonio dell'Umanità. Cime svettanti che superano i 3000 metri, di cui fanno parte alcuni fra i monti più conosciuti, protagonisti di una delle scenografie più suggestive al mondo, la Marmolada, le Tre Cime di Lavaredo, il Catinaccio, il Rosengarten-Latemar, le Pale di San Martino, le Dolomiti di Brenta, il Monte Pelmo ... che al tramonto si accendono di rosa che diventa poi viola: è l'Enrosadira, che letteralmente significa "diventare di colore rosa", un fenomeno dovuto alla particolare composizione di carbonato doppio di calcio e magnesio della roccia. Uno spettacolo della natura, che le rende le più belle montagne del mondo, dichiarate il 26 giugno 2009, patrimonio naturale dell'Umanità dall'UNESCO. Fu il naturalista francese Déodat de Dolomieu (1750 - 1801) il primo che analizzò la particolare conformazione di questi massi, che vennero battezzati, in suo onore, dolomia.


Il mio posto del cuore di oggi è un luogo, immenso, che purtroppo non sono ancora riuscita a visitare. È un desiderio che mi resta nel cuore e che spero di poter esaudire presto.
Ricordo alcuni anni fa, Pasticceria Su Misura aveva ancora sede fuori Lecco, una cliente grande appassionata di montagne che con tono assolutamente perentorio sentenziò: se non ha mai visto le Dolomiti, non ha mai visto le montagne! Io e il mio bene amato avevamo in programma una vacanza dolomitica all’inizio dell’estate del 2020; non sto a ricordare i motivi per cui non facemmo quella vacanza.
Tra un impegno e l’altro, il lavoro, i gatti, la famiglia, il tempo che scappa via, questo desiderio non si è ancora realizzato ma resta la speranza di esaudirlo presto.

Vi parlo di desideri all’affacciarsi dell’ultimo mese dell’anno, quello per noi più impegnativo, il mese che ci porta al Natale: in assoluto la festa dei desideri.
In questo mese scarso che ci separa dalla festività più sentita da tutti, i desideri trovano indubbiamente un posto in prima fila: i piccoli si apprestano a scrivere, o farsi scrivere, le letterine da inviare a Babbo Natale con la lista dei giochi che vorrebbero trovare sotto l’albero; i grandi esprimono in modo più o meno velato i loro sogni, qualcuno provvede da sé a farsi il regalo tanto agognato, tutti o quasi si danno da fare per fare qualche regalino ad amici e parenti.
Ognuno in base alle proprie inclinazioni e alle proprie capacità di spesa fa piccoli o grandi acquisti per cercare di realizzare i desideri delle persone amate.

Pasticceria Su Misura fa la sua parte per darvi una mano proponendo tante cose bellissime e buonissime per cadeaux davvero “Su Misura”.
La nostra super Ilaria ha, come ogni anno, preparato la brochure di Natale che potete consultare online. Se non lo avete ancora vista o non riuscite a trovarla, scrivete un messaggio whatsapp al nostro numero (3487059529) e ve lo recapiteremo immediatamente!
Non perdete tempo, mi raccomando! Natale quando arriva, arriva e di solito, per quanto lunga possa sembrare l’attesa, arriva all’improvviso.

Io, dal canto mio, rimango con il mio desiderio di vedere presto le Dolomiti con il mio bene amato sapendo che comunque, ovunque siamo, insieme siamo felici. E quest’ultimo è un desiderio che, fortunatamente, si realizza ogni giorno.

Il Catalogo di Natale 2024




giovedì 21 novembre 2024

LUOGHI DEL CUORE. PASTICCERIA SU MISURA

PASTICCERIA SU MISURA

Non vorrei essere troppo autoreferenziale, corro il rischio lo so e pazienza, ma questa settimana il mio luogo del cuore siamo noi, Pasticceria Su Misura, noi, la mia socia Ilaria ed io, noi con le nostre super pasticcere Giulia e Madalina, noi donne al lavoro insieme, noi che svolgiamo un lavoro bellissimo e che lo facciamo con passione.
E vi parlo di noi, della nostra piccola azienda al femminile per ricordare la data del 25 novembre.


L'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, ha designato il 25 novembre Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della nonviolenza e del rispetto delle donne.
La data della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne segna anche l'inizio dei "16 giorni di attivismo sulla violenza di genere" che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women's Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la negazione della violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.
In molti paesi, come l'Italia, il colore esibito in questa giornata è il rosso e uno degli oggetti simbolo è rappresentato da scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. L'idea è nata da un'installazione dell'artista messicana Elina Chauvet, Zapatos Rojos, realizzata nel 2009 in una piazza di Ciudad Juarez, e ispirata all'omicidio della sorella per mano del marito e alle centinaia di donne rapite, stuprate e assassinate in questa città di frontiera nel nord del Messico, nodo del mercato della droga e degli esseri umani.

Trovo sia dolorosamente triste che si debba ancora oggi assistere a così tanta violenza contro le donne, in quanto donne. È doloroso sentire proclami da parte di uomini politici, e purtroppo anche donne, che dal loro scranno di potere urlano offese alle donne, che credono di poter disporre delle donne, dei loro corpi e delle loro menti, trattandole come esseri privi di volontà e capacità di discernimento.
È doloroso assistere ancora oggi a situazioni lavorative che non permettono alle donne di vivere una vita piena, di scegliere se mettere al mondo dei figli o meno, di garantirsi un futuro.

Sono molto orgogliosa della nostra Pasticceria al femminile, sono orgogliosa di dare a due giovani donne ogni giorno la possibilità di svolgere il lavoro che amano, in un ambiente rispettoso, con le tutele che negli anni con fatica sono state ottenute. Sono orgogliosa che le mie giovani pasticcere possano, con sguardo sereno, pensare al loro futuro.





giovedì 14 novembre 2024

LUOGHI DEL CUORE. URBINO

URBINO

Urbino, città dalla storia millenaria dove si respira il Rinascimento e il futuro delle generazioni, grazie alla sua dinamica università. Casa di artisti, scienziati, matematici e uomini di lettere, luogo descritto mirabilmente nel libro “Il Cortegiano” di Baldassare Castiglione. Questa città compare tra le dolci colline del Montefeltro, dopo aver percorso le serpeggianti strade che salgono e discendono fra il verde della campagna marchigiana. È un’opera d’arte dipinta a quattro mani dall’uomo e dalla natura, è un luogo magico testimone del passaggio fra Medioevo e Rinascimento. Magnifico Palazzo Ducale, uno dei più interessanti esempi architettonici ed artistici dell’intero Rinascimento italiano: Baldassare Castiglione lo definì “Palazzo in forma di città”. Il palazzo, caratteristico per la facciata con i suoi torricini, è sede della Galleria Nazionale delle Marche, che conserva una delle più belle ed importanti collezioni d’arte del Rinascimento italiano. A Urbino si trova la Casa Natale di Raffaello: la dimora, costruita nel XV secolo venne acquistata nel 1460 dal padre di Raffaello, Giovanni Santi (1435 – 1494) umanista, poeta e pittore alla corte di Federico da Montefeltro, che vi organizzò la propria bottega dove Raffaello (1483-1520) apprese le prime nozioni di pittura.


Adalisa rimirava il suo giardino autunnale, i nuovi ciclamini dono di una recente, e sperava lunga, amicizia. Un mese di novembre un tantino anomalo quest’anno, con tanto sole e tanta luce; le temperature molto miti di inizio mese andavano pian piano raffreddando ma il cielo azzurro e gli sfolgoranti colori autunnali mettevano addosso una sorta di allegra spensieratezza. Adalisa si sentiva soddisfatta di sé stessa e, di tanto in tanto, si coccolava nel dolce far nulla. Momenti di ozio pienamente meritati dopo anni di lavoro. Le piaceva immergersi nei suoi ricordi, quelli belli naturalmente! Quelli meno belli erano in un cassettino ben chiuso in fondo al cuore anche se ogni tanto, chissà come, tornavano in superficie. Percorsi che solo la mente conosce la riportarono di nuovo alla vacanza con Giacomo nelle Marche, agli inizi della loro vita insieme. Erano rimasti affascinati da tutto ciò che avevano visitato e fra i diversi luoghi c’era anche Urbino dove peraltro avevano fatto conoscenza di un vitigno che non avrebbero più trascurato: il Lacrima di Morro d’Alba.

Immersa così nei suoi ricordi, Adalisa si rese conto che il pomeriggio stava passando velocemente ed era ormai l’ora del tè. Bere una buona tazza di tè a metà pomeriggio era una abitudine che le era rimasta sin dall’infanzia. Un po’ le dispiaceva che Giacomo le facesse di rado compagnia: non amava molto il tè ma forse solo perché non era stato abituato da bambino a questo piccolo rito pomeridiano.
Una buona tazza di tè doveva ovviamente essere accompagnata da qualche biscotto buono, biscotti della loro pasticceria preferita, Pasticceria Su Misura. In casa non ne mancavano mai.
La varietà proposta era cosa da perderci la testa ed erano uno più buono dell’altro! Adalisa amava tutti i biscotti ma forse i suoi preferiti erano gli ungheresi con il cioccolato fondente, morbida frolla con le mandorle a ferro di cavallo con le puntine intinte nel cioccolato fondente, il suo preferito.

Ormai si stava avvicinando il periodo natalizio e le ragazze di Pasticceria Su Misura avrebbero presto iniziato a sfornare grandi quantità di biscotti a tema: stelle, alberelli, renne e stelle comete di frolla classica e di frolla al cacao, con o senza cioccolato.
Erano perfetti per il tè del pomeriggio ma anche, dato il periodo, per fare qualche piccolo pensierino.
Bastava un pacchettino per fare festa e far felici tutti.

Gli Ungheresi con cioccolato fondente


giovedì 7 novembre 2024

LUOGHI DEL CUORE. PERUGIA

PERUGIA

Perugia è una città italiana capoluogo della regione Umbria. È nota per le mura difensive attorno al centro storico. Il Palazzo dei Priori, di epoca medievale, è sede di un'importante raccolta di opere dell'arte umbra a partire dal XIII secolo. La cattedrale gotica, affacciata su piazza IV Novembre, ospita affreschi e dipinti di epoca rinascimentale. Al centro della piazza si trova la Fontana Maggiore, realizzata in marmo, con bassorilievi che raffigurano i segni zodiacali e scene della Bibbia. Perugia, oltre che per l'architettura e l'arte, è famosa nel mondo per il cioccolato. La città ha ospitato fino al 2019 la manifestazione “Eurochocolate”, la più grande fiera in Europa dedicata al cioccolato.


Ho un ricordo piuttosto lontano di una gita fatta con amici in questa bella città Umbra; forse perché eravamo ragazzi, e da ragazzi ogni posto è stupendo se vissuto in compagnia di buoni amici, o più probabilmente perché Perugia è bella davvero, di fatto mi sento di annoverare questo luogo tra quelli che hanno conquistato uno spazietto nel mio cuoricino. Allora non sapevo che da grande avrei realizzato il mio sogno di diventare pasticcera ma, chissà, nulla accade per caso.
Infatti, quando si dice Perugia è automatico pensare al cioccolato e ai tanto famosi “baci perugina”, anche se duole ricordare che oggi “perugina” è solo un marchio in mano alla multinazionale svizzera Nestlé; dell’azienda di eccellenza nata nel lontano 1907 resta a noi solo il nome.

Facile intuire che la scelta di proporvi Perugia mi permette con grande facilità di parlarvi, ancora una volta, del mio amore di sempre: il cioccolato.
Il clima di questi giorni ci inganna un po’: cieli azzurri, che dopo settimane e settimane di pioggia si stenta quasi a crederci, e temperature calde tanto che pare primavera, anziché autunno inoltrato; sia come sia, ormai Novembre è iniziato e d’ora in avanti il nostro obbiettivo è prepararci al meglio all’arrivo del Natale.
Non ho intenzione di rivelare ciò che a breve potrete trovare nella nostra Pasticceria Su Misura, ovviamente!
Ma in laboratorio sono già arrivati gli stampi scelti per i soggetti di quest’anno e per la fine di questa settimana o al massimo per i primi giorni della prossima arriveranno serigrafie, colori e le novità che abbiamo scelto per voi nel catalogo, sempre super fornito, del nostro partner principale del Natale: la ditta Pavoni.

Giulia e Madi quindi inizieranno a temperare grandi quantità di cioccolato per dare vita a diversi soggetti natalizi così che possiate iniziare a farvi un’idea per i vostri cadeaux.
Io ormai faccio da spettatrice dell’operosità delle mie brave fanciulle e mi limito a coordinare il loro lavoro e a godermi la soddisfazione dei risultati.
Natale è così: sembra lontano e poi arriva all’improvviso, ti travolge e ti lascia senza fiato.
Quindi meglio farsi trovare prontissime.

Le nostre tavolette di cioccolato e frutta secca


giovedì 31 ottobre 2024

LUOGHI DEL CUORE. CANTU'

CANTU’

Cantù è un comune italiano di 40.023 abitanti della provincia di Como in Lombardia. È il secondo comune più popoloso della provincia dopo il capoluogo e il venticinquesimo della Lombardia.
Oltre che per la pallacanestro, Cantù è famosa per essere chiamata la Città del mobile, per la presenza di numerose aziende importanti in tutto il mondo e di musei come quello del Design e dell'arredamento e RIVA1920-Museo del legno.


Ve lo dico subito: il luogo di questa settimana non è veramente un mio luogo del cuore ma più semplicemente il luogo dove mi è capitato di vivere da ragazza con la mia famiglia.
I miei genitori sono entrambi milanesi e vivevano a Milano prima di sposarsi, Cantù però fu il luogo del loro incontro.
La famiglia di mamma vi si era trasferita al seguito dello spostamento dell’azienda dove lavorava il nonno, in qualità di ottico, spostamento dettato dall’infuriare dei bombardamenti su Milano durante la seconda guerra mondiale.
La famiglia di mamma tornò a vivere a Milano solo a metà degli anni ’50; mamma già faceva l’impiegata in una piccola ditta a Cantù e si trovò così a fare la pendolare sul tragitto opposto a quello che avrei fatto io diversi anni dopo.
La mamma lavorava nella ditta di papà, anche se vi confesso che non conosco le ragioni per le quali mio padre aveva aperto la sua attività proprio a Cantù. Nacque l’amore, la decisione di sposarsi, la scelta di vivere vicino al lavoro. E fu così che, nata io a Milano come mia sorella e mio fratello, di fatto ho vissuto i primi 25 anni della mia vita nella cosiddetta “Città del Mobile”. La cittadina in sé non ha molto da offrire, se vi capita di passarci vi consiglio di non perdere la visita alla Basilica di Galliano (leggete il mio articolo dell’11 aprile) e di visitare i musei sopracitati; Cantù è ancora oggi inserita in un’area boschiva abbastanza ampia anche se quando ero ragazzina intono al centro era tutto verde e aperta campagna mentre oggi “là dove c’era l’erba ora c’è una città” (cit.).

Vi parlo di questa cittadina perché è ancora lì che vive la mia famiglia d’origine e conseguentemente è un luogo dove mi reco frequentemente. Nel cimitero cittadino riposano tutti i miei cari, i nonni, le zie e il mio adorato papà: li porto tutti stretti nel mio cuore e li penso accanto a me anche se non li vedo più. Oltre alle persone della mia famiglia, sono diverse le persone amiche che, da più o meno lungo tempo, non sono più accanto a me. La morte di una persona che amiamo è sempre un evento triste, tragico se avviene in età prematura, pur essendo la morte l’evento più naturale della vita umana. Si tratta comunque di un evento che va sempre trattato con rispetto, e il ricordo accolto nel nostro cuore e curato con affetto.

Pasticceria Su Misura già da qualche anno ha scelto di non cavalcare la festa di Halloween per un sentimento di pudore e rispetto nei confronti dei nostri defunti. Non vogliamo sembrare “spocchiose”, anche a noi le feste commerciali fanno comodo ovviamente, ma questa proprio non ci piace. Quindi niente più teschi, scheletri, dita mozzate o dolci spaventosi. Solo dolci buoni, da gustare in famiglia, con gli amici, con la persona amata, ripensando a quanto amore ci è stato donato da chi ora vive solo nei nostri cuori.

Venerdì 01 Novembre saremo aperti con orario ridotto dalle 08.30 alle 12.00,
Sabato 02 Novembre dalle 08.00 alle 12.00 - pomeriggi chiuso



giovedì 24 ottobre 2024

LUOGHI DEL CUORE. FABRIANO, MARCHE

FABRIANO, MARCHE

Fabriano è la città che non ti aspetti, che va visitata a piedi, tra le viuzze del centro, perché si scopre camminando, complice le distanze che si accorciano, che permettono di passare da una piazza all’altra in 5 minuti. Fabriano è conosciuta almeno in tutta Europa come la Città della Carta, delle cartiere che oggi producono principalmente carta da banconote ma che una volta era famosa per i fogli da disegno F4. In centro, di fianco ai giardini Regina Margherita, si trova il Museo della Carta e della Filigrana, che è visitato da migliaia di turisti e scolaresche ogni anno. Partendo dalla fabbricazione a mano della carta fino ad arrivare all’esposizione delle filigrane, si può percorrere il viaggio storico della carta. Dentro il museo le appassionate e preparate guide non dimenticano mai di parlare delle curiosità, come ad esempio la carta fatta con i carciofi o le banconote più rare al mondo.


Un’estate di alcuni anni fa avevamo programmato una vacanza a Vienna e a tal fine mi ero anche munita di apposita guida; all’ultimo momento decidemmo per un repentino cambio di rotta e invece di andare verso Nord ci dirigemmo verso Sud e trascorremmo una meravigliosa settimana nelle Marche; girammo tutto l’entroterra alla scoperta di patrimoni artistici, paesaggistici e anche gastronomici. Mantengo un ricordo bellissimo di quella vacanza che davvero non mi aspettavo. Una delle nostre tappe fu la cittadina di Fabriano con l’imperdibile visita al museo della carta.
Da bambina, come ben sapete ormai, amavo disegnare e avevo anche io i mitici fogli F4, i fogli da disegno della Fabriano.

Ho pensato oggi a questo mio luogo del cuore per parlarvi di carta anche se non di carta da disegno.
Ilaria ed io più volte all’anno, in modo particolare in vista di Pasqua e Natale, organizziamo dei pomeriggi di acquisto di carta, e non solo: sacchetti di svariate dimensioni, dal fondo piatto per contenere torte e pasticcini, sacchetti di carta per le nostre brioche, scatole per macaron, praline, palline e ovetti di cioccolato; insieme alla carta prendiamo i nastri per le nostre confezioni, scegliendo di anno in anno colori e abbinamenti diversi, le decorazioni per la nostra vetrina e tutto quanto occorre per fare festa.
Sono pomeriggi tutt’altro che riposanti, anche perché in genere optiamo per il martedì approfittando della chiusura alle 14.00 e quindi quando abbiamo già macinato diverse ore di lavoro.

Da sempre la nostra volontà è di presentare bene i nostri prodotti senza però strafare, perché importante è la confezione ma ancora di più il contenuto; utilizziamo solo sacchetti di carta, ovviamente, belli e robusti. Vi dirò di più: alcuni nostri clienti hanno preso l’abitudine, sana, di tornare da noi con il loro sacchettino. Io da anni viaggio con dentro allo zaino almeno un paio di borse di tela e tengo i sacchetti dei nostri negozi preferiti per gli acquisti settimanali. In effetti molte persone che frequento fanno la stessa cosa. Credo che questo “riciclo di sacchetti” possa essere un buon modo per risparmiare e soprattutto per non sprecare carta, già se ne consuma e se ne butta in eccesso.
Sono piccoli, piccolissimi gesti, ma tutti insieme possono fare la differenza.
Vi invito quindi a conservare i nostri sacchetti e portarne sempre uno con voi: un acquisto di dolcetti da Pasticceria Su Misura può sempre capitare anche quando non previsto.
Vi aspettiamo.

Autunno in vetrina


giovedì 17 ottobre 2024

LUOGHI DEL CUORE. SCHEGGINO, UMBRIA

SCHEGGINO, UMBRIA

Scheggino, provincia di Perugia, è un paese di meno di 1000 abitanti situato lungo la valle del fiume Nera. La storia è del tutto simile agli altri centri del comprensorio della Valnerina: da citare il più lungo assedio a cui la cittadina fu sottoposta, quello del 1522 ad opera di Picozzo Brancaleoni, che tuttavia fu respinto grazie alla presenza del castello e alle possenti mura che all’epoca circondavano interamente la città. Oggi tale paese gode di un paesaggio veramente singolare, dovuto alla particolare bellezza della vallata del Nera in questa zona. Le splendide Fonti di Valcasana che sgorgano a poca distanza dal paese sono un esempio dello spettacolo che la natura offre in queste zone.
La chiesa di San Nicolò, in pieno centro storico, risale al secolo XIII ma è stata interamente rifatta nel corso del XVI secolo. Pregevoli affreschi si trovano all’interno in corrispondenza dell’abside, attribuibili allo Spagna, molto attivo in questa regione durante gran parte della sua vita. La chiesa di Santa Felicita, pur essendo del pieno periodo romanico, stupisce per il suo stile primitivo che ne fece erroneamente attribuire la datazione al periodo longobardo.


Adalisa amava sfogliare i suoi vecchi album di foto, specie nelle piovose giornate autunnali. Adalisa aveva sempre avuto passione per le foto, passione ereditata dalla mamma. La casa era disseminata di portaritratti, con le foto dei genitori, dei nonni, foto sue e di Giacomo, di amici e ovviamente dei gatti; foto sfuse erano appoggiate a cornici, libri, incastrate nei vetri della madia del nonno. E poi c’erano gli album delle vacanze, conservati gelosamente: dai più vecchi, con le foto attaccate con gli appositi triangolini e le scritte a mano, a quelli più recenti che formavano piccoli, preziosi libri di ricordi.
Le venne per le mani l’album della loro vacanza in Umbria: base a Scheggino ospiti di una coppia stupenda, amici di amici. Ricordava bene, Adalisa, il loro arrivo in questo delizioso paesino che pareva un piccolo presepe e le tante gite alla scoperta di une regione, l’Umbria, davvero meravigliosa (ma quale luogo non è meraviglioso in Italia?).

Adalisa era così assorta nei suoi ricordi e nelle sue foto che non sentì Giacomo materializzarsi accanto a lei.
“Sono le cinque, l’ora del tè, ti va una bella tazza di tè?” chiese Giacomo, con aria complice.
Adalisa si rianimò ma un attimo dopo una piccola nuvola apparse nel suo sguardo, unita ad un leggerissimo senso di colpa. “Ho terminato i biscotti, sai che gli Ungheresi sono i miei preferiti!”.
Un tè senza biscotti, cosa si poteva fare? Giacomo la guardò con affetto, con quel sentimento che li univa immutato e complice da diversi decenni e senza aggiungere nulla prese dalla dispensa non uno ma ben due vasetti di confettura dall’inconfondibile etichetta: “quella di fichi neri e vaniglia è appena arrivata, ma per il tè può andare bene anche quella di lamponi, che ne dici? Le fette biscottate ci sono”.
Da Pasticceria Su Misura le confetture non mancavano mai, erano sempre buone, fatte con frutta di stagione, solo frutta buona di piccoli produttori della zona, e zucchero quanto basta.
Ottime per il tè ma anche per accompagnare i formaggi freschi come la confettura di more di gelso.
Il tè era già pronto, Adalisa guardò Giacomo con infinita tenerezza porgendogli una fetta biscottata ricca di confettura Pasticceria Su Misura.
“Domani però facciamo anche scorta di biscotti!”

Le confetture di Pasticceria Su Misura


giovedì 10 ottobre 2024

LUOGHI DEL CUORE. IL CHIANTI, TOSCANA

IL CHIANTI, TOSCANA

Il Chianti è una zona geografica situata nel cuore della Toscana, che si estende per circa 20 km a cavallo fra le province di Firenze, Siena e Arezzo. Il territorio è caratterizzato da colline medio alte anche denominate complesso dei Monti del Chianti, il cui punto più elevato è Monte San Michele, alto 893 metri.
Dal punto di vista storico, il nome inizialmente identificava i territori appartenenti all’antica Lega Militare Fiorentina del Chianti, composta da Gaiole, Radda e Castellina in Chianti.
Oggi, anche in virtù della legge sulla denominazione dei vini, con l’espressione “Chianti” si intendono i territori compresi nei comuni fiorentini di San Casciano e Tavernelle in Val di Pesa, Greve in Chianti, parte di Barberino in Val d’Elsa e nei comuni senesi di Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi. L’attività più emblematica da fare nel Chianti è una degustazione di Chianti Classico. Il Chianti Classico è uno dei vini più nobili al mondo e si fregia del nome della terra da cui nasce, nel rispetto di norme severe che ne tutelano e garantiscono la qualità. Protagonista indiscusso del Chianti Classico è il Sangiovese di qualità superiore, presente in percentuali che possono andare dall’80 al 100%. Sono ammesse altre uve a bacca rossa per un ammontare complessivo che può arrivare al massimo al 20%: Canaiolo, Colorino, Cabernet Sauvignon e Merlot.


Ho da sempre amato la buona tavola e il buon vino, oltre ai dolci che sono ovviamente la mia passione, quella che mi ha portato a creare Pasticceria Su Misura.
Il buon vino è un elemento importante delle tavole famigliari e anche delle amicizie mie e del mio bene amato. Una ventina di anni fa, più fresca di mente e di spirito e con meno impegni lavorativi avevo persino seguito, con profitto, il corso di 1^ livello dell’AIS, Associazione Italiana Sommelier.
Fu in quell’occasione che feci una splendida gita nella zona del Chianti, ovviamente per ammirare il paesaggio ma ancora più ovviamente per degustare splendidi vini.

Anche in pasticceria si fa ampio uso di ingredienti alcolici, rhum, marsala, Grand Marnier e vino rosso!
Il vino rosso che ho scelto per la mia produzione non è un Chianti Classico ma un altro vino rosso che a me piace molto: il Santa Cristina. Prodotto fin dal 1946, è un piacevolissimo blend di Sangiovese, Cabernet, Merlot e Syrah che regala nel bicchiere sensazioni intensamente morbide e fruttate.
Vi starete però chiedendo di quale produzione parlo e già vedo i vostri sguardi curiosi.
Scommetto che chi ci conosce da un po’ avrà senz’altro indovinato; per chi non avesse intuito svelo subito l’arcano mistero: Zanzibar, la nostra pralina speziata, anche nota come “Chianti speziato” anche se, come vi ho appena detto, ho virato sul Santa Cristina che ha in comune con il Chianti il vitigno Sangiovese.
Sono molto affezionata a questa pralina, è stata la prima che ho sperimentato agli albori della mia vita da pasticcera quando, dopo aver seguito i corsi dell’indimenticabile Maestro Eliseo Tonti a Brescia, avevo iniziato ad impratichirmi già nella cucina di casa!

E a questo punto sento proprio la vostra gioia: ebbene sì! La stagione del cioccolato è iniziata e nei prossimi giorni faranno bella mostra di sé sul banco di Pasticceria Su Misura le nostre praline tra le quali, ovviamente Zanzibar. Un pizzico di nostalgia, mescolato a tanta soddisfazione e orgoglio, si impadronisce di me a questo punto: le nostre praline nascono oggi dalle mani sempre più esperte delle mie fanciulle e a me non resta che degustare. Insieme a voi.

Le nostre praline fatte a mano, una ad una


giovedì 3 ottobre 2024

LUOGHI DEL CUORE. FERRARA

FERRARA

Prima città moderna e tra le signorie più importanti e culturalmente fondanti del rinascimento italiano, Ferrara fu una delle capitali europee della cultura, dell’arte, della politica, della gastronomia, nonché punto di riferimento per artisti, poeti e cantori. La dinastia estense, grande famiglia di mecenati eccentrici e colti, fu capace di trasformare in tre secoli un centro rurale in un capolavoro del rinascimento. Sotto il dominio degli Este, infatti, Ferrara conobbe i suoi secoli di maggiore fioritura, ospitando le più importanti personalità dell’epoca in campo artistico e letterario e rivestendo un ruolo di primissimo piano in molti campi. Annoverata dal 1995 tra i luoghi patrimonio dell’umanità Unesco, la città di Ferrara prese forma tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500 sulla base di un disegno urbanistico di nuovissima concezione progettato da Biagio Rossetti. Dal quartiere medievale, nucleo originario della città, con le sue strade strette e caratteristiche e la splendida Cattedrale, si passa alle spaziose architetture rinascimentali, massima espressione della rivoluzione estense, dove sorgono meravigliosi palazzi costruiti come residenze dei signori e oggi intatti nel loro raccontare. Al centro dell’Addizione Erculea e noto per le oltre 8000 bugne, a forma di piramide o di “diamante”, in marmo bianco e rosa, che ne coprono le due facciate dandogli il nome, lo splendido Palazzo dei Diamanti ospita oggi importanti e prestigiose mostre temporanee.


Era il 2005 quando il mio bene amato mi propose una gita a Ferrara con lo scopo preciso di andare a Palazzo dei Diamanti dove era in corso la mostra “Natura, emozione, ricordo” del pittore Jean Baptiste Camille Corot, (Parigi, 1796-1875) considerato uno dei più sensibili paesaggisti dell’ottocento. La gita a Ferrara è stata una delle prime, bellissime, cose che abbiamo fatto insieme; ero molto felice che mi avesse proposto la visita alla mostra, stupenda, dato che anche io ho sempre amato molto la pittura tanto che il mio sogno da piccola, in alternativa a quello della pasticceria, era proprio quello di dipingere.
Quella rappresentata da Corot è una natura molto bella, molto coinvolgente; osservare i suoi quadri è come immergersi nel paesaggio, fare una passeggiata all’aria aperta, si sentono i profumi e i rumori di quello che si ammira. La bellezza è qualcosa che riempie di gioia, appaga gli occhi e il cuore.

Non sono diventata la grande pittrice che sognavo da piccola e per una parte della mia vita il mio lavoro è stato assai lontano da quei sogni. Oggi però mi sento un po’ come se avessi chiuso il cerchio dei miei desideri.
Sono riuscita, all’inizio da sola e poi con Ilaria, a creare una piccola azienda che funziona bene, produce bontà e bellezza. In pasticceria contano entrambi gli aspetti, quelli che stuzzicano i nostri sensi: vista e palato. Certamente penso che un dolce debba essere principalmente buono ma l’aspetto esteriore è comunque importante. Non bisogna però cadere nell’errore di salvaguardare solo l’aspetto estetico, cosa che a mio parere si è vista spesso specie con la moda del “cake design”: torte super scenografiche ma senza sostanza. Sarò io un tipo difficile ma vi confesso che mi urta abbastanza anche la più recente usanza di proporre torte brutte, pacchiane, dai colori chiassosi e con scritte poco eleganti: quest’ultima moda pare nascere dalla necessità di contrastare la perfezione ad ogni costo ma trovo questa cosa totalmente fuori dal mio pensiero.
Io credo che sia giusto bilanciare i due aspetti: bontà, che comunque prevale, e estetica che però non deve mai essere eccessiva.
Fortunatamente in laboratorio con me, ma ormai sempre più “invece di me”, ci sono Giulia e Madi: due pasticcere molto brave, capaci di coniugare questi aspetti perfettamente, esattamente come ho sempre fatto anche io. E sono molto soddisfatta di vedere che il mio approccio al dolce viene portato avanti lungo il solco del sentiero che ho iniziato e che si arricchisce di giovane creatività. Lo stile di Pasticceria Su Misura resta così inconfondibile.

Torta Chantilly con macaron e scritta personalizzata


giovedì 26 settembre 2024

LUOGHI DEL CUORE. SONDRIO

SONDRIO

Sondrio situata al centro della Valtellina alla confluenza di una valle laterale, la Valmalenco, con le sue alte montagne che con il Pizzo Bernina raggiungono i m. 4050 s.m. Il toponimo di Sondrio deriva dalla voce longobarda Sundrium che significa proprietà specifica esclusiva. Sundrium era quindi il terreno tenuto e lavorato direttamente dal padrone o con l’ausilio di servi, terreno cioè di uomini liberi. Questi terreni situati sul versante nord della valle, quelli sulle pendici delle Alpi Retiche per intenderci, furono strappati, in particolar modo a partire dal 1400, alle rocce e ai boschi dall’uomo che con un lavoro immane costruì i terrazzamenti per contendere alla montagna ulteriori terreni da adibire a vigneti. Da questi vigneti ancora oggi viene prodotto il vino Valtellina Superiore: Sassella e Grumello. I vigneti intorno a Sondrio rappresentano uno dei più straordinari e spettacolari esempi di trasformazione del territorio da parte dell’uomo, di ingegneria rurale, per sfruttare al meglio ciò che la natura mette a disposizione in una regione dove il clima certamente non rappresenta per l’agricoltura un elemento favorevole.

Con il passar degli anni la fine dell’estate e l’arrivo dell’autunno erano sempre meno fonte di malinconia per Adalisa. Da giovane, lo ricordava benissimo, l’accorciarsi delle giornate e l’abbassarsi delle temperature le metteva addosso una tristezza considerevole mentre ora erano fonti di serenità e di quiete.
Ad Adalisa piaceva stare in casa, coccolarsi i suoi micioni e il suo Giacomo, amava la cucina autunnale con le zuppe, le vellutate, le lenticchie, il vino rosso e tante altre belle cose che il clima estivo non prevede e adorava i colori caldi dell’autunno quando le foglie sugli alberi si tingono di tutte le varianti del giallo, dell’arancione fino al rosso. Le sovvenne così di pensare alla Valtellina con i suoi filari di vigne, alle passeggiate, al tempo che da ragazza aveva trascorso in un piccolo paesino proprio sopra Sondrio, Montagna in Valtellina (le aveva sempre fatta ridere un paesino in montagna che si chiama Montagna!), dove la sua famiglia aveva una casa che aveva costituito per anni il suo rifugio per studiare, per stare con gli amici, per andare a sciare durante l’inverno. Era una casa grande, su due piani e con un bel camino; non era però troppo comoda da raggiungere e all’interno i due piani erano collegati da una ripida scala. Non aveva affaccio sulla valle, dove ci sarebbe stata una magnifica vista sul castello Grumello, e conseguentemente risultava un filino buia. Tuttavia Adalisa aveva amato moltissimo quella casa e ne manteneva vividi ricordi. Sorrise ripensando a quella volta che a causa della neve e della strada ghiacciata la macchina non ne aveva voluto di sapere di salire e lei con gli amici di allora si era fatta i cinque chilometri da Sondrio a piedi!
La vita aveva seguito poi altri percorsi e la casa era stata a poco a poco lasciata sempre più sola fino a che non ne era stata decisa la vendita. Le era dispiaciuto molto ma allo stesso tempo sperava che i nuovi abitanti avrebbero continuato a far vivere la casa dei suoi ricordi.

Giacomo le si avvicinò silenzioso come un gatto, le sfiorò la spalla cercando di indovinarne i pensieri.
Adalisa gli fece un largo sorriso ma non parlò dei suoi ricordi della casa in Valtellina vicino a Sondrio. Invece lo soprese con una fetta di torta all’uva, un dolce facile da fare in casa. Era un modo per ingannare il tempo nella trepidante attesa della stagione del cioccolato. Il passaggio molto repentino dall’estate all’autunno con il conseguente brusco calo delle temperature aveva acceso le loro speranze: le ragazze di Pasticceria Su Misura avevano già rimesso in produzione i baci, sicuramente stavano per tornare gli ungheresi, i bignè allo zabaione e a breve avrebbero iniziato la produzione di praline.
La loro stagione dolce preferita sarebbe arrivata presto, molto presto.



giovedì 19 settembre 2024

LUOGHI DEL CUORE. CICLOPEDONALE MAREMONTI

CICLOPEDONALE MAREMONTI

La pista ciclopedonale MareMonti si trova poco lontano dalle Cinque Terre, inizia a Levanto e, a questo, collega i paesi di Bonassola e Framura. Un totale di circa 6 km pianeggianti per camminare, correre e passeggiare sull'antico tracciato ferroviario che correva lungo la costa. Esempio mirabile di riconversione a fini turistici, la pista ciclopedonale MareMonti offre un percorso che si snoda interamente lungo la costa, sfruttando la ex tratta ferroviaria a binario unico abbandonata nel 1970, quando fu realizzata una nuova linea moderna più a monte. La distanza è quasi sempre coperta da gallerie, nove per la precisone, il che permette di fare sport o di concedersi semplicemente una passeggiata anche nelle giornate piovose, oppure, quando l'afa colpisce duro, le fresche rocce delle gallerie concedono refrigerio e sollievo. Nonostante la presenza di gallerie, non lasciatevi ingannare. Quando queste finiscono, si aprono scorci meravigliosi sul mare, dove perdersi con lo sguardo e fermarsi a respirare il salmastro è un attimo, emozionarsi tra questi capolini panoramici pure. Terrazzini, panchine e belvederi vi aspettano per godere dello straordinario paesaggio marino, chiuso tra la costa e i monti, in un territorio che vanta stupende bellezze naturali.


Sono rientrata da poco dalle vacanze, troppo poco per non raccontarvi ancora qualcosa dei miei giorni trascorsi sul mar Ligure. Sono tantissimi anni che frequento la Liguria, Moneglia in particolare, ma anche i sentieri delle 5 Terre, parte dell’Alta Via, Porto Venere e Tellaro tanto per citarne alcuni, ma solo quest’anno e solo grazie al mio amato bene, ho scoperto questa passeggiata che porta da Levanto a Framura.
Abbiamo scelto una giornata con il cielo blu, senza ombra di nubi e un bel sole caldo e abbiamo raggiunto a piedi la stazione ferroviaria di Moneglia per raggiungere Levanto. A Levanto abbiamo fatto un bel giro tra i “caruggi” fino ad arrivare alla basilica di Sant’Andrea per poi tornare sul lungo mare e approcciare l’inizio della ciclopedonale. Si entra subito in galleria e in un attimo si passa dal caldo al freddino umido, dalla luce abbagliante dell’esterno alla semi oscurità interna (le gallerie sono comunque illuminate); nel primo tratto le gallerie sono frequentemente interrotte da tratti all’aperto che si aprono sul mare con scorci che lasciano senza fiato. Poco più di venti minuti e si arriva a Bonassola. Altro borgo piccolo e molto carino. L’ora era quella della focaccia e adocchiato un forno con una certa fila in attesa ci siamo subito aggregati: scelta azzeccata! Focaccia molto buona (anche se la migliore al mondo è quella del panificio Castellucchio a Moneglia, secondo noi). Prima di riprendere la ciclopedonale siamo andati alla ricerca della Madonnina della Punta, una piccola cappelletta situata su un promontorio un tempo conosciuto con il nome di Santa Rosolea. Uno spettacolo straordinario! Non ci saremmo più mossi: la vista su tutta la baia è davvero spettacolare.
Siamo tornati in paese e abbiamo ripreso la ciclopedonale verso Framura. Questa parte del percorso prevede tratti in galleria più lunghi ma è ugualmente di una bellezza stupefacente. Al termine si arriva al piccolo porticciolo di Framura a fianco del quale si trovano spiaggette adatte ad un tuffo in mare. Da Framura abbiamo ripreso il treno verso casa. Siamo arrivati a sera piuttosto stanchi e con parecchi chilometri sotto i piedi ma con sufficienti energie per una cenetta di compleanno con cari amici. Cena simpatica con ottima farinata e primi piatti adatti anche a chi, come noi, da anni ha scelto di non mangiare animali. Al termine l’astinenza da dolce ha avuto la meglio su di me e ho optato anche per una fetta di torta al cioccolato, buona ma troppo zuccherata per i miei gusti. Molto spesso mi sento chiedere se mi piacciono sempre i dolci dal momento che ci vivo in mezzo e questa domanda mi fa sempre sorridere: io adoro i dolci!
Vi confesso quindi che durante le mie vacanze la nostalgia per i dolci, ma che dico? per i “nostri” dolci, si è fatta man mano più intesa così che sono stata contenta di rientrare a casa e di tornare al mio laboratorio, ai miei dolci e anche agli amici che ogni giorno affollano la nostra Pasticceria Su Misura.

Pannacotta, Yogurt & Lampone, Principessa


giovedì 12 settembre 2024

LUOGHI DEL CUORE. MONEGLIA

MONEGLIA

Suona gentile il nome di Moneglia, quasi fosse un vezzeggiativo o una carezza. Ben si addice a uno dei più bei borghi d’Italia, incastonato tra verdi colline e una baia delimitata da due suggestivi promontori: a ovest la selvaggia Punta Moneglia, attraversata da sentieri con viste panoramiche mozzafiato, a est Punta Rospo. Siamo nel centro della Riviera di Levante: da qui si raggiungono facilmente il Golfo del Tigullio e le romantiche Cinque Terre.
Spiagge meravigliose, caratteristiche case dalle facciate variopinte, fortezze a picco sul mare, incantevoli portali in ardesia e suggestive strade costiere con gallerie che si aprono all’improvviso su una distesa blu sono concentrati in un raggio di pochi chilometri dal cuore del borgo. Il centro storico è diviso in due da un tipico caruggio medievale, stretto e ripido. L’edificio simbolo della città è il Castello di Villafranca, arroccato sulle colline all’estremità est di Levante in scenografica posizione a picco sul mare. Fu costruito nel XII secolo per difendere la città dagli attacchi dei Malaspina, una famiglia rivale dei genovesi, e in seguito servì da fortezza difensiva contro i pirati saraceni; comprende una torre difensiva protetta da una cinta muraria a forma pentagonale. Nell’Ottocento il Castello di Villafranca venne acquistato dalla famiglia Romani e divenne dimora signorile. Tra gli abitanti della casa ci fu Felice Romani, il librettista che scrisse i testi di alcune tra le più importanti opere musicate da Bellini, Rossini, Verdi e altri famosi compositori. Uomo di grande cultura, fu poeta e giornalista e divenne amico di Foscolo e altri letterati italiani dell’epoca. A lui è dedicato un centro studi situato all’interno del castello che conserva numerosi manoscritti, documenti storici e cimeli. L’omonima associazione musicale ha invece sede nel centro di Moneglia ed organizza numerosi concerti ed eventi culturali.


Torno da voi con il mio luogo del cuore per eccellenza: Moneglia, la mia adorata Moneglia.
Era il 1987 quando la zia Nella decise che era giunto il momento di cercare casa al mare. Io frequentavo ancora l’università e ricordo con luminosa chiarezza quel giorno di novembre scelto per organizzare, con zia e mamma, la gita a sfondo immobiliare. La località era stata suggerita a zia Nella da un collega con grande dovizia di apprezzamenti. Partimmo da casa con una tipica giornata di fine autunno, densa di pioggia e di umidità e arrivammo a Moneglia con un limpido cielo azzurro rischiarato da un dolce sole, la spiaggia quasi deserta e qualche temerario, probabilmente di origine nordica, che nuotava nell’acqua cristallina.
Zia optò per un piccolo delizioso appartamentino, dotato di ampio balconcino perfetto per le tavole estive, al limitare del paese, lontano dagli schiamazzi, in una zona verde e fresca.
La primissima volta che sbarcai a Moneglia, pronta per qualche giorno di vacanza, era il 5 luglio del 1988: il giorno prima avevo discusso con successo la mia tesi di laurea e fresca di diploma sentivo di meritarmi il giusto riposo. Nel periodo della mia prima vita lavorativa milanese, con il sabato e domenica a mia disposizione, uscivo dall’ufficio il venerdì per salire sull’intercity che, con breve cambio a Sestri Levante, mi portava nel mio luogo amato; ripartivo il lunedì mattina presto in tempo per essere al lavoro. Tralasciando i mesi di luglio e agosto, sempre ovunque un po’ troppo affollati per il mio gusto, passavo qui quasi tutti i fine settimana. Trascorrevo a Moneglia una buona fetta delle mie vacanze e nel mese di giugno ci venivo con i miei nipoti piccoli, per i quali ho cercato di essere una brava zia, come quella che avevo io, senza forse riuscirci.

A seguito del mio cambio di vita lavorativa e soprattutto con la nascita di Pasticceria Su Misura (2009) le possibilità di passare molto tempo a Moneglia si sono ridotte ma in ogni caso amo trascorrere in questa baia dolcissima le mie vacanze e qualche fine settimana qua e là, quando riesco.
Certamente ora che lo staff di Pasticceria Su Misura è completo, ben rodato e molto in gamba, so che posso contare sulle mie ragazze per riuscire a fare qualche fuga in più. E quest’anno, dopo tantissimi anni, io e il mio bene amato abbiamo organizzato le vacanze estive nelle prime due settimane di settembre: giornate più corte, forse l’unico limite, ma poca gente, sole caldo ma non ustionante, mare caldo (forse pure troppo. Ma il cambiamento climatico esiste, ahimè!), negozianti e ristoratori più rilassati dopo i pesanti mesi di luglio e agosto.

Per far sì che il mio desiderio si realizzasse, Ilaria ed io abbiamo prolungato il nostro orario estivo fino al 14 settembre; dal 15 si torna all’orario pieno, con apertura domenica mattina e con orario continuato fino a sera durante la settimana. Confesso che vi scrivo queste note ancora in vacanza, ancora nella mia bella Moneglia. Vacanze pigre, fatte di lunghe dormite, letture, tuffi in mare, comode passeggiate.
Al mio ritorno avremo da affrontare il periodo più impegnativo dell’anno, quello che culmina con il Natale.
E io qui faccio scorta di energia e di riposo.
Ben tornati a tutti!

Il mare di Moneglia


giovedì 8 agosto 2024

LUOGHI DEL CUORE. MERANO

MERANO

Merano si estende in una larga e soleggiata conca ai piedi di tre grosse montagne, quali raggiungono anche i tremila metri di quota. Il centro storico rappresenta il vero centro di Merano. Da 700 anni la vita urbana si svolge qui intorno ai portici e al quartiere Steinach. Questi si trovano dietro le antiche mura della città, di cui oggi sono rimaste pochissime tracce, a differenza delle porte della città; tre di esse sono ancora oggi perfettamente conservate: la Porta Bolzano, la Porta Passirio e la Porta Val Venosta sono ancora oggi gli ingressi principali per raggiungere il centro di Merano. Il modo migliore per raggiungere la zona residenziale verde di Maia Alta è a piedi attraverso le passeggiate sul Passirio e il sentiero Sissi, che conduce a Castel Trauttmansdorff, passando per vecchie case padronali, imponenti castelli e ville moderne. Subito sopra inizia il quartiere di Labers, caratterizzato da dolci vigneti, che dalla chiesa di San Valentino, vicino al giardino botanico, conduce fino alla cascata di Verrucca. Le passeggiate furono costruite già nel XIX secolo per gli ospiti internazionali e spesso aristocratici e illustri che soggiornavano a Merano per soggiorni termali. Ancora oggi, le passeggiate non hanno perso nulla del loro fascino e del loro fattore ricreativo. Partendo dal Kurhaus, le passeggiate si estendono con poca pendenza fino alla selvaggia gola della Gilf su ambi i lati del fiume Passirio. Il percorso è accompagnato da aiuole ben tenute, arbusti ornamentali, sculture vegetali e numerose panchine di riposo.


Ci risiamo, pensava Adalisa, con notevole ritardo anche quest’anno il torrido caldo estivo era arrivato rendendo la vita impossibile! Erano solo poche settimane, ma le temperature bollenti di giorno e soprattutto di notte erano un ostacolo a qualsivoglia attività. Adalisa ripensava, con un pochino di nostalgia, alla sua età giovanile quando l’estate era la sua stagione preferita, il caldo non le dava per nulla noia e la carica vitale era sempre ai massimi. Oggi, con molte primavere sulle spalle, Adalisa mal sopportava il caldo e ripensava con rammarico alle lamentele estive della sua mamma: le aveva perlopiù sottovalutate mentre oggi tratteneva a stento, per vero pudore, le medesime lamentele. Ed era così che, nel chiuso della sua casa fortunatamente rivolta a nord, in un immobilismo che era l’unica vera strategia per combattere la calura (strategia direttamente mutuata da tanti micioni che avevano sempre popolato la vita di Adalisa e di Giacomo) ripensava al passato, ai luoghi visitati, alle persone incontrate. Le venne in mente la cittadina di Merano, Alto Adige in provincia di Bolzano. Un luogo peraltro non così fresco in estate ma circondato da splendide montagne. Un luogo che aveva visitato qualche volta facendo visita ad una coppia di magnifici amici un poco più grandi di lei. La coppia abitava in un meraviglioso appartamento sito in un palazzo d’epoca con affaccio sulla splendida Passeggiata Tappeneir. Amici che non c’erano più ma ai quali Adalisa era rimasta legata nel cuore. Conservava ancora una tenerissima lettera inviatale da loro in occasione di un suo momento difficile.
Adalisa provò un piccolo brivido, l’emozione le scosse il cuore. Ricordava bene quel momento difficile ed era ben felice che a quel momento fosse seguito l’incontro con Giacomo, l’incontro che avrebbe rivoluzionato in tutto la sua vita. Guardò Giacomo pensando che lui era stato il regalo più grande che la vita avesse potuto farle. Riscuotendosi da questi pensieri intrisi di nostalgia, tristezza, gioia, riconoscenza mescolati insieme, Adalisa si risolse a muoversi dal suo torpore decidendo di fare due passi nonostante il gran caldo.

Senza dirselo era chiaro che la sua meta non poteva che essere Pasticceria Su Misura!
Giacomo, l’intensa tra loro era davvero incredibile, intuì immediatamente le intenzioni di Adalisa e con affetto le ricordò che nei mesi estivi Pasticceria Su Misura era chiusa nel pomeriggio. Con un largo sorriso le allungò un sacchetto di Amaretti morbidi dall’inconfondibile etichetta: Adalisa lo agguantò con stampato in viso un sorriso da bambina, schioccò un bacio sulla guancia di Giacomo, si sedette in poltrona con il suo libro, aspettando la frescura che prima o poi sarebbe arrivata. E con la promessa che Giacomo, l’indomani, sarebbe andato a prendere brioche e dolcetti nella loro Pasticceria Su Misura. L’autunno sarebbe tornato, prima di quanto Adalisa desiderasse davvero in cuor suo ma nel frattempo si gustava i meravigliosi amaretti.

Buone vacanze…



giovedì 1 agosto 2024

LUOGHI DEL CUORE. LA CANONICA DI BREZZO DI BEDERO

LA CANONICA DI BREZZO DI BEDERO

Anche nota come Canonica, la Collegiata di San Vittore è posta in cima al monte Bedoli, da cui domina l’intera valle. Fondata nel 1165 da San Galdino, per secoli è stata il centro religioso della Pieve di Bedero. Eretta su un precedente edificio paleocristiano, è stata rimaneggiata più volte, con modifiche alla facciata e l’aggiunta della cappella battesimale nel 1876. Con uno stile fortemente romanico, si presenta oggi con un prospetto a salienti in pietra, scandito da lesene e colonnine. Ai lati e sopra l’ingresso sono posti un rosone e due finestre a lancetta. L’edificio ha pianta basilicale a tre navate con tre absidi terminali. La copertura della navata centrale è in legno a vista. La torre campanaria è del XVII secolo mentre l’abside è originale, decorata con archetti pensili e colonne. Come l’esterno, anche l’interno è in pietra viva, in un ambiente severo e semplice al contempo. Sulle pareti vi sono evidenti tracce di antichi affreschi, come la Crocifissione nell'abside della navata centrale o il martirio di San Vittore nella sagrestia. Tra le altre decorazioni ricordiamo le sculture del pulpito, una lastra tombale di epoca paleocristiana, gli stalli lignei intagliati e il seicentesco organo. L’opera più preziosa e importante della Collegiata è costituita da quattro codici musicali risalenti al XII, XIV e XV secolo, fondamentali per lo studio del canto ambrosiano e della paleografia musicale. La Collegiata ospita suggestivi concerti di musica classica. Il colle e la chiesa sono raggiungibili anche tramite una scalinata, che parte dal centro del paese. Nei pressi della Canonica si trova la terrazza panoramica Pasquè, da cui si gode di una splendida vista sul lago Maggiore sino alla Rocca di Caldè. Completamente restaurata e facilmente accessibile, è considerata uno dei punti panoramici migliori per ammirare il lago.


Ancora una volta le mie passioni si intrecciano e mi riportano in luoghi meravigliosi.
La Canonica è uno di questi e vi consiglio vivamente una gita in questo luogo mistico che, poco importa essere o meno credenti, davvero riconcilia l’animo: siamo stati nuovamente qui pochi giorni fa in occasione di uno splendido concerto, inserito in una bella stagione giunta alla sua 50^ edizione.

Lasciata quindi Pasticceria Su Misura, approfittando delle chiusure domenicale di questa fetta d’estate, mi sono concessa una bella serata di musica, in questo luogo di pace, in compagnia di persone a cui voglio bene.
Certamente sabato mattina ho visto qualche lacrimuccia qua e là: rinunciare alla colazione Su Misura capisco non sia facile ma i pochi ritocchi all’orario sono l’unico modo per affrontare il periodo di vacanze ed anche per sopravvivere, noi con voi, al grande caldo che si è fatto parecchio attendere quest’anno ma che ora sta recuperando il tempo perso.

Mi rendo conto che le gite domenicali vanno incontro a problemi di traffico e non mi sento di consigliarvele, ma se avete qualche giorno di vacanza o la possibilità di staccare un pochino spero che i miei piccoli suggerimenti possano essere utili. Da ragazza, con l’entusiasmo della gioventù ed anche una quantità di tempo libero decisamente più abbondante rispetto ad oggi, ho avuto modo di viaggiare visitando diversi luoghi sparsi nel mondo (grazie anche all’insegnamento della mia Zia viaggiatrice). Ho visitato posti bellissimi, da restare a bocca aperta, luoghi in cui avrei voluto restare per sempre. Forse proprio perché ho soddisfatto molte curiosità che oggi preferisco dedicarmi alla nostra Italia: il nostro è il Paese più bello del mondo e vale la pena scoprirlo, assaporarlo e conoscerlo. Anche le piccole escursioni fatte in giornata sono in grado di dare molta felicità e se vi organizzate con una piccola scorta dei nostri dolcetti la gita ha il successo garantito.
Provare per credere!



giovedì 25 luglio 2024

LUOGHI DEL CUORE. CRAVEGGIA

CRAVEGGIA

Craveggia è senza dubbio uno dei borghi più caratteristici dell’intera Val d’Ossola e la visita tra i suoi vicoli e le sue intime piazzette non potrà che affascinare.
Il nome deriva probabilmente da Cravetia (luogo destinato al pascolo delle capre) e racconta la storia di uno dei paesi più antichi della Valle Vigezzo: sono stati alcuni scavi archeologici a riportare alla luce corredi di necropoli e a contribuire alla definizione delle origini dell’abitato, riconducibili all’epoca romana.
Passeggiando lungo le vie di Craveggia, o ancor meglio lungo la strada che sovrasta il borgo vigezzino, lo sguardo sarà catturato dalle centinaia di grandi camini che svettano sui caratteristici tetti in piode: in passato gli alti camini erano considerati simbolo di ricchezza delle famiglie borghesi del luogo che facevano a gara per chi ne costruiva di più imponenti e numerosi. Edifici signorili di assoluto fascino costellano il centro storico di Craveggia, affiancati a case di origine più popolare: tutte le strutture presentano mura esterne pregevolmente affrescate, finestre decorate nei contorni e curiosi stemmi, una ricchezza di testimonianze architettoniche e artistiche davvero unica in tutta la Val d’Ossola.
Visitare Craveggia significa non perdere nemmeno un angolo del suo centro storico dalla bellezza struggente: oratori impreziositi da pitture e affreschi, la Piazza dei Miracoli con la Chiesa Parrocchiale (che ospita a sua volta il Tesoro di Craveggia, di inestimabile valore), il meraviglioso battistero, scalinate e scorci suggestivi.


Ho scoperto questa località incantevole grazie al mio bene amato che lo aveva eletto a suo “buen retiro” già a partire dai primi anni novanta del secolo scorso. È un luogo incantato e innamorarsene a prima vista è assolutamente inevitabile.

Da quasi vent’anni Craveggia è diventato teatro del Festival musicale “Craveggia In Musica”: concerti di musica classica distribuiti lungo tutto il mese di agosto generalmente al sabato con qualche data infrasettimanale; nomi prestigiosi e giovani talenti si avvicendano nella preziosa chiesa di San Giacomo con grande delizia del numeroso ed affezionato pubblico. Tutto questo è nato e prosegue grazie alla dedizione e alle capacità organizzative del mio bene amato e grazie ad una amministrazione comunale molto attenta.

Anche quest’anno quindi da pochi giorni campeggia in Pasticceria, appeso alla nostra bacheca, il manifesto con tutti gli appuntamenti: Craveggia non è certamente “dietro l’angolo” ma la gita merita la strada.
E io, come ogni anno, alterno alla mia attività in Pasticceria il mio modesto aiuto organizzativo nella preparazione della stagione musicale.

Ovviamente noi saremo sempre presenti a tutti i concerti e il fatto che siano per la maggioranza di sabato mi permetterà di fare tardi senza pensiero visto che dal 21 luglio è entrato in vigore l’orario estivo da Pasticceria Su Misura che prevede chiusura al pomeriggio e chiusura la domenica.

In questo modo riusciamo a garantire le vostre colazioni, pause caffè e voglia di dolce salvaguardando anche i periodi di vacanza che, a turno, ci vedranno protagoniste.
Unica chiusura prevista sarà dal 15 al 18 agosto per il ponte di Ferragosto.
Vi aspetto a Craveggia!



giovedì 18 luglio 2024

LUOGHI DEL CUORE. MODICA

MODICA

Come Noto, Ragusa e altri centri dell’altopiano ibleo, anche Modica fu rasa al suolo da un terribile terremoto nel 1693. Bastarono però pochi anni per ricostruire la città ancora più splendente di prima, seguendo le fastose decorazioni tipiche del tardo barocco. La disposizione delle piazze e delle strade, che si arrampicano sulla sponda rocciosa di un colle, rende il centro storico di Modica particolarmente scenografico. Visitare Modica significa prepararsi a tante salite e discese: non si contano le centinaia di scale e gradini disposte qua e là tra i palazzi e le splendide chiese, come la cattedrale intitolata a S. Giorgio. Ma questa è solo una delle tante chiese che popolano Modica, come la chiesa del Carmine, affacciata su corso Umberto I, poco oltre la chiesa del SS. Salvatore; la chiesa di S. Domenico in piazza del Municipio o quella di S. Pietro con la sua scalinata ornata da statue degli apostoli. Da Modica Alta si gode, invece, di magnifici scorci panoramici dal belvedere Pizzo. Come se storia e arte non bastassero, Modica è anche conosciutissimo dagli amanti del cioccolato, che accorrono per assaggiare le creazioni delle dolcerie e pasticcerie locali.


Concludo oggi il racconto del viaggio nella Sicilia sud-orientale partendo dall’inizio della nostra breve ma intensa vacanza: Modica.
Lasciata l’auto ai piedi di Modica, all’inizio di Corso Umberto I, abbiamo iniziato a salire senza più smettere!! Una salita continua, centinaia di gradini percorrendo i quali a poco a poco ci si innalza arrivando a gustare la vista di questa straordinaria località in tutta la sua bellezza.
Assolutamente scenografica la scalinata che porta alla Cattedrale di San Giorgio, scalinata contornata da bouganville fiorite. Tutto intorno a noi un dedalo di case incastonate nel fianco della montagna, tutte attaccate una all’altra, una sopra l’altra a formare un tutt’uno.
Dopo la salita al campanile di San Giorgio e prima di tornare verso Corso Umberto abbiamo fatto un breve sosta in un baretto carino con vista sul Duomo dove abbiamo assaggiato la prima granita alle mandorle: buonissima e rinfrescante! Nei giorni successivi ne abbiamo assaggiate altre, sempre buone, anche se di sicuro quelle che ci sono piaciute di più sono state quelle alle mandorle e alle more di gelso.

Io non mi perito di far granite, non ne ho nemmeno gli strumenti, ma una delle mie confetture preferite, tra quelle che periodicamente vi propongo, è proprio quella alle more di gelso e in questi giorni ne sto preparando qualche vasetto. Ottima da sola, spalmata sul pane, meravigliosa con i formaggi freschi: una vera delizia. Le more di gelso che utilizzo non arrivano certo dalla Sicilia bensì dalla piccola azienda agricola Monteregina, nei pressi di Lecco: sono sugose, carnose e buonissime. E voi? Quale confettura preferite tra quelle di Pasticceria Su Misura?


Ps: non vi ho parlato del famoso cioccolato di Modica perché a me davvero non piace. L’invenzione del concaggio, processo di lavorazione che rende il cioccolato setoso e morbido e fa sì che si sciolga al contatto del palato, ha di molto superato l’antica ricetta degli aztechi (quella utilizzata per il cioccolato di Modica appunto) migliorando parecchio il prodotto finito. Ma i gusti sono gusti e noi un salto alla Dolceria Bonajuto lo abbiamo fatto comunque.

La preparazione della confettura di more di gelso