giovedì 20 marzo 2025

CARO DIARIO... Oh mio babbino caro...

Oh mio babbino caro…

Questa è la settimana della Festa del Papà e io non posso non pensare al mio papà che è volato in cielo diversi anni fa. Lo penso spesso, avrei tanta voglia di vederlo, di parlare un po’ con lui non più da ragazzina turbolenta (mamma mia, quanti litigi!) e neanche da donna irrequieta quale sono stata. Vorrei parlargli adesso, vorrei dirgli che tante mie irrequietezze, soprattutto in campo sentimentale, si sono dissolte e che la mia vita ha preso un’andatura più lineare, vorrei dirgli che sono felice e appagata.
Mi piacerebbe raccontargli della mia Pasticceria Su Misura, nata quando lui già non era più il mio papà di un tempo per colpa di quel bruttissimo incidente. Vorrei condividere con lui le mie gioie e le mie preoccupazioni di piccola imprenditrice artigiana, chiederli consiglio e supporto. Lo stesso supporto che lui, con poche parole, mi ha sempre dato.
Vorrei chiedergli della sua mamma, mia nonna Charlotte, sapere perché non me ne ha mai parlato, sapere perché non mi aveva mai detto che era una Partigiana vera. Dirgli di quanto sono orgogliosa e grata.
Vorrei dargli quel bacio che la mattina della vigilia di Natale di più di 30 anni fa non feci in tempo a dargli: tanto ci vediamo domani, papà! Adesso corro che ho da fare.
E mica lo sapevo che il giorno dopo sarebbe stato tutto diverso.

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Domenica scorsa, nel pomeriggio, siamo andati al Teatro San Teodoro di Cantù per un bellissimo concerto-canzone. Il motivo che ci ha spinto è stato il poter ascoltare la meravigliosa voce della nostra amica Marta Fumagalli, mezzosoprano di grande talento. Il Teatro San Teodoro, dove non ero mai stata prima, è un bellissimo e piccolo teatro costruito negli anni venti del secolo scorso e poi chiuso nei primi anni settanta perché non più a norma. Dopo lunghi lavori è stato riaperto poco più di dieci anni fa: fortunata la cittadina di Cantù a possedere un gioiellino simile.
Marta, accompagnata al liuto da Gian Luca Lastraioli, ci ha proposto una carrellata di “canzonette” dal 1400 fino agli anni settanta del secolo scorso chiudendo il concerto con una interpretazione magistrale e commovente di alcune famosissime canzoni dei nostri migliori autori (De Andre’, Paoli, Battisti, Tenco): le lacrime hanno preso a scorrere a fiumi.
Avremo presto occasione di ascoltare la voce di Marta proprio a Lecco e questo mi rende molto felice.

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Passata la Festa del Papà, zeppole e tortelli, biscotti a cuore blu e scatoline di macaron dedicate, in laboratorio ci butteremo anima e corpo sulla Pasqua.
L’ordine della ditta Pavoni, nostra speciale alleata per il cioccolato e in particolare per le due festività più importanti dell’anno (Natale e Pasqua) è già arrivato in lab: colori e nuove serigrafie pronti per le nostre creazioni.
Il lavoro di Pasqua mi ha sempre entusiasmato e gratificato molto: spero anche quest’anno di riuscire a fare personalmente qualche ovetto! Giuli e Madi sono bravissime ormai, anzi, sono molto più brave di me! Ma anche io vorrei divertirmi un po’… riserverò per me almeno la creazione dell’uovo di cioccolato che come ogni anno regalo a mio fratello: rigorosamente di cioccolato fondente e con sorpresa. Sorpresa che ho ancora da pensare!

Il bello dell’uovo di Pasqua artigianale sta proprio, oltre che nella scelta della foggia, del tipo di cioccolato, dei decori, anche nella scelta della sorpresa da inserire. I clienti di Pasticceria Su Misura ormai lo sanno: ci portano ciò che hanno scelto come sorpresa da inserire nel loro uovo di Pasqua per un regalo assolutamente esclusivo e una Pasqua davvero Su Misura!

Le piccole uova metallizzate dello scorso anno


giovedì 13 marzo 2025

CARO DIARIO...Tra lavoro e tempo libero

Tra lavoro e tempo libero

Quella passata è stata un’altra settimana decisamente intensa, conclusasi con l’ultimo giorno del carnevale ambrosiano in concomitanza della ricorrenza dell’8 marzo (giornata internazionale dei diritti della donna).
Chiacchere e tortelli alla crema hanno fatto a gara con le torte al limone, le piccole mimose e i biscotti a fiore gialli di frolla montata, e chi ha vinto non lo so proprio dire! Il tempo bello e quasi caldo, un breve assaggio di primavera, hanno fatto sì che in pasticceria ci siano state giornate belle piene.

Quest’anno anche io, sempre un filo perplessa sull’otto marzo (considerazioni meramente commerciali a parte ovviamente), ho in un certo senso celebrato questa giornata: sabato pomeriggio sono andata a Milano in Via Odazio 6, dove si trova la pietra d’inciampo dedicata alla mia nonna partigiana, e ho portato un bellissimo mazzo di roselline aranciate. È stato un pomeriggio davvero bello, ho ritrovato gli amici dell’ANPI Giambellino conosciuti lo scorso anno, ho ricevuto la tessera ANPI “ad Honorem” in quanto nipote di partigiana (e io non ho fatto nulla di meritevole, è la nonna che ci ha rimesso la vita) e anche casualmente rivisto un vecchio amico scout che ora vive proprio in quella zona.
Così, a un anno esatto di distanza, mi sono ritrovata nello stesso luogo e con le stesse persone. L’amara riflessione che mi sono ritrovata a fare è che se un anno fa tutto intorno a noi, nel mondo vicino e lontano, sembrava terribilmente preoccupante e non sembravano possibili scenari peggiori, oggi quegli stessi scenari peggiori si aprono ogni giorno ai nostri occhi e non si sa più quale futuro ci attende.

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Il mondo sembra andare a rotoli, in effetti. Ciononostante (o forse dovrei pensare “per fortuna”?), la vita prosegue, giorno dopo giorno. Il lavoro mi impegna sempre moltissimo, le prossime ricorrenze già incalzano! Tra pochi giorni la Festa del Papà e dopo quella tutte le energie si concentreranno sulla Pasqua (20 aprile, un po’ tanto avanti quest’anno).
Io però ho lo sguardo ancora più avanti, a maggio, periodo di cerimonie, e all’estate, periodo di matrimoni.
Tra mail, preventivi, telefonate, appuntamenti da fissare con i futuri sposi, il tempo fuori dalle mura della Pasticceria è comunque sempre un tempo ad alta intensità lavorativa.

La settimana scorsa però mi sono ritagliata un “quasi” giorno di vacanza: mercoledì (5 marzo compleanno del mio bene amato) sono arrivata in lab al solito orario simil notturno, ho avviato la giornata e poi ho lasciato Giuli e Madi al timone e me ne sono tornata a casa con due delle nostre brioche preferite (crema cotta all’uvetta) praticamente appena sfornate. Grande sorpresa a casa e grande gioia! La giornata era di quelle tutto sole e così siamo scappati sul lago. Prima sosta a Lierna da Valentina, la mia fiorista preferita (Nontiscordardime Fiori) per parlare un attimo del decoro di una torta nuziale per la prossima estate: riesco lo stesso a lavorare anche se scappo dalla Pasticceria ma questo era un piccolo incontro lavorativo molto piacevole. Poi bellissima gita al Castello di Vezio, con breve camminata da Varenna: non si riusciva a staccare lo sguardo dal panorama mozzafiato. Di fronte a noi il nostro bellissimo lago e tutte le sfumature dell’azzurro e del blu, tra cielo e acqua. Pranzetto a Varenna e rientro, non senza prima fare un passo in Pasticceria per salutare Ilaria!!



giovedì 6 marzo 2025

CARO DIARIO... Donne, sempre donne

Donne, sempre donne

In questo periodo i miei interessi da lettrice si stanno orientando su libri che parlano di donne, con tutti gli annessi e connessi.
Prima di leggere “Una giuria di sole donne” avevo infatti letto “Oliva Denaro”, scritto dalla bravissima Viola Ardone. Oliva è una ragazzina di uno sperduto paesino della Sicilia e la storia è ambientata negli anni ’60. Oliva è brava a scuola, le piace studiare il latino, usa le sue declinazioni ripetendole a memoria nei momenti difficili; sfoglia il vocabolario perché dentro ci sono termini sconosciuti che servono a formulare pensieri ancora indistinti. Ma, diventata donna, deve cercare marito, come tutte, e non è bene che una femmina sappia troppe cose. Subisce la violenza fisica e psicologica di Paternò, che la vuole e la rapisce. La regola vuole che Oliva sposi il suo stupratore, e il suo «no» coraggioso arriva fino a noi.
È un’epoca in cui esistevano il delitto d’onore e il matrimonio riparatore, gli articoli 544 e 587 del codice penale furono abrogati nel 1981; è il periodo nel quale la violenza sessuale è considerato delitto contro la moralità pubblica e il buon costume: il reato di violenza sessuale è diventato reato contro la persona solo nel 1996.

Poi ho letto “Storia di una brava ragazza”, scritto da Arianna Farinelli, nata nella periferia romana nel 1975 e trasferitasi negli Stati Uniti a metà anni ’90. Arianna Farinelli è una politologa e docente universitaria, e in questo libro parla di sé stessa, si interroga (e mi interroga): che cos’è un corpo femminile? Che cos’è una donna? Intanto che scorrevo le pagine di questo bellissimo libro, mi rendevo conto che l’autrice era immersa in un periodo di storia molto vicino a me (la fine degli anni ’90 e i primi anni del nuovo millennio), un periodo in cui io ero già “grande”, avevo già terminato gli studi, lavoravo, ero indipendente. Un periodo recente, nel quale le donne avevano già messo a segno molte conquiste. O così almeno mi pareva. Ma leggendo questo libro mi sono resa conto che il mondo femminile ha, purtroppo, ancora parecchia strada da fare; soprattutto c’è ancora molto da ottenere e ancora di più da difendere.
C’è un passo che mi ha colpito molto: ad un certo punto la figlia di Arianna Farinelli le chiede cosa hanno fatto le donne della sua generazione per le ragazze come lei e dice “vedi mamma, stiamo tornando indietro. La vostra generazione e persino quella delle nostre nonne hanno avuto più diritti di noi”.

Sabato sarà l’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna. Vorrei vivere in un mondo in cui non servisse l’8 marzo, in un mondo in cui i diritti fossero garantiti a tutti, ma non è così. E allora festeggeremo. Chi regalerà una mimosa, chi regalerà un dolcetto, chi regalerà un libro, chi parteciperà a manifestazioni e cortei. Io penserò a mia nonna Charlotte (il 7 marzo del 2024 è stata posta una pietra d’inciampo a suo nome a Milano dove viveva), operaia, partigiana, deportata. E con lei a tutte le donne che hanno lottato per un mondo migliore. Spero che le nuove generazioni proseguano su questa strada.
Penso alle mie giovani pasticcere, giovani donne, che lavorano con grande passione: auguro a loro un futuro radioso, più radioso.

Ps. Quest’anno casualità delle date ha voluto che sabato 8 marzo fosse anche il sabato grasso del carnevale ambrosiano: in Pasticceria si sommano tortelli alla crema, chiacchere e torte declinate in giallo. Sono curiosa di vedere come andrà…