Chocolat, mon amour
Non saprei dire a quando risale il mio amore per il cioccolato, ma è un amore che dura invariato nel tempo. I primi corsi che ho seguito a Brescia, quando avevo deciso di intraprendere la strada della Pasticceria, erano proprio corsi sul cioccolato con l’ineguagliabile e meraviglioso maestro Eliseo Tonti.
La prima idea di attività che avevo avuto era stata quella di aprire una cioccolateria (e qui indubbiamente il film “Chocolat” aveva avuto un grande influsso, film indimenticabile); poi avevo optato per una proposta dolciaria più vasta con la nascita di Pasticceria Su Misura.
Mi piace il cioccolato da solo, la classica tavoletta, mi piacciono tutti i dolci al cioccolato, adoro le praline. Non amo invece il cioccolato virato nella cucina salata o in quegli abbinamenti che io trovo forzati, tipo il cioccolato con il gorgonzola o con il profumo della violetta di Parma.
Nell’arco dell’anno, il cioccolato è protagonista di tutte le produzioni di Pasticceria Su Misura grosso modo dai primi di ottobre fino alla fine di aprile. Saltiamo i mesi troppo caldi per motivi evidenti.
All’interno di questa ampia produzione la parte che ho sempre amato più di tutto è proprio il lavoro pasquale: la fabbricazione delle uova di cioccolato.
È un lavoro che richiede molta manualità e tanta, tanta pazienza.
È un lavoro che Giulia e Madi hanno imparato benissimo con risultati davvero bellissimi: le uova di cioccolato esposte nella nostra Pasticceria Su Misura non hanno nulla da inviare a pasticcerie più conosciute.
Ed è un lavoro al quale mi spiace rinunciare e al quale, infatti, non rinuncio del tutto.
Tradizionalmente ogni anno regalo un uovo di cioccolato fondente, con sorpresa, al fratellone (che se lo merita proprio). Così, qualche giorno fa, terminato il mio turno alla guida della caffetteria mi sono rimessa i panni da pasticcera, sono salita in lab e mi sono dedicata alla produzione di uova di cioccolato.
Per Chicco ho scelto il modello Picasso grande tinto di giallo, poi ho preparato un Conchiglia fondente tinto di rosa per una fanciulla, un uovo Coniglio al latte per il nipotino di tre anni e poi ho fatto un piccolo esperimento che mi solleticava da giorni: un piccolo uovo fondente ricoperto di granella di nocciole tostate.
Sapevo come fare ma ammetto che la sua realizzazione è stata meno semplice del previsto, anche perché volevo evitare sprechi sia di nocciole che di cioccolato. La persona che riceverà questo uovo non si aspetta questo regalo e spero ne sarà felicemente sorpresa! Anche perché, in questo caso, all’interno dell’uovo la sorpresa non c’è.
A fine pomeriggio tutte le mie uova di cioccolato erano pronte, incartate, infiocchettate e insacchettate per la consegna. Mi sentivo stanchissima ma di quella stanchezza bella, gratificante, piena. Un tipo di stanchezza che mi ha ricordato quella che provavo, in un’altra epoca storica, alla fine di una giornata sugli sci: gambe a pezzi e cuore in cielo.
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Uovo pralinato |
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