giovedì 26 giugno 2025

CARO DIARIO...MIA CARA ESTATE, TI ODIO E TI AMO (O VICEVERSA?)

Mia cara estate, ti odio e ti amo (o viceversa?)

Quest’anno l’estate si è presentata con gran rumore e rullo di tamburi. Sabato scorso, 21 giugno, la giornata si era aperta con un cielo bianchiccio, l’aria lattiginosa carica di afa non prometteva bene. Dopo una parziale quanto breve schiarita, nel tardo pomeriggio abbiamo assistito all’abbattersi su tutta la nostra zona di una tromba d’aria.
Noi eravamo di casa e velocemente abbiamo messo in salvo le piante e serrato le finestre: i gatti avevano percepito in anticipo quanto stava succedendo e si erano rifugiati sotto il letto.
La cosa mi ha molto impressionato: il vento faceva davvero paura e sembrava volesse sradicare gli alberi del giardino. Veloce come arrivato, il turbinio d’aria è cessato di colpo lasciando il prato fuori casa cosparso di foglie che, non fosse stato per il colore verde, sarebbe parso autunno.

Ci sono altri aspetti di questa stagione che non amo: la gente che si veste in città come se fosse in spiaggia, il volume eccessivo della musica e delle parole che a finestre aperte invadono casa e tranquillità, la maleducazione che sembra aumentare con l’aumentare delle temperature.
Non amo le difficoltà che le temperature elevate creano alla nostra attività in Pasticceria: lavorare sui cibi è indubbiamente più difficile d’estate rispetto alle altre stagioni, la produzione è più faticosa e la conservazione più complicata. Siamo costrette ad abbandonare quasi del tutto il cioccolato e ci troviamo a spiegare, più spesso di quanto non si immagini, che “no, non può lasciare i pasticcini che ha appena acquistato in macchina per un’ora e mezzo prima di metterli in frigorifero” e che “sì, la torta chantilly panna e fragole va tenuta in frigorifero”.

Sto cercando di indagare dentro me stessa alla ricerca degli aspetti piacevoli di questa stagione che dovranno pur esserci, mi dico, e in effetti ci sono! La luce è indubbiamente un forte stimolo che mi spinge fuori dalle mura domestiche anche dopo cena, la voglia di fare, vedere amici, organizzare pranzi e anche cene è maggiore rispetto alla stagione invernale quando fa buio presto e il tepore casalingo mi spinge inesorabilmente verso il divano.
Dal punto di vista lavorativo l’estate è caratterizzata da un ritmo di lavoro leggermente meno serrato rispetto al resto dell’anno: non ci sono festività particolari e anche i matrimoni sono eventi programmati e agevolmente gestibili. Da questo deriva la possibilità per tutte noi di fare già ora brevi periodi di vacanze che si ripeteranno, un pochino più consistenti, nel mese di agosto e per me nel mese di settembre.

A proposito di matrimoni il nostro debutto 2025 è stato molto soddisfacente! Mi ha fatto molto piacere lavorare con Giorgio Giorgetti, chef a domicilio, che ha curato l’allestimento del ricevimento che ha avuto luogo presso Villa Gnecchi Garlate. Giorgio mi ha contattato ad inizio marzo e in questo periodo abbiamo avuto un fitto scambio di messaggi e telefonate. Devo dire che ci siamo sentiti subito sulla stessa lunghezza d’onda ed è stato un modo di lavorare piacevole e soddisfacente. E i complimenti che ci sono arrivati da parte sua e degli sposi ci gratificano molto. Speriamo di avere in futuro altre occasioni per collaborare.

Wedding Cake


giovedì 19 giugno 2025

CARO DIARIO... L'estate sta arrivando, 21 giugno

L’estate sta arrivando, 21 giugno

L’estate sta arrivando e forse sarebbe meglio dire che è già arrivata viste le temperature improvvisamente torride che mettono a dura prova un po’ tutto e tutti. Risulto a me stessa addirittura banale ma mi è inevitabile parlare del caldo, del meteo, del clima che è cambiato anche se qualcuno cerca di sostenere che non è vero.
In Pasticceria c’è stata qualche giornata difficile per il troppo caldo in laboratorio, nonostante condizionatore e il nostro amico ventilatore. Gli interventi dei nostri manutentori hanno però messo tutto a posto così che noi possiamo proseguire il nostro lavoro senza soffrire eccessivamente.
Mi pare che ogni anno il caldo e le difficoltà sembrano peggio dell’anno precedente; per quanto mi riguarda ho ben capito che le mie aumentate difficoltà sono da imputarsi agli anni che passano. Ricordo benissimo quanto amavo l’estate e il caldo, quanto mi piacesse stare al sole. Comunque inutile lamentarsi! Prendo il bello di ogni stagione e non me ne faccio un cruccio. Tutto sommato sabato sarà il 21 giugno, solstizio d’estate, il giorno più luminoso dell’anno, ma anche il giorno dopo il quale le giornate iniziano pian piano ad accorciarsi.

Il 21 giugno è anche la Festa Internazionale della Musica che si tiene in 120 Paesi nel mondo. La Festa della Musica nasce nel 1982 grazie all'iniziativa del Ministero della Cultura francese come segno di una nuova politica musicale nel paese. In origine il nome usato in Francia per l'evento era in realtà "Faites de la Musique" in cui "faites" significa "fate" (voce del verbo fare) ma si pronuncia come "fête" ovvero "festa", giocando quindi sull'assonanza dei due termini. Il 21 giugno la musica si diffonde su strade, piazze, cortili, chiostri e anche luoghi solitamente non adibiti allo spettacolo, in una celebrazione di ogni genere musicale, moderno o classico, che mobilita scuole di musica, conservatori, associazioni, orchestre, corali, bande.

E noi, che non vogliamo perdere l’occasione di celebrare questa giornata, abbiamo in programma ben tre serate musicali, una in fila all’altra.
Questa sera infatti saremo niente meno che a Calolziocorte (proprio vicino a Lecco, e mi viene da sorridere perché ormai frequento luoghi che nel mio passato remoto mi erano oscuri; ne conoscevo i nomi solo perché li nominava papà che, per via del suo lavoro di artigiano dell’ottone, aveva in tali posti dei clienti): una serata che si preannuncia simpatica in compagnia di un chitarrista con al seguito le sue numerose e preziose chitarre, una violinista e il musicologo “di fama internazionale” Iacob Ringschafer (il nostro istrionico amico Francesco Biraghi) che inframezzerà la musica di chitarra e violino con dotte citazioni imperniate sul multiforme ingegno di Nicolò Paganini.

Domani sera saremo a Ponte Lambro dove, nella magnifica cornice del giardino di Villa Guaita, si esibiranno i Voxa, gruppo vocale che fu anche ospite della corte di Pasticceria Su Misura una decina di anni fa.

Per concludere, sabato, ascolteremo un concerto a Civate dedicato espressamente alla Festa della Musica.

Giorni impegnativi quindi!
D’altronde approfitto delle giornate lunghissime e della carica emotiva dell’estate che sta iniziando per fare vita serale, cosa che nel resto dell’anno mi riesce pochissimo (anche per mia indole).

In mezzo a tutta questa musica l’attività in Pasticceria prosegue alacremente e dopo l’ultimo fine settimana che ha visto la creatività e la maestria delle mie giovani pasticcere produrre veri e propri capolavori, inizia la stagione dei matrimoni, il primo dei quali sarà martedì prossimo: una coppia di sposi stranieri, un matrimonio piuttosto intimo e una romantica torta a forma di cuore.
La caffetteria, dal canto suo, è presa d’assalto dai tanti turisti presenti a Lecco che, credo anche a causa della sospensione dei treni che collegano Lecco con Tirano per non più rinviabili lavori di manutenzione, si fermano in città.
Ben venga, prevedo un’estate decisamente frenetica!



giovedì 12 giugno 2025

CARO DIARIO... LA BELLEZZA, LA BONTA'

La bellezza, la bontà

Eccomi, caro diario! Sono tornata carica, entusiasta, con gli occhi colmi di bellezza inaudita e forse, temo, qualche etto in più che provvederò ad eliminare con dieta e lavoro.

L’Italia è il Paese più bello del mondo, il Sud dell’Italia forse un po’ di più, la Sicilia è la terra di cui mi sono innamorata definitivamente dopo gli ultimi giorni.
Una settimana con lo sguardo perso sul mare, sulle saline di Marsala, sulle acque rosa, sui mulini a vento, sui tramonti così terribilmente belli da sciogliere il cuore.
Abbiamo girato le città, le isole, i lungomari, i siti archeologici antichi e anche nuovi.
Siamo andati per cantine, degustando i vini di questa terra.
Abbiamo assaggiato il cibo, buono e ogni volta diverso pur nella limitata varietà imposta dalla nostra scelta di non mangiare animali: busiate al pesto trapanese, parmigiana di melanzane, caponatine, arancine alle melanzane.
E abbiamo assaggiato i dolci: la genovese di Maria Grammatico ad Erice, le spagnolette a Marsala, i cannoli ovunque… che bontà!

E sui cannoli non posso che soffermarmi, dal momento che da qualche tempo anche Pasticceria Su Misura propone ai propri clienti i cannoli, solo al venerdì e al sabato (ho questa piccola mania dei giorni fissi…).
I cannoli che abbiamo assaggiato la scorsa settimana erano ripieni di ricotta con l’aggiunta di poco zucchero e null’altro; solo a Trapani li abbiamo trovati con ricotta di pecora mentre tutti gli altri erano con ricotta vaccina. Ho trovato quelli con ricotta di pecora buoni, ma un po’ pesanti: il formaggio di pecora ha un gusto molto forte, deciso e anche se addolcito dallo zucchero mi è sembrato poco adatto ad essere degustato come dolce, specialmente dopo cena.
In Sicilia, quantomeno nella parte occidentale da noi visitata, i cannoli hanno una sola dimensione: grande!
Non se ne riescono a mangiare due nemmeno se si è digiuni da una settimana, cosa che peraltro in Sicilia è davvero impossibile.

L’ultimo cannolo della nostra breve vacanza è stato davvero strepitoso! Su precise indicazioni, nel tragitto verso il porto di Palermo ci siamo fermati a Dattilo, un paese di niente, poche case, e questo posto che si chiama “Eurobar”: un locale piuttosto bruttino, anonimo, una vecchia insegna e un aspetto generale che certo non invoglia alla sosta. Orario di apertura pomeridiana 16.30 e a quell’ora, quando siamo arrivati, era ancora chiuso ma con una decina di persone fuori in attesa. Appena si è alzata la saracinesca tutti sono entrati chiedendo cannoli, noi compresi ovviamente.
Un cannolo ancora più grande, con una cialda super fragrante, più stretta al centro e più ampia ai bordi dove la ricotta, solo ricotta e zucchero, strabordava rendendo non facile la degustazione. Il miglior modo per concludere la vacanza.

Nel viaggio di ritorno ho potuto fare le mie riflessioni sui “nostri” cannoli: indubbiamente cannoli grandi come quelli visti in Sicilia sarebbero del tutto sproporzionati per le abitudini lombarde, quindi direi che la misura proposta da Pasticceria Su Misura è perfetta; per quanto riguarda il ripieno credo che la ricotta della fattoria Dassogno che utilizziamo per questo dolce sia all’altezza di quella del Sud e l’aggiunta di gocce di cioccolato dona il tocco di amaro sufficiente a far sì che forse dopo il primo cannolo si potrebbe pensare di mangiare anche il secondo.

I nostri cannoli


giovedì 29 maggio 2025

CARO DIARIO... UNA PICCOLA VACANZA IN VISTA

Dopo tanta fatica una piccola vacanza in vista

Domenica scorsa ancora una cerimonia importante, il battesimo di una bimba di nome Ludovica, per la quale abbiamo nuovamente preparato una grande Cream Tart rettangolare; poi svariati compleanni uno dei quali quello super tondo del nostro caro amico Biro.
Per lui non una, bensì tre torte tutte con un unico denominatore comune: cioccolato e lamponi.
Biro non ama tanto i dolci e men che meno le creme, qualche piccolo difetto deve pur averlo, ma ama molto il cioccolato e in effetti aveva espresso il desiderio di avere una Milo per il suo compleanno, mousse al cioccolato fondente e salsa di lamponi finita con glassa al cioccolato. È davvero una torta buonissima, forse tra i nostri semifreddi uno dei miei preferiti, ma gestire una torta così per tante persone comprensivo di trasporto a Milano con il meteo che avrebbe potuto anche essere troppo caldo (cosa che non è stato ma non potevo saperlo) mi creava qualche difficoltà.
Per non deluderlo ho allora chiesto a Madi e Giuli di preparare un Milo piccola, per Biro e pochi eletti che l’hanno assaggiata, e altre due torte: crostata di confettura di lamponi con frolla al cacao e crostata di frolla al cacao, crema gianduia e lamponi freschi. Grande successo e grande soddisfazione: le torte sono sparite in un attimo.
Il mese di maggio si conclude in bellezza: iniziato con quella che è orami un “must” delle cerimonie (“una torta iconica”, per usare una locuzione à la page) termina con la stessa meravigliosa torta per festeggiare un anniversario di matrimonio: una Cream Tart a forma di cuore e con i macaron di tutti i colori, come l’arcobaleno.

Oggi c’è un grande evento qui a Lecco: passa il giro d’Italia! È un evento importante, per appassionati di ciclismo e non, e certamente attirerà molta folla. Alcune strade sono chiuse al traffico dalle 13.00 alle 16.00 in concomitanza del passaggio dei ciclisti; le medesime strade vedono il divieto di sosta dalle 8.30.
Io per non correre rischi mi sono fatta accompagnare questa mattina da Roberto, e per fortuna il giovedì la mia sveglia non è cattivissima, e me ne ritorno a casa in treno. Comodo.
Ho sentito molti lamentarsi per la chiusura, per il traffico, per il disagio. Ma è mai possibile che ogni occasione sia buona per lamentarsi e non si riesca mai a cogliere gli aspetti buoni di ciò che accade? Secondo me è una bella occasione per la città di Lecco che ormai è anche la mia città, anche se non vi abito.

Dulcis in fundo, sabato inizia la mia piccola vacanza: destinazione Marsala, Sicilia.
Sono molto felice di tornare in Sicilia, di vedere luoghi nuovi e di rivederne altri visitati da ragazzina.
Non vedo l’ora di assaggiare le prelibatezze del luogo, cannoli soprattutto per poter verificare dal vero se quelli che stiamo proponendo da Pasticceria Su Misura sono all’altezza dell’originale (secondo me sì, ma vado a verificare).
E sono molto felice che dopo tanti anni di lavoro in proprio, adesso Ilaria ed io possiamo finalmente concederci il lusso di una piccola vacanza ad inizio estate oltre a quella di agosto per Ilaria e di settembre per me. All’inizio di Pasticceria Su Misura, specie quando ero sola, le vacanze non erano proprio previste; poi abbiamo conquistato qualche giorno e a poco a poco anche delle vacanze vere. Certamente quando una di noi si assenta le altre tre devono darsi più da fare. E quindi dico grazie alle mie fanciulle per questa breve e, spero, intensa vacanza. Caro Diario, la settimana prossima ti trascuro, ma al mio ritorno avrò molte cose da raccontarti.

Ps torniamo a casa l’8 giugno e la prima cosa che faremo sarà andare a votare per i referendum. Spero che tutti lo facciano… il referendum è uno strumento di democrazia diretta tramite il quale ognuno di noi può far sentire la propria voce. Il voto è un diritto conquistato a fatica (e per le donne una conquista che risale solo a 79 anni fa, non so se mi spiego: mia nonna non ha potuto votare fino all’età di 34 anni) ed è anche un dovere.

Frolla al cacao, gianduia e lamponi freschi



giovedì 22 maggio 2025

CARO DIARIO... SODDISFAZIONI

Soddisfazioni

Il mese di maggio prosegue impetuoso con la sua ricca serie di cerimonie: battesimi e comunioni in testa, compleanni e anniversari a seguire; sono fine settimana con tante torte tra le quali primeggia ancora la nostra Cream Tart, tanto bella quanto buona.
In effetti sono arrivata al termine della settimana esausta e priva di energie, ma decisamente molto soddisfatta. Non è facile gestire bene i picchi di lavoro come quelli che si presentano durante questo periodo, con ordini che si accavallano, mille cose da fare, le scorte da calcolare correttamente, soprattutto per quanto riguarda beni facilmente deperibili come, ad esempio, i frutti di bosco.

Sabato scorso, a differenza di quanto avviene usualmente, alla mattina abbiamo lavorato in tre: io ho aperto il laboratorio e iniziato a preparare gli ordini piccoli, Giulia e Madi sono arrivate insieme alle 8.00 e si sono subito dedicate agli ordini più impegnativi, in particolare alle due grandi Cream Tart rettangolari per il battesimo della piccola Maria. Avevo in prima battuta pensato che, una volta sistemati gli ordini, potevo staccare e lasciare le redini alle fanciulle dal momento che la domenica si presentava piuttosto impegnativa, ma non è andata così! Il movimento in negozio si è andato infittendo in corso di mattinata così che Madi ed io siamo rimaste in negozio e Giulia è rimasta in lab a finire i lavori e reintegrare il banco man mano che andava svuotandosi.
Alla chiusura della mattinata avevamo tutte e tre il fiatone ma anche tanta adrenalina in corpo e una contagiosa allegria! Domenica, in previsione del super lavoro, ho messo la sveglia ben prima del solito e tutto è filato liscio. Lunedì sono arrivati diversi messaggi di ringraziamento e di complimenti, messaggi che davvero fanno gioire il cuore.
Una delle cose che più amo del mio lavoro è proprio questo: partecipare a giornate importanti delle persone, giornate che segnano un punto nella crescita di bambini e adulti, giornate che restano nelle foto e nella memoria. Finito il tourbillon delle cerimonie di maggio si aprirà la stagione dei matrimoni e noi abbiamo già diverse date impegnate.

Nonostante la fatica e il super lavoro del fine settimana appena passato, sabato sera non mi sono lasciata sfuggire un bellissimo concerto. Roberto ed io siamo quindi tornati a Lecco per seguire il Quartetto Goldberg che si esibiva nella piccola e deliziosa Chiesa di Santa Marta.
Due giovani artiste e due giovani artisti decisamente talentuosi ci hanno proposto musiche di Haydn, Mendelssohn (che resta uno dei miei compositori preferiti, senza contare che è proprio grazie a Feliz Mendelssohn che oggi possiamo ascoltare la musica di Bach e non è cosa da poco) e Beethoven.
Un concerto bellissimo e trascinante, applausi scroscianti e il pensiero che grazie a giovani come quelli che ho avuto il piacere di ascoltare in questa occasione non tutto sia proprio perduto per il nostro futuro, al momento sempre più buio.

Una delle due Cream Tart per il battesimo di Maria


giovedì 15 maggio 2025

CARO DIARIO... Pasticceria con caffetteria

Pasticceria con caffetteria

Festa della mamma archiviata con grande successo! La mamma è sempre la mamma, la mamma è unica e la sua festa è davvero molto sentita, e meno male. Tutte le proposte di Pasticceria Su Misura sono state accolte con entusiasmo e al termine della giornata il banco era praticamente vuoto. Anche quest’anno sono molto soddisfatta. Io e Madi abbiamo corso parecchio tra sabato e domenica, tanto che posso dire che non ci siamo quasi viste! Ma il mese di maggio è ancora lungo e ricco di cerimonie, dovremo continuare a correre…

Vado riflettendo su una piccola questione semantica che mi sta piuttosto a cuore; rifletto perché si tratta di un argomento che non riesco a trasmettere correttamente alle tante persone che frequentano Pasticceria Su Misura, e di conseguenza me. Anche persone molto carine e attente, alle quali voglio bene, cadono in questo “tranello” (mi piace chiamarlo così). Sono da sempre convinta che le parole abbiano un senso proprio, soprattutto in una lingua bella e ricca di sfumature come è l’italiano; esistono i sinonimi, certamente, ma ogni parola che usiamo ha una sua specificità. Il punto è questo: quando sento parlare di Pasticceria Su Misura definendola “bar”, mi sale un po’ la mosca al naso e mi indispettisco. Una volta, addirittura, una signora mi ha apostrofata dicendomi (e dandomi del tu senza conoscermi, altra cosa che mi dà parecchio fastidio): “mia figlia è una tua collega, fa la barista…” Sono trasecolata! E forse in modo un tantino piccato le ho fatto notare che io sono pasticcera e la mia è una Pasticceria. Pasticceria Su Misura è una pasticceria con caffetteria. Non è un bar.

Ho fatto una facile ricerca in internet e questo è il risultato (una ricerca alla portata di chiunque) dalla quale si evince che fin dai primi locali sorti nel XVI secolo in Medio Oriente, le caffetterie sono sempre state un luogo di aggregazione sociale dove, sorseggiando tè o caffè, si poteva ascoltare musica, parlare di politica e giocare a scacchi con gli altri avventori. La storia della caffetteria moderna ha inizio con l’arrivo del caffè in Europa, nel XVII secolo, che raggiunse i principali porti del Mediterraneo grazie alle rotte commerciali con l’Impero Ottomano. Il primo locale in cui fu possibile bere caffè aprì a Venezia nel 1640, ma ben presto le caffetterie sorsero anche a Londra, Marsiglia e Lione. In Italia, le antiche caffetterie si chiamavano “botteghe del caffè”: il termine “caffè” fu infatti preso in prestito solo nel Settecento dal francese “café”, ritrovo di illuministi e rivoluzionari. Nel secolo successivo, le caffetterie divennero semplicemente dei luoghi in cui rilassarsi e passare il tempo e anche le donne poterono accedervi (e quindi prima no e qui si aprirebbe una lunga dissertazione): locali raffinati in cui erano esposte le creazioni di pasticceria, con tavolini dove trascorrere momenti assai piacevoli.
A differenza dei caffè, i bar non possono vantare un passato come luoghi di aggregazione per scrittori, filosofi e rivoluzionari. Il termine “bar” deriva probabilmente dal latino “barra”, che significa letteralmente “barra” o “barriera”. La barriera da cui hanno preso nome i bar potrebbe essere un riferimento al bancone che si frappone tra il barista e il cliente, ma non è l’unica ipotesi sull’origine del nome del locale. I bar appartengono per lo più al mondo anglosassone, dove indicano un esercizio commerciale dedito soprattutto alla vendita di alcolici.

So benissimo che rischio di passare per quella che si dà delle arie; lungi da me il denigrare i tanti “bar” disseminati ovunque ma la differenza è davvero sostanziale. Noi non vendiamo alcolici, non facciamo aperitivi, non facciamo toast e panini, non vendiamo giornali o tabacchi.

Noi produciamo, nel nostro laboratorio, tante dolcezze: brioche per la colazione, pasticcini, biscotti, praline, torte. Torte di ogni dimensione e per ogni occasione, torte per compleanni, per matrimoni, per comunioni e cresime, torte per una serata tra amici, in famiglia o in solitaria.
Questo ci distingue e questo ci rende Pasticceria Su Misura.

La nostra bellissima e colorata corte


giovedì 8 maggio 2025

CARO DIARIO... W LA MAMMA

W la mamma

Oggi è l’8 maggio, il giorno eletto a festa della mamma; per pura convenzione, e qualche scontato calcolo commerciale, la festa viene spostata alla prima domenica dopo l’8 maggio e quindi per quest’anno l’11.
Per chi, come me, lavora nel campo della pasticceria è una festa molto importante, forse la più importante dopo il Natale. Se qualcuno fa il superiore a San Valentino, chi non ricorda che il 19 marzo si festeggia il papà, chi a Pasqua preferisce scappare lontano da casa e magari evitare proprio la famiglia, ebbene, la mamma è festeggiata da tutti ma proprio tutti.

Pasticceria Su Misura si riempie di biscotti e torte a tema, le ordinazioni arrivano numerose mescolandosi a comunioni e battesimi. Maggio è un mese forse più impegnativo di quelli che lo precedono da un punto di vista lavorativo. È anche un mese che a me piace molto o, meglio, mi piaceva molto prima che il clima cambiasse e diventasse quello che è oggi: temporali e lampi quando meno te li aspetti, piogge catastrofiche alternate a periodi troppo aridi, continui sbalzi di temperatura. Maggio, nei miei ricordi di ragazza, era il mese delle giornate lunghe ma non troppo, del tempo bello, dei primi caldi piacevoli, del sole splendente ma non dardeggiante. Sono sempre stata un tantino meteoropatica (come molti, probabilmente) ma mai avrei immaginato che le mie giornate dipendessero così tanto dal meteo: lo controllo ogni mattina per provare a capire come sistemare la corte di Pasticceria Su Misura e più volte al giorno, specie se piove nella speranza che vada migliorando.
Queste divagazioni metereologiche mi hanno fatto perdere un po’ il filo dei pensieri, lo riagguanto subito…

La mamma. Credo di aver già detto tutto o quasi della mia mamma, donna moderna, franca e diretta senza troppi peli sulla lingua, una madre vicina sempre, ma sempre lontana. Mia madre avrebbe dovuto fare l’architetto, architetto d’interni per la precisione; amava l’arredamento e tutto quello che gli gira intorno e non potendo cambiare casa ogni mese, si limitava a modificare la disposizione dei mobili.
Quando decise di riammodernare la stanza mia e di mia sorella, scelse per noi mobili bianchi componibili e moquette verde sul pavimento (la moquette era molto di moda negli anni settanta) e scelse un effetto decisamente “optical” facendo dipingere le pareti con tre grandi strisce orizzontali che passavano dal marrone testa di moro al beige. Molti anni dopo decisi che era il momento di tornare al bianco: sudai sette camicie per coprire il marrone testa di moro!!

Mia mamma ha affrontato con grande coraggio le tante avversità che la vita le ha presentato, senza lamentarsi mai, almeno non lamentandosi con i suoi figli. Ora che è piuttosto avanti con gli anni, e la vita le ha tolto quasi tutte le persone a lei care, a volte stento a riconoscerla; mi pare chiusa nel suo piccolo mondo, un po' indifesa e un po' arrabbiata, con quel carattere che resta indomito come quando aveva trent’anni ma che non ha più la forza di farsi valere davvero e si rifugia nel lamento e nell’autocommiserazione. Il mio rapporto con lei non è mai stato molto sereno, e forse non lo sarà mai. Me ne sono fatta una ragione e cerco di starle vicino per quel poco tempo di cui son capace. Le sono però riconoscente perché ha fatto del suo meglio per tirarmi grande, facendo sì che io potessi diventare una persona indipendente e coraggiosa. E io sono molto contenta di come sono.

Grazie mamma e tanti auguri per la tua festa.

Biscotti di pastafrolla decorati con pasta di zucchero


giovedì 1 maggio 2025

CARO DIARIO... Maggio

Maggio

Eccomi qui, di nuovo a raccontare di me e di Pasticceria Su Misura.
La domenica di Pasqua ho chiuso il negozio ormai semivuoto, solo un bellissimo uovo Conchiglia al latte rimasto e non ho ancora avuto il coraggio di scioglierlo, e sono scappata a Moneglia. Che gioia! Era da ottobre scorso che non ci andavamo e in effetti mi mancava moltissimo. Giusto un paio di giorni per dormire, riposare e anche prendere il primo sole. Sono stata tentata da un tuffo in mare, acqua fredda anche se non freddissima, ma alla fine non sono stata così temeraria.
Al mio rientro in Pasticceria, il giorno prima della riapertura sono stata in lab tutta mattina per produrre, ho trovato la nostra nuova insegna montata al posto della vecchia: un bel pannello rosso con scritta bianca molto bello e soprattutto ben visibile. Siamo molto soddisfatte e tanti clienti l’hanno notata e apprezzata.

Venerdì 25 aprile eravamo aperte la mattina e in effetti mi pareva una domenica...
Ho lavorato con Ilaria poi sono corsa con Rob a Milano per le celebrazioni dell’80° anniversario della Liberazione. Con altri amici ci siamo trovati a Porta Venezia e abbiamo camminato con il corteo, gioioso e colorato, fino a Piazza Duomo. Una marea umana immensa. Sono stata molto felice di poter partecipare anche io, di poter festeggiare e di poter onorare mia nonna Charlotte, morta proprio nell’aprile del 1945 in un campo di concentramento.

Le cerimonie che caratterizzano il mese di maggio sono iniziate con la fine di aprile: nell’ultima domenica del mese ho preparato una grande Cream Tart a forma di “M” per il battesimo di una bimba di nome Matilde, battesimo che i genitori hanno festeggiato presso il mio ristorante del cuore, il Sottovento di Lierna.
Torta piuttosto impegnativa da preparare specie quando di grandi dimensioni, ma torta che dà molta soddisfazione nel suo risultato finale. E torta che regala parecchio piacere ai palati di chi ha la fortuna di gustarla.

La cerimonia per eccellenza di maggio è certamente la festa della mamma, che quest’anno cade l’11 di maggio e noi in lab abbiamo già in mente diverse cose.
Poi sarà tutto un susseguirsi di comunioni e battesimi, mescolati ai compleanni uno dei quali mi sta molto a cuore: il 25 maggio il nostro amico Biro farà un compleanno a tutto tondo (e no, non sono i 50 e nemmeno i 60…) e io so già cosa proporgli come dolce. Ma questo, al momento, è top secret.

Anche oggi, giovedì 1^ maggio, sono al lavoro con Ilaria: Pasticceria Su Misura aperta sempre con orario domenicale quindi dalle 8.30 alle 12.00.
Da una parte mi spiace perché penso che il 1° maggio, Festa dei Lavoratori, dovrebbe essere solo un giorno di festa e nessuno dovrebbe lavorare; è anche vero che c’è una moltitudine di lavoratori impegnati nei giorni di festa, tutti coloro che lavorano negli ospedali e nei trasporti, giusto per citarne alcuni, e forse è giusto che la nostra Pasticceria Su Misura resti aperta per i nostri amici e clienti che così avranno modo di festeggiare con un buon dolce.

Cream tart a forma di M


giovedì 17 aprile 2025

CARO DIARIO... Pasqua!!

Pasqua!!

Sono reduce da una settimana, quella passata, davvero molto impegnativa. Il periodo pasquale è già di suo carico di lavoro, a questo si sono aggiunti il tempo bellissimo (che ci ha però abbandonato, ahimè!) che spinge tutti volentieri fuori casa e fuori dagli uffici per colazioni e pause un po’ più consistenti, ed anche il Salone del Mobile, terminato domenica 13.
Sembra incredibile ma il Salone attira milioni di persone e nel raggio di 50 chilometri da Milano tutte le strutture ricettive si affollano. In Pasticceria c’è stato quindi un bel flusso extra con anche parecchie presenze di stranieri. Sono state giornate frenetiche, di quelle che il tempo passa in un soffio ma che mi lasciano leggermente tramortita.
Pensare al Salone del Mobile mi suscita ricordi antichi, quando il Salone era in settembre, era solo una fiera di settore e a me capitava di andare a visitarlo. Mi piacerebbe tornaci, magari il prossimo anno.

La domenica delle palme ha significato per molti una pausa dalle rinunce quaresimali, e meno male! Però mi viene da dire “poveri noi”, pasticcere e pasticceri, che nei quaranta lunghi giorni che precedono la Pasqua veniamo additati come pietre dello scandalo: continuo a pensare che sarebbero ben altri i comportamenti virtuosi da tenere, e non solo in quaresima.

In ogni caso siamo arrivati al rush finale: ordinazioni di uova di cioccolato chiuse, ordini per pastiere come non ci fosse un domani. Chiuse le ordinazioni per le uova di Pasqua continuano le vendite di quelle esposte in negozio e di conseguenza in lab si prosegue la produzione per non lasciare sguarnite le mensole.
Come di consueto sarò io presente in negozio la mattina di Pasqua, un’apertura breve sufficiente per gli ultimi ritiri, per gli acquisti sul filo del rasoio dei ritardatari e per i saluti.
Tempo di chiudere, sistemare, tornare a casa per poi scappare a Moneglia, il mio luogo del cuore per eccellenza. Non mi importa del meteo, mi basterà guardare, respirare, odorare il mare per essere felice. E mangiare la focaccia più buona del mondo. Sarà una tregua molto breve, ma assolutamente meritata.

*****

Pasticceria Su Misura sarà chiusa dal 21 al 23 aprile; sarà poi aperta, anche se con orari differenti da quelli usuali, anche nei giorni 25 aprile e 1^ maggio. Quindi anche quest’anno lavorerò, con Ilaria, la mattina del 25 aprile: 80^ anniversario della Liberazione dal nazifascismo, una data importante; non potendo partecipare a nessuna delle tante manifestazioni che avranno luogo in ogni città (ma per fortuna c’è chi andrà anche in mio nome) festeggerò ringraziando chi, prima di noi, si è sacrificato per la nostra libertà e la nostra democrazia.

Ps. Caro diario, ti trascurerò per qualche giorno ma non temere, ad inizio maggio torno. E ti racconterò il mese più “cerimonioso” dell’anno.

I nostri orari nei giorni di Pasqua


giovedì 10 aprile 2025

CARO DIARIO... Chocolat, mon amour

Chocolat, mon amour

Non saprei dire a quando risale il mio amore per il cioccolato, ma è un amore che dura invariato nel tempo. I primi corsi che ho seguito a Brescia, quando avevo deciso di intraprendere la strada della Pasticceria, erano proprio corsi sul cioccolato con l’ineguagliabile e meraviglioso maestro Eliseo Tonti.
La prima idea di attività che avevo avuto era stata quella di aprire una cioccolateria (e qui indubbiamente il film “Chocolat” aveva avuto un grande influsso, film indimenticabile); poi avevo optato per una proposta dolciaria più vasta con la nascita di Pasticceria Su Misura.

Mi piace il cioccolato da solo, la classica tavoletta, mi piacciono tutti i dolci al cioccolato, adoro le praline. Non amo invece il cioccolato virato nella cucina salata o in quegli abbinamenti che io trovo forzati, tipo il cioccolato con il gorgonzola o con il profumo della violetta di Parma.

Nell’arco dell’anno, il cioccolato è protagonista di tutte le produzioni di Pasticceria Su Misura grosso modo dai primi di ottobre fino alla fine di aprile. Saltiamo i mesi troppo caldi per motivi evidenti.
All’interno di questa ampia produzione la parte che ho sempre amato più di tutto è proprio il lavoro pasquale: la fabbricazione delle uova di cioccolato.
È un lavoro che richiede molta manualità e tanta, tanta pazienza.
È un lavoro che Giulia e Madi hanno imparato benissimo con risultati davvero bellissimi: le uova di cioccolato esposte nella nostra Pasticceria Su Misura non hanno nulla da inviare a pasticcerie più conosciute.

Ed è un lavoro al quale mi spiace rinunciare e al quale, infatti, non rinuncio del tutto.
Tradizionalmente ogni anno regalo un uovo di cioccolato fondente, con sorpresa, al fratellone (che se lo merita proprio). Così, qualche giorno fa, terminato il mio turno alla guida della caffetteria mi sono rimessa i panni da pasticcera, sono salita in lab e mi sono dedicata alla produzione di uova di cioccolato.
Per Chicco ho scelto il modello Picasso grande tinto di giallo, poi ho preparato un Conchiglia fondente tinto di rosa per una fanciulla, un uovo Coniglio al latte per il nipotino di tre anni e poi ho fatto un piccolo esperimento che mi solleticava da giorni: un piccolo uovo fondente ricoperto di granella di nocciole tostate.
Sapevo come fare ma ammetto che la sua realizzazione è stata meno semplice del previsto, anche perché volevo evitare sprechi sia di nocciole che di cioccolato. La persona che riceverà questo uovo non si aspetta questo regalo e spero ne sarà felicemente sorpresa! Anche perché, in questo caso, all’interno dell’uovo la sorpresa non c’è.

A fine pomeriggio tutte le mie uova di cioccolato erano pronte, incartate, infiocchettate e insacchettate per la consegna. Mi sentivo stanchissima ma di quella stanchezza bella, gratificante, piena. Un tipo di stanchezza che mi ha ricordato quella che provavo, in un’altra epoca storica, alla fine di una giornata sugli sci: gambe a pezzi e cuore in cielo.

Uovo pralinato


giovedì 3 aprile 2025

CARO DIARIO... Io e la tecnologia

Io e la tecnologia

Caro diario mi è toccato trascurarti per colpa della tecnologia!
Qualche giorno fa il mio caro e vecchio (forse troppo vecchio) computer ha deciso di abbandonarmi così senza preavviso e senza una minima scusa: prima era acceso, poi si è spento. Fine.
Sono dovuta correre ai ripari, acquistare un nuovo computer, constatare che l’ultimo salvataggio risaliva a una decina di giorni prima, e poteva andare peggio, e spendere più di qualche ora per rimettere in pari la contabilità sia di Pasticceria Su Misura che di casa.
Alcune cose sono andate perse per sempre però, alla fine, ho anche pensato che se erano cartelle che non guardavo, e non salvavo, da tempo forse non mi erano davvero indispensabili. Un po’ forzatamente è stata l’occasione di fare pulizia.
So bene che al giorno d’oggi ci sono modi per fare salvataggi automatici, tenere i dati in misteriose nuvole del mondo interconnesso, esistono molte possibilità di utilizzare la tecnologia a proprio vantaggio per evitare perdite ma è andata così. Mi rendo conto che io la tecnologia ad un certo punto non abbiamo seguito la stessa strada e abbiamo anche adottato andature ben diverse. Pensare che una delle opzioni per l’iscrizione all’università era stata Informatica!
In ogni caso, dopo giorni di vera e propria ansia da trapasso tecnologico non programmato, le mie giornate sono rientrate nei ranghi.

Cosa è successo in questi giorni di assenza?
Le giornate si sono allungate, è entrata in vigore l’ora legale, marzo è volato via e Pasqua è ornai alle porte.
In lab l’attività è frenetica, in negozio piovono ordinazioni e i turisti hanno iniziato ad affollare la nostra corte.
Anche quest’anno i modelli proposti per le nostre uova di cioccolato sono molto apprezzati; abbiamo riproposto anche l’uovo con il coniglietto, per bambini ma non solo, e i piccoli pulcini. I nuovi colori pastello appena arrivati dalla Pavoni, la nostra fidata alleata, danno al nostro cioccolato un effetto davvero bellissimo.
Non mancano le ordinazioni particolari e, tra queste, credo che primeggerà l’uovo “musicale”. Sono certa che Giulia e Madi sapranno fare un capolavoro.
Io ho deciso di tenere per me la produzione dell’uovo che, come di consueto ogni anno, regalo al fratellone. Ho diverse idee in testa e non mi sono ancora decisa su quale orientarmi. Punto positivo che ho già pensato e acquistato la sorpresa da inserire.
Mi sento abbastanza positiva quindi su questo fronte, se prosegue così ci sarà di che essere soddisfatte e potremo goderci tre giorni di riposo assolutamente meritati.

Sul lato non strettamente lavorativo la cosa migliore di questi ultimi giorni è stata una serata a Milano, al Teatro alla Scala per la recita di “Tosca” di Giacomo Puccini. Opera meravigliosa, ottimo cast e scenografie davvero stupefacenti. Una serata davvero emozionante! Il giorno dopo forte carenza di sonno, un piccolo scotto da pagare per un piacere così grande. Ne valeva davvero la pena!

Uovo Coniglietto e Pulcino di Cioccolato


giovedì 20 marzo 2025

CARO DIARIO... Oh mio babbino caro...

Oh mio babbino caro…

Questa è la settimana della Festa del Papà e io non posso non pensare al mio papà che è volato in cielo diversi anni fa. Lo penso spesso, avrei tanta voglia di vederlo, di parlare un po’ con lui non più da ragazzina turbolenta (mamma mia, quanti litigi!) e neanche da donna irrequieta quale sono stata. Vorrei parlargli adesso, vorrei dirgli che tante mie irrequietezze, soprattutto in campo sentimentale, si sono dissolte e che la mia vita ha preso un’andatura più lineare, vorrei dirgli che sono felice e appagata.
Mi piacerebbe raccontargli della mia Pasticceria Su Misura, nata quando lui già non era più il mio papà di un tempo per colpa di quel bruttissimo incidente. Vorrei condividere con lui le mie gioie e le mie preoccupazioni di piccola imprenditrice artigiana, chiederli consiglio e supporto. Lo stesso supporto che lui, con poche parole, mi ha sempre dato.
Vorrei chiedergli della sua mamma, mia nonna Charlotte, sapere perché non me ne ha mai parlato, sapere perché non mi aveva mai detto che era una Partigiana vera. Dirgli di quanto sono orgogliosa e grata.
Vorrei dargli quel bacio che la mattina della vigilia di Natale di più di 30 anni fa non feci in tempo a dargli: tanto ci vediamo domani, papà! Adesso corro che ho da fare.
E mica lo sapevo che il giorno dopo sarebbe stato tutto diverso.

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Domenica scorsa, nel pomeriggio, siamo andati al Teatro San Teodoro di Cantù per un bellissimo concerto-canzone. Il motivo che ci ha spinto è stato il poter ascoltare la meravigliosa voce della nostra amica Marta Fumagalli, mezzosoprano di grande talento. Il Teatro San Teodoro, dove non ero mai stata prima, è un bellissimo e piccolo teatro costruito negli anni venti del secolo scorso e poi chiuso nei primi anni settanta perché non più a norma. Dopo lunghi lavori è stato riaperto poco più di dieci anni fa: fortunata la cittadina di Cantù a possedere un gioiellino simile.
Marta, accompagnata al liuto da Gian Luca Lastraioli, ci ha proposto una carrellata di “canzonette” dal 1400 fino agli anni settanta del secolo scorso chiudendo il concerto con una interpretazione magistrale e commovente di alcune famosissime canzoni dei nostri migliori autori (De Andre’, Paoli, Battisti, Tenco): le lacrime hanno preso a scorrere a fiumi.
Avremo presto occasione di ascoltare la voce di Marta proprio a Lecco e questo mi rende molto felice.

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Passata la Festa del Papà, zeppole e tortelli, biscotti a cuore blu e scatoline di macaron dedicate, in laboratorio ci butteremo anima e corpo sulla Pasqua.
L’ordine della ditta Pavoni, nostra speciale alleata per il cioccolato e in particolare per le due festività più importanti dell’anno (Natale e Pasqua) è già arrivato in lab: colori e nuove serigrafie pronti per le nostre creazioni.
Il lavoro di Pasqua mi ha sempre entusiasmato e gratificato molto: spero anche quest’anno di riuscire a fare personalmente qualche ovetto! Giuli e Madi sono bravissime ormai, anzi, sono molto più brave di me! Ma anche io vorrei divertirmi un po’… riserverò per me almeno la creazione dell’uovo di cioccolato che come ogni anno regalo a mio fratello: rigorosamente di cioccolato fondente e con sorpresa. Sorpresa che ho ancora da pensare!

Il bello dell’uovo di Pasqua artigianale sta proprio, oltre che nella scelta della foggia, del tipo di cioccolato, dei decori, anche nella scelta della sorpresa da inserire. I clienti di Pasticceria Su Misura ormai lo sanno: ci portano ciò che hanno scelto come sorpresa da inserire nel loro uovo di Pasqua per un regalo assolutamente esclusivo e una Pasqua davvero Su Misura!

Le piccole uova metallizzate dello scorso anno


giovedì 13 marzo 2025

CARO DIARIO...Tra lavoro e tempo libero

Tra lavoro e tempo libero

Quella passata è stata un’altra settimana decisamente intensa, conclusasi con l’ultimo giorno del carnevale ambrosiano in concomitanza della ricorrenza dell’8 marzo (giornata internazionale dei diritti della donna).
Chiacchere e tortelli alla crema hanno fatto a gara con le torte al limone, le piccole mimose e i biscotti a fiore gialli di frolla montata, e chi ha vinto non lo so proprio dire! Il tempo bello e quasi caldo, un breve assaggio di primavera, hanno fatto sì che in pasticceria ci siano state giornate belle piene.

Quest’anno anche io, sempre un filo perplessa sull’otto marzo (considerazioni meramente commerciali a parte ovviamente), ho in un certo senso celebrato questa giornata: sabato pomeriggio sono andata a Milano in Via Odazio 6, dove si trova la pietra d’inciampo dedicata alla mia nonna partigiana, e ho portato un bellissimo mazzo di roselline aranciate. È stato un pomeriggio davvero bello, ho ritrovato gli amici dell’ANPI Giambellino conosciuti lo scorso anno, ho ricevuto la tessera ANPI “ad Honorem” in quanto nipote di partigiana (e io non ho fatto nulla di meritevole, è la nonna che ci ha rimesso la vita) e anche casualmente rivisto un vecchio amico scout che ora vive proprio in quella zona.
Così, a un anno esatto di distanza, mi sono ritrovata nello stesso luogo e con le stesse persone. L’amara riflessione che mi sono ritrovata a fare è che se un anno fa tutto intorno a noi, nel mondo vicino e lontano, sembrava terribilmente preoccupante e non sembravano possibili scenari peggiori, oggi quegli stessi scenari peggiori si aprono ogni giorno ai nostri occhi e non si sa più quale futuro ci attende.

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Il mondo sembra andare a rotoli, in effetti. Ciononostante (o forse dovrei pensare “per fortuna”?), la vita prosegue, giorno dopo giorno. Il lavoro mi impegna sempre moltissimo, le prossime ricorrenze già incalzano! Tra pochi giorni la Festa del Papà e dopo quella tutte le energie si concentreranno sulla Pasqua (20 aprile, un po’ tanto avanti quest’anno).
Io però ho lo sguardo ancora più avanti, a maggio, periodo di cerimonie, e all’estate, periodo di matrimoni.
Tra mail, preventivi, telefonate, appuntamenti da fissare con i futuri sposi, il tempo fuori dalle mura della Pasticceria è comunque sempre un tempo ad alta intensità lavorativa.

La settimana scorsa però mi sono ritagliata un “quasi” giorno di vacanza: mercoledì (5 marzo compleanno del mio bene amato) sono arrivata in lab al solito orario simil notturno, ho avviato la giornata e poi ho lasciato Giuli e Madi al timone e me ne sono tornata a casa con due delle nostre brioche preferite (crema cotta all’uvetta) praticamente appena sfornate. Grande sorpresa a casa e grande gioia! La giornata era di quelle tutto sole e così siamo scappati sul lago. Prima sosta a Lierna da Valentina, la mia fiorista preferita (Nontiscordardime Fiori) per parlare un attimo del decoro di una torta nuziale per la prossima estate: riesco lo stesso a lavorare anche se scappo dalla Pasticceria ma questo era un piccolo incontro lavorativo molto piacevole. Poi bellissima gita al Castello di Vezio, con breve camminata da Varenna: non si riusciva a staccare lo sguardo dal panorama mozzafiato. Di fronte a noi il nostro bellissimo lago e tutte le sfumature dell’azzurro e del blu, tra cielo e acqua. Pranzetto a Varenna e rientro, non senza prima fare un passo in Pasticceria per salutare Ilaria!!



giovedì 6 marzo 2025

CARO DIARIO... Donne, sempre donne

Donne, sempre donne

In questo periodo i miei interessi da lettrice si stanno orientando su libri che parlano di donne, con tutti gli annessi e connessi.
Prima di leggere “Una giuria di sole donne” avevo infatti letto “Oliva Denaro”, scritto dalla bravissima Viola Ardone. Oliva è una ragazzina di uno sperduto paesino della Sicilia e la storia è ambientata negli anni ’60. Oliva è brava a scuola, le piace studiare il latino, usa le sue declinazioni ripetendole a memoria nei momenti difficili; sfoglia il vocabolario perché dentro ci sono termini sconosciuti che servono a formulare pensieri ancora indistinti. Ma, diventata donna, deve cercare marito, come tutte, e non è bene che una femmina sappia troppe cose. Subisce la violenza fisica e psicologica di Paternò, che la vuole e la rapisce. La regola vuole che Oliva sposi il suo stupratore, e il suo «no» coraggioso arriva fino a noi.
È un’epoca in cui esistevano il delitto d’onore e il matrimonio riparatore, gli articoli 544 e 587 del codice penale furono abrogati nel 1981; è il periodo nel quale la violenza sessuale è considerato delitto contro la moralità pubblica e il buon costume: il reato di violenza sessuale è diventato reato contro la persona solo nel 1996.

Poi ho letto “Storia di una brava ragazza”, scritto da Arianna Farinelli, nata nella periferia romana nel 1975 e trasferitasi negli Stati Uniti a metà anni ’90. Arianna Farinelli è una politologa e docente universitaria, e in questo libro parla di sé stessa, si interroga (e mi interroga): che cos’è un corpo femminile? Che cos’è una donna? Intanto che scorrevo le pagine di questo bellissimo libro, mi rendevo conto che l’autrice era immersa in un periodo di storia molto vicino a me (la fine degli anni ’90 e i primi anni del nuovo millennio), un periodo in cui io ero già “grande”, avevo già terminato gli studi, lavoravo, ero indipendente. Un periodo recente, nel quale le donne avevano già messo a segno molte conquiste. O così almeno mi pareva. Ma leggendo questo libro mi sono resa conto che il mondo femminile ha, purtroppo, ancora parecchia strada da fare; soprattutto c’è ancora molto da ottenere e ancora di più da difendere.
C’è un passo che mi ha colpito molto: ad un certo punto la figlia di Arianna Farinelli le chiede cosa hanno fatto le donne della sua generazione per le ragazze come lei e dice “vedi mamma, stiamo tornando indietro. La vostra generazione e persino quella delle nostre nonne hanno avuto più diritti di noi”.

Sabato sarà l’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna. Vorrei vivere in un mondo in cui non servisse l’8 marzo, in un mondo in cui i diritti fossero garantiti a tutti, ma non è così. E allora festeggeremo. Chi regalerà una mimosa, chi regalerà un dolcetto, chi regalerà un libro, chi parteciperà a manifestazioni e cortei. Io penserò a mia nonna Charlotte (il 7 marzo del 2024 è stata posta una pietra d’inciampo a suo nome a Milano dove viveva), operaia, partigiana, deportata. E con lei a tutte le donne che hanno lottato per un mondo migliore. Spero che le nuove generazioni proseguano su questa strada.
Penso alle mie giovani pasticcere, giovani donne, che lavorano con grande passione: auguro a loro un futuro radioso, più radioso.

Ps. Quest’anno casualità delle date ha voluto che sabato 8 marzo fosse anche il sabato grasso del carnevale ambrosiano: in Pasticceria si sommano tortelli alla crema, chiacchere e torte declinate in giallo. Sono curiosa di vedere come andrà…



giovedì 27 febbraio 2025

CARO DIARIO... DONNE

Donne

Un paio di sere fa ho letto uno dei due libri che il mio fratellone letterato mi ha regalato per il mio recente compleanno.
Si tratta di “Una giuria di sole donne”, di Susan Glaspell (Sellerio Editore, sempre la mia casa editrice preferita). Non avevo mai sentito parlare di questa scrittrice (1876-1948), ho letto nella quarta di copertina che è considerata la più importante autrice drammatica americana del Novecento, ha vinto il Premio Pulitzer per il teatro nel 1931, è stata impresaria teatrale e pioniera del femminismo.
“Una giuria di sole donne” è un racconto di una cinquantina di pagine scarse. È un thriller, che si svolge in un’unica stanza, la cucina della casa in cui è avvenuto un delitto: un uomo è stato ucciso nel suo letto e la moglie è stata accusata del fatto. Nella casa si trovano due donne, la signora Hale e la signora Peters, e tre uomini, i rispettivi mariti e lo sceriffo che indaga. Le due donne sono state chiamate per raccogliere qualche effetto personale da portare all’imputata in prigione. Gli uomini salgono al primo piano della casa lasciando le due donne nella cucina, essendo questo, nella loro visone maschile, l’unico luogo adatto a loro. Il racconto è stupefacente, scritto con estrema finezza; le due donne con placido acume, tramite l’osservazione dell’ambiente (i vasi di marmellata, il lavoro di cucito, lo strofinaccio sporco) e i piccoli segni attorno a loro, risolvono l’enigma. Anzi, non solo risolvono il caso ma tacitamente ne indirizzano la conclusione.
Il racconto è preceduto da una nota di Alicia Gimenez-Bartlett, scrittrice che amo molto, e seguito da una postfazione di Gianfranca Balestra, che spiega il racconto e le sue implicazioni.
I tre uomini del racconto sono figure antipatiche, che prendono in giro le donne deridendo il loro “piccolo mondo”, considerandole esseri privi di qualsiasi capacità e intelligenza. Ma i tre uomini, saliti al piano superiore della casa, finiscono sullo sfondo della storia. La signora Hale e la signora Peters sono le vere protagoniste. Il breve racconto diventa così un vero e proprio manifesto femminista (scritto nel 1917).

Questa breve lettura mi ha fatto riflettere, su di me e sulle donne in generale. Negli ultimi, pochi, decenni, certamente le donne sono riuscite a ritagliarsi spazi, ad ottenere diritti, a diventare protagoniste. Purtroppo non ovunque e non per tutte è così. E, anzi, la mia sensazione è che (nonostante alcune donne di potere che purtroppo mi appiano distanti ed avulse dalla realtà oggettiva) si stiano facendo parecchi passi indietro.
Proprio questa mattina alla radio ho sentito parlare di quanto sia ampio, e in peggioramento, il divario nel livello di retribuzione tra uomini e donne. Ovviamente a svantaggio di queste ultime.
A breve festeggeremo l’8 marzo, festa della donna. E come ogni anno non so dirmi se questa ricorrenza sia un fatto positivo o no. Per me e per le donne. In ogni caso l’8 marzo è la prossima settimana e quindi posso prendermi del tempo per pensarci (in Pasticceria ci stiamo già pensando, ovviamente, ma questo fa parte del mio lavoro).

Festa della Donna PSM





giovedì 20 febbraio 2025

CARO DIARIO... Luci e ombre

Luci e ombre

Anche quest’anno sono sopravvissuta a San Valentino: tanta, tantissima fatica ma grandi soddisfazioni.
Molte amiche e amici rimangono ancora oggi un filo increduli quando parlo dell’importanza di questa festività per la mia attività, si stupiscono. Invece la festa dell’amore coinvolge tutti e pure se in molti cercano di fare i superiori, “ah, io aborro certe feste solo commerciali”, alla fine tutti vogliono il dolcetto, meglio ancora se a forma di cuore: venerdì scorso ho chiuso la Pasticceria con il banco vuoto e zero tortine.

Domenica mattina sono stata protagonista, o forse meglio dire co-protagonista, di un episodio che mi voglio appuntare per non scordarlo. Forse ha un nesso con il tema dell’amore (o forse il nesso lo vedo solo io).
Erano quasi le 5 del mattino quando sono arrivata a Lecco e, in cerca di posteggio, ho visto appoggiato ad una vetrina una persona. Faceva molto freddo e mi sono chiesta da quanto tempo fosse lì. Poco dopo ho trovato l’agognato posto per il mio Nemo e mi sono diretta verso la Pasticceria. Quasi subito un ragazzo dietro di me mi ha chiesto indicazioni per raggiungere la stazione. Mi sono fermata per rispondergli e in quel momento ci siamo resi conto che la persona che io, poco prima, avevo visto seduta era sdraiata sul marciapiedi. Non ci abbiamo pensato un attimo, siamo andati a vedere e subito ci siamo risi conto che bisognava chiamare il 118. Il ragazzo con me ha fatto la chiamata dal suo cellulare e insieme abbiamo dato le indicazioni. Quando ci hanno chiesto se la persona respirava mi sono sentita un po’ tremare le gambe, ammetto. L’ho voltato, un ragazzo di circa 25 anni, ho provato a dargli qualche buffetto sulla faccia. Respirava ma non si svegliava. L’ambulanza è arrivata nel giro di pochi minuti, per fortuna. I soccorritori ci hanno detto che avevamo fatto bene a chiamare perché il ragazzo era privo di conoscenza. Lo hanno caricato sull’ambulanza e sono partiti alla volta dell’ospedale. Ho salutato il ragazzo che andava verso la stazione e mi sono diretta velocemente verso la Pasticceria. Ho passato la mattina a chiedermi cosa fosse successo a questo giovane, se avesse una famiglia, qualcuno che gli volesse bene, che potesse prendersi cura di lui, raggiungerlo in ospedale e stargli vicino.
Per fortuna, io e l’altro giovane, ci siamo accorti della situazione e siamo intervenuti. Per un attimo siamo stati due angeli, al momento giusto e al posto giusto.

(Cosa conta dire che io ho la pelle bianca e due ragazzi di cui ho parlato la pelle scura? Uno in difficoltà e l’altro immediatamente disponibile a dare aiuto? Tutta la paura che viene diffusa verso chi ha la pelle di colore diverso che senso ha? Altri al posto mio avrebbero fatto diverso? Spero di no).

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Questa settimana ho un mio piccolo e personale festeggiamento nel cuore dato che il 22 febbraio ricorrono 16 anni dall’apertura di Pasticceria Su Misura, versione 1, in quel del paesino di Sirone.
Ero molto emozionata ma anche decisamente molto stressata che la paura di fare un salto nel vuoto era davvero tanta. Avrei voluto aprire per San Valentino, appunto, ma i tempi per preparare una festa così importante non erano sufficienti. Allo stesso tempo avevo la mia mamma che mi spronava a non tardare che la quaresima si avvicinava e con essai il periodo dei “fioretti”: in quaresima non si mangiano dolci!
Questa cosa, molto in voga nella mia famiglia, mi dava e mi dà ancora oggi cordialmente un po’ sui nervi.
In ogni caso l’inaugurazione di Pasticceria Su Misura fu decisamente molto affollata e divertente.
A distanza di anni non ricordo più come furono le prime giornate della mia nuova attività, come mi organizzavo, nemmeno a che ora mi svegliavo.
Adesso, dopo più di vent’anni di questo mestiere e 16 anni di lavoro in proprio, l’attività è ben avviata e alcuni meccanismi di produzione e di organizzazione mi vengono automatici. I pensieri però ci sono sempre, ma per mia fortuna non sono più sola a gestirli e affrontarli.

Prossima tappa: 8 marzo! E fino all’8 marzo è tempo di Carnevale, di chiacchere e di tortelli ripieni di crema. Che buoni!

Tortelli alla crema


giovedì 13 febbraio 2025

CARO DIARIO... L'amor che move il sole e l'altre stelle

L'amor che move il sole e l'altre stelle

Sono un po’ giù di corda, e i miei pensieri risultano essere piuttosto “nivuri” in queste giornate, per giunta piovose e bige.
Succede. E quando succede non mi resta che andare a caccia di pensieri positivi, ricordi sereni, di momenti di vita belli, custoditi nella mente e nel cuore.

È quasi San Valentino. Sicuramente è una festa “commerciale” inventata, come quasi tutte, per spingere le vendite ma a me piace, festeggia l’amore, in tutte le sue forme. L’amore, ecco un pensiero molto positivo: l’amore che riempie la mia vita da ormai vent’anni e che mi rende felice.
Già che ci sono, per distrarmi un po’, provo a fare una piccola incursione nel passato (remoto!).
Escludendo le piccole infatuazioni infantili, la mente corre ai giorni del mio primo innamoramento, giornate di primavera tendenti all’estate. Avevo quindici anni, frequentavo il gruppo scout e incontravo il ragazzo dei miei desideri alle riunioni settimanali che si tenevano presso la nostra sede in un tempo che comprendeva le ultime ore del pomeriggio e le prime della sera. Cena al sacco e via. Erano le mie prime uscite serali, mi muovevo a piedi data la poca distanza tra casa e sede. Una volta capitò che giunto il tanto agognato momento della riunione, il ragazzo in questione era assente: un vero dramma! Mi toccava aspettare un’intera settimana.
Abitavamo abbastanza vicini e, si sa, una chiacchiera tira l’altra e fu così che prendemmo l’abitudine di fare la strada di ritorno insieme. Arrivati sotto casa mia, complice l’aria estiva e la luce che tardava a ritirarsi per lasciare spazio alla notte, ci sedevamo sui gradini d’ingresso del palazzo dove abitavo per prolungare i momenti insieme. Una sera, lo ricordo come fosse ora, stava quasi per scoccare la scintilla, c’era nell’aria la vibrazione di un momento magico ma il momento fu disastrosamente rovinato dall’arrivo del mio babbo che con fare decisamente burbero mi intimò di salire in casa. Urla e pianti e una grande litigata con mamma e papà. Poi così come era nato, questa sorta di innamoramento svanì.

Sono legata a questo ricordo, a questo amore che non diventò mai amore ma si trasformò in una bella amicizia che dura ancora oggi.
L’amore è davvero un sentimento misterioso, c’è chi dice che è questione di chimica, forse è questione di fortuna o forse è vero che esiste solo un’altra metà della mela.
Io l’ho trovata, l’altra metà che con me costituisce un intero. E più passano gli anni più aumentano i punti di contatto, le assonanze, le affinità elettive.
L’amore però non è solo quello passionale ma anche l’amore che intercorre tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle e anche tra gli amici, e confesso che quest’ultimo ha uno spazio particolare nel mio cuore in questa prima decade di febbraio. A San Valentino si festeggia l’amore in tutte le sue sfumature e a me sembra una cosa davvero carina.

Le mie ragazze, nel laboratorio di Pasticceria Su Misura, hanno già prodotto un sacco di cose belle e buone: biscotti, cioccolato, macaron a forma di cuore. E poi faremo torte, torte, torte…. Tutte a forma di cuore.
Se ci fosse un po’ più di amore in questo mondo magari tutto andrebbe un po' meglio perché l’amore è il motore, come diceva il Sommo Poeta, “che move il sole e l’altre stelle” ed è in grado di fare miracoli.

Macaron e biscotti a forma di cuore


giovedì 6 febbraio 2025

CARO DIARIO... Non fumare, mangia un dolcetto!

Novità da Pasticceria Su Misura

Credo che più o meno tutti almeno una volta nella vita siano stati attrattati dal vizio del fumo, dalla gestualità e dal fascino di una sigaretta. Ci sono scene di film memorabili nelle quali la sigaretta fa quasi da co-protagonista.
Io e la mia famiglia “no smoking” o quasi: non fumava nessuno, solo la zia Nella aveva il permesso di fumare in casa durante i fine settimana che passava da noi. In famiglia fumare era assolutamente proibito, e se una cosa è proibita spesso diventa la più desiderata. Io ricordo benissimo quella domenica pomeriggio in cui provai per la prima volta l’esperienza di una sigaretta. Ne avevo sottratto una al pacchetto della zia e approfittando di un momento in cui ero sola in casa, mi ero rifugiata sul balcone e me l’ero accesa. Non ricordo che sapore avesse ma ricordo la netta sensazione di essermi sentita “grande”. Non ho però mai preso il vizio veramente, anche per delle oggettive difficoltà a nascondermi e a finanziare questa attività non certo economica.
Effettivamente sono stata, per qualche tempo, una fumatrice anomala, decisamente molto saltuaria, solo all’aperto, nel giardino di casa a fine cena durante l’estate. Ora sono anni che non lo faccio più. Mi resta l’avversione per lo sgradevole odore del fumo e per i posaceneri sporchi, cosa che però ho sempre avuto.

Sulla scia di alcuni ristoranti che hanno scelto di rendere anche le zone all’aperto “no smoking”, per primo il Sottovento di Lierna (che è sempre il mio preferito), a poco a poco si è insinuata in me l’idea che anche la corte di Pasticceria Su Misura avrebbe potuto diventarlo. Anche all’aperto, infatti, il fumo della sigaretta può disturbare le persone sedute ai tavolini vicini, l’odore sgradevole del fumo filtra anche all’interno della Pasticceria e sale fino al laboratorio.
Così, l’anno nuovo ha portato questa novità: la bella corte di Pasticceria Su Misura è AREA NO SMOKING. Una scelta che potrebbe sembrare rischiosa da un punto di vista prettamente commerciale ma io sono convinta che ne avremo giovamento.
Quando, nei mesi scorsi, ho accennato a questa decisione c’è stato qualcuno che mi ha detto “allora non vengo più!”, ma l’ha detto ridendo per poi aggiungere “sì che vengo ancora, il caffè è buono, i dolci buonissimi e voi siete simpatiche!”. Ho riso molto!

Per informare il pubblico di questa novità i nostri tavolini colorati sfoggiano un bollino, simpatico e accattivante frutto della bravura della nostra grafica Celeste (Graphus, ca va sans dire!).
Ho già sentito commenti positivi, di approvazione e ne sono molto felice.
Un dolce buono e un buon caffè si assaporano decisamente meglio con le papille gustative “sane”.
Spero solo di non passare per anziana signora intollerante, cosa che forse in effetti sono….