sabato 30 dicembre 2023

PRIMA DI NOI

Giorgio Fontana - 2020

Una famiglia del Nord Italia, tra l’inizio di un secolo e l’avvento di un altro, una metamorfosi continua tra esodo e deriva, dalle montagne alla pianura, dal borgo alla periferia, dai campi alle fabbriche. Il tempo che scorre, il passato che tesse il destino, la nebbia che sale dal futuro; in mezzo un presente che sembra durare per sempre e che è l’unico orizzonte visibile, teatro delle possibilità e gabbia dei desideri.
È questo il paesaggio in cui vivono e muoiono i personaggi di Giorgio Fontana, i Sartori, da quando il primo di loro fugge dall’esercito dopo la ritirata di Caporetto e incontra una ragazza in un casale di campagna. Poi un figlio perduto in Nordafrica, due uomini sopravvissuti e le loro nuove famiglie, per arrivare ai giorni nostri: quelli di una giovane donna che visita la tomba del bisnonno, quasi a chiudere un cerchio. Quattro generazioni, dal 1917 al 2012, che si spostano dal Friuli rurale alla Milano contemporanea affrontando due guerre mondiali e la ricostruzione, la ricerca del successo personale o il sogno della rivoluzione, la cattedra in una scuola e la scrivania di una multinazionale. È circa un secolo, che mai diventa breve: per i Sartori contiene tutto, la colpa, la vergogna, la rabbia, la frenesia, il viaggio. Sempre lo scontro e quasi mai la calma, o la sensazione definitiva della felicità. Ma i Sartori non ne hanno bisogno, e forse nella felicità neppure credono. Perché se in ogni posto del mondo bisogna battersi e lottare allora è meglio imparare ad accettare le proprie inquietudini, e stare lì dove la vita ci manda.


Anche quest’anno volge al termine. Vorrei accomiatarmi da voi lasciandovi questo libro stupefacente e piuttosto corposo. Augurandovi di trascorrere qualche giorno di vacanza, ve ne suggerisco la lettura a completamento dell’excursus librario che il nostro blog 2023 vi ha proposto.

Anche Pasticceria Su Misura prende una pausa: saremo chiuse da domenica 31 dicembre a domenica 14 gennaio.
Vi aspettiamo Lunedi 15 gennaio, un nuovo anno insieme, un nuovo blog, un nuovo fil rouge.

Buon Anno a tutti.





giovedì 21 dicembre 2023

UNA VITA COME TANTE

Hanya Yanagihara - 2016

In una New York fervida e sontuosa vivono quattro ragazzi, ex compagni di college, che da sempre sono stati vicini l’uno all’altro. Si sono trasferiti nella metropoli da una cittadina del New England, e all’inizio sono sostenuti solo dalla loro amicizia e dall’ambizione. Willem, dall’animo gentile, vuole fare l’attore. JB, scaltro e a volte crudele, insegue un accesso al mondo dell’arte. Malcolm è un architetto frustrato in uno studio prestigioso. Jude, avvocato brillante e di enigmatica riservatezza, è il loro centro di gravità.
Nei suoi riguardi l’affetto e la solidarietà prendono una piega differente, per lui i ragazzi hanno una cura particolare, una sensibilità speciale e tormentata, perché la sua vita sempre oscilla tra la luce del riscatto e il baratro dell’autodistruzione. Intorno a Jude, al suo passato, alla sua lotta per conquistarsi un futuro, si plasmano campi di forze e tensioni, lealtà e tradimenti, sogni e disperazione. E la sua storia diventa una disamina, magnifica e perturbante, della crudeltà umana e del potere taumaturgico dell’amicizia.

«Quante volte capita che un romanzo sia inquietante fino alle lacrime eppure così rivelatorio della gentilezza della natura umana da farvi sentire in uno stato di grazia? La seconda stupefacente opera di Hanya Yanagihara scandaglia a fondo le vite intime dei suoi personaggi e il lettore non solo ne prende a cuore il destino ma ha l’impressione di viverle in prima persona. Le sue pagine sono piene di dolore, ma ovunque emerge l’infinita capacità dell’uomo di resistere e di amare» (The San Francisco Chronicle).


Manca poco a Natale e anche quest’anno gli ultimi giorni sono i più faticosi, frenetici, difficili; la fatica si fa sentire, la pressione psicologica tantissima e la luce che inizia ad intravedersi in fondo al tunnel è proprio un lumicino. La festa per i nostri 11 anni di attività, sabato 16, è stata bellissima e ci ha riempito di gioia. Ho incontrato persone che non vedevo da anni e le fantastiche Sara e Roberta ci hanno fatto una cosa specialissima che ora fa bella mostra sulla nostra libreria e dovete assolutamente passare e vedere con i vostri occhi.

Io vorrei lasciarvi i miei ultimi pensieri dell’anno proponendovi “Una vita come tante”, un libro che ho adorato, che mi ha fatto piangere, che ho già letto tre volte ma non escludo la quarta, libro di cui ho anche la copia in inglese per non farmi mancare nulla, libro che quando sono arrivata alla fine mi ha fatto provare un moto di nostalgia profondissima per i miei quattro “amici”, libro che ho regalato a destra e manca e che continuo a consigliare, magari accompagnato da una bella scatola delle nostre praline. Vi confesserò che è dallo scorso anno, quando decisi che il fil rouge del blog 2023 sarebbero stati i libri, che cercavo il momento di proporvi questo imponente romanzo. Imponente non solo per numero di pagine ma anche per il contenuto. Io stessa ho impiegato parecchio tempo per affrontarlo dopo averlo ricevuto come cadeau natalizio dal mio personale consulente in tema di libri, mio fratello, che ringrazio davvero per l’aiuto proficuo che mi ha donato quest’anno di settimana in settimana. E ora mi pare arrivato il momento adatto. Questo è un romanzo che si può amare all’infinto (come faccio io) oppure disprezzare, ma che di certo non lascia indifferenti.

Il 2023 è stato un anno per me molto impegnativo e molto difficile, costellato da diversi eventi tristi, alcuni drammatici, con tanta fatica. La mia fortuna è poter vivere la mia vita, una vita come tante, con accanto un uomo meraviglioso, una socia fantastica, delle ragazze in gamba, buoni amici, un fratello colto e disponibile e una persona particolare che mi ha aiutato e continua a farlo con la sua elevatissima professionalità; se non fosse stato per Pasticceria Su Misura forse non l’avrei mai incontrata. E neanche avrei incontrato le tante persone che ci vogliono bene.
Buon Natale.



giovedì 14 dicembre 2023

BEETHOVEN. RITRATTO DI UN GENIO RIBELLE

Jan Caeyers - 2020

Ancora oggi, a quasi due secoli di distanza, la vicenda umana e artistica di Ludwig van Beethoven non finisce di sorprendere. A partire dalla messe di aggettivi iperbolici con cui si è soliti definire il suo straordinario talento musicale e che non sembrano per nulla inappropriati. Geniale, rivoluzionario, visionario: sono queste le parole cui ci affidiamo per spiegare quello che in fondo rimane un enigma. Come è stato possibile che nel giro di pochi decenni il pronipote di un fornaio della provincia fiamminga sia riuscito a diventare una delle eminenti personalità della storia culturale europea? Come è arrivato a conquistare una fama immensa e a rivoluzionare i canoni musicali dell'epoca al punto che dopo di lui niente sarà più come prima? Come ha potuto cogliere appieno lo spirito del tempo, anticipando valori e sentimenti che a lungo innerveranno l'arte e la cultura, la politica e il costume? Basata su una ricerca d'archivio senza precedenti, questa biografia di Beethoven scritta da Jan Caeyers, direttore d'orchestra e musicologo belga, getta una luce nuova sulla vita e l'opera del grande musicista tedesco.


Beethoven nacque a Bonn nel 1770, il 16 dicembre (o forse il 15 dicembre).

Non potevo ignorare questa stupenda coincidenza che mi inorgoglisce parecchio. Vi ricordo infatti che Pasticceria Su Misura, così come la conoscete oggi, ha fatto il suo esordio a Lecco proprio il 15 dicembre e tra pochissimi giorni, sabato 16 dicembre, festeggeremo tutti insieme il nostro undicesimo compleanno.

Beethoven è un compositore noto a tutti, anche a tutti coloro che sono digiuni di musica classica. Perlomeno tutti conosco le note de L’Inno alla Gioia che fa parte della Sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125, anche nota come Sinfonia corale, l'ultima sinfonia di Ludwig van Beethoven.

È una delle opere più note ed eseguite di tutto il repertorio classico ed è considerata uno dei più grandi capolavori della storia della musica, anche in quanto simbolo universale di unità e fratellanza tra gli uomini. Il tema del finale, il famoso Inno alla Gioia, riadattato da Herbert von Karajan, è stato adottato nel 1972 come Inno europeo.

Ed è con gioia quindi che vi propongo di ascoltare la musica di Beethoven, la musica che unisce, che travalica i confini e non conosce frontiere. In un momento storico sempre più difficile ricordiamo la fratellanza che l’Inno alla Gioia promuove.

Noi, nel nostro piccolo, festeggeremo il nostro compleanno orgogliose della felice coincidenza che ci unisce al genio di Bonn.

Vi aspettiamo in corte sabato 16 dicembre dalle ore 15.00 per una merenda dolce e salata, vin brûlé, prosecco e tè caldo. Se siete un po’ in ritardo o a corto di idee per le strenne natalizie, potrebbe essere l’occasione buona per regalare tanta dolcezza.




giovedì 7 dicembre 2023

IL GATTO CON GLI STIVALI

IL GATTO CON GLI STIVALI
Charles Perrault -1697

C'era una volta un vecchio mugnaio che morendo lasciò in eredità ai figli più grandi il mulino e l’asino e al figlio più piccolo un gatto. Quest'ultimo era triste non sapendo che farsene del gatto: essendo molto povero aveva persino pensato di mangiarselo. Il gatto era però un gatto speciale, dotato di parola! Così il micio disse al ragazzo: “Fidati di me, portami un cappello, un paio di stivali, un sacco e farò di te un uomo ricco”.
Il giovane, che tanto non aveva nulla da perdere, si procurò il necessario. Il gatto indossati stivali e cappello, andò nel bosco, catturò della selvaggina e la portò al re, dicendo che era un dono del suo padrone, il “Marchese di Carabas”. Il gatto continuò a portare doni al re finché un giorno udì di una passeggiata del re con la figlia. Corse allora dal suo padrone e gli disse di spogliarsi e buttarsi nel lago. Quando la carrozza del re passò di lì, il gatto iniziò a gridare dicendo che il Marchese di Carabas era stato derubato e aveva bisogno d'aiuto. Il re ricordandosi di tutti i doni ricevuti, fece fermare la carrozza per aiutare il Marchese. Nel frattempo il gatto con gli stivali corse nel palazzo di un famoso orco, che si diceva fosse in grado di trasformarsi in qualsiasi animale. Traendolo in inganno il gatto lo convinse a trasformarsi in topo e lo divorò, impossessandosi così di tutte le sue ricchezze, ricchezze che donò al giovane che si sposò con la figlia del re della quale era ormai perdutamente innamorato.


Adalisa si rigirava tra le mani quel libro di fiabe, riemerso chissà come da un angolo nascosto di una delle tante librerie di casa. Sorridendo andò subito alla sua preferita: “Il gatto con gli stivali”. Quel micio strafottente e furbacchione le era sempre piaciuto molto. Guardò Giacomo, al solito immerso nella lettura in compagnia di un paio dei mici di casa. Forse, pensò Adalisa, era stato proprio per via di quella favola che da adulta aveva sempre avuto la compagnia degli adorati felini e che guarda caso aveva accanto un uomo che amava quelle bestiole tanto quanto lei.

“Ormai siamo prossimi al Natale”, pensava Adalisa con il libro di fiabe in grembo. Un periodo dell’anno che era stato fonte di tanta gioia in passato ma che con l’accumularsi degli anni aveva perso una parte della sua magia.

Tuttavia Adalisa sapeva come ricreare, per lei e per il suo amato Giacomo, un po’ di quella favola e di quel sapore antico, di cose immutate e di gioia.
Le bastava fare un passo dalla sua piccola Pasticceria Su Misura, un luogo dove la magia si trovava tutto l’anno e a Natale ancora di più. Un negozietto piccolo e curato, un mondo dove il sorriso regnava sovrano. A dicembre poi era tutto un tripudio di meraviglie di cioccolato: alberi, palline, tavolette tutto a tema natalizio. Per non parlare dei biscotti di natale, biscotti di frolla glassati con cioccolato, e ovviamente del panettone rigorosamente classico e rigorosamente delizioso. Entrare da Pasticceria Su Misura era come immergersi in una favola e Adalisa, nonostante i tanti anni, riprovava quell’incanto tipico della sua infanzia.
Anche quest’anno Giacomo avrebbe avuto il suo panettone, le praline e il suo albero di cioccolato.

C’era una volta Pasticceria Su Misura… e per fortuna c’è ancora, pensò Adalisa soddisfatta e sorniona, proprio come un gatto.



giovedì 23 novembre 2023

STAI ZITTA

Michela Murgia – 2021

Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva. Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male. È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse. Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta.


Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Michela Murgia scrittrice, drammaturga, opinionista, critica letteraria, attivista, ha fatto molto per il mondo femminile e i libri che ci ha lasciato posso fare ancora tanto.

Qualche giorno fa sono andata al cinema con il mio bene amato a vedere “C’è ancora domani”, film del quale Paola Cortellesi è regista e protagonista.
Storia ambientata nel 1946 ma che si spalma pericolosamente bene sui giorni odierni.
Solo pochi giorni fa l’ennesimo femminicidio, una ragazza di 22. Il giorno successivo una signora decisamente più anziana. Ragazze, donne che hanno avuto la vita spezzata, spezzata da uomini. Uomini che dicevano di amarle.

Mi chiedo e vi chiedo: ma che mondo è il nostro che ha ancora bisogno dei 25 novembre?

Sono molto orgogliosa della nostra attività: Pasticceria Su Misura è una piccola impresa artigiana tutta al femminile. Da noi si ride, si scherza, ci si scambiano parole anche di conforto e di supporto quando necessario. È un piccolo mondo allegro. Quando dal laboratorio sento la risata squillante di Ilaria, il chiacchiericcio leggero, i saluti, anche i complimenti mi sento davvero felice. E mi sento molto, molto fortunata.



venerdì 17 novembre 2023

CI VEDIAMO PER UN CAFFE’

Toshikazu Kawaguchi -2023

Tra le montagne del Giappone si nasconde un luogo leggendario. Sono tanti coloro che lo cercano, perché si racconta che chi è abbastanza determinato possa riuscire a trovarvi le risposte di cui ha bisogno. Per raggiungerlo basta seguire l'aroma intenso del caffè, varcare la soglia, sedersi e ordinare una tazza fumante. Ma solo chi non lascerà raffreddare la bevanda potrà rivivere l'istante del suo passato in cui ha preso una scelta alla quale continua a ripensare, in cui è rimasto in silenzio quando avrebbe voluto dire la verità, in cui ha dato la risposta sbagliata.


Lo confesso: non amo la letteratura giapponese, i pochi autori che ho letto non mi hanno entusiasmato, anzi mi hanno lasciato un filo interdetta. La ricerca del libro della settimana mi ha però fatto incontrare questo titolo che mi è parso assolutamente perfetto per Pasticceria Su Misura: quanti di voi si danno proprio appuntamento “per un caffè” da noi, per un saluto, per un incontro di lavoro, per un incontro d’amore.

Peraltro il tema affrontato nel libro mi ha molto intrigato (sto quasi pensando di cercarlo e di leggerlo in effetti): la possibilità di correggere gli errori commessi, cambiare il corso della propria vita, aggiustare scelte sbagliate. I diversi personaggi che animano questo romanzo hanno ognuno la loro storia ma tutti hanno lo stesso sguardo rivolto all'indietro, verso il momento in cui avrebbero potuto agire diversamente. Solo chi ha il coraggio di rievocare quell'istante avrà la possibilità di vederlo sotto un'altra luce e vivere con serenità il presente.

Ripenso a me stessa, alla vita vissuta finora, agli errori commessi, ai cambiamenti che in parte ho dovuto subire ma che in parte ho cercato di utilizzare a mio favore.
Pasticceria Su Misura è nata da un cambio di vita non previsto e non voluto, ma da tale cambio ho creato la mia vita nuova, non senza commettere errori ma ogni volta trovando il modo, e le persone, per porvi rimedio e continuare sulla mia strada.

A volte mi chiedo se effettivamente non avessi potuto trovare una strada più comoda, un lavoro meno faticoso, un ruolo meno impegnativo di quello del piccolo imprenditore artigiano. Mi guardo indietro e se per alcuni aspetti della mia vita effettivamente so che avrei potuto, anzi, dovuto fare scelte diverse (ma sono errori a cui ho posto rimedio) per Pasticceria Su Misura, nonostante qualche intoppo iniziale, so di aver fatto la scelta giusta per la mia vita, una scelta di vita che, oltre alla fatica, mi dona ogni giorno tanta gratificazione e un mondo variegato e affettuoso.

Ci vediamo per un caffè, un tè, una brioche, un dolcetto, una pralina, un marron glacé e… eh no! Su Natale ancora non dico nulla perché l’attesa accresce il desiderio.



giovedì 9 novembre 2023

MURI. UN’ALTRA STORIA FATTA DAGLI UOMINI

Claude Quétel - 2019

Nella storia del mondo le barriere politiche esistono fin dai tempi più antichi, ed è abbastanza eloquente che non siano mai state tanto numerose come ai giorni nostri. Muri imperiali come la Grande Muraglia o il Vallo di Adriano, muri di separazione come quello tra Israele e i Territori e la Striscia di Gaza, muri dei ghetti e di segregazione, muri «di contenimento» come quello che corre lungo il confine del Texas e del Messico, muri di difesa come la Linea Maginot, muri commemorativi, e tantissimi altri. Una lunghissima serie di muri, per controllare, limitare, escludere, proibire, corre e s’interseca senza quasi soluzione di continuità lungo tutta la storia umana, e il libro di Claude Quétel ne ripercorre le origini e talvolta la fine – come dimenticare la notte berlinese del 9 novembre 1989 e le picconate di gioia che iniziarono a scalfire il Muro? –, ne ricostruisce minuziosamente le vicende, ne rileva puntualmente le ferite dolorose e i danni talvolta insanabili, restituendoci con il suo sguardo una originale storia dell’umanità, consapevole che in attesa di un radioso avvenire senza barriere i muri hanno ancora, purtroppo, un brillante futuro.


È proprio la caduta del muro di Berlino, di cui ricorre oggi il 34^ anniversario, che mi ha spinto a scegliere questo libro per i miei brevi pensieri settimanali.
Purtroppo negli ultimi anni abbiamo visto un continuo aumentare di muri, muri che dividono, muri che cercano di dividere i primi dagli ultimi, i ricchi dai poveri, i buoni dai “cattivi”.
Mi chiedo se mai l’umanità troverà una soluzione che la porti a vivere in pace, in armonia, senza lotte ne prevaricazioni. Senza muri.

Per mia natura sono piuttosto pessimista e pertanto fatico a guardare il prossimo futuro con serenità d’animo.
Spesso però mi chiedo: io personalmente quale contributo posso dare affinché quel futuro possa realizzarsi?
Non lo so, spesso mi sento impotente e anche un po’ in colpa per la mia mancanza di contributo ad un mondo migliore.
Sono consapevole del fatto che sto correndo il rischio di autocelebrarmi e di risultare anche un po’ antipatica o saccente o forse un po’ troppo piena di me stessa. Pazienza, penso ne possa valere la pena.

Nel mio piccolo, nel mio tran-tran quotidiano, nelle mie sveglie antelucane, anche nella mia incommensurabile fatica che a fine giornata mi fa crollare guardo me stessa, guardo l’attività a cui ho dato vita quasi quindici anni fa e che grazie allo straordinario apporto di Ilaria prosegue; penso alle nostre fanciulle che da noi hanno trovato un lavoro stabile, un lavoro che permette loro di programmare un futuro, un posto di lavoro “vero” insomma ed anche, questo è quello che spero e mi auguro di interpretare anche i loro sentimenti, un ambiente sereno e famigliare.

Poi penso alle tante persone che ci frequentano e per le quali Pasticceria Su Misura è diventata luogo d’incontro, di scambio, di amicizia.
Certo, non abbatto i troppi muri che si stanno innalzando, non faccio smettere le troppe guerre che si stanno combattendo, non riesco a rendere il mondo migliore. Sono però felice di quello faccio e soprattutto di come lo faccio. E se ho tanti pensieri, come naturale che una piccola attività come la nostra produca, penso anche che sto facendo del mio meglio per fare di quel piccolo mondo che ogni giorno si anima attorno a me qualcosa di bello, dolce, confortevole.



giovedì 2 novembre 2023

VITE CHE NON SONO LA MIA

Emmanuel Carrère - 2009

«Da sei mesi a questa parte, ogni giorno, di mia spontanea volontà, passo alcune ore davanti al computer a scrivere di ciò che mi fa più paura al mondo: la morte di un figlio per i suoi genitori, quella di una giovane donna per i suoi figli e suo marito. La vita mi ha reso testimone di queste due sciagure, l’una dopo l’altra, e mi ha assegnato il compito, o almeno io ho capito così, di raccontarle». Il caso ha voluto infatti che Emmanuel Carrère fosse in vacanza nello Sri Lanka quando lo tsunami ha devastato le coste del Pacifico, e che si trovasse a sostenere una coppia di connazionali nelle strazianti incombenze burocratiche per rimpatriare il corpo della figlia di quattro anni; e che, solo pochi mesi dopo, gli accadesse di seguire un’altra vicenda dolorosa, quella che avrebbe portato alla morte per cancro la sorella della sua compagna, che era stata «un grande giudice», strenuamente impegnato al fianco delle vittime del sovraindebitamento. In “Vite che non sono la mia”, con una delicatezza avvolgente, Emmanuel Carrère fa proprio il dolore degli altri e se lo cuce addosso, ricordandoci che la cura di ogni ferita risiede nel riconoscimento e nella condivisione empatica.


Poco tempo fa il mio amato bene mi regalò il libro “Yoga” di Emmanuel Carrère. Al termine della lettura mi sentivo perdutamente innamorata di questo scrittore scoprendo, per altro, di aver in casa da una decina di anni senza aver mai trovato la voglia e il tempo di leggerlo uno dei suoi più famosi romanzi, “Limonov”. Mi sono così buttata a capofitto nella lettura dei libri di questo straordinario scrittore (non solo scrittore).

Il libro che vi propongo oggi mi colpì moltissimo, sin dalle prime pagine la lettura provocò in me un fortissimo coinvolgimento emotivo. Mi accorsi, leggendo, di avere le lacrime agli occhi.
La morte è parte della vita e nella giornata di oggi ricordiamo tutte le persone che non ci sono più accanto.
Quando gli anni passano, le assenze si fanno numerose e sono difficili da sostenere pur nella loro “naturalezza”. Tanto più difficili quando le assenze sono provocate da eventi improvvisi e tragici o da malattie.
Non voglio intristirvi ma condividere con voi i miei stati d’animo; sì, questo è quello che voglio fare.

Ormai da diversi anni Pasticceria Su Misura non si cimenta più con proposte legate all’evento “halloween”. Non per spocchia, personalmente questa occasione non mi ha mai entusiasmato. Vero che nel passato, specie nei primi anni dell’avventura “Pasticceria Su Misura” i miei dolci avevano aderito alle richieste del mercato, ma oggi come oggi, con quanto tutti abbiamo vissuto nel recente passato, con tutto quanto vediamo compiersi ogni giorno nel mondo, quello della morte è un tema su cui non amiamo scherzare.

Quest’ultimo anno è stato per me caratterizzato da tante perdite, umane e feline, e preferisco soppesare il mio dolore, la mia nostalgia, le mie assenze evitando “carnevalate”.

Preferisco di molto produrre praline, tavolette di cioccolato, dolci belli e buoni e a brevissimo iniziare con la produzione natalizia. Il mese di novembre appena iniziato sarà denso e intenso e ci avvicina al momento più importante per la nostra attività. Ci metteremo come sempre tutto il nostro impegno e il nostro cuore, il mio cuore che racchiude tutte quelle anime che tanto ho amato.



giovedì 26 ottobre 2023

IL BARONE RAMPANTE

Italo Calvino - 1957

Il barone rampante è un romanzo di Italo Calvino scritto nel 1957, secondo capitolo della trilogia araldica I nostri antenati, formata inoltre da Il visconte dimezzato (1952) e Il cavaliere inesistente (1959).
La storia è ambientata nel Settecento ed è narrata da Biagio, fratello minore del protagonista, Cosimo Piovasco di Rondò. Il giovane, rampollo di una famiglia nobile ligure di Ombrosa, all’età di dodici anni, in seguito a un litigio con i genitori per un piatto di lumache, si arrampica su un albero del giardino di casa dichiarando di non volerne più discendere per il resto della vita. Cosimo dimostra ben presto che il suo non è solo un capriccio, spostandosi solo attraverso boschi e foreste e costruendosi a poco a poco una dimensione quotidiana anche sugli alberi.
Il 15 ottobre 2023 è stato celebrato il centenario dalla nascita di Italo Calvino.


Adalisa si avvicinò piano a Giacomo, seduto in poltrona. Tra le mani aveva un libro e accoccolato sulle ginocchia uno dei mici di casa. Giacomo aveva la strana abitudine, incomprensibile per Adalisa, di iniziare più libri contemporaneamente leggendo un po’ qua e un po’ là in una sorta di “zapping” letterario. Una cosa inconcepibile per lei.

“Cosa stai leggendo d’interessante ora?”.
Nessuna risposta. Adalisa si chinò per cercare di vedere la copertina: Il barone rampante, di Italo Calvino.
Aveva letto quel libro da ragazza: la straordinaria avventura di Cosimo che salito un giorno sugli alberi dichiarò “io non scenderò mai più” tenendo fede alla promessa per tutta la vita.
Sarebbe stato bello potersi estraniare dal mondo, guardandolo da lontano.

Adalisa pungolò nuovamente Giacomo che pareva così assorto nella lettura da non accorgersi della sua presenza a poca distanza.
Adalisa sapeva però come attirare l’attenzione del suo amato: era molto goloso, amava i dolci buoni ma non si accontentava facilmente, non era certamente il tipo che si faceva andare bene tutto, anzi!
Con aria distratta Adalisa porse a Giacomo un piattino su cui erano posate delle piccole praline, belle da vedere e sicuramente buone. Giacomo alzò immediatamente gli occhi dal libro in cui pareva perso e domandò a bruciapelo: “Pasticceria Su Misura naturalmente?”.
Adalisa scoppiò in una risata cristallina: nonostante gli anni quando rideva sembrava ancora una ragazzina e quello che forse amava di più in Giacomo era proprio la sua capacità di farla ridere.
“Ovviamente Pasticceria Su Misura! Sono stata dalle ragazze questa mattina. Hanno appena iniziato la nuova produzione di praline, ora che finalmente non fa più caldo e meno male, siamo a fine ottobre. Guarda ci sono i tuoi preferiti: chianti speziato e croccantino fondente. Le ragazze si stanno dando un gran da fare e un po’ alla volta l’assortimento sarà completo. So bene la fatica che si fa, queste praline sono fatte ad una ad una”.

Giacomo guardò Adalisa con occhi pieni di riconoscenza, prese le due praline, e si rituffò nella lettura del suo libro. Aveva l’aria decisamente soddisfatta.




giovedì 19 ottobre 2023

GLI ANNI

Annie Ernaux - 2015

Come accade che il tempo che abbiamo vissuto diviene la nostra vita? È questo il nodo affrontato da Gli anni, affresco autobiografico e al contempo cronaca collettiva del nostro mondo dal dopoguerra a oggi, nodo sciolto in un canto indissolubile attraverso la magistrale fusione della voce individuale con il coro della Storia. Annie Ernaux convoca la Liberazione, l’Algeria, la maternità, de Gaulle, il ’68, l’emancipazione femminile, Mitterrand; e ancora l’avanzata della merce, le tentazioni del conformismo, l’avvento di Internet, l’undici settembre, la riscoperta del desiderio.
Scandita dalla descrizione di fotografie e pranzi dei giorni di festa, questa «autobiografia impersonale» immerge anche la nostra esistenza nel flusso di un’inedita pratica della memoria che, spronata da una lingua tersa e affilatissima, riesce nel prodigio di «salvare» la storia di generazioni coniugando vita e morte nella luce abbagliante della bellezza del mondo.
Annie Ernaux è stata insignita del Premio Nobel per la letteratura nel 2022.


Ho da poco terminato di leggere il libro che vi propongo oggi. Cari amici me ne hanno fatto dono per il mio ultimo compleanno insieme ad un altro titolo della stessa scrittrice, “L’evento”.
Annie Ernaux propone una scrittura limpida, cristallina, soave come un soffio di vento, toccante e profonda.
Io, che di anni ne ho accumulati ormai parecchi, mi sono in parte ritrovata nella narrazione di questa “autobiografia impersonale”.

Gli anni corrono in fretta, sembra ieri che Pasticceria Su Misura festeggiava il traguardo dei 10 anni di apertura a Lecco, Natale è alle porte (ebbene sì), il rientro di Giulia fortunatamente si avvicina, la nostra piccola Alice ha già compiuto sei mesi, Madi lavora con noi da un anno abbondante (e intenso).
Un flusso continuo di vita, mattina dopo mattina, colazioni e brioche, pause caffè e pause pranzo, matrimoni, ricorrenze e compleanni. Un turbine che a volte mi galvanizza ma a volte, un po’ più spesso con il trascorrere degli anni, mi affatica.

Guardo alla nostra piccola Pasticceria Su Misura con tanta soddisfazione, tanti anni dalla prima apertura fuori Lecco (2009), tante difficoltà superate, tante dimostrazioni d’affetto sincero.
Un lavoro nel quale Ilaria, io e le nostre fanciulle mettiamo davvero il cuore: soddisfare i desideri a volte è davvero impossibile, rispondere sempre con educazione non è sempre immediato, affrontare con calma i commenti sgradevoli di chi magari ha solo dovuto aspettare il proprio turno richiede autocontrollo. E se a volte sembriamo “scortesi” pensate che probabilmente siamo solo tanto indaffarate, magari un po’ stanche per le tante ore in piedi e per colpa di sveglie antelucane. 

Vi chiedo scusa, mi rendo conto che sto diventando un filo lamentosa, ma confesso che sto facendo un pochino fatica a reggere la mancanza di rispetto per il nostro lavoro e per il nostro impegno che qualche volta subiamo; forse sono gli anni, i miei che iniziano ad essere tanti che mi fanno faticare di più.

Non tutta l’umanità con cui ogni giorno veniamo a contatto è faticosa, anzi, e a questo proposito mi piace qui nominare Sara e Roberta [Schiene Peloseche ci hanno regalato pochi giorni fa la gioia di partecipare con la nostra bavarese al prosecco e inserto di agrumi alla loro festa di matrimonio. Il giorno dopo la cerimonia sono subito venute da noi per una mega colazione, ringraziamenti e complimenti a non finire. La loro felicità è la nostra ricompensa, quella che, parlo per me sola in questo caso data la giovane età delle fanciulle che mi affiancano, mi permette di sopportare “l’ingiuria degli anni” (F. Guccini, Il vecchio e il bambino).


Sara & Roberta @PSM

giovedì 12 ottobre 2023

L'ULTIMO DEI MOHICANI

James Fenimore Cooper - 1826

Il romanzo è ambientato durante la guerra franco-indiana, teatro nordamericano della Guerra dei sette anni, nel 1757, nello Stato di New York. La storia ha come sfondo sia le frequenti battaglie tra Francesi e Inglesi sia le battaglie tra Uroni (alleati con i francesi) e Mohicani (alleati con gli inglesi). Narra le diverse vicende di Natty Bumppo, un cacciatore bianco soprannominato Occhio di Falco, Uncas e suo padre Chingachgook. I tre si troveranno a dover aiutare le due figlie del colonnello inglese Munro, Alice e Cora, rapite dal nemico comune Magua, capo di un gruppo Urone e alleato con i francesi. Cora è una ragazza fiera e determinata ed è lei ad incoraggiare spesso la sorella, più delicata e inesperta. Nella vicenda interviene anche il giovane Duncan, ufficiale inglese innamorato di Alice. Magua un tempo combatteva per gli inglesi, ma un giorno, ubriaco, straparlò e il colonnello lo fece frustare; Magua si offese a morte per l'oltraggio e per le cicatrici rimastegli, e alleatosi ai francesi nemici degli inglesi, organizza la vendetta. Magua vuole Cora in moglie e più volte le offre la scelta fra il "matrimonio" e la morte, ma ella rifiuterà sempre sdegnata. Il lungo inseguimento di Magua si concluderà con la morte di Cora, Uncas e dello stesso Magua, ucciso da Occhio di Falco.


12 ottobre è il Columbus Day, ricorrenza che commemora l’arrivo di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo. L’evento mi ha fatto tornare in mente il romanzo che vi propongo oggi che era in assoluto il mio preferito quando ero bambina. Ricordo ancora che la mia copia del libro aveva la copertina gialla e l’immagine in bianco e nero di un fiero indiano. “L’ultimo dei Mohicani” fu il romanzo più letto al suo tempo tra quelli di Cooper e ancora oggi è considerato il suo romanzo migliore. Certamente gli europei non si comportarono proprio bene nelle terre del Nuovo Mondo, un mondo abitato non una landa deserta. Arraffarono tutto quello che poterono e sterminarono gran parte delle popolazioni del luogo che cercarono in qualche modo di salvarsi alleandosi ora con gli uni ora con gli altri. E mi duole constatare che a distanza di secoli le cose umane non sono cambiate.

In ogni caso dal Nuovo Mondo arrivarono in Europa molte nuove materie prime e molte nuove spezie e soprattutto arrivò il cacao. All’inizio bevanda riservata alla corti reali, si diffuse rapidamente nel Vecchio Continente anche grazie a Rudolph Lindt che nel 1879 inventò il processo chiamato “concaggio” che ci permette oggi di godere di tutta la morbida piacevolezza del cioccolato.

Pasticceria Su Misura ha da sempre una forte propensione verso il cioccolato, ingrediente che si trova in molteplici prodotti, biscotti, pasticcini, brioche, ma che trova la sua migliore veste nelle tanto amate praline. Già diversi di voi ci hanno chiesto i nostri cioccolatini ed in effetti, e me ne scuso, siamo un po’ in ritardo sulla tabella di marcia.
Colpa delle giornate ancora decisamente estive! Ma non preoccupatevi perché l’attesa sta per finire. Grazie anche all’arrivo di Mara in caffetteria, io e Madi potremo dedicarci quasi completamente al laboratorio. Le prime tavolette sono arrivate sul nostro banco e a breve inizieranno a far bella mostra anche le nostre amate praline.




giovedì 5 ottobre 2023

CUORE

Edmondo De Amicis - 1886

Il libro è strutturato in tre filoni: il diario di un ragazzo di famiglia borghese, Enrico Bottini, che riporta sulla pagina in prima persona episodi e personaggi della sua classe scolastica durante un anno in terza elementare; il filone epistolare, cioè le lettere che il padre scrive a Enrico, il protagonista; infine il filone narrativo, coi famosi «racconti mensili» del maestro elementare su varie storie, sempre interpretate da fanciulli. L'unità dei tre filoni è assicurata da un sentimento profondo, che anima la tensione educativa e morale della storia, davvero nata col cuore, al quale il titolo celeberrimo del libro aderisce.
L'ambientazione generale è la Torino dell'Unità d'Italia, nel periodo tra il 1878 (anno d'incoronazione del re Umberto I) e il 1886 (anno della pubblicazione del libro); più precisamente, gli eventi narrati sono ambientati fra il 17 ottobre 1881 e il 10 luglio 1882. Il chiaro intento pedagogico di De Amicis è ispirare ai giovani cittadini del Regno le virtù civili, ossia l'amore per la patria, il rispetto per l'autorità e per i genitori, lo spirito di sacrificio, l'eroismo, la carità e la pietà per gli umili e gli infelici.


Il libro “Cuore” è un libro che ha la fama di libro triste e pesante, ma la cui idea di fondo è davvero parecchio moderna: la scuola come luogo in cui si imparano le virtù del cittadino e l’arte della concordia tra persone diverse. Sembrano questioni ormai avulse dalla realtà; io credo che richiedano invece un'attenta riflessione. Il mio consulente di fiducia mi ha consigliato vivamente la proposta di questo libro con le implicazioni che esso contiene. È stato proprio il legame con la scuola, iniziata ormai da diverse settimane, che mi ha convinto a mettere in pratica i preziosi consigli.

I primi giorni di ottobre hanno fatto riaffiorare alla mente i miei ricordi d’infanzia quando il 4 ottobre, San Francesco e patrono d’Italia, era un giorno di festa e poteva anche capitare che la scuola prendesse avvio proprio dopo questa festività rimandando il ritorno in classe fino al cinque o anche al sei del mese.

Ora la scuola inizia molto prima e con il ritorno in classe la nostra piccola Pasticceria Su Misura è presa d’assalto da studenti, insegnanti, genitori che accompagnano i figli: alle 8 del mattino si fa la fila per conquistare la brioche del cuore.

Quando ero piccola era la mia mamma che preparava per tutta la famiglia una super colazione: caffellatte, torta, biscotti, spremuta d’arancia e, per me, anche un uovo alla coque. Avevo la scuola molto vicino a casa, io e mia sorella siamo sempre andate da sole a piedi sin dalle elementari. Fino all’ultimo anno delle superiori mi sono concessa queste super colazioni casalinghe a costo di arrivare spesso in ritardo in aula. Poi sono iniziati i viaggi verso l’Università di Milano e anche le mie colazioni ne hanno un po’ risentito.

Bisogna dire che io non avevo Pasticceria Su Misura dove fare tappa prima di iniziare le lezioni!

I tempi cambiano, oggi tutti i genitori lavorano e non resta il tempo per preparare la colazione a casa. Sono quindi molto contenta di sfornare ogni mattina tante e differenti brioche (e non solo) e preparare colazioni per tutti voi, con lo stesso amore che una volta aveva la mia mamma per me e per la mia famiglia.

Le nostre brioche prima della cottura 


giovedì 28 settembre 2023

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

Lewis Carroll (pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson) – 1865

Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice's Adventures in Wonderland), comunemente abbreviato in Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice in Wonderland), è un romanzo del 1865 scritto da Charles Lutwidge Dodgson sotto lo pseudonimo di Lewis Carroll. Racconta di una ragazza di nome Alice che cade attraverso una tana di coniglio in un mondo fantastico popolato da strane creature antropomorfe. Il racconto gioca con la logica, dando alla storia una popolarità duratura sia negli adulti che nei bambini. È considerato uno dei migliori esempi del genere letterario nonsenso. Il suo corso narrativo, struttura, personaggi e immagini sono stati enormemente influenti sia nella cultura popolare che nella letteratura, specialmente nel genere fantasy.


Questa settimana la scelta del libro da proporvi è stata proprio facile, forse addirittura scontata, ma avrei mai potuto optare per altro titolo? Assolutamente no, perché è della nostra piccola Alice che vorrei parlare e soprattutto della dolce “sfida” che la nostra Giulia ci ha lanciato.

Dopo averci comunicato che la nostra tenera nipotina, Pasticceria Su Misura è pur sempre una piccola famiglia, sarebbe stata battezzata domenica 24 settembre, si trattava di scegliere la torta, indispensabile per festeggiare l’evento.

Sapete che ogni settimana abbiamo una o più Cream Tart in ordine: doppio strato di frolla sottile, in forma di numero, lettera, cuore o anche tonda, crema chantilly, decoro frutta, con aggiunta di macaron e piccole meringhe nei colori legati all’evento o alla persona festeggiata. È successo di aggiungere fiocchi di neve di pasta di zucchero, cuoricini, biscottini. Sono torte molto buone, molto belle e di grande successo.

Giulia mi ha proposto di fare non una, ma cinque Cream Tart, una per ogni lettera del nome Alice ed io ho sposato immediatamente l’idea (con un nome lungo forse ci avrei pensato...).
Compito di Giulia è stato preparare le dime di carta, Madi con una elevata dose di pazienza e precisione ha preparato con le dime le basi di pasta frolla ed io mi sono riservata l’assemblaggio e la guarnizione delle torte, diciamo la parte del lavoro più gratificante e di maggior soddisfazione. Il lavoro di squadra ha, come sempre, dato ottimi risultati e la torta era davvero stupenda, scenografica, unica.

Ovviamente queste non sono state le uniche Cream Tart del fine settimana, quando mai?

Anche la piccola Alessandra ha festeggiato il suo primo compleanno con una bella Cream Tart a forma di 1 e dal momento che ha scelto per nascere il giorno del compleanno del papà Marco, per lui una Cream Tart a forma di M, decorata con macaron, meringhe e biscotti.

È gratificante poter partecipare con i nostri dolci ai momenti importanti (e non) delle vostre vite ed è questo che dà un sapore speciale al nostro mestiere.







giovedì 21 settembre 2023

LA LENTEZZA

Milan Kundera -1995

In un castello francese adibito ad hotel viene ospitato un convegno di entomologia. La trama intreccia le vicende di alcuni fra gli ospiti: personaggi di varia umanità che incarnano i vizi e vezzi umani quotidiani.
Non c'è un unico tema centrale nel libro, nonostante il titolo suggerisca come tema trainante la velocità della vita moderna, che è all'origine degli avvenimenti narrati nel romanzo.
Kundera collega la lentezza al ricordare, e la velocità al dimenticare. Quando vogliamo ricordare o preservare il momento, ci muoviamo e agiamo lentamente, invece, si corre veloci per dimenticare un'esperienza passata.
Tra le righe sembra anche trasparire che la velocità generi volgarità, come suggerito dalle diverse relazioni amorose che si intrecciano nel castello.


Siamo ormai alle soglie dell’autunno, fa ancora piuttosto caldo ma le giornate sono decisamente più brevi: la luce arriva tardi al mattino e se ne va poco prima dell’ora di cena.
Le mie giornate, le nostre giornate, sono al contrario sempre molto lunghe e molto in corsa date le tantissime cose da fare, le colazioni affollatissime, gli ordini che piovono da ogni parte, battesimi, matrimoni e ricorrenze in vista.

Perché vi propongo questo libro se sono sempre di corsa? Forse perché esprime un mio desiderio ma anche perché, nonostante il ritmo serrato, una certa lentezza è fondamentale per produrre i nostri dolci.
La maggior parte delle produzioni di pasticceria richiedono il rispetto di tempi precisi e a volte anche un po’ lenti.

Prepariamo le brioche per le colazioni in cella di lievitazione in chiusura di laboratorio, oggi per domani. Le lasciamo riposare e lievitare nottetempo per poterle cuocere al mattino presto. Ogni giorno è una bella sfida indovinare quante brioche servono: se finiscono possiamo sopperire con ciambellone, mini strudel, biscotti, pasticciotti e pasticcini, ma non con brioche, non avendo più il tempo lento della lievitazione.

La pasta sfoglia chiede di riposare stesa almeno una notte per dare vita a una fragrante millefoglie; i cannoncini vengono preparati da Madi il lunedì e cotti da me la mattina dopo.

Anche il semplice pan di spagna ha i suoi tempi e i suoi ritmi: è necessario mescolare la farina alla montata di uova e zucchero con cautela e lentamente per ottenere un prodotto leggero e soffice.

Una torta chantilly ha bisogno di essere preparata con anticipo per dare modo a pan di spagna, sciroppo di vaniglia e crema di mescolarsi adeguatamente per creare morsi morbidi e di sicuro effetto.

A dir il vero anche caffè e cappuccino richiedono il loro tempo che non si può abbreviare.

Tutti abbiamo bisogno, nell’oggi del “tutto e subito”, di un po’ di lentezza, avere la pazienza per aspettare. Proviamo a rallentare soltanto un pochino per avere il piacere di assaporare il momento vissuto e il dolce assaggiato, lentamente.

Le nostre brioche vegane


giovedì 14 settembre 2023

NOI CHE CI VOGLIAMO COSì BENE

Marcela Serano - 2013

Ana, Maria, Isabel e Sara si prendono una vacanza da figli, mariti, lavoro e raccontano, si raccontano. E sono storie di resistenza, come quella della combattuta e combattiva Maria; di rinuncia, come quella di Sara che ha escluso di vivere con un uomo; di vuoto di ogni passione, come per Ana; o della schiavitù di marito e figli di Isabel. Ed è la storia anche di un Cile politicamente inquieto, tra la dittatura di Pinochet e la transizione ai tempi moderni. E fra rabbia e ironia, pena e amore, le quattro donne rinvengono quella forza magicamente femminile che le unisce tra loro e alla Storia.


Ho scritto l’ultima volta negli ultimi giorni di permanenza nella mia adorata Moneglia. Poi gli eventi mi hanno fatto lo sgambetto e torno di nuovo a voi già nel pieno dell’attività lavorativa e nel pieno dei pensieri.
Gli ultimi sono stati mesi davvero intensi, con un ritmo di lavoro molto superiore alle aspettative estive e alla relativa organizzazione dei turni di vacanze. Ora le cose da fare e da recuperare sono davvero moltissime e nel dirvi che come sempre riusciremo a fare tutto e farlo al meglio, dentro di me sento una sorta d'ansia.
Mesi un pochino difficili anche per le mie vicende personali e famigliari. Riflettendo su queste parole mi accorgo che nella mia vita l’intreccio tra personale, famigliare e lavorativo è un intreccio indissolubile.

Ho pensato a questo libro della Serrano, autrice che amo molto, perché le protagoniste sono quattro donne come quattro sono le donne che animano la nostra Pasticceria Su Misura (cinque, contando la piccola Alice) e perché il nostro pubblico ha una forte prevalenza femminile, senza nulla togliere ai signori uomini.

Le relazioni che sono nate in questi tanti anni di attività sono davvero tante e se la parola “amicizia” va utilizzata con molta parsimonia, non nego che la mia vita si è arricchita di alcune amicizie che mi riempiono il cuore di gioia.
Qualche persona è entrata da noi quasi per caso, distrattamente, per una breve pausa e poi ha continuato a venire, sentendosi un po’ a casa. Con alcune persone ho provato quella leggera scossa, come di elettricità, che ha smosso i miei sentimenti e fatto provare una vicinanza, una affinità elettiva.

Noi che ci vogliamo così bene…. Mi pare così calzante per me.
Superfluo aggiungere che al di là del piacere di vedere ogni giorno ciascuno di voi, salutarvi per nome, conoscere i vostri gusti, sapere quale è la vostra torta preferita, non nascondo che con alcune persone l’empatia vola alto.
Una di queste persone è una persona che purtroppo non vedrò più, con la quale avevo in programma un pranzetto per trovare il tempo di raccontare l’un l’altra noi stesse, spinte dal desiderio e dalla consapevolezza di sentirci vicine nello spirito, pur diverse nel carattere. Ci siamo salutate ai primi di agosto ripromettendoci il pranzo appena rientrate dalle vacanze. “Ci tengo… anche io”.

Ciao Veronica, grazie per la breve amicizia. Lo faremo quel pranzo vedrai…

Semifreddo Principessa, uno dei suoi dolci preferiti



giovedì 31 agosto 2023

FERIA D'AGOSTO

Cesare Pavese – 1946

Feria d'agosto è un'opera eterogenea dello scrittore Cesare Pavese, pubblicata nel 1946 composta da racconti, capitoli e prose di riflessione che enunciano la poetica dell'autore.
In Feria d'agosto lo scrittore approfondisce, soprattutto nei saggi raccolti nell'ultima sezione dell'opera la sua teoria del mito. Le sensazioni provate nel periodo dell'infanzia, che creano un'atmosfera sfumata dal ricordo, sono evidenti nelle brevi prose che si situano tra i saggi puramente teorici e i racconti veri e propri facendo così da filo conduttore a questa raccolta tanto diversificata e garantendone la continuità tematica.
Nei racconti di Feria d'agosto lo scrittore cerca di fare ritorno all'infanzia non per fuggire alla realtà in una ricerca idillica di un passato consolatorio, ma per "rintracciare nell'infanzia i segni dell'orrore adulto".
Pavese ritiene che dalle prime inconsapevoli esperienze derivi il nostro modo di essere futuro e la conoscenza del mondo.
«Una volta, quando veniva l'estate, andavamo in barca. La si prendeva al ponte, ci si metteva in mutandine, e si arrivava fino ai boschi. Ci stavamo tutto il pomeriggio.»


Carissimi, torno da voi sul finire della mia feria d’agosto con questo titolo di Cesare Pavese, che io ammetto di conoscere poco, mentre in casa ne ho un vero e proprio estimatore, che mi ha colpito ovviamente per l’assonanza del titolo.

Ferie davvero sudate quest’anno, non tanto per le elevate temperature del clima quanto per l’immensa fatica che il tanto lavoro ha portato. Nessuna lamentale per carità, anzi, ben venga il lavoro ma è anche vero che il periodo tra fine luglio e i primi di settembre è quello in cui incastriamo, a rotazione le nostre vacanze; pertanto ad un livello di lavoro impegnativo ha fatto da contraltare il nostro staff in versione ridotta.
Versione che è stata ridottissima per la settimana di ferragosto fortunatamente di soli quattro giorni, settimana che ho gestito in solitaria correndo tra laboratorio e negozio con orari complessivamente non troppo lontani da quelli autunnali, ritmo serrato insomma.

Un’estate con Lecco invasa di turisti, villeggiamenti, cittadini e foresti come non avevo mai visto prima.
Questa è anche la prima estate senza Giulia, a casa con la piccola Alice, e la prima estate per Madi al comando del laboratorio per il periodo di mia assenza: un vero banco di prova, che si sta svolgendo con successo.

Io, vi confesso, sono arrivata alla mia “feria d’agosto” davvero provata dalla fatica, fisica e mentale.
Alcune assenze e qualche pensiero famigliare hanno contribuito ad appesantire un filo il mio approccio vacanziero. Ciononostante, scrivo queste brevi note di saluto e di ben tornati nell’ultimo scampolo di giornate marittime nella adorata Moneglia, giornate fatte di nulla: mare al mattino presto, tanta lettura, riposo e focaccia. E il ricordo di quando bambina salutare il mare a fine agosto significava la certezza di non rivederlo per un anno intero. Ora il lavoro mi ricorda che non avrò tante chance di rivedere il mare presto, ma qualche spazio c’è e cullo questa speranza come un piccolo dono.

Tornerò da voi con un po’ di riposo e rinnovate energie, è una promessa.

Torta Rubino



giovedì 20 luglio 2023

I VIAGGI DI GULLIVER

I VIAGGI DI GULLIVER
Jonathan Swift - 1726

“I viaggi di Gulliver” è un romanzo che coniuga fantasia e satira in un'allegoria dell'animo umano dell'Inghilterra e della Francia settecentesca, scritto sotto pseudonimo da Jonathan Swift.
Sotto il nome di Lemuel Gulliver, Swift fa il resoconto dei suoi viaggi presso particolari popoli, parodiando lo stile del resoconto di viaggi avventurosi che era comune in quel periodo. Il libro fu pubblicato pochi anni dopo lo straordinario successo del Robinson Crusoe di Daniel Defoe e ottenne popolarità come opera destinata ai bambini. In realtà si tratta di una feroce critica alla società e al comportamento umano del tempo: ognuno dei viaggi diventa il pretesto per irridere il sistema giudiziario, i meccanismi del potere, la politica, la pretesa razionalità, i vizi e i comportamenti dei suoi contemporanei, l'assurdità delle convenzioni sociali, l'irrazionalità della guerra e gli svariati interessi e motivi che la provocano.

Il più famoso dei racconti è il primo, “Lilliput”; in questo racconto Gulliver decide di imbarcarsi su una nave come chirurgo di bordo. Salpato dal porto di Bristol il 4 maggio 1699, dopo sette mesi di navigazione naufraga a causa di un terribile temporale sulle coste di una terra sconosciuta agli uomini. Al suo risveglio si trova legato da uomini alti circa 15 centimetri, abitanti delle isole vicine di Lilliput e Blefuscu (allegorie dell'Inghilterra e della Francia del tempo), divise fino al fratricidio da un'annosa e irresolubile controversia sul modo più corretto di rompere le uova, se dalla parte più grossa o da quella più piccola (allegoria delle dispute religiose tra cattolici e anglicani).


Eccomi di nuovo a voi! Dopo un paio di settimane confesso di aver provato un po’ di nostalgia per queste brevi righe e vi confesso, altresì, che nutro la speranza che anche voi abbiate sentito un po’ la mancanza del nostro appuntamento settimanale.

In realtà sono state giornate intense, calde e sufficientemente faticose. Per tentare di sopravvivere all’eccesso di calura l’unica strategia che sono riuscita ad adottare è stata quella di anticipare, e di molto, la mia sveglia in modo tale da arrivare in laboratorio con un paio di ore disponibili prima della fatidica accessione del forno che, come ben facile capire, da solo mette a dura prova condizionatore, ventilatore e noi.

Fatica utile comunque visto che ha dato i risultati sperati soprattutto in relazione alla nostra produzione di brioche, e non solo, che sembra inarrestabile. Le mattine da Pasticceria Su Misura sono molto trafficate, agli abituali clienti si sommano frotte di turisti provenienti da ogni parte del mondo, il negozio è sempre pieno e la corte sempre allegramente affollata. Tra cappuccini, caffè, caffè freddo, caffè shakerato, spremute e centrifughe le nostre brioche volano via in un batti baleno e con loro biscotti, pasticcini, pasticciotti e tutto quanto le nostre mani producono al piano superiore.

Contraltare di queste mattinate iper frenetiche sono i pomeriggi sonnacchiosi, con poca gente che si muove per le strade del centro. È naturale che con il gran caldo dopo mezzogiorno tutti si rintanino in casa, in ufficio o cerchino frescura in riva al lago.

D’altra parte luglio è anche mese di partenze, di vacanze e di viaggi. Ed è stata proprio la parola “viaggi”, che il mio consulente speciale mi ha lanciato con nonchalance quasi come un’ovvietà, che mi ha acceso la lampadina e fatto trovare il libro giusto da proporvi questa settimana. Un libro, conosciuto a tutti anche se forse non proprio tutti lo abbiamo letto, che proprio sul viaggio basa il suo filo narrativo.

Tutto questo che vi ho fin qui scritto ha invero uno scopo preciso: farvi sapere che stiamo rallentando il ritmo e, senza smettere di esserci per voi, ci adeguiamo un pochino alle vostre presenze e assenze.
Dal 17 luglio infatti il nostro orario ha subito una prima modifica: chiuderemo tutti i giorni alle 14.00, il sabato (come già dall’inizio di luglio) alle 12.00 e terremo chiuso la domenica.

Un giorno di riposo settimanale, la domenica, ci consentirà da qui ai primi di settembre di dare inizio ai turni di ferie così che ognuna di noi possa riprendere fiato e ricaricare le batterie in vista della parte finale dell’anno, quella più impegnativa.

Buone vacanze a tutti!



giovedì 29 giugno 2023

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

William Shakespeare - 1595

Lisandro e Demetrio, giovani ateniesi, sono innamorati della stessa donna: Ermia. La quale, però, ama solo Lisandro, mentre la sua amica Elena è innamorata di Demetrio. Il padre di Ermia, Egeo, impone tuttavia alla figlia di sposare Demetrio. Allora lei fugge per i boschi con Lisandro, seguita da Elena e Demetrio.
Ne seguono una serie di incantesimi, fate e folletti, in un’ambientazione fantastica e onirica.

“Sogno d'una notte di mezza estate” (Ein Sommernachtstraum in tedesco) è anche una composizione di Felix Mendelssohn Bartholdy: sono le musiche di scena per l'omonima commedia shakespeariana, composte nel 1843 su commissione del re di Prussia Federico Guglielmo IV e catalogate come l'op. 61 del compositore. La composizione ingloba anche l'ouverture da concerto op. 21, sempre ispirata dalla commedia shakespeariana. Forse però non tutti sanno che la marcia scritta per musicare la commedia “Sogno di una notte di mezz'estate” è la più celebre marcia nuziale che certamente tutti abbiamo ascoltato parecchie volte partecipando a matrimoni di parenti e amici.


Oggi è il 29 giugno, SS. Pietro e Paolo patroni di Roma e di parecchie altre città, cittadine e villaggi compresa Galatina in Puglia, paese di nascita del famoso pasticciotto; una data che forse non si può proprio considerare a metà dell’estate ma è pur anche vero che da pochi giorni l’estate ha invaso la nostra vita con il caldo, la luce e i colori. E così ho pensato a questa commedia di William Shakespeare che mi permette di parlarvi un pochino ancora di me. Sì, perché dovete sapere che il compositore Felix Mendelssohn Bartholdy, sopra citato, è uno dei miei preferiti e proprio a lui avevo pensato chiamando Felix il mio adorato micetto rosso arrivato tra le mie braccia il 12 giugno 2011 e ora, purtroppo, stretto solo dentro al mio cuore. E ho sempre tenuto a sottolineare la mia scelta: Felix, come Mendelssohn!

“Sogno di una notte di mezza estate” mi riporta ancora più indietro nel tempo, all’epoca delle mie scuole medie e di una meravigliosa insegnante d’inglese che accompagnò me e un piccolo gruppetto di allieve alla rappresentazione di quest’opera, in inglese, nel cortile del Castello di Pomerio. Ne rimasi davvero affascinata soprattutto grazie alla bravura della nostra insegnante che ci aveva dato gli strumenti adatti per affrontare l’evento. Di lei serbo un bellissimo ricordo.

Io che non ho mai amato insegnare, ritenendo di non averne le capacità, mi ritrovo negli anni e con la mia attività ad insegnare, a trasmettere il mio artigianale lavoro, la mia passione, la mia filosofia di produzione. E sono soddisfatta perché vedo che i risultati ci sono, ho visto Giulia crescere tanto e ora, in sua assenza, Madalina fare passi da gigante. Ne sono davvero felice.

Con queste brevi note, di mezza estate, mi prendo una piccola pausa perché in questo momento devo far tesoro delle poche energie che il lavoro mi lascia per dedicarmi ad altri ambiti della mia vita. Cercherò comunque di esserci tra queste pagine ma non vi prometto una cadenza settimanale (che certamente riprenderà a settembre).

Vi ho tutti nel cuore.



giovedì 22 giugno 2023

L'ESTATE FREDDA

Gianrico Carofiglio - 2016

Nell’estate del 1992, contestualmente alle stragi di Palermo, a Bari viene rapito il figlio di Nicola Grimaldi, boss della malavita barese. Il Maresciallo dei Carabinieri Pietro Fenoglio, aiutato dall’Appuntato Antonio Pellecchia, comincia l’indagine ma il bambino viene ritrovato morto e si pensa che l’autore del rapimento finito male sia stato Vito Lopez, ex luogotenente del Grimaldi ed ora con lui in guerra aperta.
Vito Lopez si costituisce e diventa collaboratore di giustizia ma nega ogni responsabilità per il rapimento e per la morte del bambino. L’indagine prosegue, prendendo però una piega inaspettata e rivolgendosi verso una zona grigia entro l'Arma ed entro l'umano.

"Chissà se il brigadiere Ruotolo Antonio da ragazzino sognava anche lui di fare il carabiniere perché voleva stare dalla parte giusta della barricata? Il problema, inutile dirlo, era che la barricata è piena di varchi; alcuni così ben nascosti che non ti accorgi quando li attraversi e ti ritrovi altrove, a fare altro."


Amo molto Carofiglio, ho letto quasi tutti i suoi romanzi; quello che vi propongo è durissimo, molto complesso e molto avvincente. Forse non propriamente una “lettura estiva” ma certamente una lettura da fare.
Ho scelto questo bel libro cercando un legame con l’estate ufficialmente iniziata ieri, 21 giugno, solstizio d’estate appunto, il giorno più lungo e la notte più breve dell’anno nell’emisfero settentrionale del nostro pianeta.
Diciamo pure che il titolo, che nel romanzo è denso di significati non propriamente rasserenanti, mi è parso come un augurio: un’estate fredda!

Sì, perché dopo la torrida estate dello scorso anno pare che avremo solo estati torride in barba a chi nega il cambiamento climatico. Estate torrida per noi significa davvero tanta fatica: il nostro piccolo laboratorio, nonostante aria condizionata e ventilatore accesi, diventa bollente, il forno un grande nemico e anche la maglietta leggera risulta essere pesante.

La nostra piccola pasticceria continua però a produrre tante prelibatezze anche se alcune referenze, tutto quanto legato al cioccolato ad esempio o i tanto amati bignè allo zabaione, torneranno solo a settembre inoltrato. In caffetteria proponiamo la crema caffè fredda con grande successo, abbiamo risfoderato lo shaker e il ghiaccio per i relativi caffè e spremute e centrifughe hanno a volte il sopravvento.

A breve inizieremo a sospendere l’apertura del sabato pomeriggio e turneremo le vacanze per riposare senza però lasciarvi mai (o quasi) senza di noi.

Augurandovi una buona estate magari non troppo calda, vi confesso che i miei pensieri stanno già prendendo una piega vagamente natalizia!